Frosinone, gli interessi e l'inutile aeroporto
Frosinone, gli interessi e l'inutile aeroporto
Cola cemento sui comuni di Frosinone e Ferentino. Così si potrebbe descrivere l’ennesima opera inutile in fase di atterraggio dai cieli, è il caso di dirlo, con la realizzazione dell’aeroporto di Frosinone. E i numeri confermano questo timore. Il progetto, di cui non si riesce proprio a cogliere l’utilità visto che già le stime, redatte dalla stessa società Aeroporto di Frosinone (AdF), sono calate da 5 a 2,5 milioni di passeggeri l’anno. È questa valutazione basterebbe a decretare il fallimento del progetto, anche volendolo analizzare secondo gli obsoleti modelli di sviluppo di un’economia basata solo sulla crescita dei consumi. La realtà è che i motivi di questa scelta bipartisan che vede una convergenza tra Pdl e Pd nella realizzazione risiedono nelle cosiddette opere accessorie con ben sessanta ettari, su trecento, che saranno destinati a utilizzi non propriamente aeroportuali.
«Sono previsti centri commerciali, alberghi ed edilizia residenziale con espropri di terreni il cui valore sarà moltiplicato dalla “bolla immobiliare”, mentre la pista rimarrà molto probabilmente deserta – afferma il presidente dei Verdi del Lazio Nando Bonessio –. è un’operazione puramente speculativa per la quale l’aeroporto sarà la classica foglia di fico». Ed è molto più di un sospetto. Il progetto dell’aeroporto infatti non ha nessuna autorizzazione da parte di Enac, Enav, ministero della Difesa e dei Trasporti, non ha ottenuto la Vas, ma della Variante urbanistica da tre milioni di metri quadri è stato pubblicato nei giorni scorsi l’avviso. E da parte di Enac è arrivata anche una bocciatura tombale visto che l’ente preposto al controllo dell’aviazione civile ha espresso una valutazione talmente negativa al punto di sottolineare l’inopportunità di approfondimenti e revisioni progettuali. Tradotto: non se ne parli più. Eppure no, se ne continua a parlare di questo inutile scalo anche perché, è palese, la pista aeroportuale rappresenta il grimaldello per la variante urbanistica voluta dall’Asi nella quale è prevista la realizzazione di un’area intermodale per la quale sarebbero espropriati, a valori economici minimi, proprietari di fondi agricoli e alcune centinaia di residenti. «È un progetto quello dell’Aeroporto di Frosinone che non sta in piedi eppure va avanti – affermano i portavoce dei Verdi di Frosinone Enzo Pirazzi e Raffaele Bianchi – ed è la prova provata del fatto che quando ci sono interessi forti si tenta di violare qualsiasi regola. Inoltre, per nulla ci convince la motivazione dell’ingresso nella società realizzatrice di capitali privati, cosa peraltro solo annunciata ma già tradita dai fatti con il recente ingresso della Regione Lazio nel Cda di AdF».
E che di regole in queste vicenda ne siano state violate parecchie: «è stata violata la Direttiva comunitaria in materia di Valutazione ambientale strategica – afferma Marco Maddalena coordinatore del Comitato NO Aeroporto di Frosinone – sia per quanto riguarda la Variante Asi, sia per l’intera procedura aeroportuale i cittadini non sono stati coinvolti nella fase preliminare e ciò è inaccettabile». Ma le sorprese non finiscono qui. Tra le pieghe del progetto, infatti, emerge il fatto che l’aeroporto di Frosinone sarà azzoppato dalla nascita visto che disporrà di un’unica rotta di decollo e atterraggio, cosa che non gli consentirà di raggiungere la quota minima di redditività che è di 60 voli giornalieri. I Verdi, come comunicato da Bonessio nel corso della partecipata assemblea a Ferentino lo scorso 12 luglio, saranno a fianco dei comitati, delle associazioni e dei cittadini nella battaglia contro quest’opera.