Rassegna stampa 21.03.11

I primi saggi nell’area tra via De Matthaeis e la Villa comunale confermano la presenza di reperti. Lettera appello inviata anche al sindaco
Terme Romane, parola alla Soprintendenza
Le 22 associazioni [tra cui Retuvasa, ndr nostra] dopo i nuovi ritrovamenti chiedono che l’area sia sottoposta a vincolo
Il Messaggero Fr 21.03.11 p.42

I primi saggi nell’area tra via De Matthaeis e la Villa comunale confermano la presenza di reperti. Lettera appello inviata anche al sindaco
Terme Romane, parola alla Soprintendenza
Le 22 associazioni [tra cui Retuvasa, ndr nostra] dopo i nuovi ritrovamenti chiedono che l’area sia sottoposta a vincolo
Il Messaggero Fr 21.03.11 p.42
Terme romane, ora che si fa? Se lo stanno chiedendo le 22 associazioni che avevano avviato una raccolta di firme per chiedere verifiche preventive sull’area tra via Giacomo De Matthaeis e la villa Comunale dove dovrebbe sorgere un nuovo mega complesso immobiliare. I primi saggi archeologici, infatti, hanno portato alla luce i primi reperti. Non è un ritrovamento casuale, nell’area adiacente infatti – quella che affaccia su via Cicerone – sono stati rinvenuti i resti di quello che per Sandra Gatti e Diana Raiano, della Soprintendenza archeologica del Lazio è senza ombra di dubbio un complesso termale. Questo lascia ipotizzare, quindi, che l’intera area possa essere interessata da altri reperti. E per questo le 22 associazioni frusinati hanno dato vita ad un sito internet (www.termeromane.info) dove sono riportate planimetrie e fotografie dei reperti ritrovati e la loro collocazione nell’area adiacente alla villa, oltre ovviamente alla lettera appello inviata alla Soprintendenza. Ad oggi, i ritrovamenti fin qui effettuati sono stati ricoperti e si trovano sotto al parcheggio dell’edificio all’angolo tra via De Matthaeis e via cicerone, sul lato della villa comunale. Ora i nuovi ritrovamenti saranno analizzati dagli esperti della Sovrintendenza e solo a quel punto si potrà capire cosa accadrà. Le 22 associazioni sono pronte a dare battaglia. Nella lettera-appello hanno chiesto «alla Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici per il Lazio, di valutare se, per i beni di sua competenza, l’area compresa tra via G. De Matthaeis e i terreni della Villa Comunale sia da sottoporre a vincolo». E «al Sindaco di Frosinone, agli Assessori del Comune di Frosinone e al Museo Archeologico di Frosinone, di far rispettare i vincoli imposti dal PTPR, mettendo in atto tutti gli strumenti di tutela della suddetta area archeologica, (intera area compresa tra via G. De Matthaeis e la Villa Comunale) nonché di reperire le risorse necessarie al suo recupero per il bene di tutta la città»

Il Messaggero Fr 21.03.11 p.42
Lo studio della Gatti e della Raiano
Nove sale, tra cui il calidarium: vi si accedeva dalla via Latina
«Il Comune faccia rispettare i vincoli imposti dal Piano territoriale paesistico regionale»
Nel primo scavo, avvenuto alcuni anni fa, «sono stati individuati 9 ambienti, più altri 4 di cui sono visibili solo le fondazioni; in particolare i vani sud-occidentali costituivano il reparto delle sale calde. Di questi, l’ambiente 5 , ampio 40 mq e disposto nell’angolo sud-occidentale dell’impianto, è il più articolato dal punto di vista planimetrico, con un’abside al centro del lato occidentale e due nicchie rettangolari alla estremità e costituiva certamente il calidarium», spiegano le archeologhe Sandra Gatti e Diana Raiano, della Soprintendenza per i beni archeologici del Lazio nel loro intervento pubblicato con gli Atti del Convegno “Sesto Incontro di Studi sul Lazio e la Sabina”. «Il complesso sembra rivestire un carattere pubblico, a giudicare dalle notevoli dimensioni, dalla mancanza totale di connessioni con strutture di carattere abitativo privato e soprattutto dalle caratteristiche di complesso accessibile direttamente dalla via Latina», continuano le archeologhe. «E’ possibile che l’edificio fosse alimentato da un’ acquedotto che passava nei pressi del Ponte e della Fontana, i cui resti delle arcate erano visibili fino alla metà del ’900».


FROSINONE. GESTIONE IDRICA, L’ATO PRONTO A SEPPELLIRE L’ASCIA DI GUERRA
La Provincia FR, 21.03.11, p. 2, di Cesidio Vano
 
Iannarilli sarebbe pronto a seppellire l'ascia di guerra. Con Acea Ato 5 non sarà più battaglia corpo a corpo, ma si cercherà di trovare un'intesa. Da settimane, l'annunciata risoluzione del contratto di gestione del servizio idrico provinciale è un'ipotesi sempre più messa da parte, mentre si pensa a nominare un pool di esperti (forse già questa settimana) affinché redigano la nuova tariffa idrica e il nuovo piano triennale. La pietra tombale su qualsiasi volontà di mandare a casa l'Acea potrebbe metterla sempre entro questa settimana i giudici del Tar del Lazio che dal 24 febbraio si sono riservati di decidere sul ricorso della società gestrice contro l'annullamento degli aumenti stabiliti nel 2007. Una sentenza attesa entro un mese e… ci siamo ormai.
Un altro masso sulla questione, infine – dicono voci ben informate ed interne all'Ato5 -, potrebbe arrivare, sempre a giorni, dai tre legali nominati dalla Consulta dei sindaci (e guidati dall'esperto scelto dai sindaci del Pd, contrari ad un'azione legale contro il gestore) per avere un parere "pro veritate" sull'eventualità di avviare la procedura risolutiva del contratto con Acea. Il documento sarebbe quasi pronto e – dicono i bene informati – se proprio non sconsiglia completamente di avventurarsi in una lite milionaria con Acea Ato 5, mette in evidenza una serie di complessi e pesanti rischi che i primi cittadini sarebbe chiamati ad assumersi.