COME RISANARE LA VALLE DEL SACCO?
TRA IL FONDAMENTALE PROGETTO DEGLI ECODISTRETTI INDUSTRIALI E LA FOLLIA DELL'OLIO DI TABACCO
COME RISANARE LA VALLE DEL SACCO?
TRA IL FONDAMENTALE PROGETTO DEGLI ECODISTRETTI INDUSTRIALI E LA FOLLIA DELL'OLIO DI TABACCO
Riguardo al progetto BEG e alle dichiarazioni del presidente di Confindustria Frosinone Marcello Pigliacelli ci siamo espressi chiaramente nella RS di ieri. Oggi leggiamo con grande stupore questo articolo, e le dichiarazioni attribuite all'assessore provinciale all'ambiente Fabio De Angelis.
Abbiamo ritenuto opportuno contattare il diretto interessato, che ci riferisce che una sua posizione già favorevole al progetto è una creazione gionalistica e non rispecchia la realtà.
Aggiungiamo infine che l'idea di utilizzare i frantoi dell'ottimo olio d'oliva ciociaro per il tabacco "con le macine adatte" (M. Pigliacelli) ci sembra, in attesa di ulteriori approfondimenti, un'ulteriore assurdità.
Riguardo alla filiera dei biocombustibili in generale, abbiamo più volte espresso la nostra posizione assolutamente contraria (ndr).
Il Messaggero FR 26.01.11 pp.29 (prima) e 31 –
«Gli industriali sono pronti? Anche noi. Anzi, per accelerare i tempi ho convocato un tavolo tecnico per giovedì 3 febbraio in Provincia, per definire tempi e modi di attuazione».
E’ immediata la presa di posizione dell’Assessore provinciale all’Ambiente, Fabio De Angelis (nella foto) sull’invito di Massimo Giorgilli, amministratore delegato della Beg di Guarcino, l’azienda che gestisce il termovalorizzatore alimentato a olio di palma che si è candidata ufficialmente a utilizzare come materia prima le produzioni agricole no-food della Valle del Sacco.
La Beg consuma, ogni giorno, qualcosa come 140 mila litri di olio di palma (per lo più importato dalla Thailandia e dall’Indonesia tramite navi che approdano a Civitavecchia). Sfruttando un prodotto coltivato in zona, oltre a favorire il recupero della Valle del Sacco, l’azienda potrà controbattere l’innalzamento dei costi delle materie prime sul mercato mondiale.
Ma c’è una novità: il combustibile sarà ricavato dall’olio di tabacco.
«Recenti studi – spiega l’assessore De Angelis – hanno dimostrato che ha una resa altissima. Per fare un esempio basti pensare che un ettaro coltivato a tabacco fornisce tanto combustibile quanto 12 ettari a olio di palma».
Ma la novità riguarderà gli agricoltori ciociari fino ad oggi freddi sulle prospettive no-food.
«Stiamo lavorando con le associazione agricole – ha detto il presidente degli Industriali ciociari Marcello Pigliacelli – e con le istituzioni alla creazione di una pubblic company che avrà il compito di creare la filiera». Ovvero raccogliere il prodotto, stoccarlo, lavorarlo per trasformarlo in olio vegetale. «Utilizzando i tanti frantoi presenti sul territorio – spiega Pigliacelli – nei periodi in cui non lavorano le olive, basterà attrezzarli con le macine adatte».
«Ma l’aspetto su cui dobbiamo lavorare molto – aggiunge De Angelis – è convincere le nostre imprese agricole sulla opportunità che viene loro offerta. E mi spiego: la Beg offrirà loro i semi del tabacco e la garanzia che il raccolto sarà interamente ritirato in loco. Ma è facile prevedere che inizialmente ci saranno forti perplessità».
«Siamo pronti a pagare il giusto prezzo per l’olio vegetale prodotto nella Valle – ha assicurato Giorgilli – remunerativo per noi e conveniente per le aziende agricole. Vogliamo metterci in rete con il territorio, vogliamo fare sinergia».
«Ovviamente – prosegue De Angelis – dovremo confrontarci con il Consorzio agroenergetico Valle dei Latini, l’ente regionale che ( ormai sembra certo ) coordinerà l’intero progetto di riqualificazione della Valle del Sacco».
Già, la Valle del Sacco: dopo fiumi di parole sul suo recupero ora si vuol fare sul serio, anche se lo stesso De Angelis, pochi giorni fa, aveva sollevato profonde perplessità sugli interventi per 35 milioni di euro promessi dall’ex assessore regionale, Daniela Valentini. «Di questa somma – insiste De Angelis – non sappiamo cosa sia stato fatto. E’ tempo, invece, di pensare all’impostazione programmatica della “seconda fase”».
Ed ecco, allora che si sta cercando di far nascere un nuovo modello, quello dell’Ecodistretto.
«E’ vero – conferma De Angelis – un progetto importante rimasto nel cassetto, come già ho ricordato in diversi incontri pubblici, è quello degli Ecodistretti industriali nella Valle del Sacco e nel Frusinate; ma al tempo stesso va promossa la minimizzazione dell’impatto ambientale e la massimizzazione della competitività ambientale delle imprese (ovvero lo sviluppo della green economy). Su questo tema lavoreremo in sintonia con gli Industriali e con le Associazioni degli Agricoltori. Il futuro, è in quella direzione».
Quella degli “Ecodistretti” è una realtà in crescita in tutta Europa e, più faticosamente, in Italia. «Si tratta, in sintesi – spiega De Angelis – di organizzare i servizi energetici dell’area puntando all’efficienza (ad esempio attraverso impianti di cogenerazione che sfruttino il calore prodotto in determinati cicli industriali per produrre energia elettrica); ottimizzare l’utilizzo delle risorse idriche (a monte e a valle dei processi di depurazione); favorire l’insediamento di filiere produttive integrate (come gli impianti di produzione di biocombustibili) e così via».
FERENTINO. I PROGETTI PER LA RACCOLTA DIFFERENZIATA
Il Messaggero Fr 26.01.11 p.32 – di E. Pap.
Il 2011 sarà l’anno dedicato all’ambiente. L’amministrazione comunale di Ferentino punta a tale settore per avere una città pulita, in ordine e senza discariche. L’obiettivo difficile, ma non impossibile, è quello di raggiungere il 60% della raccolta differenziata nel 2013. Per fare ciò già da quest’anno il comune ernico ha messo in campo varie iniziative che sono già state annunciate dal bilancio 2011. Ma l’assessore al ramo, Sergio Marrocco, vuole portare a termine i progetti lavorando al fianco dell’amministrazione provinciale dalla quale si attendono importanti finanziamenti. Oggi ci sarà un vertice tra le parti per programmare le iniziative. «Il 2011 della Giunta comunale di Ferentino sarà dedicato all’ambiente. Il primo progetto che metteremo in campo riguarda la realizzazione di diverse isole ecologiche su tutto il territorio comunale. In particolare realizzeremo una grande isola ecologica su un terreno che stiamo acquistando in periferia ed altre piccole isole ecologiche dove ci sono Comitati di Zona organizzati. Serve infatti la massima collaborazione dei cittadini per portare avanti questo progetto. Le piccole isole ecologiche saranno almeno una decina», ha spiegato Sergio Marrocco. Le zone più indicate appaiono Ponte Grande, la zona dello Scalo, Pareti, Granillo, Trivelle. L’altra grande novità riguarda l’avvio del sistema di raccolta “porta a porta” che sarà esteso gradualmente a tutto il territorio comunale togliendo in città le campane per la raccolta dei materiali di diversa natura. Altra iniziativa del tutto nuova per Ferentino sarà l’installazione di un sistema di telecamere mobili nei luoghi sensibili per evitare il diffondersi di discariche abusive. In particolare il sistema di telecamere interesserà le zone da sempre più a rischio, ovvero località Bonifica, Forma Coperta e Cartiera Quarto. Si intensificheranno i controlli da parte della polizia municipale che registrerà ogni intervento relativo a questa problematica. Le pene saranno inasprite grazie ad una modifica del regolamento in materia e potranno superare anche 5.000 euro. Per realizzare i progetti la giunta ha previsto in bilancio, per l’anno 2011, la somma di 50.000 euro, di gran lunga superiore a quella dell’anno precedente, che ammontava a 20.000 euro. Sarà ripetuto il progetto della lotta all’amianto. Il comune fornirà aiuti ai cittadini per smaltire manufatti in amianto.
CASO ACEA ATO5, LA NOTA DEL PORTAVOCE DEL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA IANNARILLI, ANTONIO SALVATI
“SUCCESSO DELLA PROVINCIA”
«E' comunque importante che si sia trovata una sintesi nell'Assemblea dei Sindaci dalla quale potrà scaturire un percorso condiviso e costruttivo per risolvere l'annoso problema dei rapporti tra l'Ato e l'Acea». All'indomani dell'assemblea che ha visto riunirsi i primi cittadini per la questione idrica, a parlare è il portavoce del presidente della Provincia, Antonio Salvati.
«E' stato soprattutto – ha aggiunto Salvati – un evidente successo del presidente Iannarilli che ha visto riconoscersi da tutti i sindaci presenti all'unanimità le sue proposte. Infatti, l'impianto procedurale, che ha visto il presidente dell'Ato proporre all'assemblea l'escussione del deposito cauzionale dovuto dall'Acea a vantaggio dei Comuni, il conseguente pagamento degli oneri concessori agli stessi enti locali da parte del gestore, la volontà di procedere con un'azione giudiziale per l'annullamento della transazione del 2007, e soprattutto, l'inizio della procedura di risoluzione, è stato di fatto accolto dai Sindaci, pur con la richiesta di opportuni approfondimenti di carattere tecnico legale proposta dai Sindaci del centro sinistra. Un successo politico quindi per Antonello Iannarilli che ha saputo mediare e trovare una sintesi tra le diverse posizioni. Ma soprattutto un proficuo ed importante risultato amministrativo che imporrà, da una parte alla Consulta d'Ambito ed alla Sto di trovare le soluzioni più idonee nei rapporti con l'Acea nell'ambito degli indirizzi proposti con forza da Iannarilli ed accettati dai Sindaci con voto unanime, dall'altra la necessità per il gestore Acea, ormai non più rinviabile, di iniziare a programmare gli investimenti dovuti, senza i quali si arriverà, con ogni probabilità, alla risoluzione del contratto.
La responsabilità e l'esigenza di difendere comunque gli interessi dei cittadini hanno prevalso, ed i sindaci tutti hanno dimostrato di voler farsi carico dei reali problemi della gente.
E' anche questa la miglior risposta a chi voleva il presidente Iannarilli isolato; al contrario invece, egli resta protagonista dell'azione amministrativa sempre dalla parte della gente».
COLLEFERRO I residenti di via Palianense scoprono un nuovo progetto tenuto finora nascosto
PARCO FOTOVOLTAICO SU AREE AGRICOLE: SCOPPIA LA PROTESTA
L’intervento, approvato in conferenza dei servizi lo scorso 5 maggio, prevede l’installazione di pannelli su un terreno di 71 ettari a confine con la Selva di Paliano. Chiesta la revisione del procedimento
Cinque giorni 26.01.11, p. 17 – di cs
C 'è un nuovo caso Turbogas a confine con il territorio di Colleferro. E' notizia di questi giorni, l'approvazione dell'iter amministrativo per la costruzione di un parco fotovoltaico da 71 ettari sulla via Palianense, a confine con l'area della Selva di Paliano. Un annuncio piovuto addosso ai residenti dall'oggi al domani quando ormai le cose erano ormai fatte. Come per la centrale cogenerativa del IV Chilometro, è successo tutto in pochi mesi. Risale infatti al 5 maggio 2010 l'approvazione del progetto in conferenza dei servizi, dove erano stati convocati Regione, Provincia e Comune. La richiesta, di cui ancora non sono state esplicitate le cifre economiche, proviene dalla società Sedicesima Sun del Gruppo Solesa Green Power. Il via libera definitivo è arrivato dal Comune di Colleferro che ha dato parere positivo sull'area in oggetto qualificata come suolo libero e di proprietà di un unico cittadino. Un business che, così come prospettato, sarebbe tra i più grandi della Regione, su cui però è insorta la popolazione residente recentemente costituitasi in un comitato. Diversi i punti contestati a cominciare dall'aspetto normativo: non esistono linee guida e si fa riferimento a una legislazione nazionale giudicata "troppo generica" dai residenti. «Si sono affidati allo strumento della conferenza dei servizi per poter operare in maniera indisturbata – dice Ina Camilli rappresentante del comitato. Si sono basati solo sulla documentazione della società proponente – continua – e hanno avuto facile gioco davanti alle istituzioni senza chiedere minimamente il parere di noi residenti». C'è poi una questione urbanistica che vedrebbe la svalutazione, e non di poco, dei terreni confinanti. Infine anche il tanto decantato beneficio ecologico non sarebbe così rilevante secondo il comitato. L'impianto insiste infatti su un'area dove ha sede già una discarica dei rifiuti e la Selva di Paliano e che prossimamente accoglierà un impianto Tmb e gli stabilimenti dello Slim. Una zona dunque "sovraccarica" per i cittadini, che perderebbe per giunta la sua originaria vocazione agricola. Hanno deciso di portare fino in fondo la loro battaglia, anche in sede legale. Per ora il comitato ha ottenuto la richiesta di revisione del procedimento da parte del Comune di Colleferro che ha inviato in data 24 gennaio una lettera agli organi regionali. E' il primo atto di una procedura destinata a ripercorrere a ritroso un iter già di fatto concluso il cui esito è lasciato al libero buon senso degli amministratori coinvolti.
PALIANO, QUINTA PARTE DELL'INCHIESTA. ANCHE IL PRINCIPE RUFFO VUOLE IL MONUMENTO NATURALE SU TUTTI I 470 ETTARI DEL COMPRENSORIO DELLA SELVA
Ecco la notizia quotidiana 25.01.11
Anche Antonello Ruffo di Calabria è per il Monumento Naturale ma su tutti 470 ettari di terreno. Probabilmente, sarà così la nuova carta che si sta elaborando alla Regione Lazio, dopo che lo stesso ente ha acquistato i primi lotti, quelli centrali a cui si riferiscono i due ristoranti: “I due Camini e “il Cardinale”, lotti che il Tribunale di Frosinone aveva messo in vendita e che la Regione Lazio, dopo aver imposto il vincolo di Monumento Naturale ha acquisito anche perché nella previsione di bilancio aveva inserito la bella somma di 18 milioni di euro per l’acquisto di tutto il comprensorio della Selva. I precedenti 88 ettari di terreno, acquistati da una società che fa capo all’imprenditore Umberto Schina, saranno presto riconsegnati, allo stesso prezzo pagati all’asta, alla Regione Lazio a condizione che il Parco non sia gestito dal Comune, ma da un comitato nel quale ci saranno diversi soggetti che possano dare attuazione al Master Plan elaborato dalla Bic Lazio, che fa parte integrante del Monumento Naturale […]
NOTA DEL CONSIGLIERE COMUNALE DI COLLEFERRO MAURIZIO TORBIDONI – MOZIONE TURBOGAS COLLEFERRO IN CONSIGLIO PROVINCIALE
Venerdì 28 gennaio si discuterà in Provincia (Roma, via 4 novembre 119) la mozione presentata dal consigliere Italia dei valori On. Sabatino Leonetti sulla costruzione della nuova centrale a turbogas a
Colleferro.
FEDERAZIONE DELLA SINISTRA LAZIO
Giovedì 27 gennaio 2011 – ore 16
presso il Centro Congressi Cavour
Via Cavour 51 – Roma
Il trasporto pubblico, per il diritto alla mobilità
PRESENTAZIONE DELLE PROPOSTE PER LA DIFESA E LO SVILUPPO DEL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE
La Federazione della Sinistra del Lazio apre il confronto con le forze sociali e politiche che considerano il trasporto collettivo BENE PUBBLICO per la costruzione di un ampio fronte contro le privatizzazioni, i tagli al servizio, per la riduzione delle tariffe e per l’incremento dei finanziamenti e degli investimenti al trasporto pubblico locale e regionale.
Introduce CLAUDIO FIORELLA, FdS Lazio
coordina SERGIO CARDINALI, FdS Lazio
intervengono
CANIO CALITRI, segr reg. Fiom
CLAUDIO DI BERARDINO, segr CGIL Roma e Lazio
ALESSANDRO CAPITANI segr. FILT CGIL Lazio
DANTE DE ANGELIS, “Ancora in Marcia”
VITTORIO SARTOGO, Ass.ne CALMA
ANGELO ZOLA, Ass.ne ANANKE
FABIO ALBERTI, segretario PRC Roma
ROBERTO D’AGOSTINI, USB Trasporti
CLAUDIO DI LISIO, Orsa Lazio
conclude
IVANO PEDUZZI, capogruppo FdS Lazio
Sono invitati
FRANCESCO LOLLOBRIGIDA, Assessore mobilità Regione Lazio
AMALIA COLACECI, Assessore mobilità Prov. di Roma
ANTONELLO AURIGEMMA, Assessore mobilità Comune di Roma
le associazioni, i comitati di utenti, le forze politiche e sindacali, i lavoratori del trasporto.
COMUNICATO STAMPA – TRASPORTI
Peduzzi-Nobile (FdS): “Condividiamo i contenuti dello sciopero”
“Condividiamo i contenuti dello sciopero del trasporto pubblico locale proclamato per oggi da Sul, Orsa, Cobas e USB per protestare contro i tagli che colpiscono il settore e che si ripercuoteranno sia sui livelli occupazionali sia sul diritto alla mobilità dei cittadini. Per noi il trasporto collettivo è un bene pubblico da valorizzare”. Lo affermano in una nota congiunta Ivano Peduzzi e Fabio Nobile , capogruppo e consigliere della Federazione della Sinistra alla Regione Lazio.
“Crediamo, infatti –proseguono- che occorra invertire la tendenza con cui da troppi anni si opera nel settore dei trasporti pubblici, iniziando ad investire invece di tagliare. Solo cambiando rotta si potranno garantire la certezza di un servizio efficiente e di qualità per i cittadini, il mantenimento e l’ampliamento dei livelli occupazionali e la fine dei processi di privatizzazione”.
“Proprio per aprire un confronto con tutte le forze sociali e politiche che considerano il trasporto collettivo un bene pubblico –continuano- la Federazione della Sinistra del Lazio ha organizzato, per domani alle 16, un convegno presso il centro congressi Cavour”.
“Lo scopo –concludono Peduzzi e Nobile – è proprio quello di costruire un ampio fronte contro le privatizzazioni, i tagli al servizio, per la riduzione delle tariffe e per l’incremento dei finanziamenti e degli investimenti al trasporto pubblico locale e regionale”.
Ufficio Stampa Fds Regione Lazio
http://www.federazionesinistralazio.it/