Rassegna stampa 29.03.11

PROVINCIA DI FROSINONE

VALLE DEL SACCO, 1,5 MILIONI PER GLI AGRICOLTORI

Di Palma: rimborsi per chi seminerà lungo il fiume per produrre no-food

Il Messaggero FR, 29.03.11 pp.35 (prima) e 37 – di Denise Compagnone

PROVINCIA DI FROSINONE

VALLE DEL SACCO, 1,5 MILIONI PER GLI AGRICOLTORI

Di Palma: rimborsi per chi seminerà lungo il fiume per produrre no-food

Il Messaggero FR, 29.03.11 pp.35 (prima) e 37 – di Denise Compagnone

Biomasse e coltivazioni no food per rilanciare la Valle del Sacco. Quante volte l’avete sentito senza che poi alle parole si desse seguito? Stavolta, però, c’è un progetto che fa della semplicità la sua forza. E soprattutto ci sono un milione e mezzo di euro pronti per essere investiti. È la cifra che l’Ufficio Commissariale per la Valle del Sacco erogherà per la fase di start up da qui a qualche mese. Così quei terreni, a cento metri dagli argini del fiume Sacco, da Colleferro fino a Falvaterra, ormai da mesi interdetti alle coltivazioni ed all’allevamento a causa della presenza di beta hch potrebbero tornare di nuovo a vivere con le coltivazioni di prodotti non destinati alla filiera agroalimentare. L’hanno annunciato i tecnici dell’Ufficio commissariale venerdì scorso nella prima conferenza dei servizi convocata dopo l’inserimento, lo scorso ottobre, nell’area dell’emergenza degli undici comuni a sud di Morolo. Anche i loro rappresentanti, per la prima volta, erano presenti venerdì. «Sono diverse le novità alle quali abbiamo lavorato in questi mesi – ha spiegato il commissario Pierluigi Di Palma – Innanzitutto abbiamo approvato il progetto di Arpa 2 a Colleferro e quello del depuratore ad Anagni; abbiamo finanziato per altri due anni gli studi delle analisi epidemiologiche sulle persone. In questi giorni infatti si è conclusa la seconda fase nell’area nord che ha riguardato 600 persone: i risultati mostrano come l’incidenza sia intorno al 20% come già riscontrato e soprattutto – continua Di Palma – viene confermata la storicità del dato e cioé la positività soprattutto nei soggetti ultraquarantenni».

«Poi abbiamo messo a punto una serie di esami sulle acque e sui terreni – continua il commissario – anche dopo l’esondazione del Sacco del 18 marzo. Gli esiti di quegli esami mostrano come per le acque si è ad un livello di concentrazioni di Beta hch molto basso. Di conseguenza l’esondazione non ha portato conseguenze sui terreni attigui. E in questi giorni, già da ieri, abbiamo fatto un primo sopralluogo insieme alla Forestale per la pulizia del fiume dopo l’esondazione”. Se le acque sono “pulite”, resta il fatto che sui terreni quel tipo di inquinamento resta difficile da smaltire. Ecco perché arrivano le biomasse. “Abbiamo affidato uno studio all’Università della Tuscia in modo da poter avere un quadro più chiaro di quali sono le colture da sviluppare (si pensa al lino e alla canapa, ad esempio, ndr) che ci consentirebbero di superare l’idea dei pioppeti, di più difficile realizzazione – così Di Palma -. I tecnici dell’Università ci consegneranno gli esiti nel giro di 45 giorni e nel frattempo metteremo a punto il provvedimento che dovrà firmare la Polverini. Poi si parte”. Diretti protagonisti saranno i contadini e gli allevatori proprietari di quei terreni oggi interdetti: l’ufficio commissariale fornirà loro uno spettro di sementi per la produzione no food da acquistare e poi gli rimborserà le spese sostenute. Saranno gli stessi contadini, dopo la raccolta, ad essere messi in contatto con i presidi di trasformazione bioenergetica esistenti sul territorio, quindi a vendere i propri prodotti e a trarre guadagno dalla vendita. “Il nostro obiettivo – ha concluso Di Palma – è dare una forte spinta alla fase di start up e far partire un meccanismo che sia autonomo”. Sarà la volta buona? E soprattutto: si farà in tempo? Già, perché il mandato dell’ufficio commissariale scade il 31 ottobre prossimo e resta da verificare non solo il nome del commissario, ma se resterà in vigore l’ufficio commissariale con la relativa area di competenza.


CECCANO. ‘DIFFERENZIAMOCI’ SALE SUL PALCO DELL’ANTARES
 
La Provincia FR, 29.03.11, p. 37
Il progetto ‘Differenziamoci' attivo già da alcuni anni a Ceccano e Frosinone, coinvolge le scuole dei singoli territori comunali accanto alle amministrazioni comunali, all'Ufficio scolastico regionale per il Lazio – Ambito di Frosinone – a Confindustria -a Unindustria Frosinone, alla Sangalli Giancarlo & C. ed a Viscolube, si arricchisce di un nuovo evento, lo spettacolo teatrale ‘Una scelta di vita', che racconta a ragazzi e adulti il riciclo dei materiali cellulosici. Il programma prevede due appuntamenti: il 29 marzo alle 9 e alle 11 presso l'auditorium comunale ‘Paolino Colapietro' di Frosinone in via Grappelli e il 30 marzo alle 10 al Teatro Antares di Ceccano, in piazza Berardi. Lo spettacolo, organizzato da Comieco (Consorzio Nazionale per il Recupero e Riciclo di Imballaggi a base Cellulosica) in collaborazione con i Comuni di Frosinone e Ceccano, prevede nelle due giornate di spettacoli, la partecipazione di oltre 600 studenti delle scuole secondarie di II grado del territorio. "Con questo spettacolo mi rivolgo soprattutto ai giovani" ha dichiarato Luca Pagliari, autore e presentatore dello spettacolo "cercando di costruire sul palco un rapporto interattivo. Non voglio mettermi in cattedra, né voglio atteggiarmi ad insegnante. Semplicemente cerco di trasmettere dei messaggi stando dalla parte di coloro che pensano che l'uomo non sia padrone assoluto del mondo e delle sue risorse". La performance del giornalista utilizza racconti e video che mostrano le conseguenze delle scelte dei singoli e accanto alle loro storie prende corpo quella di una scatola di cartone usata che viene seguita nei due percorsi possibili: quello che la trasforma in un rifiuto avviato alla discarica o quello ‘virtuoso' dalla raccolta differenziata e dal riciclo a nuova vita.

 

FERENTINO. PIOVE, TORNA LA PAURA FRANE

Il Messaggero FR, 28.03.11 p.37 – di Em. Pap.

Con il ritorno delle piogge, cadute abbondanti nella giornata di ieri, a Ferentino è tornata la paura per possibili frane che potessero creare problemi al territorio. Purtroppo dopo una settimana è ancora chiusa via Torre Noverana, l’arteria più importante della città che permette il collegamento tra la via Casilina ed il centro cittadino oltre che ad una scuola. Si tratta di una zona abitata da centinaia di famiglie. Con le piogge della scorsa settimana c’è stata una spaventosa frana con il livello della carreggiata che si è abbassato notevolmente portando alla chiusura dell’arteria. “Stiamo lavorando giorno e notte purtroppo il problema è grave non si può risolvere in pochi giorni. Abbiamo dichiarato lo stato di calamità naturale ed abbiamo fatto richiesta al Genio Civile di fondi. Servono interventi strutturali” ha spiegato ieri il sindaco di Ferentino, Piergianni Fiorletta. Ma Torre Noverana non è stata l’unica strada chiusa. Notevoli disagi si sono verificati anche in località Tofe dove una grossa frana ha costretto all’evacuazione di una famiglia dalla propria abitazione. Anche in questo caso il comune sta provvedendo ad effettuare lavori per cercare di ristabilire la normalità. Qualche problema persiste ancora in via Bagni Roana all’altezza del campo sportivo, mentre fortunatamente non si stanno registrando più problemi al sottopasso della stazione. Il sindaco Fiorletta tra l’altro ha dato mandato all’ufficio tecnico comunale ed agli operai, oltre che di redigere il bilancio dei danni dell’alluvione di controllare anche tutti i fossi demaniali e quelli privati. «Pesanti sanzioni -minaccia Fiorletta – a chi non ripulisce i fossi».