Vertice tra i soci ADF, Legambiente rinnova le critiche -Il Messaggero FR 14.10.11 p.
Vertice tra i soci ADF, Legambiente rinnova le critiche -Il Messaggero FR 14.10.11 p. 49 (prima)
Epidemiologia sui tumori, grande fermento
Ceprano, progetto di monitoraggio delle neoplasie
Il Messaggero FR 14.10.11 p. 53 – di Oreste Di Vito
«Questo progetto è innanzitutto un dovere, che trova il suo fondamento nella tutela della salute dei nostri concittadini». Così il sindaco di Ceprano, Giovanni Sorge, ha evidenziato lo spirito del progetto relativo all’anagrafe comunale delle persone decedute a causa di patologie neoplastiche. Una iniziativa quest’ultima che, dopo un lungo studio di fattibilità, aspetta l’ok da parte della Asl, come ha sottolineato la responsabile Anna Gallina. «E’ nostra intenzione monitorare, attraverso i dati della Asl, i casi di neoplasie verificatesi sul territorio». A breve il progetto avrà l’ok della Giunta Sorge. «Le troppe morti di nostri concittadini, alcune delle quali riguardanti persone al di sotto dei 55 anni, impegnano tutti noi amministratori a definire una mappatura in grado di evidenziare eventuali correlazioni fra patologie cancerogene e inquinamento ambientale».
Dopo l’approvazione della legge sulla tutela della privacy dello scorso 2005, va ricordato, si sono ristretti anche per le amministrazioni comunali gli ambiti di accesso ai dati sui cittadini: da qui nasce la richiesta di supporto alla Asl, relativa non ai nomi delle persone decedute, ma al numero e alle patologie. A Ceprano, anche piuttosto recentemente, le Forze dell’Ordine, con l’ausilio dell’Arpa Lazio, hanno portato alla luce casi di inquinamento ambientale in siti occupati da ex aziende industriali quali la Oxi Sud, la Europress, la ex Stelvio ai quali si sono aggiunti i recenti casi di inquinamento del fiume Sacco. Insomma una situazione da non sottovalutare quella relativa ai siti inquinanti presenti in città a tal punto da richiedere una esatta mappatura delle neoplasie che, sostanzialmente, significa, numerare i casi di cancro al colon, quelli al fegato ed ai polmoni, per mantenere un vero e proprio registro delle patologie cancerogene maggiormente diffuse per arrivare magari a dimostrare un nesso di causalità fra siti inquinati e patologie tumorali. E da lì a maxi richieste di risarcimento.
Estratto dell'articolo di Vittorio Buongiorno – Il Messaggero Fr 14.10.11 p. 53
MANCA IL REGISTRO TUMORI
[…] Restando alla prevenzione, tre anni fa l’Ordine dei medici, su sollecitazione della dottoressa Biribicchi si era candidato a creare un Registro Tumori provinciali. Oggi infatti la Ciociaria fa riferimento a quello di Latina, unico nell’Italia centrale. «Scrivemmo al ministero – racconta il presidente Fabrizio Cristofari – ma ci risposerò che le funzioni erano state demandate alle aziende sanitarie. Allora scrivemmo alla Asl, ma ci hanno risposto che Frosinone partecipa al progetto regionale che ha sede a Latina». Stop. Eppure sono in tanti dopo i clamorosi casi di inquinamento del fiume Sacco, dopo i numerosi episodi di ritrovamento di fusti tossici interrati da Anagni a Ceprano, a chiedere si sapere se il numero dei tumori sia in crescita e per quale tipo di patologie. Richiesta più che legittima, ma inascoltata. «Noi siamo pronti a fare la nostra parte – dice Cristofari – ma tocca alla Asl muoversi».