RIFIUTIAMOLI, dopo l’otto luglio assemblea permanente.


Una intera comunità ha detto il suo NO definitivo agli inceneritori.
La mobilitazione è permanente, le istituzioni ne traggano le dovute conseguenze.

 

Tutti noi cittadini della Valle del Sacco che abbiamo partecipato al corteo abbiamo visto una manifestazione determinata, allegra e allo stesso tempo seria, con chiaro nella testa di ognuno dei partecipanti il proposito di impedire la ricostruzione e la riapertura degli inceneritori di Colle Sughero. Migliaia di cittadini (almeno 5.000 facendo la media di diverse valutazioni), hanno sfilato, dopodiché uno spezzone di oltre 200 partecipanti ha raggiunto, con una azione simbolica, il piazzale degli inceneritori, accompagnati dai 17 sindaci – o loro delegati – che hanno partecipato alla manifestazione pur senza mai prendere parola.

Non molti nella Regione e sui media nazionali ne hanno dato notizia. Ne hanno parlato i media locali, peraltro non sempre in modo puntuale e corretto. Informazioni riguardo la manifestazione, assieme ai commenti hanno corso e si sono diramate lungo i social network e mediante servizi di messaggistica da persona a persona.

Nei pochi giorni utilizzati per organizzarla tuttavia, la notizia ed i contenuti della manifestazione si sono diffusi capillarmente nella città di Colleferro e nelle città della Valle del Sacco.  

Contenuti e modalità della manifestazione sono stati decisi in una serie di assemblee aperte a chiunque volesse dare il proprio contributo, giungendo alle scelte che sono state espresse in piazza attraverso un confronto libero e serrato.

In sostanza informazione e confronto hanno coinvolto e continuano a coinvolgere migliaia di cittadini, è stato un momento di grande democrazia e partecipazione, col contributo delle risorse e dell’esperienza delle associazioni ambientaliste, ma si è andati oltre: il momento dell’organizzazione e del confronto trova ulteriore sviluppo nell’istituzione di un’assemblea permanente capace di raccogliere il punto di vista ed il contributo di chiunque voglia partecipare per la causa.

Un'assemblea permanente che sarà lo strumento per la nascita di un nuovo spirito di comunità pienamente espresso nella manifestazione e nella serrata di una parte importante dei commercianti, assieme alla esposizione di drappi bianchi e con la sigla di Rifiutiamoli ai balconi di molte abitazioni.
Non è solo il presente o l’immediato futuro, ma il futuro lungo almeno vent’anni in cui si proietta la minaccia degli inceneritori, lo vogliamo e lo vogliono trasformare, decidere, costruire i cittadini che hanno discusso e si sono mobilitati.

I contenuti della mobilitazione sono stati espressi sinteticamente nel comunicato di convocazione della manifestazione.
https://www.facebook.com/rifiutiamoli/posts/1867629033490504

Tuttavia è lo spirito di comunità che lotta per il proprio futuro, ciò che da forza e prospettiva ad una lotta che non sarà semplice vincere ma che ci permette di condividere tutte le conoscenze necessarie ed affrontare un confronto serrato e continuo.

C’è chi ha deciso di sottrarsi a questo confronto, a questa lotta, calunniandola, cercando farla deragliare dal proprio percorso; c’è chi insiste ad usarla per le proprie rese dei conti, ritagliando nella trama delle responsabilità. Non c’è bisogno di offrire indicazioni più precise, chi deve e vuole può riconoscersi in queste responsabilità e sa cosa deve fare se vuole rientrare in questo movimento popolare oppure restare nello sfondo di questa mobilitazione.

Chi riteneva inutile la manifestazione, bollandola una inutile sfilata è stato e sarà servito, tanto sono impressionanti le immagini e le voci prodotte dal suo evento e gli sviluppi. Ci dovremo confrontare con un contesto ampio di norme e poteri, decisioni politiche e interessi, con drammatici ritardi di chi poteva agire per tempo e con più efficacia per invalidare la scelta dell’incenerimento.

Per questo la creazione di un’assemblea permanente e la manifestazione di sabato 8 luglio sono un grande passo per la costruzione di un movimento più ampio, capace di superare divisioni incancrenite e localismi. Un movimento che può permettere ai cittadini di Colleferro e della Valle del Sacco di vincere la propria battaglia.

Una campagna di informazione estesa e capillare è altrettanto necessaria connettendo le reti di informazione ambientale e sui servizi pubblici.

Nell’immediato ci siamo posti un obiettivo immediato: il ritiro dei bandi per i lavori necessari al mini revamping degli inceneritori, la sospensiva delle autorizzazioni, l’annullamento dell’iter di rinnovo delle stesse. Alle amministrazioni presenti alla manifestazioni è stato chiesto di adoperarsi in ogni modo per il raggiungimento di questo e altri obiettivi, mettendo in campo tutte le iniziative a loro disposizione per intralciare l’avvio dei lavori di ristrutturazione e la ripresa della produzione.

Ogni decisione per il proseguimento della mobilitazione verrà ulteriormente sviluppata e confermata nell’assemblea di venerdì 14 luglio alle ore 21,15 presso Piazza Italia a Colleferro.

 
F.to
L’assemblea permanente di lotta contro gli inceneritori.
 
Foto di Carlo Ribaudo
 


Una intera comunità ha detto il suo NO definitivo agli inceneritori.
La mobilitazione è permanente, le istituzioni ne traggano le dovute conseguenze.

 

Tutti noi cittadini della Valle del Sacco che abbiamo partecipato al corteo abbiamo visto una manifestazione determinata, allegra e allo stesso tempo seria, con chiaro nella testa di ognuno dei partecipanti il proposito di impedire la ricostruzione e la riapertura degli inceneritori di Colle Sughero. Migliaia di cittadini (almeno 5.000 facendo la media di diverse valutazioni), hanno sfilato, dopodiché uno spezzone di oltre 200 partecipanti ha raggiunto, con una azione simbolica, il piazzale degli inceneritori, accompagnati dai 17 sindaci – o loro delegati – che hanno partecipato alla manifestazione pur senza mai prendere parola.

Non molti nella Regione e sui media nazionali ne hanno dato notizia. Ne hanno parlato i media locali, peraltro non sempre in modo puntuale e corretto. Informazioni riguardo la manifestazione, assieme ai commenti hanno corso e si sono diramate lungo i social network e mediante servizi di messaggistica da persona a persona.

Nei pochi giorni utilizzati per organizzarla tuttavia, la notizia ed i contenuti della manifestazione si sono diffusi capillarmente nella città di Colleferro e nelle città della Valle del Sacco.  

Contenuti e modalità della manifestazione sono stati decisi in una serie di assemblee aperte a chiunque volesse dare il proprio contributo, giungendo alle scelte che sono state espresse in piazza attraverso un confronto libero e serrato.

In sostanza informazione e confronto hanno coinvolto e continuano a coinvolgere migliaia di cittadini, è stato un momento di grande democrazia e partecipazione, col contributo delle risorse e dell’esperienza delle associazioni ambientaliste, ma si è andati oltre: il momento dell’organizzazione e del confronto trova ulteriore sviluppo nell’istituzione di un’assemblea permanente capace di raccogliere il punto di vista ed il contributo di chiunque voglia partecipare per la causa.

Un'assemblea permanente che sarà lo strumento per la nascita di un nuovo spirito di comunità pienamente espresso nella manifestazione e nella serrata di una parte importante dei commercianti, assieme alla esposizione di drappi bianchi e con la sigla di Rifiutiamoli ai balconi di molte abitazioni.
Non è solo il presente o l’immediato futuro, ma il futuro lungo almeno vent’anni in cui si proietta la minaccia degli inceneritori, lo vogliamo e lo vogliono trasformare, decidere, costruire i cittadini che hanno discusso e si sono mobilitati.

I contenuti della mobilitazione sono stati espressi sinteticamente nel comunicato di convocazione della manifestazione.
https://www.facebook.com/rifiutiamoli/posts/1867629033490504

Tuttavia è lo spirito di comunità che lotta per il proprio futuro, ciò che da forza e prospettiva ad una lotta che non sarà semplice vincere ma che ci permette di condividere tutte le conoscenze necessarie ed affrontare un confronto serrato e continuo.

C’è chi ha deciso di sottrarsi a questo confronto, a questa lotta, calunniandola, cercando farla deragliare dal proprio percorso; c’è chi insiste ad usarla per le proprie rese dei conti, ritagliando nella trama delle responsabilità. Non c’è bisogno di offrire indicazioni più precise, chi deve e vuole può riconoscersi in queste responsabilità e sa cosa deve fare se vuole rientrare in questo movimento popolare oppure restare nello sfondo di questa mobilitazione.

Chi riteneva inutile la manifestazione, bollandola una inutile sfilata è stato e sarà servito, tanto sono impressionanti le immagini e le voci prodotte dal suo evento e gli sviluppi. Ci dovremo confrontare con un contesto ampio di norme e poteri, decisioni politiche e interessi, con drammatici ritardi di chi poteva agire per tempo e con più efficacia per invalidare la scelta dell’incenerimento.

Per questo la creazione di un’assemblea permanente e la manifestazione di sabato 8 luglio sono un grande passo per la costruzione di un movimento più ampio, capace di superare divisioni incancrenite e localismi. Un movimento che può permettere ai cittadini di Colleferro e della Valle del Sacco di vincere la propria battaglia.

Una campagna di informazione estesa e capillare è altrettanto necessaria connettendo le reti di informazione ambientale e sui servizi pubblici.

Nell’immediato ci siamo posti un obiettivo immediato: il ritiro dei bandi per i lavori necessari al mini revamping degli inceneritori, la sospensiva delle autorizzazioni, l’annullamento dell’iter di rinnovo delle stesse. Alle amministrazioni presenti alla manifestazioni è stato chiesto di adoperarsi in ogni modo per il raggiungimento di questo e altri obiettivi, mettendo in campo tutte le iniziative a loro disposizione per intralciare l’avvio dei lavori di ristrutturazione e la ripresa della produzione.

Ogni decisione per il proseguimento della mobilitazione verrà ulteriormente sviluppata e confermata nell’assemblea di venerdì 14 luglio alle ore 21,15 presso Piazza Italia a Colleferro.

 
F.to
L’assemblea permanente di lotta contro gli inceneritori.
 
Foto di Carlo Ribaudo