Rassegna stampa 22-23.05.11

FERENTINO, FOLLA ALLA FONTANA OLENTE
Il Messaggero Fr 23.05.11 p.53

di EMILIANO PAPILLO

FERENTINO, FOLLA ALLA FONTANA OLENTE
Il Messaggero Fr 23.05.11 p.53

di EMILIANO PAPILLO

A Ferentino è diventato il fenomeno del momento. Ormai da qualche giorno non si parla d’altro. Il ritorno dell’acqua sulfurea ha spinto tanti a prendere letteralmente d’assalto la Fonte Olente sulla Casilina. Tutti a bere acqua sulfurea, a lavarsi il viso e addirittura il corpo. In tanti arrivano armati di cassette e bottiglie e fanno scorta di acqua convinti dei suoi effetti benefici. «E’ un fenomeno gradito ed eccezionale, mai ricordo una pressione così grande di acqua sulfurea nelle vasche – dice il sindaco Piergianni Fiorletta – Si tratta di acqua proveniente dal sottosuolo, simile a quella che alimenta le terme della zona e quindi purissima. Ma per sgombrare il campo da ogni dubbio nei prossimi giorni chiederò all’Arpa Lazio di analizzare l’acqua che sgorga dalla fonte pubblica. E’ una ricchezza inestimabile per la città di Ferentino. Mi auguro che il fenomeno duri a lungo».
Ma c’è chi ci ha già pensato per proprio conto. «Posso garantire che alcuni cittadini hanno fatto effettuare analisi per proprio conto ed è venuto fuori che l’acqua ha poteri depurativi, fa bene alla pelle, e, anche se pochi lo sanno, aiuta molto chi ha problemi con il fegato. Pensate ad un mio parente è stato prescritto che doveva bere cinque litri al giorno di acqua sulfurea», dice Fabrizio Cataldi che non esita a bere l’acqua prelevata alla fonte.
Ci sono ferentinati che si ricordano ancora l’ultima volta che l’acqua sgorgò dalla cannella e riempì le vasche. «Era il 1985, fuoriuscì a novembre per scomparire a maggio dell’86 – racconta Pino Santandrea – Ma non aveva questa pressione. Ricordo qui era un via vai di persone anche dalla Calabria. L’acqua deve essere bevuta entro due giorni altrimenti perde tutti i poteri depurativi che ha».

Colleferro. A causa della mancanza di personale specializzato e di incomprensibili ed evidenti leggerezze gestionali
IlL TERMOVALORIZZATORE DELLA EPSISTEMI RIMANE SPENTO E SENZA CDR PER 24 ORE

Cronache cittadine 23.05.2011, p. 1
COLLEFERRO- Nei prossimi giorni le maestranze che prestano servizio ai vari livelli del Consorzio Gaia Spa avranno diritto a ricevere la loro meritata  quattordicesima mensilità. Se da un lato il fatto che la  Regione Lazio abbia  avviato l’iter che porterà alla costituzione della Lazio Ambiente Spa (la new-co destinata a rilevare l’intero gruppo), fa ben sperare per il mantenimento dei livelli occupazionali e dei  margini di sicurezza ambientali legati alla gestione degli impianti; dall’altra preoccupa, e non poco, quanto avverrà da oggi fino all’uscita dalla poco felice gestione commissariale che dall’agosto del 2007  mantiene in “coma farmacologico” l’intero gruppo. Sono stati anni in cui pernon “staccare la spina” sono stati dati via “organi” di primaria importanza, persi  Comuni (ex soci e non), dipendenti… In questi anni è scoppiato lo  scandalo dei termovalorizzatori; si è finiti ripetutamente all’ordine del giorno della Commissione bicamerale sugli illeciti commessi nel settore dei rifiuti; si sono avuti scioperi, sit-in e quant’altro per il ritardo  degli stipendi; sono stati pubblicati improbabili bandi per la cessione del gruppo… Diciamo, brevemente, che non sono stati quattro anni felici, sotto tutti i punti di vista. Se la gestione commissariale  ha dato questi segnali negli anni in cui, in qualche modo, avrebbe dovuto “depurare” il gruppo dai “pesi morti”, ottimizzarne la gestione, e rilanciarne l’attività… Ci chiediamo come possa essere in grado ora di gestire
una situazione in cui è stato avviato l’iter per la realizzazione di un “paracadute” (quello rappresentato dalla Lazio Ambiente Spa), che non è stato ancora indossato, non si è ancora aperto, ed il gruppo  è ancora in alta quota, in caduta libera ed in evidente carenza di ossigeno… Nonostante il “cuore” sia pronto, il timore è che il “paziente” muoia un attimo prima del “trapianto”!…E del resto l’“elettrocardiogramma”  ha ripetutamente evidenziato tracciati piatti per periodi significativi… Un esempio, oltre a quelli che tutti abbiamo potuto  verificare personalmente, con l’immondizia raccolta a singhiozzo con le strade invase  dalla sporcizia, è rappresentato da quanto accaduto la scorsa settimana al termovalorizzatore EPSistemi. Per mancanza di personale specializzato è rimasto spento complessivamente per circa 8 ore, e senza alimentazione a cdr per  24 (a cavallo tra giovedì 19 e venerdì 20)… facendo registrare una perdita economica valutabile intorno ai 30mila euro(?). E’ accaduto infatti che in più
di un’occasione la necessità di manodopera specializzata per  gestire l’impianto, ha convinto la direzione del personale a pagare soldi extra per convincere propri dipendenti ad effettuare turni supplementari al fine di garantire continuità al servizio. Si sta parlando di “extra” di  poche decine di euro, a fronte di perdite  di produzione 150/200 volte più grandi. Ebbene la sapiente gestione del  personale, i contratti ad personam che hanno generato disparità di trattamento fra dipendenti con pari qualifica  e l’evidente insufficienza di personale, hanno creato le premesse affinché si rendesse necessario lo spegnimento dei forni di quel termovalorizzatore semplicemente perché… non c’era il capoturno… Non osiamo pensare quali  altre “leggerezze” possono essere state, possono essere o potranno essere compiute da una gestione così… “fallimentare”… Ci  auguriamo che il “trapianto” venga fatto quanto prima e che il nuovo “cuore” sia… compatibile… 
Giulio Iannone