L’Associazione italiana Epidemiologia mappa il rischio tumori in Italia

Residenti a rischio tumore in 44 zone contaminate sparse in tutta la penisola italiana.

I SITI A RISCHIO TUMORE – Si chiamano Sin (Siti d’interesse nazionale) e sono stati mappati nell’ambito del Progetto Sentieri, acronimo che sta per Studio Epidemiologico Nazionale dei Territori e degli Insediamenti Esposti a Rischio da Inquinamento. L’elenco completo dei siti è uscito in allegato all’ultimo numero della rivista «Epidemiologia e Prevenzione», pubblicata dall’Associazione italiana di epidemiologia, e vi hanno lavorato esperti dell’Istituto superiore di sanità, della sede di Roma dell’Organizzazione mondiale della sanità e dell’Università La Sapienza. Nel nostro Paese dal 1978 al 2003 circa un milione di residenti si sono ammalati di cancro e di questi la metà è morto. Le statistiche, fornite dall’Associazione italiana registro tumori (Airtum), sono state il punto di partenza per un convegno che si è tenuto il 16 marzo a Catanzaro e che è stato organizzato dall’Arpacal.

Residenti a rischio tumore in 44 zone contaminate sparse in tutta la penisola italiana.

I SITI A RISCHIO TUMORE – Si chiamano Sin (Siti d’interesse nazionale) e sono stati mappati nell’ambito del Progetto Sentieri, acronimo che sta per Studio Epidemiologico Nazionale dei Territori e degli Insediamenti Esposti a Rischio da Inquinamento. L’elenco completo dei siti è uscito in allegato all’ultimo numero della rivista «Epidemiologia e Prevenzione», pubblicata dall’Associazione italiana di epidemiologia, e vi hanno lavorato esperti dell’Istituto superiore di sanità, della sede di Roma dell’Organizzazione mondiale della sanità e dell’Università La Sapienza. Nel nostro Paese dal 1978 al 2003 circa un milione di residenti si sono ammalati di cancro e di questi la metà è morto. Le statistiche, fornite dall’Associazione italiana registro tumori (Airtum), sono state il punto di partenza per un convegno che si è tenuto il 16 marzo a Catanzaro e che è stato organizzato dall’Arpacal.

5% DI CASI IN PIU’ – Dei 44 Sin, di cui Ilsussidiario.net è in grado di pubblicare in anteprima esclusiva on-line l’elenco completo, 15 si trovano al sud, 21 al nord e otto al centro e i residenti a rischio sono in tutto 5 milioni e mezzo. Nel corso del convegno il dirigente dell’Istituto superiore di sanità, Pietro Comba, ha osservato: «Sul rapporto tra ambiente e malattie tumorali esistono più filoni di studio. Ma qual è la percentuale di casi di tumore che non si verificherebbero in assenza di esposizione al rischio e che è prevenibile attraverso il risanamento ambientale? Oggi l’inquinamento delle matrici aria, acqua e suolo è associato a circa il 5% dei casi totali di tumore. Seguendo nel tempo dei campioni della popolazione è possibile individuare rischi specifici associati a esposizioni comuni».
 

CANCRO E STRADE TRAFFICATE – E ha aggiunto l’epidemiologo: «Per esempio attraverso l’Airtum, l’Italia partecipa al progetto europeo che consiste nel seguire 1.500 volontari di diversi Paesi mettendo in relazione stili di vita e abitudini alimentari con l’incidenza dei tumori». Per Comba inoltre la ricerca ha permesso di «misurare un aumento di circa il 50% del rischio di cancro polmonare per i non fumatori correlato alla residenza in prossimità di strade di grande traffico». Roberta Pirastu, epidemiologo dell’Istituto superiore di sanità, ha a sua volta osservato: «Per quanto riguarda tutti i tumori e, in particolare, i tumori a trachea, bronchi e polmoni, è stata fornita una valutazione di inadeguata e limitata evidenza dell’associazione causale tra tutti i tumori e la residenza nei Sin dove erano presenti dei petrolchimici. Questa evidenza dell’azione causale è limitata per lo stesso petrolchimico e i tumori».

 

TASSO DI MORTALITA’ NEI SIN – Ma ha proseguito la ricercatrice: «Il tasso di mortalità per tutte le cause in 27 Sin per gli uomini e in 24 Sin per le donne è superiore alla media italiana. Mentre il tasso di mortalità causato da tutti i tipi di tumore è superiore alla media regionale in 28 Sin per gli uomini e in 21 Sin per le donne. Nei 44 Sin si sono verificati 10mila decessi per tutte cause e 4mila per tutti i tumori in eccesso rispetto ai riferimenti regionali. E’ una prima conferma del fatto che questi 44 Sin realmente rispondevano a un criterio di rischio sanitario esistente».

L’ELENCO COMPLETO DEI SITI A RISCHIO – Ecco di seguito l’elenco completo dei siti, pubblicato in anteprima esclusiva on-line da Ilsussidiario.net: Aree industriali Val Basento (Potenza/Matera), aree industriali Porto Torres (Sassari), aree litorale vesuviano (Napoli), bacino idrico fiume Sacco (Roma/Frosinone), Balangero (Torino), Bari – Fibronit, basso bacino del fiume Chienti (Fermo), Biancavilla (Catania), Bolzano, Brescia Caffaro, Brindisi, Broni (Pavia), Casale Monferrato (Alessandria), Cengio e Saliceto (Savona/Cuneo), Cerro al Lambro (Milano), Cogoleto-Stoppani (Genova), Crotone-Cassano-Cerchiara (Crotone/Cosenza), Emarese (Aosta), Falconara Marittima (Ancona), Fidenza (Parma), Gela (Caltanisetta), laghi di Mantova e polo chimico, laguna di Grado e Marano (Udine/Gorizia), litorale Domizio Flegreo (Caserta/Napoli), Livorno, Manfredonia (Foggia), Massa Carrara, Milazzo (Messina), Orbetello (Grosseto), Pieve Vergonte (Verbano Cusio Ossola), Pioltello Rodano (Milano), Piombino (Livorno), Pitelli (La Spezia), Priolo (Siracusa), Sassuolo – Scandiano (Modena/Reggio Emilia), Serravalle Scrivia (Alessandria), Sesto San Giovanni (Milano), Sulcis-Iglesiente-Guspinese (Carbonia Iglesias/Cagliari/Medio Campidano), Taranto, Terni, Tito (Potenza), Trento Nord, Trieste, Venezia Porto Marghera.

(Pietro Vernizzi)
www.ilsussidiario.net