Rassegna stampa Retuvasa 21.01.11

ASUD SU RETUVASA PARTE CIVILE A PROCESSO INCENERITORI COLLEFERRO 

COLLEFERRO, NASCE IL COMITATO RESIDENTI

ASUD SU RETUVASA PARTE CIVILE A PROCESSO INCENERITORI COLLEFERRO 

COLLEFERRO, NASCE IL COMITATO RESIDENTI

La Città metropolitana 21.01.11, p. 18
Il panorama associativo si arrichisce di una nuova realtà: nasce il Comitato residenti Colleferro, espressione della punta più avanzata del disagio sociale, ambientale e territoriale che permea Colleferro e la vita di chi vi abita. Un gruppo di amici, prima ristretto ora più numeroso, di gente comune, lavoratori, giovani studenti, professionisti, hanno deciso di trasformare il forte malessere e insoddifazione che non riescono più a tollerare in un impegno a difesa del proprio paese. La sua azione – sottolinea Ina Camilli, rappresentante del neo Comitato residenti Colleferro – è rivolta a dare sostegno a tutte le forze e le energie già presenti nella valle del Sacco e chiede il contributo di quanti sono disposti ad iniziare un percorso virtuoso per invertire la rotta attraverso scelte di drastica riconversione politicoambientale. Il primo impegno – continua Ina Camilli, rappresentante del Comitato residenti Colleferro – è sottrarre almeno parte dei 71 ettari, in località Piombinara, al parco fotovoltaico di 24 megawatt, che avrà durata trentennale, ovvero fino 2041, alla speculazione! […] 

SELVA DI PALIANO. IL MONUMENTO NATURALE "SOSPESO" DALLA REGIONE? CERTO, POSSIBILE MIGLIORARE IL PROGETTO CON UNA NUOVA PERIMETRAZIONE
 

In riferimento anche al recente ultimatum della Comunità Europea in tema di discariche e “differenziata”
RIFIUTI, IL WWF DEL LAZIO LANCIA UN GRIDO D'ALLARME PER COLLEFERRO E MALAGROTTA

Quotidiano sera 20.01.11, p. 1
ROMA – Ultimatum della Comunità Europea in tema di rifiuti, i processi di Malagrotta e di Colleferro, il tentativo di aprire nuove discariche, la raccolta differenziata che segna il passo e sembra non essere una priorità per gli amministratori. Allo stesso tempo la Regione Lazio elabora e approva in Giunta un piano dei rifiuti ancora privo del parere di valutazione ambientale strategica e assolutamente incurante degli effetti legati all’eventuale approvazione della legge regionale Piano Casa. “Ormai le parti politiche e le amministrazioni sembrano aver completamento rimosso i concetti di pianificazione e programmazione – dichiara Vanessa Ranieri, presidente Wwf Lazio – rischiando così di riportare la regione in fase emergenziale. Ridurre il problema rifiuti alla sola emergenza Malagrotta significa non aver compreso che la unica emergenza reale sia quella della pianificazione e programmazione per l’avvio di una corretta politica della gestione dei rifiuti. E’ veramente l’ora di accelerare i processi di una corretta gestione dei rifiuti attraverso una politica decisa di riduzione e riuso e di una rac colta differenziata che a Roma soprattutto non esce ancora da balbettii confusi che stan no favorendo di fatto l’avvici narsi dell’emergenza. I citta-dini sono pronti ormai da tempo a fare la loro parte,
tocca ora alle amministrazioni (dai cittadini elette) a fare la loro. Chiediamo che venga abbandonata immediatamente da parte delle amministrazioni regionali, comunali e provinciali la logica emergenziale finalizzata esclusivamente all’apertura di nuove discariche e nuovi impianti di incenerimento».
 

EXTRA VALLE. VILLA SANTA LUCIA, LA PROGETTO IMMOBILIARE INTENDE STOCCARE RIFIUTI PERICOLOSI E NON

Il Messaggero Fr 21.01.11 p.36 – di Domenico Tortolano
La modifica del progetto, da impianto per il trattamento dell’amianto in un centro di stoccaggio nell’area industriale di Villa Santa Lucia, non convince gli abitanti ma nemmeno ha convinto la risposta data ieri dal ministro dell’ambiente Stefania Prestigiacomo all’interpellanza presentata dall’onorevole Anna Teresa Formisano, capogruppo Udc in Commissione Attività Produttive della Camera. «Apparentemente – ha commentato – è tutto tranquillo, ma per quanto mi riguarda continuerò a seguire la vicenda per conoscere anche i minimi dettagli del progetto». «La società – sostiene il Governo – ha condiviso la necessità di un nuovo progetto industriale di riconversione che preveda lo stoccaggio dei rifiuti pericolosi e non pericolosi e il trattamento dei soli rifiuti non pericolosi. Tale nuovo progetto, prima di essere inoltrato agli uffici competenti della regione Lazio, sarà illustrato ai cittadini di Villa Santa Lucia». Per la parlamentare di Cassino «forse qualcuno si è fatto prendere la mano da facili entusiasmi alla notizia dell’impegno della Progetto Immobiliare di ritirare il progetto. Io manterrei una certa cautela visto anche che la società ha firmato un protocollo d’intesa per lo stoccaggio di rifiuti ‘pericolosi’, termine che può sottintendere di tutto. E’ evidente che qui si riparte da zero. Ho rivolto pertanto un appello al ministro Prestigiacomo, affinché comunichi alla Regione Lazio che l’area interessata dal progetto contiene falde acquifere a un metro di profondità. Va da sè che eventuali impianti di stoccaggio di ‘rifiuti pericolosi’, come l’amianto per esempio, evidenzierebbero già sulla carta un pericolo evidente di inquinamento». Clementina D’Aguanno, presidente del comitato “Villa no-amianto” è cauta sull’argomento. «La società – ha detto – si è riservata di farci avere il progetto ma dalle notizie avute qui realizzerà dei capannoni per lo stoccaggio di rifiuti pericolosi e non pericolosi. Da Villa Santa Lucia questo materiale pericoloso sarà trasportato in Germania».

 

COMUNICATO STAMPA 21.01.11 
COORDINAMENTO ACQUA PUBBLICA FROSINONE
 
GIUDICE DI PACE: ANNULLATE TUTTE LE FATTURE


ACEA CONDANNATA A RESTITUIRE LE SOMME INCASSATE

Lunedì 24 gennaio l’Assemblea dei Sindaci ha il potere e la facoltà di scrivere un punto fermo nella vicenda dell’acqua.

Ha la possibilità di svolgere, finalmente, il suo ruolo di tutela e difesa dei cittadini, di liberare i cittadini dalla maledizione di un gestore che fa quotidianamente strame dei loro diritti, del loro corpo e del loro sangue.

L’Assemblea dei Sindaci ha questa possibilità se non si fa incantare dalle sirene che da una parte e dall’altra, dal Sindaco di Monte San Giovanni Campano e capogruppo del PD alla Provincia, all’onorevole Fiorito, dal segretario nazionale di Codici (già distintosi a Latina per le parti prese a favore di un altro gestore non migliore del nostro) a CGIL, CISL e UIL, ecc., ecc., invocano prudenza e “ragionevolezza”.

Sono anni che questi cavalieri del nulla sulla questione dell’acqua cincischiano e tergiversano sulla pelle e in danno dei cittadini, lasciando in realtà il gestore libero di angariare con le sue omissioni e le minacce un territorio ed una popolazione al limite estremo della sopportazione.

Gli interessi dei cittadini, i loro diritti, i loro bisogni non sono mai nell’agenda politica di questi signori. Sono sempre altri, più “complessi” o semplicemente “diversi” gli interessi che determinano le loro prese di posizione, quantomeno sulla vicenda del Servizio Idrico Integrato.

Per quanto riguarda il Coordinamento Acqua Pubblica della provincia di Frosinone il 24 gennaio l’Assemblea dei Sindaci è all’ultima chiamata: o avvia la risoluzione per colpa della Convenzione, o è destituita di qualsiasi credibilità e i cittadini da quel momento in avanti si difenderanno anche istituzionalmente da soli.

In questi giorni abbiamo avuto la prima sentenza relativa alle prime cause intentate da singoli utenti dinanzi al Giudice di Pace di Frosinone contro ACEA ATO5 S.p.A., le sue inadempienze e le sue fatturazioni curate dall’Avv. Marco MACARI.

Le ragioni dell’utente, le ragioni che ormai da anni rappresentiamo dinanzi ad istituzioni assenti o distratte, in sede giudiziaria sono state ascoltate, valutate alla luce delle ragioni addotte a difesa dal gestore, e ritenute pienamente valide, condivisibili e corrette.

Il Giudice ha dato totalmente ragione all’utente, ha annullato tutte (tutte!) le fatture emesse sino all’avvio del procedimento e ha condannato ACEA ATO5 S.p.A. a restituire tutte (tutte!) le somme versate dall’utente.

Certo, il gestore – come suo diritto – ricorrerà in appello contro la sentenza, ciò non toglie che questo fatto apre dinanzi ai cittadini la possibilità immediata e concreta di agire senza più aspettare che le nebbie della palude istituzionale si diradino.

E’ nostro auspicio che da ora in avanti i cittadini avviino dinanzi al loro Giudice di Pace cause sulla falsa riga di quella conclusa positivamente.

E’ nostro auspicio che le cause divengano 10, 100, 1.000, 10.000, 100.000, 180.000. E’ nostro auspicio che siano i cittadini stessi a cacciare questo gestore alla faccia e in scorno della palude istituzionale.

Per questa ragione nei prossimi giorni apriremo un apposito “Ufficio Vertenza” cui tutti gli utenti – ed in specie coloro che hanno sempre pagato le bollette – potranno rivolgersi per avviare le cause che gli avvocati del Coordinamento porteranno avanti.

COORDINAMENTO ACQUA PUBBLICA PROVINCIA DI FROSINONE
 
ATO 5. PROSEGUONO LE DICHIARAZIONI POLITICHE IN VISTA DELL'ASSEMBLEA DEI SINDACI DI LUNEDI'. IANNARILLI PARE SEMPRE PIU' ISOLATO, MA CORAGGIOSAMENTE NON MOLLA

 
La Provincia Fr 21.01.11 pp.8-9, di Cesidio Vano e AA.VV.
Il termine di 30 giorni, che l'Acea Ato 5 aveva dato ai sindaci della Ciociaria affinché provvedessero a rideterminare e stabilire in modo definitivo e certo le tariffe idriche dal 2003 al 2010 oltre a varare il piano per il triennio 2011-2013, è scaduto ieri. I comuni non hanno ancora deciso nulla. L'Acea, senza l'indicazione delle tariffe da applicare, sostiene di non poter procedere agli investimenti e lamenta ingenti danni. Il presidente della società che gestisce il servizio idrico, Raniero Mamalchi, ha spiegato chiaramente – come ha indicato nella diffida recapitata ad ogni comune – che a scadenza dei 30 giorni sarebbe stata l'Acea a chiedere la risoluzione in danno del contratto di appalto per le inadempienze dell'Ambito territoriale. C'è chi sostiene, inoltre, che la situazione di stallo potrebbe, prima ancora, indurre gli enti di vigilanza al commissariamento dell'Ato5.
L'assemblea dei sindaci è stata riconvocata per il 24 gennaio dal presidente della provincia e dell'Ato Antonelo Iannarilli. All'ordine del giorno la proposta di Iannarilli di avviare la procedura di risoluzione contrattuale per le inadempienze che l'Ato contesta invece ad Acea. Difficile però che il presidente abbia i voti necessari per approvare tale determinazione: c'è la contrarietà dei sindaci Pd e anche quella dei sindaci Pdl che fanno riferimento alle aree di Abbruzzese e Fiorito e che hanno formalmente preso posizione per una riapertura del confronto con Acea, scartando qualsiasi ipotesi di rottura e di scontro giudiziario. Per questo si starebbe pensando di mandare deserta la seduta. Nel Pdl, Iannarilli appare sempre più isolato (non solo in questa vicenda) ma insiste nel dire di non sentirsi affatto messo all'angolo. Chiarisce che non cambia e non cambierà posizione. Con lui stanno i comitati civici. Contro di lui alcune associazioni di consumatori che temono gravi pregiudizi per gli utenti. Ma lui ha ormai fatto la sua scelta: «Io sto portando avanti con coscienza il ruolo che mi è stato attribuito dall'elettorato, assumendomi le mie responsabilità».

«Da giorni leggo dichiarazioni e proposte sul problema del rapporto con Acea. Si esprimono su questa vasta problematica persone interessate alle delicate decisioni da prendere e altre che non hanno in realtà alcun titolo per esprimersi, ma siamo in un paese libero e noi accettiamo di buon grado opinioni e quant'altro può essere utile».
Un avvio un po' caustico, che manterrà il tono in tutta la nota, quello che Iannarilli sceglie per replicare a quanti in questi giorni stanno dicendo la loro sulla vicenda Acea-Ato5. Il presidente nega di essere affatto all'angolo e conferma la sua volontà di procedere con la risoluzione del Contratto di servizio con il gestore idrico per ripetute inadempienze al contratto. Argomenta Iannarilli:
«Voglio chiarire, in ogni caso, che in questa vicenda che riguarda essenzialmente la cittadinanza che siamo chiamati ad amministrare, io non mi sento messo alle strette o preoccupato. Io sono sereno e determinato, anche perché tutto quanto viene proposto dalla mia amministrazione ai vari livelli dei diretti interessati è stato verificato e riverificato con tanto di parere rilasciato dalla Segreteria tecnica. In tale senso credo che se esiste qualcuno che potrebbe sentirsi messo alle strette sono i sindaci che nel 2007 votarono a favore dell'atto transattivo, ma cercherò di spiegarmi meglio. Io ho ereditato una situazione disastrosa sia nella gestione del servizio idrico sia per quanto riguarda i procedimenti amministrativi. Poco dopo il mio insediamento ho proposto, ed è stato approvato dagli organi competenti, la revoca della ormai celeberrima delibera del febbraio 2007 che ha portato, successivamente, alla determinazione della tariffa idrica a 0,95 euro per metro cubo di acqua, anche con la motivazione che l'Acea, come risulta in maniera chiara, non aveva effettuato investimenti per i milioni di euro che erano stati stabiliti. Dopo ulteriori approfondimenti è emerso che l'atto approvato nel 2007, pur definito transazione, costituisce in effetti una variazione dell'offerta di gara presentata da Acea per l'affidamento del servizio idrico. Una variazione che complessivamente supera il 125% rispetto alla richiesta originaria e che di fatto riconosce ad Acea 692 milioni di euro in più rispetto all'aggiudicazione della gara. Credo che questo elemento non possa non essere evidenziato e, in base a queste notizie, non si possa non proporre un annullamento per vie legali di quell'atto. E' una questione di responsabilità. Credo anche che i sindaci che lo votarono, anche per quanto emerge dagli interrogatori dove mai si fa riferimento a quegli aumenti di costi, solo oggi abbiano effettivamente conosciuto i veri effetti e la vera natura della cosiddetta transazione che hanno approvato. In base a queste considerazioni, quei sindaci, credo non possano ora far finta di niente e debbano esprimersi in maniera chiara perché comunque si troverebbero ad essere responsabili, secondo il mio modesto parere, di aver votato un atto che riconosce ad Acea delle cifre non dovute. Quindi io ho portato una proposta molto seria in Assemblea e sottolineo che quella proposta era stata prima approvata a maggioranza dalla Consulta dei Sindaci. Ribadisco inoltre che ci sono ben 27 contestazioni all'Acea e che quanto proposto è l'inizio di un procedimento di risoluzione e non di rescissione del contratto come qualche soggetto poco esperto dice. Risoluzione richiesta spesso dagli stessi Sindaci che oggi sono politicamente perplessi. La richiesta di escussione della polizza per pagare gli arretrati dei mutui ai Comuni, alcuni dei quali rischiano il dissesto finanziario, e la possibilità di andare davanti agli organi competenti per l'annullamento della transazione, non è il frutto di una scelta politica, come qualcuno continua a sostenere. Si tratta della scelta di rispettare il contratto e tutelare gli utenti della nostra provincia. Infatti, tale decisione, è stata meditata e verificata attentamente anche per quanto riguarda la conferma della tariffa a 0.95 euro per metro cubo di acqua. Quindi io e la Consulta dei Sindaci abbiamo fatto quello che secondo me andava fatto. Se ora, cosa che non condivido politicamente, qualcuno non vuole portare avanti quella scelta perché tirato per la giacchetta da qualche esponente del proprio partito, sarà solo ed esclusivamente sua la responsabilità. Ricordo infatti ai Sindaci, come è già successo in passato, che possono avanzare altre proposte e approvarle in Assemblea, assumendosi la responsabilità delle loro scelte. Per esempio, i Sindaci che sostengono che la famosa transazione è legittima, possono anche proporre e approvare la tariffa prevista in quell'atto e cioè quella di 1.42 per metro cubo, aumentando l'acqua di 47 centesimi per metro cubo senza tener conto che l'Acea non ha fatto gli investimenti previsti dal contratto. Dovranno spiegarlo loro alla gente che pur con la tariffa a 0.95 euro sta ricevendo bollette da capogiro e spesso in cambio di disservizi. L'unico consiglio che posso dar loro è di consultare dei legali e fargli controllare gli atti da me proposti senza farsi trascinare da sirene politiche perché potrebbero incorrere in un grave errore. Per quanto mi riguarda, non essendo io un giudice, mi rimetto agli organi competenti nei quali credo fermamente. La vicenda è stata portata a conoscenza di tutti gli organi di controllo e giudiziari. Chi pensa che io sia all'angolo si sbaglia, confermo la mia tranquillità e totale serenità su tutta la problematica, molto complessa, che riguarda Acea. Sono a posto anche con la coscienza perché agisco nell'interesse della cittadinanza, non mi lascio intimorire né dalla politica ne' dalle società. E non sono il solo, perché ci sono tanti Sindaci che concordano su questo percorso, non tutti si fanno tirare la giacchetta…. Soprattutto, sia chiaro che non sto combattendo una battaglia personale ne' politica perché non ne ho alcun interesse se non quello di far rispettare il contratto del servizio idrico. Io sto portando avanti con coscienza il ruolo che mi è stato attribuito dall'elettorato, assumendomi le mie responsabilità, e sarò rispettoso della volontà dell'Assemblea che è sovrana e che a sua volta si assumerà la propria responsabilità».

«La rescissione del contratto con l'Acea sarebbe la morte della politica, delle sua capacità di trovare soluzioni ai problemi e rischiosa per i cittadini e per l'ente e foriera probabilmente solo di ulteriori danni».
Anche Franco Fiorito, coordinatore provinciale e capogruppo regionale del Pdl prende posizione sulal vicenda Acea-Ato5 in provincia di Frosinone. Le sue argomentazioni sono molto affini con quelle già espresse ieri dal presidente del Consiglio regionale e consigliere provinciale Mario Abbruzzese. Fiorito e Abbruzzese sono due esponenti di riferimento delle aree interne al Popolo della Libertà e parrebbe così che la maggioranza del partito ha già preso posizione sul da farsi, non scontrandosi certo ma indicando la via della ripensamento ad un presidente dell'Ato5 del Pdl, Antonello Iannarilli, pronto invece e determinato a cacciare Acea Ato5 dalla gestione del servizio idrico. Nella sua nota Fiorito così spiega la propria posizione:
«Noi dobbiamo lavorare per una Politica delle soluzioni, dei risultati e delle convergenze, soprattutto nel campo dell'acqua, questo è l'obiettivo che si deve prefiggere una classe dirigente degna di questo nome. E' di tutta evidenza che le relazioni tra il Presidente della Provincia e il gestore idrico siano ai minimi termini con vie di uscita che sembrano stringersi giorno dopo giorno ma è impossibile pensare di rinunciare a trovare una soluzione. Per questo chiederò al partito e ai rappresentanti del partito nelle amministrazioni di trovare una linea comune che rappresenti come bene ha detto l'amico e collega Mario Abbruzzese la politica della mediazione anche su problemi che toccano così da vicino la vita quotidiana dei cittadini l'economia della Provincia e potrebbero mettere a rischio la salute di Amministrazioni intere. Sia ben chiaro, noi non vogliamo fare sconti a nessuno, in particolare a chi su fronte pubblico e privato ha nel passato mal gestito economicamente e politicamente questa vicenda, creando irresponsabilmente le condizioni per le difficoltà di oggi. Pensiamo anche che lo slancio e la durezza del presidente della provincia Iannarilli siano dettate da sincera volontà di risolvere i problemi, ma di certo siamo perplessi sulle soluzioni poste in campo nelle quali non siamo stati recentemente coinvolti. Così come pensiamo e diciamo senza peli sulla lingua che alcuni in particolare il PD e altri attori protagonisti di questo vero e proprio disastro amministrativo abbiano ben poco da pontificare sulle responsabilità altrui invece che ammettere le proprie. Ma su un argomento come l'acqua e sul disastro economico che una rottura definitiva potrebbe provocare innanzitutto come danno alle tasche dei cittadini, non si può ridurre tutto alla strumentalizzazione politica o ad una guerra giuridica che potrebbe solo peggiorare le cose. La politica deve svolgere il proprio ruolo e ognuno deve fare un passo avanti. La nostra responsabilità ce lo impone. Per questo dopo aver rispettosamente ascoltato prima il gruppo consiliare poi gli organi di partito e averne parlato con i sindaci e gli amministratori il PDL prenderà una posizione netta rispetto al problema acqua che apra, siamo convinti non a contenziosi ma a soluzioni definitive chiedendo non solo alla Provincia ma anche fortemente al gestore privato una assunzione comune di responsabilità che ponga seriamente le basi di una soluzione di questa vicenda basata prima di tutto sulla tutela dei nostri concittadini, in particolare sulle tariffe, su quella giuridica dei nostri enti e sulla giusta soddisfazione economica anche delle aziende. Su queste basi chiederemo un assunzione comune di responsabilità a tutti gli attori di questa vicenda, faremo oggi con forza la nostra parte e non faremo sconti in alcun modo a chi lavora per distruggere invece che per risolvere». 

 
ANAGNI. PROROGA PER SEI MESI ALLA DE VIZIA PER LA GESTIONE RSU. IN VISTA UNA NUOVA GARA?
La Provincia Fr 21.01.11 p.24

Nettezza urbana, proroga alla ditta incaricata. Ieri mattina la giunta comunale, riunitasi per delibare questioni urgenti, ha deciso di rinnovare per sei mesi la gestione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani. La decisione s'è resa necessaria in quanto il servizio, giunto al termine del periodo previsto e contrattuale, non può essere interrotto in attesa dell'espletamento della nuova gara.
Gli uffici comunali sono stati incaricati di predisporre gli atti, per indire appunto la gara con valenza almeno nazionale; un impegno gravoso e delicato, che probabilmente non ha ancora esaurito il tribolato iter. La ditta attualmente titolale del servizio è la società De Vizia, subentrata dopo la travagliata vicenda di Gaia. Ad Anagni il settore Nu non ha mai avuto vita facile. Il Comune decise di appaltare all'esterno il servizio, ai tempi dell'assessore Marocca. La prima volta fu a cura della Coratti, che tra alti e bassi garantiva un servizio sufficiente, oberato da norme complesse e talvolta contrastanti. Il dopo Coratti vide la confusione più assoluta, con ricorsi e controricorsi, e l'avvicendamento di società e gruppi di imprese, che eseguivano un servizio e ne fatturavamo un altro.
Il Comune ha dovuto soccombere in diversi casi di giudizio, e la spada di Damocle pende ancora sinistra. Finalmente giunse Gaia, il Consorzio di comuni finito ai piedi di una scala d'aereo a Ciampino, per colpa di una fattura d'albergo! Dopo di allora s'è traccheggiato, ed il recente battesimo della raccolta differenziata, per molti uno spreco dannoso invece che un esempio di virtù, vede l'amministrazione comunale non sempre presente, nel concordare coi cittadini la linea migliore da seguire.

CHI HA INCASTRATO LA VALLE DEI LATINI?
A Gavignano i pioppi per la produzione di biomassa sono abbandonati a se stessi. Tutti i progetti sembrano decaduti

Grazie al cielo… Le filiere di biomasse auspicate dai precedenti amministratori regionali non sono decollate (ndr)
Cinque giorni 21.01.11, p. 21 – diCarmine Seta
Il 3 febbrario nuova assemblea dei soci Un proposito di belle speranze e niente più. E' rimasto solo un progetto sulla carta quello del distretto agroenergetico della Valle dei Latini. Dal 2007, anno della costituzione, a oggi, nulla o poco si è fatto per la riconversione di quella Valle del Sacco devastata dal Beta-esaclorocicloesano. All'inizio si parlava di coltivazione di girasoli per la produzione di biomasse ma i terreni individuati nell'area di Gavignano non avevano le giuste caratteristiche zootecniche. Si è provato così con i pioppi e il risultato sembra riuscito. Oggi esistono centinaia di piante nell'area di tutela ma di riconversione energetica neanche l'ombra. I fondi tardano ad arrivare e non esiste una filiera produttiva riconosciuta. Anche le più semplici operazioni di potaturasembrano ormai abbandonate. Il risultato è un buco nell'acqua, con alcun beneficio per l'"ex Valle del Sacco". Eppure gli strumenti ci sono. Sono appena dieci mesi che è nata una società di gestione ma nessuno oggi sembra essersene accorto, se non qualche allevatore o amministratore locale. Non c’è traccia di progetti di riconversione. A confermarlo è lo stesso presidente Giuseppe Sardone che attende le prime disposizioni dal nuovo commissario dell'Arsial Erder Mazzocchi. «Il cambio di vertice nella società regionale ci costringe a un nuovo rallentamento -spiega il presidente. Ancora una vota siamo bloccati dalla burocrazia. Non abbiamo alcuna disposizione amministrativa e soprattutto nessuna risorsa da mettere a frutto per la soluzione di tutte le problematiche che ormai sono di dominio comune; senza fondi non possiamo più illudere i cittadini, gli allevatori e gli agricoltori della Valle del Sacco. Ho dovuto anche interrompere la prima fase di ascolto degli allevatori – continua Sardone – e le relazioni con tutti gli interlocutori istituzionali interessati, per l'impossibilità di dare inizio alla fase esecutiva. Mi auguro si possa rimettere subito mano ai progetti già avviati in modo da poter operare in maniera concreta». Il prossimo 3 febbraio è convocata la prima assemblea dei soci anche alla presenza del socio di maggioranza Arsial. «Da questa riunione dovremmo sapere qualcosa in più sul futuro della nostra società – dice Sardone. Si deve continuare a credere in questo progetto di tutela per il bene di tutti i cittadini di questo territorio».

Anagni – Musica & poesia: Fabrizio De André & Jacques Prévert

Biblioteca Comunale di Anagni , 22 gennaio 2011 ore 17.00
Il Comune di Anagni, in collaborazione con il Sistema Bibliotecario e Documentario della Valle del Sacco, organizza sabato 22 gennaio alle ore 17.00 p.v. presso l'aula multimediale della Biblioteca Comunale in via Garibaldi 21, il recital Musica e Poesia : Parole, Musica, Emozioni -Le canzoni di Fabrizio De André, Le poesie di Jacques Prévert. La serata si inserisce nelle iniziative che il Sistema Bibliotecario e documentario della Valle del Sacco ha dedicato alla memoria di Peppino Impastato e che alla fine dello scorso anno ha coinvolto numerosi lettori e studenti con convegni, proiezioni del film I cento passi, mostra del fumetto e incontri con Giovanni Impastato, fratello di Peppino sulle problematiche inerenti la lotta alla cultura mafiosa e l'educazione alla legalità.Durante il recital verranno proposte alcune poesie di Peppino Impastato e, dalle ore 16.30 di sabato 22 gennaio 2011, in biblioteca, sarà possibile visitare la mostra delle tavole del fumetto Peppino Impastato: un giullare contro la mafia di Marco Rizzo e Lelio Bonaccorso.Per informazioni e prenotazioni contattare il Dr. Alessandro Compagno Direttore della BIBLIOTECA COMUNALE.TEL. 0775.730487;biblio@comune.anagni.fr.it

 
PROSEGUONO LE INDAGINI SUGLI SVERSAMENTI NELLE ACQUE A VILLAMAGNA. ANCORA ATTESA PER IL "NASO ELETTRONICO" A OSTERIA DELLA FONTANA

Ciociaria oggi 21.01.11 p.23 – di Guglielmo Cecilia