di DENISE COMPAGNONE
di DENISE COMPAGNONE
Il progetto è di quelli fantascientifici, che fanno girare la testa solo a pensarci. Uno di quelli che per realizzarli devono muoversi capitali enormi. È quello legato all’energia dal fotovoltaico, con pannelli di ultimissima tecnologia da installare su alcune aree tra quelle interdette lungo le sponde del fiume Sacco. Oltre un miliardo di euro: è la cifra che una grande società americana, leader in questo settore, è disposta ad investire per realizzarlo. I contatti tra la società e la Provincia di Frosinone ci sono già. E soprattutto ci sono già 15 milioni di euro stanziati dalla spa americana per partire. «Stiamo valutando diverse opzioni – ha detto il vicepresidente della Provincia e assessore all’ambiente Fabio De Angelis ieri pomeriggio a margine di un incontro tecnico proprio con la società in questione -. Rimane il fatto che questa è la via che vogliamo intraprendere visto lo stallo relativo alla società di distretto Valle dei Latini».
Era la società, creata nel 2005 dall’Arsial, che avrebbe dovuto rappresentare la cabina di regia dei progetti di rilancio economico ed ambientale della Valle del Sacco. Dopo cinque mesi la prima mossa si è avuta solo un paio di settimane fa con la nomina del nuovo presidente Gianni Lisi. «La Regione ci ha bloccato fino ad ora – ha detto De Angelis – proprio per la scelta del nuovo presidente. Ma noi non siamo stati fermi e considerando che il pubblico soldi da investire non ne ha, abbiamo pensato di far intervenire il privato sfruttando quella che è l’energia del futuro: il fotovoltaico». E il masterplan di Kipar? E le biomasse? De Angelis afferma che un’integrazione tra più vie è possibile. «Quest’impianto è di nuova tecnologia, occuperà neppure lo 0,5% dei 600/700 ettari di terreno dal sud di Colleferro fino a Ceccano. Inoltre si tratta di pannelli di alta tecnologia, distribuiti in diversi blocchi, che seguono il movimento del sole e che sono installati ad un’altezza di 3,60 m. Perfettamente compatibili, quindi, con la fitodepurazione e le biomasse. I numeri annessi sono di grossa portata: un impianto simile produrrà intorno a 200 megawatt; porterà lavoro in fase di realizzazione per 2.500 persone e poi per 500 nei futuri 25 anni di gestione. Senza considerare tutto l’indotto di piccole aziende che vi si muoverebbe attorno. Sarà probabilmente l’impianto più importante d’Europa». Se ne parlerà nei prossimi giorni quando De Angelis convocherà tutte le parti, compresi gli imprenditori locali, per proporlo. Certo, le perplessità non mancano. Prime fra tutte quelle procedurali. Ieri le hanno evidenziate anche Marcello Pigliacelli, presidente di Confindustria e lo stesso Gianni Lisi, presidente della società di distretto. Loro fanno riferimento, in particolare, all’accordo di programma firmato tra Confindustria, Provincia e Coldiretti un anno fa, che prevedeva come via prioritaria da seguire le coltivazioni intensive di biomasse per la produzione di energia. «Si tratta di un passo in avanti di De Angelis, credo precipitoso, considerando che non ne sapevo nulla – ha detto il primo -. De Angelis non ritiene Confindustria un interlocutore valido con cui discutere?». Gianni Lisi esprime perplessità per lo più sui contenuti: «Si è partiti sei mesi fa tutti uniti e tutti a spron battuto e poi di nuovo ogni continua a procedere per proprio conto. Spero che la Valle dei Latini possa essere il nuovo aggregatore ma rimango convinto che in prima linea si debba mantenere il carattere agricolo della provincia e quindi dar spazio in via prioritaria alle coltivazioni delle biomasse».
ASTENSIONE SPONTANEA DAL SERVIZIO DEI DIPENDENTI GAIA
Il Messaggero FR 02.04.11 p.37
di ANNALISA MAGGI