Ufficio Stampa Verdi – Regione Lazio
Comunicato stampa
Roma, 23 settembre 2011
Comunicato stampa
Ufficio Stampa Verdi – Regione Lazio
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AEROPORTO DI FROSINONE
BONESSIO (VERDI) – SI ESCA ALLO SCOPERTO, AEROPORTO ALIBI PER CEMENTIFICAZIONE. ENAC HA BOCCIATO DA TEMPO SCHEMA ECONOMICO
«Siamo informati sulla realtà dei fatti dell’aeroporto di Frosinone. Non si preoccupi Scalia e magari quando entra nel merito del progetto eviti di mascherare la realtà. – afferma il Presidente dei Verdi del Lazio Nando Bonessio – Ma ha ragione Scalia quando afferma che non sono stati spesi sette milioni di euro. Per la precisione sono 6,85 i milioni di euro già impegnati dalla Regione nella formazione del capitale sociale di Aeroporti di Frosinone SpA soldi che se non si ferma presto il progetto saranno buttati dalla finestra. Affidarsi a ipotetici “benefici” dell’aeroporto dovuti al project financing vuole dire tutto e non vuol dir nulla anche perché gli investitori, se ci saranno, saranno magari attratti dalle “opere accessorie”, leggi cubature edilizie aggiuntive, che lo scalo porta con sé. Utilizzare un’opera pubblica come alibi per la speculazione edilizia è un film già visto in tutta Italia. Si tratta di un metodo con il quale si aggirano le leggi urbanistiche per cementificare territori e offrire uno scampolo di legalità alle lobby del cemento. Scalia, infatti, non cita i pareri negativi di Enav, Enac e dei ministeri della Difesa e dei Trasporti. Che la sostenibilità economica dello scalo di Frosinone non stia in piedi lo affermano, prima dei Verdi, i tecnici di Enac che dicono: “La significativa riconfigurazione dei bacini d’utenza nel Lazio e in Campania per effetto delle due future realtà di Viterbo e Grazzanise (CE), fa si che il potenziale bacino di domanda che potrebbe afferire al nuovo aeroporto di Frosinone rimarrebbe confinato alla sola provincia di Frosinone e con scarse prospettive di crescita, rendendo quindi l’infrastruttura poco efficace sia sotto il profilo economico che commerciale”. Con una bocciatura del genere qualsiasi investitore del settore non prenderebbe in minima considerazione un progetto che preveda la sola realizzazione della stazione aeroportuale. Quindi è chiaro che gli interessi in campo devono essere diversi da quelli specifici degli operatori aeroportuali e ciò è dimostrato dal fatto che si vorrebbe fare un aeroporto da cinque, ipotetici, milioni di passeggeri l’anno senza una torre di controllo, condividendo, forse, quella attualmente in uso dall’aviazione militare».
Roma, 23 settembre 2011
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