COMUNICATO STAMPA
RETE PER LA TUTELA DELLA VALLE DEL SACCO
CODICI
RETE PER LA TUTELA DELLA VALLE DEL SACCO
CODICI

“Da anni la cittadinanza mormorava l’inosservanza delle stesse prescrizioni dell’autorizzazione in possesso della multinazionale di casa madre italiana relative allo spandimento dei fanghi di depurazione ad uso agronomico (fertirrigazione).
Ricordiamo che:
- lo scorso 7 agosto, la Provincia di Frosinone, Settore Ambiente, invertendo la rotta delle reiterate proroghe precedenti, anche a seguito delle irregolarità relative all’attività di fertirrigazione in questione riscontrate dagli enti di controllo, ha sospeso la relativa autorizzazione;
- contro tale provvedimento provinciale, ACS Dobfar è ricorsa al TAR;
- la Provincia di Frosinone si è costituita in giudizio;
- con ordinanza cautelare dello scorso 18 ottobre, il TAR, sezione staccata di Latina, ha negato la sospensiva del provvedimento provinciale richiesta da ACS Dobfar;
- ACS Dobfar è ricorsa in appello al Consiglio di Stato;
- con ordinanza dello scorso 14 dicembre, la terza sezione del Consiglio di Stato ha respinto l’appello, sulla base degli atti pregressi e «ritenuto che, anche ai fini d’una più sollecita definizione del procedimento di AIA e per i valori ambientali implicati nella vicenda in esame, appare comunque opportuno, nel bilanciamento dei rispettivi interessi e per evitare ogni periculum in mora, che il TAR fissi, con priorità, la trattazione della causa nel merito ed approfondisca in quella sede le questioni di diritto proposte anche in appello».
Considerato che appare inverosimile che il procedimento AIA possa reintegrare l’attività di fertirrigazione richiesta da ACS Dobfar, attendiamo con fiducia il definitivo pronunciamento del TAR, ringraziando per aver potuto dimostrare l’inosservanza delle prescrizioni della defunta autorizzazione la cittadinanza attenta e vigile e gli enti di controllo, in particolare l’Arma dei Carabinieri”.
Anagni, 12 gennaio 2013
Anagni, 12 gennaio 2013
COMUNICATO STAMPA
RETE PER LA TUTELA DELLA VALLE DEL SACCO
CODICI
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“Da anni la cittadinanza mormorava l’inosservanza delle stesse prescrizioni dell’autorizzazione in possesso della multinazionale di casa madre italiana relative allo spandimento dei fanghi di depurazione ad uso agronomico (fertirrigazione).
Ricordiamo che:
- lo scorso 7 agosto, la Provincia di Frosinone, Settore Ambiente, invertendo la rotta delle reiterate proroghe precedenti, anche a seguito delle irregolarità relative all’attività di fertirrigazione in questione riscontrate dagli enti di controllo, ha sospeso la relativa autorizzazione;
- contro tale provvedimento provinciale, ACS Dobfar è ricorsa al TAR;
- la Provincia di Frosinone si è costituita in giudizio;
- con ordinanza cautelare dello scorso 18 ottobre, il TAR, sezione staccata di Latina, ha negato la sospensiva del provvedimento provinciale richiesta da ACS Dobfar;
- ACS Dobfar è ricorsa in appello al Consiglio di Stato;
- con ordinanza dello scorso 14 dicembre, la terza sezione del Consiglio di Stato ha respinto l’appello, sulla base degli atti pregressi e «ritenuto che, anche ai fini d’una più sollecita definizione del procedimento di AIA e per i valori ambientali implicati nella vicenda in esame, appare comunque opportuno, nel bilanciamento dei rispettivi interessi e per evitare ogni periculum in mora, che il TAR fissi, con priorità, la trattazione della causa nel merito ed approfondisca in quella sede le questioni di diritto proposte anche in appello».
Considerato che appare inverosimile che il procedimento AIA possa reintegrare l’attività di fertirrigazione richiesta da ACS Dobfar, attendiamo con fiducia il definitivo pronunciamento del TAR, ringraziando per aver potuto dimostrare l’inosservanza delle prescrizioni della defunta autorizzazione la cittadinanza attenta e vigile e gli enti di controllo, in particolare l’Arma dei Carabinieri”.
Anagni, 12 gennaio 2013
Anagni, 12 gennaio 2013