Rassegna stampa 14.04.11-16.04.11

TURBOGAS COLLEFERRO-ARTENA. CINQUE COMUNI PARTECIPANO AL RICORSO (ARTENA, CARPINETO ROMANO, CAVE GALLICANO, PALESTRINA).
Cinque giorni 15.04.11 p.16 – vedi allegato.

ANCHE RIFIUTI RADIOATTIVI NEL GIALLO DELLE MICROSPIE ALLA REGIONE LAZIO

La procura di Velletri indaga sul ciclo smaltimento e intercetta i funzionari. Allarme a Colleferro: rinvenuti nel grande inceneritore scarti tossici e pericolosi

LE «CIMICI» DEI MAGISTRATI ALL'ASSESSORATO ALL'AMBIENTE

TURBOGAS COLLEFERRO-ARTENA. CINQUE COMUNI PARTECIPANO AL RICORSO (ARTENA, CARPINETO ROMANO, CAVE GALLICANO, PALESTRINA).
Cinque giorni 15.04.11 p.16 – vedi allegato.

ANCHE RIFIUTI RADIOATTIVI NEL GIALLO DELLE MICROSPIE ALLA REGIONE LAZIO

La procura di Velletri indaga sul ciclo smaltimento e intercetta i funzionari. Allarme a Colleferro: rinvenuti nel grande inceneritore scarti tossici e pericolosi

LE «CIMICI» DEI MAGISTRATI ALL'ASSESSORATO ALL'AMBIENTE

La procura di Velletri indaga sul ciclo smaltimento e intercetta i funzionari. Allarme a Colleferro: rinvenuti nel grande inceneritore scarti tossici e pericolosi
Corriere della sera – cronaca di Roma
15.04.11

ROMA – Tra cimici ufficiali, sistemate su mandato dell’autorità giudiziaria, e quelle ufficiose, nascoste chissà da chi, spunta anche materiale radioattivo – e una mancata denuncia sul suo rinvenimento – nel caso delle microspie piazzate negli uffici della Regione dalla procura di Velletri che indaga su reati commessi nello smaltimento dei rifiuti. Succede a Colleferro e qui, nell’impianto di termovalorizzazione gestito dal consorzio Gaia, i carabinieri del Noe di Roma – sezione inquinamento da sostanze radioattive – hanno trovato materiale tossico, proveniente da lavorazioni industriali per le quali sarebbe stato necessario un trattamento speciale.

LE IPOTESI DEL PM DI VELLETRI – Che invece non c’è stato. Per questo i residui pericolosi sono finiti in mezzo alla spazzatura comune. E’ uno dei rivoli dell’inchiesta più consistente in mano al pm Giuseppe Travaglini che sta indagando sulle irregolarità commesse nello smaltimento dei rifiuti ai Castelli. Si va da sentieri preferenziali nelle procedure che autorizzano la raccolta a tariffe che sembrano favorire gli operatori privati a scapito dei comuni.

IL CONTENZIOSO GAIA/CERRONI – Tutto sarebbe partito dal contenzioso tra la società che gestisce la discarica di Albano (per estensione una tra le maggiori nel Lazio, dopo quelle di Malagrotta e Borgo Montello) e il commissario straordinario di Gaia, Andrea Lolli. A settembre un controllo dell’Arpa e dei carabinieri del Noe ha rivelato che il sito dei Castelli è sostanzialmente esaurito. Insomma non poteva raccogliere altri rifiuti (addirittura a partire dal 2009 per quel che riguarda uno dei sette invasi che lo compongono).

PROROGA PER EVITARE IL «RISCHIO NAPOLI» – Per evitare il «rischio Napoli» – con la spazzatura lasciata a marcire lungo le strade di una trentina di comuni dell’hinterland romano – la governatrice Polverini ha firmato un’ordinanza, su richiesta dell’assessorato regionale ai Rifiuti, che ha consentito il prosieguo dello smaltimento nell’invaso di Albano, prorogandone l’attività.

ALBANO, SITO ESAURITO – All’incirca negli stessi giorni la società titolare della discarica (che appartiene al gruppo Cerroni) ha indirizzato ad alcuni sindaci dei Castelli una lettera allarmata che all’incirca suonava così: se ad Albano il sito è esaurito è perché da da Colleferro la società Gaia – per la quale la Regione e il Comune di Roma hanno manifestato la volontà di acquisto, con consensi bipartisan, ndr – ha annunciato di non voler più accettare il nostro cdr (combustibile da rifiuti trattati). Circostanza però subito smentita dal commissario Lolli che ha risposto di non aver mai rifiutato carichi da Albano.

TARIFFE RIFIUTI: SEQUESTRATI DOCUMENTI – Una lite su cui hanno voluto vederci chiaro anche il pm di Velletri Giuseppe Travaglini e il procuratore Silverio Piro che – silenziosamente al lavoro da mesi sino al ritrovamento delle cimici negli uffici della presidente della Regione – hanno sequestrato anche le carte che riguardano le tariffe pagate dai comuni per lo smaltimento. Nell’inchiesta la governatrice Polverini è stata ascoltata come persona informata sui fatti mentre altri sarebbero indagati.

«INSPIEGABILE» IL FUNZIONAMENTO DEGLI INCENERITORI – Dagli accertamenti sull’effettiva direzione presa dai rifiuti, i carabinieri hanno trovato a Colleferro il materiale radioattivo mescolato al cdr. Adesso si tratta di capire da dove vengano i residui tossici. Non viene escluso che possa arrivare da località fuori dalla Regione, circostanza accertata anche dalla Commissione parlamentare su Rifiuti che – nella relazione conclusiva sul Lazio – ha definito «inspiegabile» il funzionamento degli inceneritori di Colleferro: concepiti per raccogliere cdr dai comuni dell’hinterland, spesso venivano «spenti» – addirittura un giorno su due – deviando il trasporto dell’immondizia in discarica e bruciando – è l’ipotesi dei parlamentari avvalorata da inchieste della magistratura – spazzatura non trattata con pesanti effetti nocivi sull’atmosfera. E chissà che a questo trattamento non si sia aggiunta anche la lavorazione dei rifuti radioattivi.

AVVISI DI GARANZIA PER DUE FUNZIONARI – Due sarebbero gli indagati: si tratta di dipendenti di Gaia che non avrebbero denunciato il rinvenimento delle sostanze pericolose nella discarica.

Alessandro Fulloni
15 aprile 2011

ISPEZIONE ALLA MARANGONI TYRE DA PARTE DI CARABINIERI, NOE E ARPA
Ciociaria oggi 15.04.11 p.23 – vedi allegato

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L'intervento completo al convegno (Ass. Terra Dolce Anagni)

AEROPORTO FROSINONE. SCALIA: “IANNARILLI STA PERDENDO TEMPO”

 
La Provincia FR, 15.04.11, p. 5
Francesco Scalia, consigliere regionale del Partito Democratico, interviene sul progetto aeroporto denunciando la totale inattività della Provincia di Frosinone sui lavori di avanzamento del piano. "Ad oggi – inizia Scalia – il presidente Antonello Iannarilli non ha ancora firmato e consegnato ufficialmente all'Asi per la pubblicazione il documento preliminare di valutazione ambientale strategica, relativo al progetto dell'Aeroporto di Frosinone. Tale documento, elaborato, su mio incarico, dal prof. Arch. Franco Karrer (attuale Presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici) e dal prof. Ivo Allegrini (CNR), è pronto ormai da mesi. La mancata pubblicazione della Vas – continua a spiegare Scalia – blocca l'approvazione della variante Asi e, quindi, la conferenza di servizi finalizzata ad autorizzare il progetto dell'Aeroporto. Si sta perdendo tempo prezioso!"- incalza il primo promotore della realizzazione dello scalo aeroportuale frusinate che conclude con un appello ai soci della società aeroporto – "Mi rivolgo, quindi, agli altri soci della società Aeroporto, in particolare alla Camera di Commercio, al Comune di Frosinone ed al Consorzio Asi, perché sollecitino il Presidente a convocare i progettisti dell'Aeroporto, della Vas e della Variante urbanistica, affinché si faccia il punto pubblicamente sugli aspetti tecnici del progetto. Altrimenti, ci si assuma altrettanto pubblicamente la responsabilità di rinunciare a realizzare un'infrastruttura che potrebbe garantire straordinarie prospettive di sviluppo per il nostro territorio".

FROSINONE. SAF, LE DUE BATTAGLIE PERSE DEL POPOLO DELLE LIBERTA’

La Provincia FR, 15.04.11, p. 5, di CV
 
Sulla Saf, ormai appare chiaro, si sono giocate due partite. Una tra centrodestra e centrosinistra per la conquista della presidenza ed una all'interno del Pdl, tra le varie correnti, nel tentativo di una parte di piazzare, sulle poltrone lasciate libere dagli eventuali nuovi amministratori della società, uomini della propria fazione. La prima ‘battaglia' sappiamo come è finita: proprio grazie alla lite tutta interna al Pdl il centrosinistra ha serrato le fila; ha ottenuto la riconferma del presidente uscente Cesare Fardelli ed ha portato via anche gli altri due posti nel Cda. La seconda battaglia non ha avuto né vincitori né vinti, ma sta rischiando di danneggiare solo il Pdl. Nel partito ciociaro di Berlusconi, infatti, si è consumato un braccio di ferro tra i gruppi maggioritari (che fanno riferimento ad Abbruzzese-Pallone, da una parte, e Fiorito-Alemanno, dall'altra) e lo schieramento minoritario di fedelissimi del presidente della provincia ed onorevole Antonello Iannarilli. La compattezza del Pdl in questa vicenda sarebbe dovuta passare, dunque, attraverso l'equilibrio di aspettative, pesi e contrappesi di un tale organigramma. E siccome per vincere sul centrosinistra servivano i voti di tutti, c'è stato chi ha provato, se non ad alzare il prezzo, almeno a massimizzare la rendita della propria posizione. Dunque: è apparsa buona la candidatura di Adriano Roma, fin quando si è pensato che restasse così libera la poltrona di vicecoordinatore provinciale del partito. Era auspicabile e auspicata la candidatura di uno tra gli assessori provinciali (in quota ex An) perché poteva liberare una poltrona in Giunta. Era parsa finanche buona la proposta di un tecnico a patto che il tecnico fosse quello indicato dal proprio gruppo. Tante strategie e tante opzioni sulle quali, però, non si è fatta mai una scelta univoca, certa e definitiva. Si è giocato a rilancio fino all'ultimo, quando a fare la differenza è stato, molto probabilmente, il ‘piatto' di 43 voti contro 13, che il centrosinistra ha incassato con l'approvazione del bilancio: un segnale chiaro di quanto avrebbe potuto pesare nella deliberazione successiva l'alleanza tra Pd, Udc, Psi, Idv, Sel e Pdci. Qualcuno dice che è stato in quel momento che si è tirata in ballo, nel centrodestra, la candidatura a presidente di Fabio De Angelis. Un ‘o la va o la spacca' che ha però fatto saltare ogni equilibro nel Pdl e portato una parte del partito a contrastare apertamente l'altra, sparpagliando i sindaci indecisi, sempre rimasti fuori da tutti questi giochi ed in attesa di un segnale d'intesa. Sindaci non schierati che pure erano pronti ad appoggiare le manovre del centrodestra ma che alla fine debbono aver concluso: questi so' tutti pazzi.

FROSINONE. VICENDA SAF, NEL PDL TONI MODERATI E CONCILIANTI: “ORA PENSIAMO ALLE ELEZIONI”
La Provincia FR, 16.04.11, p. 5, di Cesidio Vano

Pur tentando di tenere il punto, si prova ad abbassare i toni all'interno del Pdl ciociaro, cercando di concentrarsi sulle elezioni comunali (che da oggi entrano nel vivo con la presentazione di liste e candidati sindaci in 28 comuni della provincia) e mettendo da parte tutte le polemiche, montate negli ultimi due giorni, dopo che il centrodestra ha rimediato una doccia gelata in occasione del rinnovo del Cda della Società Frosinone Ambiente Spa, interamente finito nelle disponibilità politiche del Centrosinistra.
Sull'argomento torna Antonio Salvati, sindaco di San Giovanni Incarico (e portavoce del presidente della Provincia Antonello Iannarilli) che nei giorni scorsi ha ‘battagliato' a distanza con il vicecoordinatore provinciale del Pdl Adriano Roma, dopo essersi astenuto sulla proposta del centrodestra, in assemblea Saf, di sostenere Fabio De Angelis alla guida della società. «Io ho un lavoro, sono Segretario comunale e non campo di politica – dice Salvati -. Accetto qualsiasi critica, ma una cosa è certa: non ho mai chiesto le dimissioni a nessuno, e la prova di ciò è che mi sono sempre pubblicamente rifiutato di fare l'Assessore provinciale, come tutti sanno. Mi sono anche categoricamente rifiutato di fare il Presidente della Saf, quando la notte di sabato 9 aprile, nella sede dell'ex comitato Pdl di Frosinone, lo stesso Roma, Fiorito ed Abbruzzese, me lo hanno chiesto. Ero, e resto convinto, che la soluzione indicata dal Presidente Iannarilli per la Saf, ossia una guida tecnica, e non politica, fosse la migliore in assoluto, e pensavamo che anche Roma, non fosse altro per riconoscenza, fosse sulla stessa linea e non si candidasse invece alla Presidenza». Poi, aggiunge: «Negli ultimi nove anni sono stato l'unico che ha votato sempre contro i Bilanci della Saf ed ho anche agito dinanzi alla Procura ed alla Corte dei Conti di cui attendo gli esiti. Ora presenterò Ricorso al Tar contro Fardelli per la sua ineleggibilità». Quindi l'apertura: «A questo punto mi sembra giusta la proposta del Presidente della Provincia Iannarilli e del Presidente del Consiglio regionale Abbruzzese di lavorare, tutti insieme, per una immediata e vera unità del Pdl, memori degli errori semmai commessi da tutti, e non solo da alcuni, e, pertanto, propongo un incontro immediato tra Iannarilli, Fiorito, Abbruzzese e Pallone affinché il nostro Partito riprenda davvero a vivere ed a operare».
Davanti a questa posizione, Adriano Roma, tende la mano: «Noto con piacere che si sono abbassati i toni. Speriamo davvero che prestissimo si possa organizzare un vertice provinciale per rilanciare l'azione del partito nell'ottica dell'unità. Sicuramente l'unità non si raggiunge con richieste di assessorati o cose del genere, ma mettendosi a disposizione del partito sempre e comunque».
Qualche riflessione ed un invito ad abbassare i toni arriva anche da Giuseppe Patrizi, consigliere provinciale del Pdl: «Desta perplessità, a distanza di tempo, la mancata convocazione del comitato provinciale, unico organo deputato a dettare le linee del Partito, così come, soprattutto, la mancata convocazione degli eletti, che avrebbero dovuto avere voce in capitolo al fine di un coinvolgimento diretto nella vicenda in questione. Una riflessione maggiormente oculata, assieme al confronto e ad una costruttiva sinergia, avrebbero potuto evitare quanto accaduto. Concordo pienamente che gli uomini del PdL debbano rispettare le regole, ma le regole valgono sempre. Considerato quanto sia inutile ormai voltarsi indietro pensando alle occasioni perdute, da esponente storico della coalizione e ancor prima da Consigliere Provinciale, invito tutti ad abbassare i toni e a sostenere con forza i nostri candidati alla carica di sindaco nei 28 Comuni della provincia di Frosinone».

FROSINONE. IANNARILLI INSISTE: “PER LA PRESIDENZA SERVIRA’ UN TECNICO, NON L’HANNO CAPITO”

 
La Provincia FR, 15.04.11, p. 6, di Cesidio Vano
«Si è discusso giorni e giorni per la scelta dei nomi senza capire che l'unica soluzione per risolvere i veri problemi della SAF era adottare una linea tecnica e non politica; il politico va bene per fare politica, non nella gestione tecnico-amministrativa di un impianto di trattamento dei rifiuti parte di un sistema complesso di gestione integrato».
Il presidente della provincia Antonello Iannarilli dice la sua sulla vicenda Saf e lo fa spostando completamente i termini di discussione, evitando cioè di affrontare il mare grosso che anima il suo partito e prendendosela con il centrosinistra ed arrivando persino a dare un saggio di quelle che saranno le sue prossime mosse sull'argomento: contestare la pregressa gestione dell'azienda documenti e numeri alla mano. Una strategia che gli è cara e che ha già impiegato in Provincia, all'Ato5 e in parte anche con l'Agenzia Formazione e la Multiservizi. Iannarilli guarda dunque oltre, benché proprio la sua amministrazione potrebbe risentire per prima di una deflagrazione nel Pdl ciociaro.
«Ancora una volta il vero sconfitto è il semplice cittadino che continua a pagare tasse su tasse senza che qualcuno gli spieghi il perché e soprattutto senza che qualcuno prenda le sue difese» dice Iannarilli a qualche giorno della conferma di Fardelli (Udc) alla guida della Saf Spa. «La fiducia rinnovata a Cesare Augusto Fardelli evidenzia una doppia sconfitta sia per alcuni membri appartenenti al PDL sia per il PD».
Poi, Iannarilli – che ha nominato un'apposita commissione tecnica di verifica sull'attività della Saf – passa all'attacco ed illustra i dati sull'attività svolta dalla società dei rifiuti negli ultimi anni. I problemi e le incongruenze che segnala sono numerose ed al centrosinistra chiede: come mai in tanti anni la società non ha avviato e gestito direttamente l'intero ciclo dei rifiuti, raccolta differenziata compresa, dall'inizio alla fine, ottenendo così risparmi ed economie? «Come mai – chiede ancora al Pd – la corretta gestione del centrosinistra della Saf ha prodotto sempre e solo bilanci negativi? Tanto è che nonostante ingenti finanziamenti pubblici per oltre 4 milioni annui messi a ricavi in bilancio, le risultanze dello stesso sono sempre state negative?»
E quindi passa a sciorinare qualche dato: «Nonostante la SAF abbia ricevuto diversi finanziamenti e contributi dalla Regione Lazio e dalla Provincia di Frosinone per ottimizzare l'impianto per ben oltre 18 milioni di euro, oggi i costi ancora non risultano ottimizzati e abbattuti tanto da determinare una riduzione della tariffa, che invece aumenta sempre» scrive Iannarilli in una nota in cui giudica «eccessivo anche il numero dei dipendenti (circa 100 per un costo annuo del personale pari a 5 milioni di euro) rispetto ad analoghi impianti anche nel Lazio; i costi energetici per il funzionamento dell'impianto sono di circa 900.000 euro/anno; in buona sostanza è come aver comprato una Ferrari da corsa per viaggiare a 50 km/h in autostrada» dice Iannarilli che passa a puntare il dito contro i «crediti esagerati verso clienti (nel 2010 25.582.519 di euro ai quali vanno aggiunti altri 1.115.345 di euro per fatture da emettere) e nonostante debiti per oltre 30 milioni di euro». In conclusione, Iannarilli prefigura una situazione gestionale tale che lo spinge ad invitare i sindaci a leggersi per il futuro «più approfonditamente il bilancio per capire dove stanno ma soprattutto come vengono impiegati i tanti contributi pubblici! Visto che in assemblea pare che nessuno abbia aperto bocca. forse perché tanti di loro (i sindaci, ndr) sono debitori nei confronti della Saf» dice Innarilli.
«Tutto questo non e dipeso e non dipende dal PDL. Forse a questo punto sarebbe stata opportuna una scelta tecnica e non politica» torna a ribadire il presidente della provincia.

FROSINONE. SAF, IL VICECOORDINATORE PDL ADRIANO ROMA: “I PANNI SPORCHI VANNO LAVATI IN FAMIGLIA”

La Provincia FR, 15.04.11, p. 6, di Adriano Roma*

Sono rimasto allibito, ma non sorpreso, nel leggere la ricostruzione dei fatti e le considerazioni del consigliere provinciale, sindaco di San Giovanni Incarico, portavoce del Presidente Iannarilli, presidente dell'unione dei comuni Antica Terra di Lavoro, Antonio Salvati in merito all'assemblea della Saf. Vorrei chiarire alcuni passaggi. Non ho mai fatto politica per inanellare presidenze e poltrone e non ho bisogno di indennità perché vivo del mio lavoro e non di politica. Per quanto riguarda la mia attività in seno al consiglio di amministrazione della Saf, gli atti sono a disposizione. Se Salvati si riferisce ai voti sul bilancio, siccome faccio politica non affosso gli enti e i consigli di amministrazione. Tanto più che le relazioni del collegio dei revisori erano chiare e i documenti contabili sono sempre stati redatti nella piena conformità di norme e leggi.
Veniamo alla sostanza politica e cronologica della vicenda. Non ho mai chiamato il presidente della Provincia Antonello Iannarilli per propormi come presidente della Saf. Mai. La sera prima della riunione in assemblea ci eravamo lasciati con l'intesa che per la presidenza c'erano due opzioni: o quella politica oppure quella tecnica. E' stato Antonio Salvati a chiedere al sottoscritto di candidarsi alla presidenza della Saf, non prima di aver rassegnato le dimissioni da coordinatore provinciale vicario del Popolo delle Libertà. Ho risposto serenamente di no, perché a mio giudizio la Saf è una cosa e la guida del partito un'altra. Negli ultimi tempi è stato proprio Antonio Salvati ad esprimere il desiderio di ricoprire il ruolo di coordinatore o di vicecoordinatore provinciale. Desiderio legittimo, per carità. E lo ripeto ancora una volta: è stato Antonio Salvati, nell'ufficio di Antonello Iannarilli ad Alatri, a chiedermi di candidarmi, dietro dimissioni da vicario del PDL. La proposta c'è stata e tutti i sindaci presenti possono testimoniarlo. Successivamente, dopo il mio no, lo stesso Salvati chiedeva di candidare a presidente uno tra Fabio De Angelis, Francesco Trina e Alessandro Cardinali (queste proposte sono stata fatta davanti a decine di sindaci o delegati). Sempre per liberare ed avere un posto in giunta provinciale. So perfettamente che se un assessore provinciale viene eletto presidente della Saf deve dimettersi. Dopo, io e Fiorito abbiamo avanzato la proposta di Fabio De Angelis, proposta che in assemblea è stata fatta da Valerio Catenacci, di Atina. Dopo qualche istante Antonio Salvati ha detto che De Angelis era ineleggibile. Mi chiedo perché prima aveva detto sì, anzi, lo aveva proposto lui stesso. Il voto sul bilancio (43-16) è assolutamente normale dal momento che il Pdl non aveva dato indicazioni di voto sul documento contabile. Fatto sta che il cambiamento di parere repentino sull'indicazione di De Angelis ha avuto l' effetto di far trovare spaesati i nostri sindaci. Infine, continuo a lavorare per il partito senza sentirmi ‘padrone'. Non ho mai chiesto le dimissioni di qualcuno per poterne occupare il posto e non sono un collezionista di poltrone.
*vicecoordinatore provinciale vicario del Pdl

Colleferro, ecco i nomi delle 16 donne che sfidano Cacciotti. Alessia Sabene candidata a sindaco

Ecco la notizia quotidiana, 16.04.11

E’ Alessia Sabene, 41 anni, avvocato, la candidata a Sindaco per Sedicidonne per Colleferro” lista tutta al femminile presentata venerdì mattina all’Ufficio Elettorale del Comune di Colleferro.“La nostra scelta nasce dalla consapevolezza di essere portatrici, in quanto donne, di un diverso modo di vedere ed affrontare le cose, e del diritto-dovere, dopo anni di associazionismo, gruppi e comitati, di assumersi la responsabilità di partecipare in prima persona alla vita politica. Questo, però nel rispetto della nostra natura e dei nostri ritmi, senza combattere battaglie di posizionamenti e riposizionamenti, alleanze, abbandoni e ripescaggi, che non ci appassionano e non ci appartengono. Abbiamo anche superato ogni contrapposizione destra-sinistra, ritenendola inutile e dannosa in questa fase della vita politica italiana, badando solo alla serietà e all’impegno delle persone. Sono il rispetto della Natura e la centralità della persona i punti focali del nostro progetto. Vogliamo riportare il cittadino alla vita politica e sociale, rendendolo attivo e partecipe, e questo può avvenire solo recuperandone la fiducia, restituendogli il giusto ruolo nelle scelte in materia di organizzazione, amministrazione e gestione del territorio. Fuoco, Terra, Acqua, Aria, il nostro programma si basa sugli elementi semplici e naturali. Il voto chiesto per noi non è un voto inutile, è il voto che ancora può fare la differenza, un voto che promettiamo necessario ed attivo in ogni istante ed in ogni frangente della vita pubblica ed amministrativa. Fuoco Impegno passione partecipazione e anche il calore del sole che scalderà le nostre case e produrrà l’energia per scuole, uffici, fabbriche e laboratori Terra Il nostro territorio inquinato può continuare a produrre ricchezza incentivando le attività di riciclo, termovalorizzazione pulita, raccolta differenziata, produzione di biomassa e coltivazioni genetiche destinate all’uso non alimentare Aria E’ l’aria che respiriamo che alimenta il nostro benessere: Ogni scelta ed ogni investimento non potrà prescindere dal rispetto del principio di eco sostenibilità Ma l’aria è anche l’elemento.In cui si diffondono le idee Acqua. L’acqua deve essere pulita Non può essere solo un affare Pretenderemo pozzi e tubature nuove  E intanto porteremo l’acqua potabile nelle piazze; fresca, liscia, frizzante.

ANAGNI. SCARICO DI ACQUE REFLUE NEL RIO PONTE DELLE TAVOLE

La Provincia FR, 15.04.11, p. 26
 
Schiuma alle 4 strade, i Carabinieri cercano i responsabili. Ieri mattina i Militari della Stazione di Anagni, assieme a personale del Nucleo Operativo Ecologico di Roma ed all'Arpa Lazio di Frosinone, facendo seguito ad una prolungata attività investigativa, disposta dal Comandante Provinciale, Col. Antonio Menga, hanno eseguito accesso all'interno di uno stabilimento industriale della zona, per verificare l'ipotesi di attivazione di uno scarico di acque reflue industriali nel Rio Ponte delle Tavole, proveniente dal depuratore della fabbrica, con conseguente alterazione della composizione chimica delle acque pubbliche. Le indagini sono in corso.
Sono sempre più frequenti, negli ultimi tempi, i controlli dei carabinieri nell'ambito delle illegalità ambientali.