Ceprano. Importante sequestro in azienda trattamento e smaltimento rifiuti
Il Messaggero FR 19.11.11 p.51 – di Oreste Di Vito
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Ceprano. Importante sequestro in azienda trattamento e smaltimento rifiuti
Il Messaggero FR 19.11.11 p.51 – di Oreste Di Vito
E’ stata effettuata ieri mattina una importante operazione di sequestro preventivo nei confronti di una nota azienda operante nel trattamento e recupero di rifiuti con sede a Ceprano. L’azienda in questione, operante in via Caragno, da anni in attività a Ceprano è stata monitorata, nella sue operazionio di trattamento e stoccaggio dei rifiuti, dai carabinieri della Compagnia di Pontecorvo. Risale a due mesi or sono il primo controllo effettuato dai militari della stazione di Ceprano: fin dal primo sopralluogo sarebbe emersa la mancata classificazione e divisione dei rifiuti. Asfalti, gessi, armature di calcestruzzo, armature cementizie sarebbero stati depositati in modo errato prima di essere trattati per lo stoccaggio. L’area sottoposta a sequestro preventivo supera i 5.000 mq e si trova nella zona industriale di Ceprano. A conclusione delle indagini dei Carabinieri, coordinate dal capitano della compagnia di Pontecorvo Pierfrancesco Di Carlo, sono stati emessi dal Procura della Repubblica di Frosinone i relativi avvisi di garanzia nei confronti di un architetto del luogo per falsità ideologica, ovvero per aver certificato l’esistenza, nella planimetria dell’impianto destinata agli uffici provinciali, di un piazzale di stoccaggio del tutto inesistente. Lo stesso architetto dovrà inoltre rispondere dell’accusa, questa volta insieme all’amministratore unico della società, di deposito incontrollato di rifiuti. Tuttavia quest’ultima ipotesi accusatoria relativa all’accatastamento promiscuo dei rifiuti, secondo le risultanze investigative, risulterebbe meno invasiva in materia di impatto ambientale, almeno in relazione alle ben più gravi vicende di inquinamento territoriale che la città di Ceprano ha dovuto subire nello scorso ventennio.
Il Messaggero FR 19.11.11 p.51 – di Oreste Di Vito
E’ stata effettuata ieri mattina una importante operazione di sequestro preventivo nei confronti di una nota azienda operante nel trattamento e recupero di rifiuti con sede a Ceprano. L’azienda in questione, operante in via Caragno, da anni in attività a Ceprano è stata monitorata, nella sue operazionio di trattamento e stoccaggio dei rifiuti, dai carabinieri della Compagnia di Pontecorvo. Risale a due mesi or sono il primo controllo effettuato dai militari della stazione di Ceprano: fin dal primo sopralluogo sarebbe emersa la mancata classificazione e divisione dei rifiuti. Asfalti, gessi, armature di calcestruzzo, armature cementizie sarebbero stati depositati in modo errato prima di essere trattati per lo stoccaggio. L’area sottoposta a sequestro preventivo supera i 5.000 mq e si trova nella zona industriale di Ceprano. A conclusione delle indagini dei Carabinieri, coordinate dal capitano della compagnia di Pontecorvo Pierfrancesco Di Carlo, sono stati emessi dal Procura della Repubblica di Frosinone i relativi avvisi di garanzia nei confronti di un architetto del luogo per falsità ideologica, ovvero per aver certificato l’esistenza, nella planimetria dell’impianto destinata agli uffici provinciali, di un piazzale di stoccaggio del tutto inesistente. Lo stesso architetto dovrà inoltre rispondere dell’accusa, questa volta insieme all’amministratore unico della società, di deposito incontrollato di rifiuti. Tuttavia quest’ultima ipotesi accusatoria relativa all’accatastamento promiscuo dei rifiuti, secondo le risultanze investigative, risulterebbe meno invasiva in materia di impatto ambientale, almeno in relazione alle ben più gravi vicende di inquinamento territoriale che la città di Ceprano ha dovuto subire nello scorso ventennio.
Cervaro, discarica abusiva
I carabinieri di Cervaro hanno scoperto una discarica abusiva su un’area demaniale: trovati due cumuli di rifiuti speciali, costituiti da un consistente numero di lastre di eternit e numerose batterie esauste per auto. L’interra area, di circa 50 mq, insieme al materiale, è stata sottoposta a sequestro.