COLLEFERRO E LA COLLINA DEL CASTELLO: PARCO PUBBLICO O LUCRO

 

Comunicato Stampa Rete per la Tutela della Valle del Sacco

Chi non vorrebbe per Colleferro un bel parco, percorsi attrezzati per fare ginnastica all’aperto, panchine e giochi per bambini? 

Noi lo riteniamo assolutamente necessario per il nostro povero territorio martoriato dal cemento e dal traffico, che costringe bambini ed anziani in angusti giardinetti assediati dalle automobili.
Un posto adatto a questo scopo, forse l’unico rimasto nel nostro comune, è la collina su cui sorge il Castello Vecchio, di proprietà del costruttore Furlan che nel 1996 acquisì l’edificio e la collina circostante per soli 350 milioni di lire, circa 180.000 euro. L’esiguità della cifra era dovuta essenzialmente alla tipologia del terreno, agricolo e sottoposto a due vincoli stringenti, quello legato alla fascia di rispetto cimiteriale e quello paesaggistico, quindi assolutamente non edificabile.

Logica e pubblica utilità avrebbero dovuto indirizzare gli amministratori che si sono succeduti in Comune a rilevare il terreno ad un prezzo equo, che non avrebbe leso gli interessi del proprietario ed avrebbe finalmente donato alla comunità uno spazio verde vitale per il benessere e la qualità della vita.
Invece, con gran clamore di vittoria, il Comune sta approvando un progetto, presentato nel 2009 dalla ditta Furlan, che prevede la cementificazione della parte più bella della collina, quella con pendio più dolce e soleggiato, che verrebbe deturpata da 9 palazzine (più altre 5 da costruirsi in località Fontana Bracchi).
In cambio della concessione edilizia, il costruttore cederebbe l’altra parte della collina e il Castello, che necessita tra l’altro di interventi urgenti  e costosissimi di messa in sicurezza dopo decenni di incuria e totale disinteresse sia del proprietario che del Comune.
Entrando nei dettagli economici presentati nel piano finanziario del progetto, si svela chi sarebbe il reale beneficiario dell’affare: la cessione di parte della collina verrebbe a costare all’ amministrazione comunale 1.212.000 euro e la cessione del Castello  1.500.000 euro, in totale 2.712.000 euro!  Un profitto che difficilmente un altro affare riuscirebbe  ad uguagliare.
Ma, si obietterà, ci sono i vincoli, il terreno non è edificabile.
A questo sta pensando il comune che, come nulla fosse, ha adottato l’ennesima variante al piano regolatore (delibera CC n.85/2009).

Ma l’atto veramente inaudito riguarda la deroga al vincolo cimiteriale: da 200 m, la fascia di rispetto viene portata a 100 metri, in barba a tutte le norme e sentenze emesse negli anni dagli organi competenti che  stabiliscono l’assoluta impossibilità di ridurre questo  vincolo proprio per motivi di edilizia privata (art. 28 L.n. 166/2002; sentenza corte Cass. Sez. III n.8626 del 26.02.2009). In particolare, la sentenza della Corte di Cassazione recita: “Contrariamente all’assunto del ricorrente, il legislatore, con l’articolo 28 della legge n. 166 del 2002, non ha inteso assolutamente estendere la deroga anche all’edilizia residenziale privata, sia pure su esplicita deliberazione del Consiglio Comunale. Invero l’articolo 338 dianzi citato, come modificato dall’articolo 28 della legge 1° agosto del 2002 n.166, ribadisce al primo comma la regola generale che i cimiteri debbano essere collocati alla distanza di almeno duecento metri dai centri abitati e che è vietato costruire nuovi edifici (siano essi pubblici o privati) entro il raggio di duecento metri dal perimetro del cimitero”.
Leggendo il parere espresso in proposito dalla ASL, chiamata ad esprimersi per motivi igienico-sanitari, emerge chiaramente come questa abbia emesso parere favorevole solo per quanto riguarda la creazione del parco, non delle abitazioni private!

Questi due regali concessi per rendere edificabile il terreno fanno lievitare l’affare, stimato complessivamente dallo stesso Furlan in quasi 13 milioni di euro, al netto di spese di costruzione ed oneri di urbanizzazione (la descrizione dettagliata è  visibile nel Piano di concertazione economica).
Da un investimento di 180.000 euro spesi nel 1996 dal costruttore si arriva ad un guadagno di 13.000.000 nel 2013!
I cittadini invece perderanno per sempre lo splendido paesaggio costituito dal castello arroccato sulla sua collina in cambio di un modesto parco, circondato  anche in questo caso da una strada a scorrimento intenso (le palazzine porteranno altro traffico, smog e caos).
Inoltre il Comune si farà carico della messa in sicurezza del castello: la spesa dichiarata dal comune al riguardo  è di 2.000.000 di euro a totale carico di noi cittadini. Questi ultimi, tra l’altro, quando messi al corrente della realtà, si sono dimostrati assolutamente contrari al progetto, firmando una petizione che in pochissimi giorni ha raggiunto 500 firme, in un periodo sfavorevole come il mese di luglio.

Il parco è un’esigenza primaria per Colleferro, ma ciò non deve assolutamente passare attraverso propositi di speculazione edilizia che rappresentano una fine tragica e irrimediabile per il nostro  territorio.

Colleferro, 21 febbraio 2013