venerdì 31 dicembre 2010
Rassegna stampa Retuvasa 30-31.12.10
Il Messaggero Fr 30.12.2010, p.33
venerdì 31 dicembre 2010
Rassegna stampa Retuvasa 30-31.12.10
Il Messaggero Fr 30.12.2010, p.33
L’incontro tra il sindaco di Roma, Gianni Alemanno e la governatrice del Lazio, Renata Polverini, ha riacceso le preoccupazioni sull’eventualità che i rifiuti della capitale possano essere portati nelle province e, in particolare in Ciociaria (Roccaseccca).
La fumata nera dell’incontro tra Alemanno e Polverini è stata ufficializzata da un comunicato della Regione Lazio nel quale si dice, in sostanza, che per il Comune di Roma ”non esistono aree idonee” per creare nuovi impianti in grado di subentrare alla discarica di Malagrotta in via di chiusura.
Renata Polverini, chiaramente amareggiata e delusa da questa presa di posizione del sindaco, si è dunque recata a Palazzo Chigi per esaminare la situazione. Da questa situazione è scaturito l’allarme è lanciato da Anna Maria Tedeschi, consigliere regionale dell’Idv, che è quanto mai esplicita quando dice: «Polverini e Alemanno vogliono portare nelle province i rifiuti di Roma».
Sostiene infatti la Tedeschi: «Il Piano Rifiuti Regionale (secondo il quale i rifiuti devono percorrere il tratto più breve al fine di non gravare ulteriormente il territorio con il transito di mezzi pesanti carichi di immondizia) prevede una bella furbata: l’ATO unico regionale. La trovata regionale dell’ATO unico potrebbe essere un bell’escamotage per gabbare il principio di prossimità e portare in giro in tutta la regione l’immondizia di Roma. Sappiano Alemanno e la Polverini che i cittadini delle Province, e quelli ciociari in particolare, sono stanchi di essere vessati e presi in giro».
Ma è davvero così?
«Assolutamente no – replica il vice presidente della Provincia nonchè assessore all’Ambiente, Fabio De Angelis -. La verità è che sia Alemanno che la Polverini hanno già individuato la località che ospiterà la prossima discarica. Posso assicurare i cittadini, e con essi la Tedeschi, che si tratta di un paesino a ridosso della capitale; per cui questo grido d’allarme è fuori luogo. La provincia di Frosinone, lo ribadisco, non corre alcun rischio. E’ vero, invece, che la discarica di Malagrotta non avrà più alcuna proroga per cui, essendo ormai satura, è destinata inevitabilmente alla chiusura. Ma ripeto, in tutto questo discorso, la provincia di Frosinone non corre alcun rischio».
Ufficio Stampa
P.zza Italia, 1 – Tel. 06/97.203.235
Colleferro, 30/12/2010
C O M U N I C A T O S T A M P A
CACCIOTTI: LA DISCARICA DI COLLE FAGIOLARA NON PUÒ SOSTITUIRE QUELLA DI MALAGROTTA
“La discarica di Colleferro non può sostituire Malagrotta, il nostro sito è in esaurimento”. Il Sindaco Mario Cacciotti risponde così all’ipotesi avanzata dal sindacalista Remo Cioce, secondo le dichiarazioni apparse questa mattina su un quotidiano.
chiusura”.
aveva detto di non essere disponibile ad accogliere i rifiuti della Campania. “La solidarietà è una bella cosa – aveva detto in proposito il Sindaco – ma il nostro territorio è già duramente provato, non possiamo permettercela”.
“Il sequestro effettuato dai Carabinieri di una struttura nella quale si era programmato in maniera scientifica di inquinare, saltando il sistema di depurazione, dimostra che sulla Valle del Sacco non è possibile abbassare la guardia ed è necessario intervenire in maniera tempestiva sia sul fronte della repressione, sia sui quello della bonifica dell’intera area. – afferma il Presidente nazionale dei Verdi e capogruppo in Consiglio regionale, Angelo Bonelli – Per questo motivo abbiamo presentato nei giorni scorsi un Ordine del Giorno che vuole impegnare in maniera netta e puntuale la Giunta nel dichiarare la zona della Valle del Sacco come area a elevato rischio di crisi ambientale, nella quale prima di tutto non deve essere più consentita la realizzazione di impianti industriali soggetti ad Autorizzazione Integrata Ambientale, mentre contemporaneamente deve essere avviata una seria, puntuale e accurata attività di bonifica, senza ignorare il fatto che tutta la popolazione dell’area dovrà essere interessata ad attività di screening e a indagini epidemiologiche costanti e prolungate nel tempo, per ridurre al massimo i rischi sanitari dovuti all’inquinamento che da troppi anni affligge i cittadini della Valle del Sacco”.
IL SERVIZIO SUL TEMA SU EXTRA TV 30.12.10 – inviato da Claudio martino, Eco della Rete
AGLI ULTIMI POSTI PER LA RACCOLTA DIFFERENZIATA
Da più parti si è sostenuto che il ciclo dei rifiuti della provincia di Frosinone è collaudato ma non pronto a dare aiuto ad altri territori. Attualmente è cosi gestito: i comuni con i propri mezzi scaricano i rifiuti raccolti dai cassonetti nell'impianto di Colfelice della Società Ambiente Frosinone. Qui avviene una selezione, l'umido viene scartato, il solido trasformato in cdr, che poi viene trasferito nel termovalorizzatore di San Vittore del Lazio dove viene prodotta energia. Lo scarto della lavorazione di Colfelice finisce nella discarica di Cerreto, la quale per il 50 per cento è riservata al pubblico, il restante al privato. Il vero neo del ciclo dei rifiuti ciociaro è la raccolta differenziata, pari solo al 3 per cento, che andrebbe potenziata. Anzi, attivata.
FROSINONE – CONTROLLI ANTIBRACCONAGGIO DELLA POLIZIA PROVINCIALE
mercoledì 29 dicembre 2010
Rassegna stampa Retuvasa 29.12.10
Nell’ordinanza di sequestro è stata ipotizzata la violazione dell’art 137 comma 9 del decreto legislativo n. 152 del 2006. Decreto che pone le basi, a livello regionale, in materia di inquinamento ambientale. L’articolo 137 nello specifico punisce “chiunque apra o comunque effettui nuovi scarichi di acque reflue industriali, senza autorizzazione, oppure continui ad effettuare o mantenere detti scarichi dopo che l’autorizzazione sia stata sospesa o revocata”.
Il sequestro effettuato ieri rappresenta l’ultima fase di una inchiesta iniziata lo scorso ottobre. In quella data infatti, lo stabilimento, molto noto nella città dei papi, era stato colpito dal sequestro di due pozzetti, che non sarebbero stati a norma, per lo smaltimento della acque meteoriche. L’inchiesta era partita da una serie di segnalazioni giunte dalla popolazione del posto, che aveva lamentato nella contrada l’esistenza di miasmi e cattivi odori.
Le ispezioni avevano portato poi al sequestro dei due pozzetti. E ieri è arrivato il sequestro dell’intero impianto di depurazione. A quanto pare, i risultati delle analisi effettuate avrebbero portato al riscontro di sostanze particolarmente nocive come soda e acido solforico. Veemente la reazione del dottor Antonio Di Cosimo, dirigente dell’azienda e figlio del fondatore.
«Il dottor Mancini ha detto chiaro e tondo che si tratta di una ipotesi di reato. Dunque non hanno nemmeno la certezza che queste violazioni siano state effettuate. In ogni caso – ha concluso Di Cosimo – questo è quanto la procura ha deciso, e ne prendiamo atto. Da domani con i nostri avvocati cercheremo di dimostrare la nostra assoluta innocenza nel merito della questione».
L’inchiesta si inserisce nel quadro di una intensa attività di tutela ambientale lungo tutta la Valle del Sacco portata avanti dalla Procura di Frosinone.
La Provincia FR 29.12.10 p.27
Ancora problemi per una delle più importanti aziende vinicole del territorio, divenuta oggetto ieri di nuovi controlli da parte degli uomini agli ordini del capitano Costantino Airoldi i quali hanno provveduto al sequestro – per violazione dell'art. 137 comma 9 del decreto legislativo n. 152 del 2006 – dell'impianto di depurazione.
L'ordinanza, firmata dal dott. Francesco Mancini, fa seguito al decreto di ispezione redatto dal Procuratore della Repubblica di Frosinone dott. Adolfo Coletta. Meno di un mese fa, gli stessi uomini dell'Arma coadiuvati, per l'occasione, dai colleghi del Noe e dai responsabili dell'Agenzia Regionale per l'Ambiente, avevano proceduto – nella stessa azienda – al sequestro di due pozzetti per lo smaltimento di acque piovane in quanto ritenuti non a norma.
Dai risultati delle analisi che sono seguite è emersa la presenza, negli stessi pozzetti, di sostanze nocive come soda ed acido solforico. Le rigidissime norme in materia, prevedono l'attuazione di severi provvedimenti, per accertare il rispetto delle procedure.
Ciociaria oggi 29.12.10 p.29, di Monica Cesaritti – dal Comitato di quartiere Osteria della Fontana
martedì 28 dicembre 2010
Rassegna stampa Retuvasa 28.12.10
LATINA HA RISPOSTO ALL'APPELLO DELLA REGIONE. FROSINONE NO.
E´ molto sentito tra i cittadini il problema del fenomeno del randagismo canino che accomuna questa Amministrazione agli altri comuni italiani per diverse ragioni quali il fenomeno dell´abbandono dei cani di proprietà e la mancata registrazione all´anagrafe canina ed ancor di più il problema del controllo delle nascite dei cani vaganti.
In particolare il fenomeno del randagismo ha assunto una notevole importanza per il disagio sociale e la salute pubblica. La presenza dei cani randagi nel territorio del Comune di Frosinone desta preoccupazione nei cittadini, sia dal punto di vista dell´incolumità (cani pericolosi,cani che causano incidenti stradali) sia dal punto di vista sanitario.
Allo stato attuale si assiste ad un aumento dei randagi presenti sul territorio ed è evidente, quindi, la necessità di una gestione diversa del fenomeno, gestione integrata tra iscrizioni all´anagrafe di tutti i cani e sterilizzazioni di quelli a rischio di riproduzione incontrollata.
In questo contesto il Comune di Frosinone ha posto tra i suoi obiettivi di carattere generale la riduzione del randagismo canino nel territorio con un piano di controllo delle nascite attraverso la sterilizzazione gratuita dei cani randagi catturati, a rischio di riproduzione incontrollata e di proprietà di cittadini in situazioni di disagio sociale.
Tra gli obiettivi specifici della campagna l´educazione dei cittadini:
– al controllo delle nascite
– a non abbandonare i randagi
– alla sensibilizzazione alla pratica della sterilizzazione dei cani a rischio di riproduzione incontrollata e di quelli appartenenti a proprietari ritenuti in condizioni di disagio sociale
– ad un rapporto positivo uomo-randagio
– alla promozione dell´iscrizione di tutti i cani all´anagrafe canina
Il tutto finalizzato ad ottenere una significativa riduzione del randagismo nel territorio del Comune di Frosinone.
Pertanto, tutto ciò premesso, grazie anche al finanziamento al 50% della Regione Lazio e alla collaborazione della ASL/FR, questa Amministrazione sta promuovendo la campagna di controllo delle nascite attraverso la sterilizzazione canina che viene evidenziata e descritta negli allegati alla presente che saranno distribuiti nelle scuole elementari e medie del Comune e che saranno resi noti alla cittadinanza.
Confidando nel vostro prezioso contributo per la diffusione delle opportunità offerte si coglie l´occasione per porgere distinti saluti.
Prof. Francesco RAFFA
Assessore alla tutela dell'ambiente,
ai servizi ecologici e alle energie rinnovabili
del Comune di Frosinone
SGURGOLA. PER LA VICENDA DELLA STAZIONE RADIO BASE (ANTENNA), BOCCIATA LA RIMOZIONE DELL'ING. ANTONIO SALVATORI DALLA DIREZIONE DELL'UFFICIO TECNICO. IL SINDACO MESSO IN MINORANZA.
La vicenda riguardava la contestata collocazione dell'antenna Tim sul piazzale della stazione, oggetto dell'apposita convocazione in seduta aperta. Argomento che aveva inasprito gli animi già in apertura della riunione, quando s'è addirittura sfiorata la violenza verbale. L'atmosfera surriscaldata da settimane, con il gruppo "Insieme per Sgurgola" dell'ex sindaco Antonio Corsi che non concede tregua, sta mostrando il massimo livore; e ci si aspetta da un momento all'altro che le ragioni della politica, rinviabili ma non eludibili, portino a decisioni ultimative.
«La Provincia – spiega Fabio De Angelis, vice presidente della Provincia e Assessore all’Ambiente – ritiene necessario che gli enti locali stipulino le convenzioni con i consorzi di filiera per il recupero delle varie frazioni e per abbattere i costi della stessa differenziata. I sistemi di raccolta differenziata dovranno prevedere almeno le seguenti frazioni singole o accoppiate: carta e cartone, vetro, plastica, metalli, frazioni organiche, frazione residua secca. Va ricordato che la raccolta differenziata è un obbligo di legge per i comuni e, prima ancora, una scelta di civiltà ma gli amministratori ancora non hanno acquisito questa consapevolezza. Nonostante l’incremento significativo per la nostra provincia i dati sono ancora negativi ma sono convinto che i cittadini siano pronti, anche a costo di qualche sacrificio: quello che serve è la volontà delle amministrazioni locali».
«Va detto, comunque – prosegue De Angelis – che errori in passato sono stati fatti soprattutto nella distribuzione dei finanziamenti regionali da parte della Provincia. Al contrario di quanto accaduto in questi anni è la prima volta che il finanziamento per la Differenziata viene concesso attraverso un bando che assicura pubblicità ed una procedura trasparente. L’altra novità è che il finanziamento concesso dalla Regione Lazio per l’attività di Raccolta Differenziata non viene dirottato dalla Provincia all’impianto della S.A.F. di Colfelice per attività che non attengono alla raccolta dei rifiuti, privando così i comuni di risorse fondamentali per la fase di start-up del servizio. Se la provincia di Frosinone è tra le ultime per la raccolta differenziata – conclude De Angelis – è anche per l’assenza di contributi ai comuni per l’attivazione ed il potenziamento del servizio. Dal 2004 al 2009 gli unici comuni ad aver ottenuto un contributo sono stati Serrone (36.000 euro) e Pofi (48.000 euro) mentre nello stesso periodo la Provincia versava nelle casse della SAF oltre 15 milioni di euro».
MARCELLO PIGLIACELLI, AL CONTRARIO DI MAURIZIO STIRPE DICHIARAZIONI DISASTROSE PER LA RIQUALIFICAZIONE DELLA VALLE DEL SACCO (ndr)
«Per me le cariche che ricopro sono un dovere per chi rappresento». E a proposito di cariche Marcello Pigliacelli sarà vicepresidente di Unindustria, la nuova realtà che raccoglie Confindustria Roma, Frosinone, Rieti e Viterbo. Latina no. “Perché ha temuto di perdere la sua identità, ma non è così: con Unindustria avremo tutti più forza nelle varie discussioni e maggiori garanzie. È una svolta epocale, una portaerei che si è messa in moto”.
Il nuovo soggetto si pone l’obiettivo di migliorare i servizi offerti alle aziende e cercare di realizzare un vero riequilibrio tra le province del Lazio e Roma. Quello che continua a ripetere il presidente della Provincia… “In un certo senso, parlando di riequilibrio di competenze, sì. Comunque da Roma non si può prescindere”.
Alla politica avete chiesto una serie di priorità sulle quali insistere per far ripartire l’economia e Iannarilli vi ha convocati. Quell’appello è stato colto?
“Il tavolo tornerà a riunirsi a metà gennaio. La prima priorità sono le infrastrutture”.
La crisi però è adesso. Prendiamo la Videocon…
“Per la Videocon siamo ad uno snodo cruciale. Banca Intesa non può tirarsi indietro: ha un dovere nei confronti di questo territorio. Ho chiesto, su questo, un incontro alla Marcegaglia a gennaio per chiederle di intervenire. Mi ha già detto che vorrà esserci personalmente quando l’azienda ripartirà. Anzi, ad esser precisi devo dire che sin dal 2009 ho interessato la Marcegaglia al caso Videocon”.
È opinione comune che il rilancio, anche economico, debba passare per la riqualificazione della Valle del Sacco. Voi ci sarete?
“Se il percorso da intraprendere è credibile assolutamente sì”.
Dunque seguendo la linea disegnata da Kipar nel suo masterplan?
“Quella è una bella idea, ma la Ruhr è la Ruhr, qua siamo a Frosinone. La direzione da seguire comunque è la green economy: impianti fotovoltaici, eolico, biomasse. Abbiamo un accordo con la centrale ad olio di palma di Guarcino: potremmo produrre combustibile su tutte le zone riparali, da Morolo ad Isoletta e sarebbe il 30% dell’intera produzione della centrale. È l’unico prodotto ormai coltivabile su quei terreni. Aspettiamo ancora le autorizzazioni necessarie per partire”.
Anche il sindaco di Ceccano ha dichiarato di essere pronto…
“Ciotoli? Partirà da solo come don Chisciotte? Non potrà farcela. Mai come stavolta serve lavoro di squadra”.
Ma il tavolo di regia della provincia ancora non è stato convocato….
“Vero, ma il vicepresidente della provincia, Fabio De Angelis, sta lavorando. Entro la primavera 2011 dobbiamo essere pronti a partire con progetti veri”.
“Il bilancio perde di vista le necessità della regione. E' avvilente leggere, ancora oggi, del finanziamento di “interventi sperimentali” per la riduzione dei rifiuti, in assenza di una vera politica di sostegno alla raccolta differenziata. Evidentemente la Polverini preferisce ancora le pratiche “monnezzare” dei padroni delle discariche e dei costruttori di termovalorizzatori”.
“E' indecente -affermano i consiglieri- verificare l'attacco ai pendolari e l'inversione di linea sulla mobilità sostenibile, attraverso il depotenziamento del trasporto pubblico sia su gomma che su rotaia. Per non parlare dell’estromissione della crisi sociale dalle disposizioni contenute nella legge di bilancio e finanziaria: mancano i soldi per il sostegno all’occupazione, alle famiglie colpite dalla crisi e ai cittadini bisognosi di assistenza continuata”.
“Vengono respinti -continuano- i nostri emendamenti per la riduzione delle liste di attesa per l’accesso alle prestazioni sanitarie e per esentare dal pagamento dei ticket i cassintegrati, disoccupati, i lavoratori in mobilità ed i loro familiari (come già previsto in Lombardia). Inoltre, per assestare il colpo decisivo, la Regione riduce i contributi per i lavoratori socialmente utili”.
“Nei prossimi giorni -concludono Peduzzi e Nobile- forniremo delle schede analitiche per far comprendere chiaramente le ragioni della nostra contrarietà a questo bilancio”.
LA LETTURA DEL BILANCIO DEL CONSIGLIERE REGIONALE ANGELO BONELLI
Sabina magazine 26.12.10
Con grave atto di irresponsabilità il governo Polverini ha azzerato, con un taglio netto di 25 milioni di euro il capitolo di bilancio dell’Arpa che serve per la prevenzione sanitaria. Se questo capitolo non sarà ripristinato al più presto la mancanza di queste risorse per il 2011 porterà alla chiusura, e sottolineo chiusura, dell’Arpa". Lo dichiara il Presidente nazionale e Capogruppo in Regione Lazio dei Verdi, Angelo Bonelli.
"In questa maniera non saranno più possibili i controlli ambientali per la prevenzione e per la salute dei cittadini. Per quanto ci riguarda questa decisione si configura come interruzione di servizio pubblico, esattamente come è interruzione di pubblico servizio il taglio del trasporto pubblico locale voluto da Tremonti e Berlusconi e ratificato da questa giunta regionale di oltre 160 milioni di euro che porterà a una diminuzione consistente del servizio a Roma, dove aumenterà il prezzo del biglietto del 50% portandolo a 1,5 euro, e nelle altre provincie".
"Questa finanziaria -prosegue Bonelli – inoltre vede anche il ritorno della partitocrazia e della lottizzazione da parte dei partiti nella gestione delle agenzie pubbliche. Ritornano i consigli d’amministrazione delle partecipate regionali che servono per piazzare i trombati della politica, a partire dall’Arsial. Una delle poche note positive – conclude Bonelli – è il fatto che sono passati due emendamenti importanti, voluti dai Verdi, che introducono il software libero nella Regione e il fatto che ora la Casa del parto naturale "ACQUALUCE" presso l'ospedale G.B. Grassi di Ostia sia finanziata tramite una legge regionale, cosa che ne scongiurerà la chiusura nei prossimi anni».
LA LETTURA DEL BILANCIO DEL CONSIGLIERE REGIONALE FRANCESCO SCALIA
FROSINONE – "E' stato un percorso particolarmente sofferto quello che ha portato all'approvazione del bilancio regionale: da sabato 18 fino alla Vigilia di Natale siamo rimasti inchiodati alla Pisana in attesa che il centrodestra ponesse termine alle sue bagarre interne e si presentasse in aula". Questo l'incipit dell'incontro di ieri mattina con la stampa che il consigliere regionale Francesco Scalia ha tenuto per diffondere alcuni dati sull'esito del voto svoltosi la scorsa settimana in Consiglio per l'approvazione del bilancio regionale 2011. "Dopo giorni di attesa, durante cui la maggioranza ha inequivocabilmente
dimostrato tutta la sua fragilità interna, noi dell'opposizione, oltre a batterci per il recupero di alcuni fondamentali interventi, abbiamo dato prova di grande responsabilità ritirando i 1.800 emendamenti previsti ed agevolando così il processo di approvazione. Abbiamo deciso di tenere un simile atteggiamento nonostante il bilancio proposto dalla Giunta fosse a dir poco deprimente: completamente cancellati gli interventi a sostegno delle fasce più deboli, come il reddito minimo garantito, le misure per il diritto allo studio, per il prestito d'onore e per l'edilizia popolare. Inoltre, scelta ancor più assurda, la Giunta Polverini ha deciso di bloccare tutte le opere già programmate con fondi comunitari perché intende eseguire la completa riprogrammazione di questi stessi fondi: un'idea folle, considerando che il periodo di programmazione scadrà nel 2013 e ciò vuol dire che entro il 31 dicembre di quell'anno la Giunta dovrà compiere, oltre alla riprogrammazione di questi finanziamenti, una rimodulazione che l'UE dovrà approvare, la loro riassegnazione, spesa e rendicontazione. Un'impresa a dir poco utopica. Ciò che siamo riusciti ad ottenere in sede di approvazione del bilancio è l'impegno a che le opere a cui originariamente erano destinati questi fondi e per i quali era già stato siglato un impegno con terzi, saranno rifinanziate con risorse regionali. Tra queste rientrano il finanziamento per la realizzazione del nuovo teatro di Frosinone, quello per lo stadio e l'intervento sui Grandi Attrattori Culturali. Grazie ad un mio emendamento, è stata poi salvata la legge che sostiene l'attività dell'Osservatorio Astronomico di Campo Catino, istituzione di prestigio in campo scientifico, a cui questo bilancio ha rischiato di sottrarre ogni risorsa. Come gruppo PD abbiamo ottenuto una serie di interventi di carattere sociale, come l'innalzamento della soglia di reddito per il calcolo dell'esenzione dal ticket per i disabili, passato dall'iniziale proposta di 4 mila euro annui della Giunta, a 13 mila euro annui individuali e 26 mila familiari. Sono state inoltre reinserite risorse per il diritto allo studio e per il sostegno alle famiglie numerose". Tornando alle ricadute della manovra di bilancio sul nostro territorio, Scalia ha aggiunto: "Nonostante le premesse, la nostra provincia ha dunque recuperato almeno parte delle risorse che nel passato il centrosinistra le aveva destinato. Basti pensare che su 70 milioni di euro definanziati su tutte le province laziali, ben 14 erano per Frosinone. Fortunatamente, opere come la superstrada Sora-Ferentino e l'ospedale "Spaziani" sono straordinarie realtà, di cui il centrodestra, dopo il disprezzo espresso in campagna elettorale, oggi vanta la paternità. Stiamo purtroppo vivendo un contrappasso che la nostra provincia non merita, anche se l'impegno a batterci per ciò che le spetta non verrà mai meno. Non si può dire lo stesso dell'attuale Amministrazione Provinciale, che, parallelamente a quella Regionale, ha disconosciuto il principio della continuità amministrativa smantellando buona parte del lavoro compiuto in passato dalla mia Giunta. Mi auguro che almeno per opere come quella dell'aeroporto, ci sia presto un'inversione di tendenza e che la Provincia acceleri tutte le procedure, attualmente ferme, che ne permetteranno la realizzazione". A Scalia ha fatto eco il tesoriere del PD provinciale Giovanni Nichilò, sottolineando la necessità di rilancio economico ed occupazionale del territorio. "Ci auguriamo che il 2011 sia un anno meno duro per la nostra provincia e che a tutti i livelli istituzionali si compia uno sforzo di sensibilità verso le sue problematiche. Abbiamo bisogno di opere importanti per la ripresa della nostra economia, e tra queste l'attivazione dell'aeroporto costituirebbe senz'altro un volano di sviluppo senza eguali" (sic! – ndr)
venerdì 24 dicembre 2010
Rassegna stampa Retuvasa natalizia
giovedì 23 dicembre 2010
Rassegna stampa Retuvasa 23.12.10
Vicenda servizio idrico: dalle parole si passa ai fatti. Novantatre diffide formali ad adempiere sono state depositate, martedì mattina, presso il Tribunale di Frosinone da parte degli avvocati di Acea spa e verranno notificate in questi giorni da ufficiali giudiziari. Sono rivolte all’autorità d’ambito, alla Conferenza dei sindaci, alla Sto, alla Regione Lazio, alla Conviri come enti e poi al presidente Antonello Iannarilli, agli 86 sindaci dell’Ato e ai tecnici della Sto come persone fisiche. Trenta giorni a disposizione, sta scritto sulla diffida, per fare quello che non è stato fatto da almeno un anno: la definizione della tariffa per il periodo 2006-2009; di quella definitiva per il 2010; l’avvio del procedimento per la definizione di un nuovo piano d’ambito che programmi gli investimenti per il triennio 2011/2013 e quindi la tariffa definitiva anche per l’anno in arrivo. E inoltre, al quarto punto, l’invito è a tener conto che nella determinazione delle tariffe vengano riconosciuti i danni conseguenti al ritardo nell’adozione di tali provvedimenti. Alla scadenza dei trenta giorni, se gli enti non avranno adempiuto, la società si riserverà di prendere tutte le iniziative, anche giudiziarie, per tutelare i propri interessi e per ristoro dei danni subiti dalla società. È una rottura, nell’aria da tempo, che si ufficializza, con tanto di firma dell’avvocato. Sarà da analizzare ora la reazione dei sindaci e di Iannarilli, il quale, nel frattempo, dopo un primo rinvio (dal 20 dicembre) ha convocato la conferenza dei sindaci per il prossimo mercoledì 29. Il presidente della Provincia porterà all’attenzione dei primi cittadini la sua proposta, ancora in via di definizione in questi giorni, ma che comunque dovrebbe attestarsi sempre sulla linea dura. Impossibile cioè, secondo Iannarilli, non considerare quelli che sono stati i mancati investimenti passati. Quelli oggetto della famosa transazione del 2004 poi finita sotto inchiesta da parte della Procura della Repubblica di Frosinone che ieri, per la parte penale, ha visto svolgersi un nuovo capitolo: l’udienza si è svolta ma i giudici si sono riaggiornati per la primavera. Ad ogni modo il 29, sempre se si raggiungerà il numero legale, i sindaci avranno l’occasione se non altro per discutere sul da farsi. Ma in fretta. Se si vorrà evitare una nuova azione legale, e probabilmente, se le cose si metteranno male, la richiesta di risoluzione contrattuale, oltre che di risarcimento danni, dovranno muoversi entro il termine ultimo dei trenta giorni. Ma stilare un piano d’ambito, da cui poi deriveranno la definizione di tutte le tariffe definitive, non è una passeggiata, e molto difficile sarà riuscire a farlo in trenta giorni, a maggior ragione a cavallo delle feste. I sindaci e l’autorità d’ambito ce la faranno?
E INTANTO COMINCIA IL PROCESSO PER ABUSO DI UFFICIO ALL'AZIENDA E ALLA GESTIONE PROVINCIALE SCALIA CHE AUMENTO' LE TARIFFE
L’occasione è il processo che si è aperto ieri davanti ai giudici del Tribunale di Frosinone. Processo a carico di cinque imputati che sono: l’avv. Francesco Scalia, ex presidente della Provincia; l’ing. Massimo Pilozzi, ex Funzionario della Provincia e, attualmente, presso la segreteria tecnica operativa di Ato 5; gli ex responsabili di Acea Ato 5 Stefano Tempesta (presidente del Cda), Luca Matrecano (amministratore delegato) e Barnaba Paglia (dirigente dell’Ufficio lavori e responsabile degli investimenti). Ebbene, Tempesta e Scalia sono accusati di “abuso d’ufficio” in relazione alla seduta del 27 febbraio del 2007 della Conferenza dei sindaci, in cui si ritenne necessario l’aumento tariffario del servizio idrico. Un aumento che il pm, Tonino Di Bona, ritiene non dovuto dal momento che: erano stati riconosciuti nuovi costi in violazione della Convenzione; l’aumento tariffario era superiore del 20% e quindi oltre i limiti fissati dal disciplinare tecnico; la nuova tariffa si applicava retroattivamente. Tempesta, Matrecano, Paglia e Pilozzi, invece, rispondono di ”truffa” perchè avrebbero ”gonfiato” i costi affrontati dall’Acea Ato 5.
Ebbene, ieri l’avvocato Nicola Ottaviani si è costituito parte civile per conto della Provincia chiedendo (e ottenendo) di essere autorizzato a convocare l’Acea Spa per la sua responsabilità civile. Richiesta che invece non è stata avanzata dall’avvocato Imposimato, che cura gli interessi dell’Autorità d’Ambito, il quale si è costituito solo contro gli imputati. E la differenza non è di poco conto: qualora si dovesse definire un risarcimento a favore della Provincia è evidente che chiamando in causa l’Acea Spa (ossia il suo legale rappresentante) si hanno possibilità molto più concrete di ottenere un congruo risarcimento, mentre è più difficile ottenerlo dai 5 imputati chiamati in causa singolarmente e in proprio.
Prossima udienza il 22 aprile. La difesa è affidata agli avvocati Mario Di Sora, Carlo Taormina, Giulia Bongiorno e Giarrico Ranaldi
FROSINONE – LETTERA APERTA DEL COORDINAMENTO ACQUA PUBBLICA
Ultimissime.net, 23.12.10
Lettera aperta rivolta al presidente dell'Amministrazione Provinciale, all'A.A.T.O. n.5, al Garante il Servizio Idrico Integrato Regione Lazio, al CO.N.VI.RI. di Roma e al Signor Procuratore della Repubblica di Frosinone: "Il Coordinamento Acqua Pubblica della provincia di Frosinone denuncia l’ennesima prevaricazione e l’arrogante disprezzo per la legalità e i diritti dei cittadini di cui è protagonista il gestore del Servizio Idrico Integrato. Di fronte ai balbettii ed ai tentennamenti di chi – l’Assemblea dei Sindaci – dovrebbe tutelare cittadini e territorio trascinando dinanzi al giudice questa azienda perché risponda delle inadempienze e dei comportamenti che da così tanti anni producono danni gravissimi ai cittadini e al territorio, stiamo assistendo in queste settimane e in questi ultimi giorni ad un crescendo di azioni e comportamenti inqualificabili. Migliaia e migliaia di cittadini hanno trasmesso specifici, articolati e documentati reclami contro fatturazioni incongrue, palesemente errate, contenenti tariffe illegali ed illegittime, peraltro revocate da un anno dall’Autorità d’Ambito. Contenenti la contestazione della mancata erogazione, nei termini contrattuali, del servizio di cui si pretenderebbe il corrispettivo intero. Questi cittadini avevano ed hanno il diritto di ricevere nei termini di legge e di contratto adeguato ed esauriente riscontro al loro reclamo. Di contro, nonostante lo stesso CO.N.VI.RI. abbia in più di un’occasione riscontrato la rilevanza del contenzioso proposto, ACEA ATO5 S.p.A. ha scelto – evidentemente perché impossibilitata a confrontarsi nel merito delle contestazioni – di fare mostra di ignorare il diritto del cittadino a far valere i propri diritti, qualificando ingiuriosamente nelle fatturazioni successive, nelle lettere di sollecito, agli sportelli, nelle telefonate minacciose ed ora, mandando “figuri” a minacciare la riduzione del flusso idrico, quegli stessi cittadini come “morosi”; arrivando a calcolare sulle fatture reclamate interessi di mora. A tutte le autorità in indirizzo chiediamo quanto ancora dovranno sopportare i cittadini prima che ognuna di loro, per quanto di rispettiva competenza, si decida ad intervenire per far cessare il sopruso, la prepotenza, l’arroganza? Quanto ancora dovranno sopportare prima che venga ripristinato quel minimo di legalità facendoci uscire da questo “far west”. Come Coordinamento Acqua Pubblica della Provincia di Frosinone siamo e restiamo dalla parte dei cittadini e della legalità. Ci aspettiamo che lo siano fattivamente anche le pubbliche autorità".
La Provincia FR 23.12.10 p.15
E' passato alla Regione Lazio, nell'ambito dell'approvazione del bilancio, l'emendamento presentato dal consigliere Francesco Scalia sui fondi all'Osservatorio Astronomico di Campocatino. Come noto, infatti, tra le varie voci in bilancio era stata cancellata la voce che riguardava i finanziamenti erogati ogni anno dalla Regione all'importante struttura scientifica situata sul territorio di Guarcino. Lo ha reso noto ieri lo stesso Scalia, il quale ha espresso la massima soddisfazione per questo suo importante risultato.
La stessa soddisfazione è stata espressa dall'avvocato Mario Di Sora, presidente dell'Osservatorio di Campocatino, il quale, ascoltato telefonicamente, ha dichiarato: «Sono davvero contento di questo risultato che Scalia è riuscito a raggiungere a proposito del nostro Osservatorio. Soprattutto perché in questo modo viene salvata un'importante struttura fondamentale per la ricerca scientifica, unica nella nostra provincia. E di questo sarà soddisfatta anche la popolazione, soprattutto quella scolastica. Basti pensare che delle cinquemila persone che ogni anno visitano l'Osservatorio di Campocatino, tremilacinquecento sono studenti».
Una svolta, dunque, per la struttura scientifica, che con i finanziamenti eviterà la chiusura e potrà continuare a dare grandi soddisfazioni per le ricerche e per le molte scoperte effettuate dagli astrofili che fanno parte dell'equipe guidata da Mario Di Sora.
Ciociaria oggi 19.12.10 p.35
Il Messaggero Fr 23.12.10 pp.33 (prima) e 37 – di De. Co.
L’indagine di Legambiente che da cinque anni fotografa puntualmente la situazione del trasporto ferroviario regionale in Italia, anche nel 2010 ha collocato la linea Cassino-Roma agli ultimi posti della classifica nazionale. A causa dei continui ritardi, dello scarso livello di manutenzione e pulizia, del perenne sovraffollamento. I pendolari della provincia non avevano certo bisogno di conoscere i risultati dell’indagine: quei disagi li vivono ogni giorno sulla loro pelle. Nelle ultime settimane poi, la situazione sembra essere peggiorata. Lo testimoniano anche diverse segnalazioni da parte di lettori che lamentano ritardi, specialmente nella tratta di ritorno, quella della fascia oraria del tardo pomeriggio, ormai praticamente quotidiani. «Da due settimane – lamenta un lettore – non c’è un giorno che mio figlio riesca ad arrivare puntuale. E le carrozze sono state sostituite con altre risalenti a qualche decennio fa, sporche e strette. La situazione si sta facendo insopportabile». Martedì pomeriggio, inoltre, le cose sono degenerate. Un treno guasto a Valmontone ha fatto slittare tutte le corse in partenza da Termini a Cassino. Visto che i minuti passavano e nessun treno partiva, i pendolari si sono incamminati lungo il binario 15, uno dei più lontani, per raggiungere la corsa delle 19.08. Anche lì però i minuti di ritardo si accumulavano e così l’esasperazione degli uomini e delle donne che aspettavano di tornare a casa dopo una giornata di lavoro, mentre il treno, peraltro vecchissimo, continuava a non partire. La tensione è arrivata al massimo quando un operatore di Trenitalia, dal binario, ha comunicato che il treno, zeppo com’era, non sarebbe potuto partire ed era meglio che qualcuno scendesse. «Non ho creduto alle mie orecchie – ha raccontato uno studente -. Sono sceso per controbattere ma ho visto che l’uomo era già accerchiato da tanti, inferociti. Per fortuna è intervenuta la Polizia Ferroviaria». Anche la Polizia però non ha potuto contenere la rabbia dei pendolari tanto che alla fine gli agenti hanno consigliato di far partire comunque il convoglio.
La Provincia FR 23.12.10 p.2
E' stata una 'lunga notte' quella appena trascorsa in consiglio regionale, con l'assemblea impegnata a votare una raffica di emendamenti al bilancio.
Fra i tanti emendamenti c'è quello presentato dal consigliere regionale Francesco Scalia e riguardante il ripristino del finanziamento della Pisana (10 milioni di euro) per la realizzazione del progetto di finanza degli stadi, per l'ultimazione del Casaleno e per la riqualificazione urbanistica del Campo Sportivo.
Un argomento di grande attualità, soprattutto dopo che si è appreso che i fondi erano stati spostati dalla Regione per fronteggiare il debito sanitario.
Scalia aveva detto: «Esiste un accordo di programma tra Comune di Frosinone e Regione Lazio: il Comune lo sta rispettando, la Regione non può recedere. Personalmente, presenterò un emendamento al bilancio perché il contributo di 10 milioni di euro per il Casaleno venga ripristinato e, va da sé, chiederò ai colleghi di centrodestra di sostenerlo. Finiamola con il gioco dello scaricabarile, e piuttosto tentiamo di ottenere che almeno una parte delle risorse già stanziate per il nostro territorio siano confermate e non vadano irrimediabilmente perse».
Scalia ha posto l'argomento come una priorità per il suo gruppo, con l'obiettivo di far inserire la richiesta nel maxi-emendamento. Alla fine è l'assessore al ramo che decide quali tematiche far entrare nel maxi-emendamento.
Chiaro che le diplomazie degli schieramenti fanno un lavoro frenetico. In consiglio regionale ci sono due consiglieri di opposizione eletti nelle file dell'opposizione: Francesco Scalia (Pd) e Anna Maria Tedeschi (Italia dei Valori). Quattro sono i consiglieri di maggioranza: il presidente dell'assise regionale Mario Abbruzzese (Pdl), il capogruppo regionale del Pdl Franco Fiorito Annalisa D'Aguanno (Pdl) ed Alessandra Mandarelli (Lista Polverini). E' evidente che la decisione del Popolo delle Libertà avrà un'importanza fondamentale. Intanto, però, sia Scalia che il sindaco di Frosinone Michele Marini hanno avviato una mediazione con l'Udc, con l'obiettivo di convincere i centristi a votare l'emendamento di Scalia.
Ivan Spaziani, capogruppo dell'Unione di Centro al Comune di Frosinone, dice: «L'Udc voterà l'emendamento perché uno stadio di calcio all'altezza della stuazione serve alla città di Frosinone, così come serve la riqualificazione urbanistica dell'area del Campo Sportivo».
Il sindaco Michele Marini è stato chiaro: «Confido nel sostegno dei consiglieri dell'Udc, ma anche del Pdl, dal momento che la provincia di Frosinone esprime quattro consiglieri di maggioranza. Ad ogni modo la prova della verità è arrivata».
Rassegna stampa Retuvasa 21-22.12.10
Confindustria Latina, invece, ha fatto una scelta diversa.
Il tutto a partire dal primo gennaio.
E ieri Marcello Pigliacelli ha partecipato ad un vertice nella Capitale per firmare l'atto di fusione dei Confidi: Impresa Lazio e Fidindustria. Marcello Bertoni, direttore di Confindustria Frosinone, ha detto: «In questo modo avremo tutti più forza e maggiori garanzie».
Marcello Pigliacelli, nel tradizionale incontro di fine anno, ha detto che in provincia di Frosinone gli industriali «puntano sull'unità e cercheranno di coinvolgere tutti in un progetto comune». Spiegando: «L'incontro che si è svolto qualche settimana fa è stato importante. Innanzitutto perchè per la prima volta quattordici associazioni di categoria hanno sottoposto ai politici un documento comune. Credo che sia stato un banco di prova prima per il sistema imprenditoriale, capace di arrivare ad una determinazione unitaria. La classe politica non dà risposte che servono a questo territorio? Francamente resto fiducioso e ho 'captato' segnali importanti. C'è stato un successivo incontro, promosso dal presidente della Provincia Antonello Iannarilli: vedo segnali positivi, che certamente devono tramutarsi in progetti e fatti. Non bisogna aspettarsi cose enormi, penso che sia preferibile puntare su poche cose, ma fattibili. Allo stesso modo ritengo che in questa provincia si debba necessariamente provare ad ottenere maggiori finanziamenti europei. L'aeroporto di Frosinone? Il presidente della Provincia Antonello Iannarilli ha il diritto-dovere di concludere l'iter procedurale. Poi valuteremo se ci saranno imprenditori privati disposti ad investire, ma ritengo comunque che servirebbero pure capitali provenienti da fuori provincia» [SIC! ndr]
Confindustria Frosinone ha raccolto in un opuscolo le attività del 2010: le imprese associate sono 883 e si consolida un trend positivo di crescita che va avanti da anni sotto questo punto di vista. Sul Rapporto Ambiente e Sicurezza Confindustria scrive «di voler contribuire allo sviluppo economico del territorio nel rispetto dell'ambiente e delle normative in materia di sicurezza e salute sul lavoro. E' infatti convinta di essere parte attiva del sistema e, consapevole delle responsabilità, intende sempre partecipare ad un confronto su queste tematiche in maniera trasparente».
FEDERAZIONE DELLA SINISTRA LAZIO
“Dopo la nostra dura opposizione, la Polverini ha annunciato di voler ritirare gli emendamenti con cui la maggioranza, su input dell’Udc, ha provato a scardinare le leggi che regolano l’urbanistica e l’edificabilità”. Lo affermano in una nota congiunta Ivano Peduzzi e Fabio Nobile , consiglieri regionali della Federazione della Sinistra.
“Con questi emendamenti –continuano- si prospettava una nuova colata di cemento fuori da ogni vincolo e un ulteriore condono per regolarizzare i tanti abusi edilizi di vecchi e nuovi amici”.
“Gli obiettivi della maggioranza –proseguono- erano quelli di liberare intere aree dai vincoli dei piani paesistici, consentire l’edificabilità in zone agricole e cancellare il piano di delocalizzazione degli impianti di diffusione radiofonici e televisivi, lasciando su Monte Cavo tutte le antenne delle emittenze radio e tv, che sborsano per l’affitto dei terreni molti milioni di euro alla proprietà”.
“Nonostante l’annuncio della Presidente Polverini -dichiarano i consiglieri-, rimangono inalterate le preoccupazioni per il tentativo di abrogare le norme sul governo del territorio riguardanti le aree agricole”.
“Non vorremmo – concludono Peduzzi e Nobile- che qualcuno avesse pensato di realizzare un altro condono mascherato solo per sanare gli abusi edilizi già denunciati. Come quei fabbricati rurali di cui scrisse Gian Antonio Stella un po’ di anni fa sul Corriere della Sera, quando con un articolo sull’abusivismo a Fondi ci descrisse “la casupola contadina” del senatore Fazzone: tremila metri cubi, otto camere, cinque bagni e due salotti”.
Ufficio Stampa Fds Regione Lazio
22.12.2010
Tel. 06/65.93.28.95
http://www.federazionesinistralazio.it/
FROSINONE. ISOLE PEDONALI, FROSINONE SE LA CAVA. I CONSIGLI DI ACI E LEGAMBIENTE PER FARE DI PIU'
Frosinone si posizione al 48esimo posto con i suoi 21 metri quadrati per ogni 100 abitanti, insieme a Pistoia, Vercelli, seguita da Modena, Ancona… I comuni di Venezia, Verbania, Cremona e Terni addirittura superano la soglia di 100 metri quadrati ogni 100 abitanti. E' quanto è emerso in occasione del trentennale dell'istituzione della prima isola pedonale, Automobile Club d'Italia e Legambiente hanno presentato "La città ai nostri piedi", storia e numeri delle aree chiuse al traffico, condividendo l'esigenza di affrontare in modo incisivo i problemi legati alla mobilità e al trasporto urbano, aumentando al contempo la sicurezza e la qualità ambientale delle città. In questo senso l'isola pedonale rientra tra le strategie che gli amministratori possono adottare per migliorare la mobilità urbana. Se ben progettata e ben inserita, infatti, l'isola pedonale ha dimostrato di produrre effetti positivi nell'immediato e sul lungo periodo: da subito una riduzione dei livelli di smog e rumore accompagnato da una crescita del numero di utenti del trasporto pubblico e poi una miglior tutela di monumenti e patrimonio storico-artistico, una valorizzazione turistica, un generale aumento della vivibilità cittadina. A questo si aggiunge il miglioramento della sicurezza stradale, dal momento che è nei centri urbani che si verifica il maggior numero di incidenti (più di tre quarti del totale), con 1.892 morti e 223.166 feriti nel 2009, pari rispettivamente al 44,7% ed al 72,6% del totale. "La gestione della mobilità in ambito urbano è d'importanza strategica – scrivono Aci e Legambiente – in considerazione del fatto che nelle aree urbane avviene la maggior parte degli spostamenti e che sempre nelle città risultano più evidenti i fenomeni di congestione, inquinamento derivante dalle diversi fonti e incidentalità stradale, con pesanti ricadute in termini di costi sociali. E' necessario, pertanto, calibrare le politiche di intervento tenendo presente la funzione e l'uso di tutte le componenti del sistema: le strade e le loro diverse categorie, il trasporto pubblico su ferro e su gomma, i parcheggi pubblici e privati su strada ed in struttura".
Alcune proposte di ACI e Legambiente:
– Attivare una authority o cabina di regia nazionale che, attraverso gli strumenti della programmazione e della concertazione tra le diverse componenti pubbliche e private, locali e nazionali, indirizzi in modo uniforme le scelte e le politiche in tema di mobilità e trasporti. Aumentare l'estensione delle corsie preferenziali del TPL e migliorare l'offerta di km percorsi. – Potenziare in tal modo l'accessibilità ai centri urbani e solo dopo valutare l'introduzione nelle grandi aree del road pricing. – Finanziare il potenziamento e la realizzazione di parcheggi di scambio e residenziali non su strada. – Ampliare il numero e l'estensione delle isole pedonali e delle "zone 30", nonché la diffusione di sistemi razionali di sosta a pagamento, con tariffe differenziate per zona e orario. – Realizzare vie verdi – strade dove vietare la sosta e la fermata. – Assicurare particolare attenzione agli utenti deboli della strada (pedoni, ciclisti, disabili ecc.), con assegnazione di risorse adeguate,
– Formare ed educare il cittadino ad un uso responsabile del mezzo privato in ambito urbano, riducendo gli spostamenti con l'automobile se non strettamente necessari.
INTERROGAZIONE DEL CONSIGLIERE REGIONALE SCALIA SUI FONDI REGIONALI DESTINATI AL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE
lunedì 20 dicembre 2010
Rassegna stampa Retuvasa 20.12.10
Il Messaggero FR pp.47 (prima) e 51 – di Vittorio Buongiorno
Forum, in Procura ascoltati nove ex amministratori ed ex consiglieri Nuova accelerazione nell’inchiesta della Procura sul centro commerciale
L’indagine si sta concentrando su quanto accadde quando la transazione fu ratificata dal Consiglio comunale
Il centro commerciale Forum, a Selva Piana, è sempre lì, chiuso, sprangato. Prima azzurrino, adesso giallo ocra, l’enorme cubo di cemento è da anni al centro di contenziosi che di tanto in tanto tornano alla ribalta. Stavolta parliamo dell’inchiesta della Procura della Repubblica, quella che sta cercando di fare luce sul più colossale abuso edilizio del capoluogo ciociaro. Nelle ultime due settimane infatti, il sostituto procuratore Adolfo Coletta, ha ascoltato nove persone tra ex amministratori comunali, ex consiglieri, tecnici e imprenditori. Tutti come persone informate sui fatti. Lunghi faccia a faccia, lunghe deposizioni che sono coperte dal più stretto riserbo. Sono stati sentiti alcuni componenti della vecchia Giunta del capoluogo e alcuni tecnici.
L’attenzione, a quanto risulta, si è focalizzata su quanto è accaduto nel 2007, nei mesi del passaggio di consegne tra la vecchia e l’attuale amministrazione comunale. E in particolare a quanto accadde quando il Consiglio eletto nella primavera di tre anni fa fu chiamato a ratificare ciò che era stato stabilito dalla commissione di saggi. Come si ricorderà, infatti, durante il secondo mandato dell’allora sindaco Domenico Marzi, il Comune dopo aver acclarato l’abuso edilizio compiuto dalla società che aveva realizzato il centro commerciale in diritto di superficie, aveva messo in pratica quanto previsto dalla convenzione che regolava il rapporto tra Comune (proprietario dell’area) e privati in caso di abuso. Ovvero: la decadenza dell’accordo e l’acquisizione totale dell’immobile. Il sindaco Marzi più volte ha ricordato in questi anni che il Comune per evitare il rischio di un mega contenzioso cercò di capire come venir fuori dall’impasse generata da quella clausola della convenzione così rigida da apparire quasi vessatoria, poiché non stabiliva alcun ristoro al privato per quelle parti che erano state costruite legittimamente. La Giunta Marzi, forte di un parere del professor Cancrini e di una deliberazione del Consiglio superiore dei Lavori Pubblici, decise di affidare la soluzione a un gruppo di “saggi”. Ora la Procura sta cercando di capire se quanto stabilito da quella commissione sia stato messo poi in pratica dall’Amministrazione comunale. In tanti, in questi tre anni, hanno avanzato dei dubbi sulla gestione di quella soluzione, a cominciare dalla famosa “piazza pubblica”. I saggi, infatti, avevano stabilito che si sarebbe dovuto capire, anche visivamente, che lo spazio interno del centro commerciale che era stato coperto in violazione della concessione, “tornava” ad essere pubblico. L’idea proposta era quella della creazione di varco su viale Europa che mettesse in collegamento la piazza interna con i giardini esterni. Per fare ciò sarebbe stato necessario aprire un grande varco, demolendo delle parti realizzate. Cosa, che a guardare oggi l’immobile, non sembra sia avvenuta.
Ecco il punto: la Procura sta cercando di capire perché e soprattutto di chi sia la responsabilità. Sta cercando di capire se, in questi ultimi tre anni, sia stato compiuto un abuso sull’abuso e se l’intervento riparatore non si sia piuttosto trasformato in un nuovo favore al privato a discapito della collettività. La soluzione di questo mistero sta forse nelle dichiarazioni rese in queste nove audizioni. E’ chiaro che la Procura, adesso, vuole stringere il cerchio e individuare i responsabili.
Ampia ricostruzione della vicenda su Eco della Rete
Una iniziativa davvero encomiabile, che fa di Piglio il punto di eccellenza, non solo del vino di qualità, quale il Cesanese del Piglio docg, ma di tutto il territorio che vuole essere visto con una nuova cultura e un nuovo modo di approcciare ai futuri visitatori che si recheranno a Piglio per assaporare non solo il vino, l’olio e gli altri prodotti che offre. Per questo sono stati invitati i cittadini ad andare incontro allo sviluppo di recettività in un paesaggio agricolo nuovo, perché tutti devono avere cura dei propri appezzamenti di terreno. Insomma, Piglio si vuole presentare al nuovo appuntamento turistico, con l’identità del vino e dell’olio, ma anche con ristoranti che lavorano prodotti a chilometro zero, enoteche, con gli stessi Bar che diventano Wine bar ecc. al fine di essere un paese sempre più accogliente. E’ stato questo un primo approccio pubblico, altri vene saranno in futuro, ha spiegato l’assessore al Turismo Raffello Ceccaroni, che ha presieduto la tavola rotonda. La responsabile del progetto è la dottoressa Maria Ernesta Berucci che si auspica una maggiore partecipazione della popolazione, al fine di creare anche un reddito in più alla famiglia con il turismo di territorio. E’ stato poi Marco Camusi, assessore alla Comunicazione che ha parlato degli obiettivi: “l’identità del territorio Vino e Olio, capitali da mettere a reddito e opportunità del territorio limitrofo con azioni amministrative specifiche, vista la crisi industriale, la sottovalutazione del territorio e la difficoltà del re-impiego. Olio e Vino, Risorse naturalistiche e storiche e Centro Storico, Catturare il traffico di attraversamento della città, sia in estate che in inverno, Parco Giochi di Valmontone e vicinanza alla Città di Roma, ed ha parlato anche dei punti di criticità riscontrabili in una mancanza di una spiccata identità territoriale e di una massa critica orientata allo sviluppo, scarsa imprenditorialità e assenza di recettività, quindi ripensare gli obiettivi a cominciare dal territorio. L’identità dell’Olio e del Vino, al fine di individuare nuove fonti di reddito, nuove imprenditorialità, attività commerciali, recupero dei terreni incolti ospitalità diffusa”. La carta della Buona accoglienza, invece è stata illustrata da Maria Berucci: “in Italia i viaggi di Bacco non conoscono crisi perché è l’enogastronomia a fare la differenza sul trend negativo del turismo che nel 2009 ha avuto 6 milioni di enoppassionati con un volume di affari di 3 miliardi di euro più 20 percento sul 2008”. Poi ha illustrato tutta una serie di dati molto convincenti ed ha detto che si deve fare sinergia con tutte le associazioni a cominciare con la Strada del Vino, Pro loco etc…e secondo lei chi spende uno in cantina ne trova spesi 5 sul territorio ( ristorazione, recettività e servizi). Si è parlato anche di agevolazioni economiche nel settore. Insomma, “la carta della buona accoglienza- ha illustrato Maria Berucci – ha l’obiettivo comune nei suoi promotori, di fornire alle imprese del settore uno strumento idoneo a testare e migliorare la qualità raggiunta e alle nascenti imprese una guida fondamentale alle “buone pratiche” di strutturazione dell’offerta di qualità. Inoltre vuol tutelare e sostenere i diritti del turista contestualmente a quelli dell’operatore turistico. Molto presto sarà presentato un logo e gli operatori dovranno attenersi ad un disciplinare ovviamente il tutto dovrà essere affiancato dall’Amministrazione Comunale che funge da coordinatore generale”. E’ stato poi annunciato dagli assessori che nel nuovo anno ci sarà l’inaugurazione dei locali, sottostazione di Piglio, per consegnarli all’associazione della Strada del Cesanese. Nella tavola rotonda sono anche intervenuti Francesca Calemme e Magda Pantanella della Bic di Colleferro che si sono detti disposti a stare vicino agli operatori che vogliono intraprendere queste nuove attività. Ha chiuso il responsabile della Bic Lazio Luigi Campitelli che ha parlato di fare sistema in modo di allargare l’offerta dell’accoglienza con un basso costo d’investimento.
FROSINONE – IL CONSIGLIERE REGIONALE ANNA MARIA TEDESCHI: "IN QUALE DISCARICA ANDRANNO I RIFIUTI DELLA CAMPANIA?"
Ultimissime.net, 20.12.10
"Con la delibera approvata dalla giunta, si aprono ufficialmente le porte della nostra Regione per i rifiuti della Campania. La delibera però non è chiara, o almeno non dice tutto. Se da una parte, infatti, si fissa in mille tonnellate il quantitativo di rifiui che arriveranno da Napoli, dall'altra si rimanda a un successivo provvedimento l'individuazione del sito che dovrà accoglierli e l'eventuale impiano che dovrà smaltirli".
FIUGGI – LUPO UCCISO A COLPI DI ARMA DA FUOCO
Il Messaggero Fr 20.12.10
Sono in corso indagini al fine di accertare l’identità dell’autore dell’incivile gesto. La Forestale ha aperto un’inchiesta a carico di ignoti per “uccisione di specie animale protetta”, ed ora la stessa verrà rimessa alla Procura della Repubblica di Frosinone. I Forestali avrebbero buoni indizi per risalire agli autori del gesto. Intanto in ciociaria cresce il numero dei lupi presenti sulle montagne. Tre ne sono stati avvistati nei giorni scorsi sui Monti Ernici, almeno il doppio sarebbero presenti sui Monti Lepini. Un simile episodio era avvenuto nel cassinate mesi fa, dopo volantini molti simili erano stati trovati uccisi cani randagi.
È stato ucciso a colpi di arma da fuoco ed un proiettile lo ha colpito ad una zampa facendolo cadere a terra e probabilmente morire dissanguato. Questa la triste storia di un lupo trovato morto sui monti fiuggini questa mattina […]
Ultimissime.net, 20.12.10
Giornata di febbrile attività, quella di ieri, per la Polizia Provinciale. Durante l'attività di contrasto al bracconaggio, purtroppo, sempre presente anche con la neve, gli uomini del comandante Belli hanno denunciato a piede libero e sequestrato armi, munizioni e selvaggina a due persone per porto d'armi abusivo connesso con l'esercizio abusivo dell'attività venatoria.
VEROLI – RIFIUTI PERICOLOSI. I CARABINIERI SEQUESTRANO TRE TERRENI
Ultimissime.net, 17.12.10
I Carabinieri della stazione di Veroli, nell’ambito di un servizio teso a contrastare il fenomeno dei reati ambientali, hanno individuato, in località Casino Spani e Prato di Campoli, 3 appezzamenti di terreno interessati all’incontrollato abbandono di rifiuti pericolosi e non pericolosi.
Il Refuso 20.12.2010
Il vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio commenta la sentenza del Tar che accoglie il ricorso dei cittadini No Inc: “Si prenda atto della sentenza del Tar sul gassificatore di Albano, che sancisce l’illegittimità dell’iter amministrativo, dando ragione ai molti che avevano espresso su questo le loro perplessità. Ora però è il momento di ripartire dai territori, dai comuni e dai cittadini, recuperando quel dialogo che, purtroppo, nel tempo è oggettivamente mancato o è stato comunque poco efficace. È necessario informare i cittadini, così da poter concertare con loro le scelte che li riguardano, per arrivare a decisioni il più possibile condivise. Invito pertanto il Presidente Renata Polverini a prendere atto della sentenza del Tar e ad attivare un dialogo coi territori della Provincia, che devono essere protagonisti delle decisioni e non ricettori passivi”
ACUTO, IN UN MESE CON IL PORTA A PORTA RACCOLTA DIFFERENZIATA AL 40%