Ufficio Stampa Verdi – Regione Lazio
Comunicato stampa
Valle del Sacco
Bonessio (verdi), non si mandi processo su binario morto. Verdi al fianco dei cittadini: interverremo su Procura per evitare tempi biblici
Ufficio Stampa Verdi – Regione Lazio
Comunicato stampa
Valle del Sacco
Bonessio (verdi), non si mandi processo su binario morto. Verdi al fianco dei cittadini: interverremo su Procura per evitare tempi biblici
“È passato troppo tempo perché si possa ancora aspettare per avere un pronunciamento sulla vicenda della Valle del Sacco. – afferma il Presidente dei Verdi del Lazio – Che i cittadini abbiano avuto danni di enorme rilevanza alla loro salute è un fatto accertato anche e soprattutto alla luce dello studio epidemiologico che ha riscontrato la contaminazione da beta-HCH nella popolazione. Un anno di ritardo senza che sia presa alcuna decisione non è ammissibile e si tratta di una palese violazione al diritto alla giustizia. Questo non è un procedimento giudiziario per un banale reato, ma è un atto di giustizia il cui esito avrà rilevanza nazionale, in quanto riguarda il Sito di Interesse Nazionale più vasto d’Italia. Siamo affianco alla Rete per la Tutela della Valle del Sacco e dell’Unione Giovani Indipendenti di Colleferro che per primi stanno vivendo sulla loro pelle questa palese ingiustizia. Chiediamo in primo luogo che siano resi noti i risultati sull’indagine supplementare allo studio epidemiologico del 2009, che riguarda 800 cittadini e faremo tutti gli atti necessari presso la Procura di Velletri affinchè questo procedimento giudiziario, che vede come parti civili le associazioni ambientaliste nazionali, quelle locali, gli Enti Locali e molti singoli cittadini non abbia tempi biblici e non sia instradato su un binario morto, magari per coprire qualche potere forte”.
Roma, 3 DICEMBRE 2011
Il processo "Valle del Sacco" slitta. Retuvasa denuncia i tempi lunghi.
Il Messaggero FR 03.12.11 p.45 – di Annalisa Maggi
Si allunga di un anno il processo a carico dei presunti responsabili del disastro che ha trasformato la Valle del Sacco nella tristemente nota Valle dei veleni. A denunciare i tempi lunghi della giustizia per uno degli esempi più eclatanti di reati ambientali degli ultimi anni è la Rete per la Tutela della Valle del Sacco, nella quale confluiscono diverse associazioni ambientaliste tra le province di Frosinone e Roma), che si è associata alle rimostranze dei legali per il rinvio al 9 ottobre del 2012 della prima udienza dibattimentale del processo denominato Valle del Sacco che si celebrerà al tribunale di Velletri. Dovranno rispondere di disastro colposo e avvelenamento delle acque il direttore dello stabilimento della Centrale del latte di Roma, il direttore dello stabilimento industriale della Caffaro Srl di Colleferro, il legale rappresentante e il responsabile tecnico del consorzio Centro Servizi Colleferro. «Pur comprendendo le difficoltà strutturali dei tribunali e rispettando l’alacre lavoro dei magistrati in condizioni spesso inidonee – sottolinea Retuvasa – non riteniamo ammissibile il rinvio di quasi un anno di un processo di rilevanza esemplare per la Valle del Sacco e anche nazionale, qualora venissero accertate le pesanti responsabilità di un gravissimo inquinamento di origine industriale già adombrato nelle interrogazioni parlamentari degli anni Novanta e riconosciuto solo alla metà dello scorso decennio, mentre non risulta ancora emerso in piena luce il quadro epidemiologico della contaminazione da beta-HCH nella popolazione».
Su questa linea, Vottirina Teofilatto, il legale che difende Retuvasa e l’associazione Codici, ha parlato di «sconfitta della giustizia» e di «negazione di quella corsia preferenziale che dovrebbe essere assicurata a un procedimento di tale portata reale e simbolica». Secondo Retuvasa, «il prolungamento dei tempi della giustizia non è compensato dalla pur utile fissazione di una seduta intermedia nel maggio 2012 per calendarizzare l’intero processo». «Questo incomprensibile allungamento dei tempi della giustizia – afferma il capogruppo della Federazione della Sinistra alla Regione Lazio, Ivano Peduzzi – risulta anche una sconfitta grave per le amministrazioni provinciali di Roma e Frosinone, per il Ministero dell’Ambiente e per i comuni ammessi come parte civile. Un impegno, quello di questi enti locali, che si è sempre scontrato con la latitanza della Regione Lazio che non ha mosso un dito per quanto riguarda il processo non costituendosi parte civile».
Domenica 11.12.11 incontro a Paliano su La Selva, Monumento naturale e corridoio ecologico (Ecco la notizia quotidiana 04.12.11)
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