Piano rifiuti regionale, maggioranza e opposizione provinciale unanimi nella bocciatura
Il Messaggero FR 21.01.12 pp. 37 (prima) e 39
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Piano rifiuti regionale, maggioranza e opposizione provinciale unanimi nella bocciatura
Il Messaggero FR 21.01.12 pp. 37 (prima) e 39
Una volta tanto tutti d’accordo. Centrodestra e centrosinistra, Pd e Italia dei Valori, perfino Francesco Scalia e Antonello Iannarilli. Tutti contro il nuovo piano rifiuti varato dalla Giunta di centrodestra guidata da Renata Polverini. La modifica dei confini dell’Ambito territoriale ottimale entro i quali va gestito il servizio di smaltimento dei rifiuti alla Ciociaria proprio non è piaciuta e sta sollevando dubbi e polemiche. Il nuovo ato, infatti, non corrisponde più ai confini provinciali. E il presidente della Provincia, parlamentare Pdl, collega di schieramento della Polverini lancia il suo altolà: «Forse nella Capitale pensano che alcune notizie da noi non arrivano oppure ci ritengono cittadini di serie b, ma abbiamo sempre dimostrato, in tutti i settori, le nostre capacità. Lavoreremo solo ed esclusivamente per il meglio del nostro territorio, ricorrendo all’occorrenza in tutte le sedi e a tutti i livelli».
Una volta tanto tutti d’accordo. Centrodestra e centrosinistra, Pd e Italia dei Valori, perfino Francesco Scalia e Antonello Iannarilli. Tutti contro il nuovo piano rifiuti varato dalla Giunta di centrodestra guidata da Renata Polverini. La modifica dei confini dell’Ambito territoriale ottimale entro i quali va gestito il servizio di smaltimento dei rifiuti alla Ciociaria proprio non è piaciuta e sta sollevando dubbi e polemiche. Il nuovo ato, infatti, non corrisponde più ai confini provinciali. E il presidente della Provincia, parlamentare Pdl, collega di schieramento della Polverini lancia il suo altolà: «Forse nella Capitale pensano che alcune notizie da noi non arrivano oppure ci ritengono cittadini di serie b, ma abbiamo sempre dimostrato, in tutti i settori, le nostre capacità. Lavoreremo solo ed esclusivamente per il meglio del nostro territorio, ricorrendo all’occorrenza in tutte le sedi e a tutti i livelli».
«Dell’Ato di Frosinone – ha spiegato il consigliere regionale Pd, Francesco Scalia – faranno parte anche i comuni di Gaeta e Minturno: significa che dovremo smaltire a Colfelice e Roccasecca anche i rifiuti di altri 40mila cittadini che in estate diventano centomila. Ma la cosa peggiore è che Anagni e Paliano faranno invece parte dell’Ato di Roma, confermando così l’ipotesi che prevede proprio a Paliano, in località Castellaccio, la costruzione di un quinto impianto di Tmb (ovvero per il trattamento meccanico biologico di rifiuti indifferenziati) a servizio della provincia di Roma».
In realtà nel piano questo non è citato: per quanto riguarda l’Ato della capitale, infatti, è espressamente riportato che i quattro già esistenti impianti per il trattamento dei rifiuti di Roma sono sufficienti alla gestione complessiva del ciclo.
«Il Piano – fa notare anche Iannarilli – attesta che per l’ambito della Provincia di Roma gli impianti Tmb già realizzati (ce ne sono 4 a Roma che funzionano oggi per metà delle loro reali capacità) risultano sufficienti per lo smaltimento dei rifiuti dell’intera area. In base a questi presupposti, un nuovo impianto tra Anagni e Paliano non può essere autorizzato», nonostante sembra essere proprio questa la nuova proposta che le due società romane hanno formalizzato al prefetto Giuseppe Pecoraro: «Un Tmb – continua Iannarilli – da realizzare in 12 mesi e capace di trattare le mille tonnellate quotidiane di rifiuti romani». L’allarme è proprio questo: veder arrivare nel nord della Ciociaria i rifiuti della Capitale. «L’autosufficienza garantita dai quattro impianti esistenti è uno degli appigli fondamentali per impugnare il piano – ha spiegato Scalia – E poi c’è anche il fatto che quando si modificano i confini di un Ato deve esserci una motivazione seria alla base, cosa che non accade in questo caso. La nostra provincia ne esce ulteriormente penalizzata. Cosa pensano di tutto ciò i referenti del centrodestra in Regione?». Scalia se lo chiedeva anche di Iannarilli, ma poche ore dopo è arrivata la presa di posizione del presidente della Provincia che si schiera tra i contrari al Piano così come è redatto.
In realtà una soluzione forse è stata già trovata. Lo adombra la consigliera Idv Annamaria Tedeschi: «Nel corso del dibattito alla Pisana sono stati approvati gli emendamenti delle opposizioni secondo cui gli Ato restano provinciali. L’approvazione di questo emendamento deve far ritenere che siano decaduti i sub-Ato e con essi inserimenti ed esclusioni di città da un ATO all’altro. In ogni caso quando il Piano sarà ufficialmente pubblicato, sarà necessario che ad ogni livello ci si adoperi per questa interpretazione. Come è già successo per altri Piani relativi ad altri settori, l’assessore competente, in caso di incertezza può e deve intervenire per chiarire con documento ufficiale l’interpretazione. Tutti gli esponenti della provincia di Frosinone – conclude la Tedeschi – dovranno adoperarsi affinché nell’ATO relativo alla Provincia di Frosinone rientrino solo ed esclusivamente i 91 comuni della nostra Provincia. Una interpretazione diversa della ripartizione per ATO deve essere respinta con fermezza».
Il Messaggero FR 21.01.12 pp. 37 (prima) e 39
Una volta tanto tutti d’accordo. Centrodestra e centrosinistra, Pd e Italia dei Valori, perfino Francesco Scalia e Antonello Iannarilli. Tutti contro il nuovo piano rifiuti varato dalla Giunta di centrodestra guidata da Renata Polverini. La modifica dei confini dell’Ambito territoriale ottimale entro i quali va gestito il servizio di smaltimento dei rifiuti alla Ciociaria proprio non è piaciuta e sta sollevando dubbi e polemiche. Il nuovo ato, infatti, non corrisponde più ai confini provinciali. E il presidente della Provincia, parlamentare Pdl, collega di schieramento della Polverini lancia il suo altolà: «Forse nella Capitale pensano che alcune notizie da noi non arrivano oppure ci ritengono cittadini di serie b, ma abbiamo sempre dimostrato, in tutti i settori, le nostre capacità. Lavoreremo solo ed esclusivamente per il meglio del nostro territorio, ricorrendo all’occorrenza in tutte le sedi e a tutti i livelli».
Una volta tanto tutti d’accordo. Centrodestra e centrosinistra, Pd e Italia dei Valori, perfino Francesco Scalia e Antonello Iannarilli. Tutti contro il nuovo piano rifiuti varato dalla Giunta di centrodestra guidata da Renata Polverini. La modifica dei confini dell’Ambito territoriale ottimale entro i quali va gestito il servizio di smaltimento dei rifiuti alla Ciociaria proprio non è piaciuta e sta sollevando dubbi e polemiche. Il nuovo ato, infatti, non corrisponde più ai confini provinciali. E il presidente della Provincia, parlamentare Pdl, collega di schieramento della Polverini lancia il suo altolà: «Forse nella Capitale pensano che alcune notizie da noi non arrivano oppure ci ritengono cittadini di serie b, ma abbiamo sempre dimostrato, in tutti i settori, le nostre capacità. Lavoreremo solo ed esclusivamente per il meglio del nostro territorio, ricorrendo all’occorrenza in tutte le sedi e a tutti i livelli».
«Dell’Ato di Frosinone – ha spiegato il consigliere regionale Pd, Francesco Scalia – faranno parte anche i comuni di Gaeta e Minturno: significa che dovremo smaltire a Colfelice e Roccasecca anche i rifiuti di altri 40mila cittadini che in estate diventano centomila. Ma la cosa peggiore è che Anagni e Paliano faranno invece parte dell’Ato di Roma, confermando così l’ipotesi che prevede proprio a Paliano, in località Castellaccio, la costruzione di un quinto impianto di Tmb (ovvero per il trattamento meccanico biologico di rifiuti indifferenziati) a servizio della provincia di Roma».
In realtà nel piano questo non è citato: per quanto riguarda l’Ato della capitale, infatti, è espressamente riportato che i quattro già esistenti impianti per il trattamento dei rifiuti di Roma sono sufficienti alla gestione complessiva del ciclo.
«Il Piano – fa notare anche Iannarilli – attesta che per l’ambito della Provincia di Roma gli impianti Tmb già realizzati (ce ne sono 4 a Roma che funzionano oggi per metà delle loro reali capacità) risultano sufficienti per lo smaltimento dei rifiuti dell’intera area. In base a questi presupposti, un nuovo impianto tra Anagni e Paliano non può essere autorizzato», nonostante sembra essere proprio questa la nuova proposta che le due società romane hanno formalizzato al prefetto Giuseppe Pecoraro: «Un Tmb – continua Iannarilli – da realizzare in 12 mesi e capace di trattare le mille tonnellate quotidiane di rifiuti romani». L’allarme è proprio questo: veder arrivare nel nord della Ciociaria i rifiuti della Capitale. «L’autosufficienza garantita dai quattro impianti esistenti è uno degli appigli fondamentali per impugnare il piano – ha spiegato Scalia – E poi c’è anche il fatto che quando si modificano i confini di un Ato deve esserci una motivazione seria alla base, cosa che non accade in questo caso. La nostra provincia ne esce ulteriormente penalizzata. Cosa pensano di tutto ciò i referenti del centrodestra in Regione?». Scalia se lo chiedeva anche di Iannarilli, ma poche ore dopo è arrivata la presa di posizione del presidente della Provincia che si schiera tra i contrari al Piano così come è redatto.
In realtà una soluzione forse è stata già trovata. Lo adombra la consigliera Idv Annamaria Tedeschi: «Nel corso del dibattito alla Pisana sono stati approvati gli emendamenti delle opposizioni secondo cui gli Ato restano provinciali. L’approvazione di questo emendamento deve far ritenere che siano decaduti i sub-Ato e con essi inserimenti ed esclusioni di città da un ATO all’altro. In ogni caso quando il Piano sarà ufficialmente pubblicato, sarà necessario che ad ogni livello ci si adoperi per questa interpretazione. Come è già successo per altri Piani relativi ad altri settori, l’assessore competente, in caso di incertezza può e deve intervenire per chiarire con documento ufficiale l’interpretazione. Tutti gli esponenti della provincia di Frosinone – conclude la Tedeschi – dovranno adoperarsi affinché nell’ATO relativo alla Provincia di Frosinone rientrino solo ed esclusivamente i 91 comuni della nostra Provincia. Una interpretazione diversa della ripartizione per ATO deve essere respinta con fermezza».
Comitato per lo sviluppo provinciale, aeroporto cargo, eliporto, risanamento Valle del Sacco, ecc.
Il Messaggero FR 21.01.12 p. 37 (prima)
Ecco la notizia quotidiana 21.01.12