Rassegna stampa 07.06.11

ISOLA LIRI. UN VOLUME SULLE "VIE D'ACQUA E IL LAVORO DELL'UOMO"

L’inchiestaonline.It, 07.06.11

ISOLA LIRI. UN VOLUME SULLE "VIE D'ACQUA E IL LAVORO DELL'UOMO"

L’inchiestaonline.It, 07.06.11

Un volume di Edoardo Currà ripercorre le "Vie d'Acqua e lavoro dell'uomo nella provincia di Frosinone". Sarà presentato venerdì 10 giugno, presso la Sala Consiliare del Comune di Isola del Liri il volume "Vie d’acqua e lavoro dell’uomo nella provincia di Frosinone. L’industria della carta" a cura di Edoardo Currà. L’iniziativa editoriale è stata finanziata grazie al contributo della Regione Lazio, Assessorato alle Attività Produttive. Il volume raccoglie parte delle attività di ricerca sviluppate nell’ambito di un Programma di Ricerca di Rilevante Interesse Nazionale (PRIN), coordinato dal prof. Franco Storelli, dal titolo “I sistemi di beni a rete. Gli edifici industriali dismessi e le linee d’acqua: Nuovi ruoli funzionali, spazi, tecniche costruttive e linguaggi nel progetto di recupero”. Il tema è affrontato con i contributi dei ricercatori dell’Università di Roma Sapienza, Edoardo Currà, Elisabetta Leggieri, Cesira Paolini, e dell’arch. Stefano Manlio Mancini, funzionario della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le Province di Salerno e Avellino e membro dell’AIPAI, studioso dell’archeologia industriale riferita alle cartiere. Nel volume sono proposti contenuti per la comprensione e la documentazione dello sviluppo, nel tempo, del rapporto esistente tra le vie d’acqua ed i manufatti industriali, le trasformazioni antropiche dovute all’attività cartaria. Si va dal quadro generale sullo sviluppo della Media Valle del Liri, alle vicende della più antica cartiera, quella di Sant’Elia Fiumerapido, e ai casi paradigmatici delle Cartiere del Fibreno e della Cartiera Mancini di Isola del Liri. Presenteranno il volume, alle ore 17:30, il prof. Franco Storelli, docente di Progetti per la Ristrutturazione ed il Risanamento Edilizio presso il Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale dell’Università di Roma La Sapienza, ed il prof. Silvio de Majo, docente di Storia Economica presso il Dipartimento di Discipline Storiche “Ettore Lepore” dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. Chairman: dott. Gianluca Cellupica, responsabile del V Servizio – Cultura, Sport, Turismo, Servizi Demografici del Comune di Isola del Liri.

ATINA. INAUGURATO UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO DAVVERO INNOVATIVO

Eccolanotiziaquotidiana, 07.06.11

Presente il presidente del Consiglio Regionale del Lazio Mario Abbruzzese. Lunedì 6 giugno ad Atina è inaugurato il nuovo parco fotovoltaico alla presenza di numerosi sindaci della Valle di Comino, autorità civili e militari e moltissimi studenti della Valle. Una iniziativa privata divenuta realtà grazie alla collaborazione tra pubblico e privato. Hanno presenziato all’iniziativa il presidente del Consiglio regionale del Lazio Mario Abbruzzese, il sindaco di Atina Fausto Lancia, dom Domenico Simeone parroco di Atina,  Franco Mancini, soggetto attuatore del progetto e amministratore unico di Eco System Italia (società specializzata in sistemi e controlli ecologici per l’industria), e Silvio Mancini, responsabile della società ATE, che durante la cerimonia ha spiegato l’evoluzione dell’idea divenuta realtà. Atina, dagli ultimi anni, si conferma attrattore di iniziative tese allo sviluppo sostenibile grazie all’intesa con l’Università degli studi di Cassino: già da qualche anno, infatti, si svolgono seminari e workshop su temi quali le fonti rinnovabili e la Pianificazione Territoriale Energetica. E non è solo per la sinergia tra Comune ed Università che ad Atina si parla di fonti rinnovabili, ma da oggi grazie anche all’apporto dei privati. Il gruppo ATE è consapevole, che lo sviluppo sostenibile, oramai, è una preoccupazione dell’intera collettività, ed ha deciso sin dagli anni 2000 di cimentarsi con sistemi e tecnologie tese alla produzione di energia da fonte rinnovabile, dapprima nel settore eolico con il Parco Eolico di Viticuso e poi nel settore solare con l’odierno Parco Fotovoltaico di Atina. Tutti oggi siamo chiamati a dosare le proprie energie ed il proprio fabbisogno quotidiano in relazione ad un equo sviluppo, che tuteli le esigenze delle generazioni future; è per queste motivazioni, oltre a quelle di carattere tecnico-economico che lo scorso anno si è pensato di realizzare il parco fotovoltaico , qui, proprio ad Atina e non altrove!

Possiamo ben dire che Atina, oggi, è incubatore di  idee, di ricerche, ma anche di produzione energetica da fonte rinnovabile. L’impianto di Atina, realizzato da Eco System Italia, è costituito da circa 4.200 moduli policristallini della Canadian Solar, e per un totale di 999 KW di potenza installati su circa 2 ettari di terreno. Grazie ad un sistema di telecontrollo usufruisce di un 20% in più di contributo del GSE. Particolare attenzione, inoltre, sarà posta per i ripristini, a mezzo di tecniche di ingegneria naturalistica, delle aree compromesse dalla realizzazione dell’impianto e seminagioni sull’intera area. Una particolare caratteristica di questo impianto sta nel fatto che tutta l’energia prodotta deve necessariamente essere immessa nella rete Enel, con apposita convenzione stipulata con Enel Distribuzione.  La proprietà durante la cerimonia di inaugurazione ha voluto ringraziare il Gruppo Unicredit Banca Centro Sviluppo e Direzione Commerciale di Frosinone e Direzione Territoriale e Centro Piccole imprese di Sora che, con grande competenza e professionalità ci ha assistiti nella finanza di progetto per trovare il giusto equilibrio tra fondi propri e fondi resi  dall’Istituto; il Gruppo Assicurativo Zurich, in particolare l’Agenzia di Cassino Farina Giuseppe per tutti gli aspetti Assicurativi, l’ing. Paolo Mancini Progettista e ing. Taglione, Sme Work ed Effegi International collaboratori della Eco System Italia di Franco Mancini che ha costruito l’impianto e naturalmente, Enel Distribuzione e tutti gli Enti coinvolti, dal Comune di Atina, all’Amministrazione Provinciale, alla Regione Lazio, per i livelli autorizzativi.  Tutti, nel rispetto del proprio ruolo e delle proprie competenze, hanno avuto la sensibilità di condividere il progetto e renderlo attuale. Ma quanta energia elettrica produce un parco simile? Per dare un parametro sulla produzione di un parco come questo da 999 KW basta fare riferimento all’energia che viene richiesta per uso domestico. In sintesi, in un’abitazione, mediamente, vengono installati circa 2 KW, per cui 999 KW servirebbero circa 500 abitazioni. Su base annua, quindi, il parco produce circa 1.200.000 Kwh. Qualche spunto di riflessione sul dato ambientale più significativo di un impianto fotovoltaico: il riferimento su cui va impostata la riflessione è quello sulla evitata emissione in atmosfera di CO2 (Anidride carbonica), uno dei fattori scatenanti il fenomeno tristemente noto come “Effetto Serra”. Cioè, per produrre lo stesso quantitativo di energia con un impianto equivalente, per esempio a combustione da petrolio, un siffatto parco evita emissioni inquinanti per circa 6.000 Q.li  di CO2 anno. Questa in grandi linee, la storia della nascita del Parco Fotovoltaico di Atina. Ma, come sempre, a sostegno di una idea e di un percorso progettuale c’è bisogno di un ruolo di ricerca, di ottimizzazione delle risorse, di salvaguardia di ogni valore, sempre e comunque nel rispetto del precetto normativo ed in sinergia con le istituzioni.

Pensiamo, dunque, di continuare in futuro ad indirizzare tutti gli sforzi nel settore ambientale ed energetico al fine di conseguire un migliore sviluppo sostenibile. Infine, Silvio Mancini ha voluto ringraziare gli studenti che hanno partecipato alla cerimonia: “A voi che siete il nostro futuro, l’augurio che crescendo possiate maturare le Vostre idee per diffondere la cultura energetica e ambientale nel territorio favorendo l’importanza delle risorse naturali e la tutela della biodiversità. A noi tutti l’augurio di capire e sfruttare sempre più queste risorse: le energie rinnovabili rappresentano una grande opportunità, poiché  generano risposte immediate alle esigenze delle persone, e non lasciano in eredità ai nostri figli un mondo peggiore di quello che abbiamo trovato”.

 

FROSINONE. FOGNE E DEPURATORI. L'U.E. BACCHETTA 143 CITTÀ TRA CUI FROSINONE

Ultimissime.net, 07.06.11

Frosinone risulta tra i 143 comuni italiani fuorilegge su fogne e depuratori e potrebbe pagare una multa europea che si aggira tra gli 11mila e i 714mila euro per ogni giorno di ritardo . Ad affermarlo è l’U.E.che, nei giorni scorsi, tramite il Commissario Europeo all'Ambiente, Janez Potocnik, ha mandato all'Italia un "parere motivato", ossia una procedura d'infrazione affinché siano depurate le fogne dei comuni con più di 10mila abitanti i cui scarichi finiscono in aree "sensibili". Nell'elenco delle città a rischio di euromulta ci sono, oltre a Frosinone, anche Padova, Rovigo, Vicenza, Gorizia, Pordenone, Udine, Monza, Brescia, Aosta, Forlì, Pesaro, Urbino, Perugina e Cagliari ed altri piccoli e grandi comuni . «La mancanza di idonei sistemi di raccolta e trattamento, che avrebbero dovuto essere istituiti già dal 1998, comporta rischi per la salute umana, le acque interne e l'ambiente marino – dichiara la Commissione di Bruxelles – le acque reflue non trattate possono essere contaminate da batteri e virus dannosi, «e rappresentano pertanto un rischio per la salute pubblica». L'Unione europea ha dato agli italiani due mesi prima di portare la vicenda alla Corte europea di Giustizia. Bruxelles ha censito almeno 143 città italiane che in tredici anni non sono riuscite a mettersi in regola: alcune non si sono collegate a un impianto fognario adeguato, altre sono senza impianti per il trattamento secondario della depurazione oppure non si sono attrezzate per gestire (come i paesi a forte afflusso stagionale di turisti) le variazioni di carico delle acque reflue. Questo caso è complementare a un altro per le città con più di 15mila abitanti che non scaricano in aree sensibili: dal punto di vista ambientale. Queste avevano due anni di tempo in più, cioè avrebbero dovuto conformarsi alla normativa sulla depurazione entro il 2000, e c'è una procedura d'infrazione aperta da un anno. Infine sono in corso indagini per valutare la situazione negli agglomerati di dimensioni inferiori, per i quali il termine per conformarsi scadeva nel 2005. Fonte: Il Sole 24 Ore

 

INTERROGAZIONE SUI GAZEBO FOTOVOLTAICI. «ENERGESCO, IL MINISTRO PRESTIGIACOMO DEVE CHIARIRE»

Il Messaggero FR, 07.06.11, p.34

Il caso Energesco approda in Parlamento grazie a quattro deputati umbri del Pd. Emanuele Trappolino, Marina Sereni, Walter Verini e Gianpiero Bocci hanno chiesto, infatti, al ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo di chiarire «se, oltre al patrocinio morale del convegno promosso da Ener il 31 luglio 2008, abbia concesso un ulteriore patrocinio o sostegno di altra natura al progetto 100 impianti in 100 comuni d’Italia». I deputati vogliono sapere «se il Ministro abbia inteso incentivare, con contributi di qualsivoglia specie, il progetto, le associazioni o le società coinvolte».E già, perché il progetto partito proprio da Frosinone ha mietuto vittime in tutta Italia. Dopo la Procura di Frosinone, anche quella di Perugia ha aperto una inchiesta. Secondo il sito Il Salvagente al momento sarebbero un migliaio i beffati in tutta Italia: «400 in Umbria, 180 a Frosinone, altrettanti a Udine e a Ragusa e altri meno numerosi sul resto del territorio nazionale, che stanno pagando la loro scelta ecologica», come riferiscono i parlamentari. E aggiungono: «In almeno 22 milioni di euro viene calcolato, infine e probabilmente per difetto, l’ammontare complessivo della truffa».I cittadini coinvolti hanno sottoscritto una proposta di finanziamento finalizzato all’acquisto dell’impianto fotovoltaico con una finanziaria per un valore complessivo oltre 22.000 euro, da restituire in rate mensili di circa 350 euro per un importo finale, interessi compresi, di circa 28.000 euro. I gazebo avrebbero dovuto essere completati e messo in opera entro il 31 dicembre 2010. In realtà «una volta sottoscritta la proposta di finanziamento finalizzato all’acquisto del gazebo, non avrebbero né visto realizzato l’impianto né ottenuto il rimborso delle rate come pattuito e quindi sarebbero stati costretti a rimborsare l’importo totale, compreso di interessi, per un ammontare di circa 28.000 euro», spiegano i parlamentari.
I sottoscrittori si sono fidati, anche perché «in diverse delibere di giunta municipale a sostegno dell’iniziativa proposta da Ener con il concorso tecnico di Energesco si fa esplicito riferimento al patrocinio del Ministero dell’ambiente – fanno notare Trappolini e i colleghi – patrocinio che agli interroganti appare evidentemente non più riferito al convegno del 31 luglio 2008 ma al progetto di Ener 100 impianti in 100 comuni d’Italia». Adesso non resta che aspettare la risposta del ministro.

ATINA. APRE PARCO FOTOVOLTAICO DI DUE ETTARI

Il Messaggero FR, 07.06.11, p.34 – di Ste. De Ang.

Un grande parco fotovoltaico. Atina si pone all’avanguardia nel settore delle fonti rinnovabili e prova a sfruttare i raggi del sole per ricavare energia, che sarà immessa nella rete Enel: con la società di distribuzione, infatti, è stata firmata un’apposita convenzione. L’impianto è stato inaugurato ieri, in località Settignano, alla presenza di numerosi sindaci della zona, autorità civili, religiose e moltissimi studenti: è costato tre milioni di euro, finanziati dal privato con fondi propri e bancari con un progetto di finanza. Realizzato su un terreno di due ettari, è costituito da circa 4.200 pannelli fotovoltaici (ciascuno da 235 watt) per un totale, a regime, di 999 Kw di potenza. Su base annua, dunque, il parco è in grado di produrre circa 1.200.000 Kw/h. «Per dare un parametro di un impianto come questo – spiega l’ingegner Silvio Mancini, della società Ate committente dell’opera – basta fare riferimento all’energia che viene richiesta per uso domestico. In sintesi, in un’abitazione mediamente vengono installati circa 2 kw, per cui 999 kw servirebbero circa 500 abitazioni». Mancini, uno dei promotori del progetto, ha poi spiegato che il dato ambientale più significativo è quello legato alle zero emissioni in atmosfera di anidride carbonica. «Per produrre lo stesso quantitativo di energia con un impianto equivalente, per esempio a combustione da petrolio, un siffatto parco, quello di Atina, evita emissioni inquinanti per circa 6.000 Q.li di anidride carbonica all’anno». All’inaugurazione hanno presenziato, tra gli altri, il sindaco di Atina Fausto Lancia, altri primi cittadini del comprensorio, i consiglieri provinciali della Val di Comino, il parroco di Atina dom Domenico Simeone e Franco Mancini, amministratore unico di Eco System Italia, l’impresa che ha realizzato l’impianto, entrato in funzione la scorsa settimana. Alla cerimonia per il taglio del nastro, c’era anche il presidente del Consiglio regionale del Lazio, Mario Abbruzzese, che, parlando di «progetto strategico, unico in tutta la Val di Comino», ha sottolineato: «Sono particolarmente soddisfatto che la costruzione dell’impianto sia giunta a termine positivamente e si sia caratterizzata per la fattiva collaborazione fra istituzioni, enti locali e privati». I pannelli fotovoltaici sono stati forniti dalla ditta canadese Canadian Solar, mentre il progetto è stato voluto dall’Ambiente Territorio Energia Srl, con l’attivo contributo dell’amministratore della Società, Gennaro Bologna.

PALIANO. MAXIFURTO DI PANNELLI SOLARI, UN ARRESTO

Il Messaggero FR, 07.06.11, p.34

Arrestato un marocchino che ha patteggiato un anno e otto mesi per il furto di 300 pannelli fotovoltaici nel mega impianto appena ultimato a Colle Ticchio, alla periferia di Anagni. Gli impianti fotovoltaici sono diventati oggetto di furti a larga scala, specie nel Sud Italia. A sparire sono, di preferenza, i pannelli installati a terra, in zone poco frequentate. Come dimostra il furto messo a segno il 2 giugno da una banda ben organizzata ai danni della Free Energy, la srl con sede a Colleferro che in Contrada Colle Ticchio, in territorio anagnino a ridosso della località Santa Maria Pugliano nel territorio del comune di Paliano, ha realizzato un’enorme distesa di pannelli per la produzione di energia solare. E’ un impianto da 6,679 megawatt – uno dei più grandi in tutto il Lazio – ed occupa una vasta area di terreno agricolo che, per tale ragione aveva anche attirato l’attenzione degli ambientalisti ‘disturbati’ dalla sottrazione di zone vocate all’agricoltura a favore di economie meno faticose e sicuramente più redditizie.I calcoli se li erano fatti, evidentemente, anche gli autori del furto di 300 dei pannelli in questione, dal quale sono partite le indagini dei carabinieri della Compagnia di Anagni e della stazione di Paliano. Sono state proprio le ricerche scattate a Paliano, coordinate dal Maresciallo, Giovanni Leo, a condurre gli uomini della Benemerita a La Selva. Le indagini, infatti, hanno portato sui campi che costeggiano il viale di ingresso al parco naturale dove i carabinieri di Paliano hanno trovato lo “stoccaggio provvisorio” di una parte del materiale trafugato a Colle Ticchio; circa un terzo dei pannelli rubati erano stati ben nascosti in mezzo ad una fitta fila di canne di bambù e aspettavano solo di essere prelevati e condotti altrove.
Nella notte tra domenica e lunedì, è stata organizzata l’azione guidata dal maresciallo Leo alla quale hanno preso parte una decina di carabinieri in borghese pronti ad intervenire appostati dietro grandi covoni di fieno. Verso mezzanotte hanno visto arrivare un furgone, un Ducato Fiat risultato anch’esso rubato ad una ditta di Potenza. Hanno atteso che caricassero tutto il materiale e, prima che i due malviventi a bordo del furgone riuscissero a riprendere la strada d’uscita, li hanno bloccati. Uno dei due è riuscito a trovare una via di fuga correndo in mezzo ai campi; l’altro, invece, nonostante il tentativo di evitare il fermo dei carabinieri, è stato arrestato in flagranza di reato. Ieri mattina si è svolto il processo per direttissima e Abdelkhalek Nouaili, 24 anni, di origine marocchina, ha patteggiato una pena di 1 anno e otto mesi. Proseguono, intanto, ulteriori accertamenti poiché gli inquirenti sono convinti che ad ‘operare’ sia stata una banda specializzata che potrebbe aver messo a segno altri colpi del genere. Il danno subito dalla società proprietaria dell’impianto fotovoltaico ammonta a oltre centomila euro solo per il costo dei pannelli ma si arriva a cifre molto più alte se si considera il danno complessivo ai fini del funzionamento.