Comunicato Stampa
Rete per la Tutela della Valle del Sacco
Ancora sulla “nube Marangoni”.
Risposta alle dichiarazioni del direttore dell’azienda
“Le dichiarazioni del direttore della Marangoni Tyre, Gerardo Magale, in risposta alle affermazioni contenute nel nostro precedente comunicato stampa, evidentemente travisano quanto da noi dichiarato” – così Francesco Bearzi, coordinatore provinciale, e Alberto Valleriani, presidente di Retuvasa. “Non abbiamo mai sostenuto che l’azienda non monitori le emissioni del proprio inceneritore di pneumatici, ci mancherebbe pure che non lo facesse. Abbiamo affermato invece che – al contrario degli inceneritori di Colleferro, ad esempio – non è disponibile la pubblicazione (si intendeva ovviamente online) delle emissioni dell’impianto. Tale dispositivo, adottato da molte aziende, consente alla cittadinanza di verificare in tempo reale le emissioni dell’impianto e rende molto più difficile eludere i controlli, poiché chi nota visivamente anomalie in quanto esce dai camini può confrontare tale dato osservativo con quanto contemporaneamente pubblicato online. Per cui la Marangoni, se desidera trasparenza, dovrebbe seriamente considerare l’opportunità di dotarsi di questo strumento per il proprio inceneritore, pur non obbligatorio. Dovrebbe inoltre ringraziare il territorio per la pazienza nel sopportare l’incidente, determinato – così afferma – da un banale black-out elettrico, come anche tutti gli incidenti sopportati in passato legati all’inceneritore o all’impianto produttivo. E a maggior ragione dovrebbe farlo in quanto oggi intende chiudere un impianto produttivo – decisione per cui è auspicabile un ripensamento – lasciando in funzione un inceneritore di rifiuti in un’area classificata come industriale ma di fatto residenziale”.
Comunicato Stampa
Rete per la Tutela della Valle del Sacco
Ancora sulla “nube Marangoni”.
Risposta alle dichiarazioni del direttore dell’azienda
“Le dichiarazioni del direttore della Marangoni Tyre, Gerardo Magale, in risposta alle affermazioni contenute nel nostro precedente comunicato stampa, evidentemente travisano quanto da noi dichiarato” – così Francesco Bearzi, coordinatore provinciale, e Alberto Valleriani, presidente di Retuvasa. “Non abbiamo mai sostenuto che l’azienda non monitori le emissioni del proprio inceneritore di pneumatici, ci mancherebbe pure che non lo facesse. Abbiamo affermato invece che – al contrario degli inceneritori di Colleferro, ad esempio – non è disponibile la pubblicazione (si intendeva ovviamente online) delle emissioni dell’impianto. Tale dispositivo, adottato da molte aziende, consente alla cittadinanza di verificare in tempo reale le emissioni dell’impianto e rende molto più difficile eludere i controlli, poiché chi nota visivamente anomalie in quanto esce dai camini può confrontare tale dato osservativo con quanto contemporaneamente pubblicato online. Per cui la Marangoni, se desidera trasparenza, dovrebbe seriamente considerare l’opportunità di dotarsi di questo strumento per il proprio inceneritore, pur non obbligatorio. Dovrebbe inoltre ringraziare il territorio per la pazienza nel sopportare l’incidente, determinato – così afferma – da un banale black-out elettrico, come anche tutti gli incidenti sopportati in passato legati all’inceneritore o all’impianto produttivo. E a maggior ragione dovrebbe farlo in quanto oggi intende chiudere un impianto produttivo – decisione per cui è auspicabile un ripensamento – lasciando in funzione un inceneritore di rifiuti in un’area classificata come industriale ma di fatto residenziale”.
“Il direttore della Marangoni lamenta che le emissioni maleodoranti e pericolose che insistono nell’area in questione non provengono dall’inceneritore, ma da altre aziende vicine. Non potendo escludere ulteriori fonti inquinanti, ci limitiamo a ricordare che la delegazione Codici di Anagni, anche nelle scorse settimane, ha denunciato alle forze dell’ordine ripetute anomalie rilevate nelle emissioni dell’inceneritore di pneumatici”.
Anagni, 18.10.13.