Mettiamo Radici, passeggiata sui Monti Lepini il 24 maggio 2015

Comunicato Stampa Rete per la Tutela della Valle del Sacco
METTIAMO RADICI
“Fate come gli alberi, cambiate le foglie e conservate le radici.”
(Victor Hugo)

La nostra Valle, appesa alle montagne che la circondano e dimora di forme di vita generate secondo una trama rivelata dai flussi delle acque sotterranee e di superficie, porta le tracce di cambiamenti disegnati seguendo tempi biologici, tempi geologici e tempi storici. Il futuro delle nostre comunità si può disegnare solo comprendendo i ritmi e i cicli di questi cambiamenti, ritrovando il senso della presenza delle diverse culture che si sono via via succedute sino a quel ciclo di industrializzazione che non potrà mai più ripresentarsi per come è stato nei decenni passati, per come ha prodotto ricchezza devastando salute e ambiente. Forme e spazi urbani e industriali devono essere riconosciuti per poter essere rivissuti e diventare parte di un nuovo tessuto sociale e ambientale.
Noi vogliamo contribuire a ricostruire e condividere la conoscenza di questa rete complessa che lega tempi, luoghi, culture e forme di vita: abbiamo pensato di farlo con una serie di iniziative culturali a cui vorremmo dare la continuità di un percorso. Vogliamo mettere radici, ovvero costruire le radici del nostro futuro prendendo l'iniziativa, collaborando con chi ne coglie il senso e magari si sta già muovendo nella stessa direzione.
Inizieremo domenica 24 maggio con una splendida passeggiata naturalistica sui monti Lepini dal Campo di Segni a quello di Montelanico, appuntamento presso la sede di RETUVASA in Via Latina, 90 a Colleferro alle ore 9,00; proporremo poi itinerari archeologici, urbani e industriali che attraverseranno la città e il suo territorio.
Tutti i percorsi avranno un carattere conviviale, lontano dalle sale accademiche e il più possibile vicino ai luoghi della vita vissuta.
Vi aspettiamo!
Colleferro – Valle del Sacco, 15 maggio 2015
Info: retuvasa@gmail.com , www.retuvasa.org , tel. 3358032442
CLICCA QUI per la locandina
TerraMadre - Montelanico/17-18-19-20 luglio 2014 - Forme di lotta comuni
La proposta dal basso dell'Associazione TerraMadre
Montelanico 17-18-19-20 luglio 2014

Chiunque voglia partecipare con autoproduzioni naturali proprie è libero di farlo, basta contattarci un pò prima ai numeri Federico 3205578389 o Fabio 3488230162, o potete scrivere all'indirizzo terramadre@
Sono ben accetti anche artisti di vario genere (da suonatori a giocolieri) e chiunque abbia qualcosa da aggiungere.
Vi aspettiamo numeros*. Tanti saluti!
TerraMadre
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“Il nostro gruppo si è formato circa tre anni fa, in seguito alla proposta del governo Monti di svendere le terre agricole pubbliche, con l’intento di dimostrare che queste terre possono essere utilizzate dai cittadini e dalle cittadine di ogni dove come una risorsa. Tutelare l’ambiente tramite l’utilizzo di concimi naturali, la conservazione di sementi antiche e lo sviluppo e la riproduzione di specie vegetali autoctone da un lato, mentre dall’altro si può cercare di ricavare un reddito e di acquisire\trasmettere conoscenze che altrimenti verrebbero dimenticate, cosa non di poco conto in un contesto di disoccupazione diffusa, con la conseguente scomparsa dei mestieri più antichi e meno proficui in un’economia spietata come quella capitalista.
Il lavoro collettivo viene organizzato tramite assemblee orizzontali con la divisione in gruppi differenti a seconda del tipo di lavoro che si va a svolgere, ogni bracciante ha la stessa voce in capitolo e le decisioni, per quanto possibile, vengono prese in maniera condivisa, dopo discussioni e confronti. Nonostante ripudiamo ogni gerarchia siamo stati costretti a darci una forma associativa per poter gestire l’uliveto legalmente.
E’ sempre viva inoltre la ricerca di realtà e individualità affini con cui poter allargare la rete di scambio e solidarietà già attiva con altri contadini di Olevano Romano, Affile, Subiaco, Paliano e che abbiamo chiamato Zolle Nomadi. Scambiare sementi, prodotti e conoscenze, aiutarsi nei lavori più duri e collaborare nella costruzione delle iniziative sono solo alcune delle funzioni della rete.
Nei terreni che riusciamo a liberare ed autogestire cercheremo di produrre sempre più prodotti sia per l’autosufficienza e sia per poter distribuirli anche alla cittadinanza, attraverso gruppi di acquisto, mercatini ed iniziative, ridiscutendo il rapporto tra produttori e consumatori e tra essere umano e terra.”
che sfrutta devasta e saccheggia ogni giorno il pianeta e i suoi abitanti,
produrre cibi sani e che non inquinano la terra,
gettare le basi per una società diversa.”
Monti Lepini, protezione poco speciale.
Comunicato Stampa
Rete per la Tutela della Valle del Sacco
Monti Lepini, protezione poco speciale.
Una passeggiata per gli splendidi sentieri dei Monti Lepini nella stagione primaverile offre spettacoli irrinunciabili: prati e sottobosco coperti di fiori coloratissimi, tra cui diverse specie di orchidee, agrifogli dalle lucide bacche rosse, tappeti di semi di faggio in germoglio, verdi brillanti ovunque.
Questo patrimonio collettivo, a causa di azioni antropiche, rischia la perdita di alcune specie fondamentali per la conservazione della biodiversità, tanto da essere poste sotto stretta tutela da programmi specifici dell'Unione Europea.
A questo proposito, arrivati al campo di Montelanico e addentrandosi nella faggeta ci si imbatte in un cartello che dice:"DOCUP OB. 2 Lazio 2000/2006 Misura I.1 Sottomisura I.1.2 "Tutela e gestione degli ecosistemi naturali" D.G.R. 21.11.02 n. 1534 Attuazione programma di sistema Flora e Fauna - Tutela e valorizzazione di alcune porzioni del territorio di proprietà comunale interessate dagli habitat di interesse comunitario 9210 Faggete degli Appennini con tasso e agrifoglio e 5130 formazioni di ginepro comune su lande e prati calcicoli. SIC Monte Semprevisa e Pian della Faggeta - ZPS Monti Lepini centrali".
Per i non addetti ai lavori, SIC sta per Sito di Interesse Comunitario e ZPS sta per Zona di Protezione Speciale.
Il termine SIC in ambito ambientalista è usato per definire un'area che contribuisce in modo significativo a mantenere o ripristinare una delle tipologie di habitat o una delle specie definite nella direttiva europea Habitat. Inoltre il SIC è giudicato di fondamentale importanza per il mantenimento della biodiversità. Entro sei anni dalla definizione di SIC l'area deve essere dichiarata dallo stato membro zona di protezione speciale (ZPS).
I SIC formano insieme la rete Natura 2000, il cui scopo principale è quello di conservare la biodiversità.
Tornando al cartello nella faggeta, esso mostra che il comune di Montelanico, assieme alle altre istituzioni competenti, aveva individuato in quell'area un habitat per le tre specie indicate (agrifoglio, tasso e ginepro), il cui insediamento correva pesanti rischi a causa delle attività umane. A rischio quindi era la biodiversità, l'ecosistema di cui le tre specie arboree sono un elemento fondante.
Per tutelare la ZPS, riportata schematicamente in un altro cartello illustrativo, questa era stata recintata al duplice scopo “di proteggere la faggeta dall'azione di pascolo degli animali domestici e dal taglio saltuario”.
Ai nostri occhi purtroppo si è presentata una situazione di degrado: ampi tratti della recinzione sono danneggiati o addirittura inesistenti, venendo meno alla funzione di protezione dell'habitat e vanificando gli effetti positivi raggiunti negli anni precedenti del progetto, finanziato per il periodo 2000-2006.
Lo stato delle protezioni ci dice che, individuato il valore naturalistico, ambientale e paesaggistico delle aree e avviato un primo progetto, non si è data continuità all'azione di protezione e valorizzazione. Quali cause e motivazioni hanno impedito la necessaria continuità?
Dobbiamo avere chiaro che l'equilibrio idrogeologico ed ambientale della Valle del Sacco e dei territori circostanti si regge sul mantenimento degli ecosistemi dei monti che la circondano. La salute del territorio e la qualità della vita dei suoi abitanti dipendono dalla conservazione degli habitat montani e dallo sviluppo coerente con l'ambiente, la biodiversità e l’equilibrio idrogeologico delle attività agricole, di mezza montagna, e collina oltre che di pianura.
La situazione delle faggete del Campo di Montelanico fornisce in proposito un pessimo segnale.
E' urgente il confronto con le istituzioni interessate per approfondire questi aspetti e, al contempo, proseguire l'azione di informazione e sensibilizzazione dei cittadini.
Valle del Sacco, 20 maggio 2014
Più verde si può - Montelanico - 7/8 luglio 2012

Montelanico, 4 luglio 2012
Anche quest'anno, come nelle precedenti edizioni, le Associazioni Ambientaliste del territorio animeranno le discussioni sui temi roventi del momento, in particolare quello sui rifiuti, che avrà luogo nel pomeriggio di sabato in una rinnovata e magica cornice: quella del parco della “Fontana Nova” all'inizio dell'alberata che porta al centro storico del paese. La domenica invece si parlerà di un altro tema al rosso vivo, quello dell'inquinamento.
Le due giornate, 7 e 8 luglio, avranno come cornice il mercatino dei Monti Lepini e le serate saranno allietate da alcuni gruppi musicali locali.