Rassegna Stampa 04.09.11

CS RETUVASA – CODICI del. Anagni – Legambiente circ. Sgurgola 04.09.11: le osservazioni alla Variante aeroportuale intermodale nell'area nord del Frusinate

Il Commissario per l'emergenza della Valle del Sacco Pierluigi Di Palma: alla bonifica pensiamo noi – Il Messaggero FR 04.09.11, p. 31 (prima) e 35, di Denise Compagnone

CS RETUVASA – CODICI del. Anagni – Legambiente circ. Sgurgola 04.09.11: le osservazioni alla Variante aeroportuale intermodale nell'area nord del Frusinate

Il Commissario per l'emergenza della Valle del Sacco Pierluigi Di Palma: alla bonifica pensiamo noi – Il Messaggero FR 04.09.11, p. 31 (prima) e 35, di Denise Compagnone

Né Valle dei Latini, né Ciociaria Sviluppo, né Apef. Il progetto alla bonifica della Valle del Sacco mediante la coltivazione di biomasse, sul quale l’Università della Tuscia ha dato il via libera, sarà gestito direttamente dall’Ufficio commissariale. «Tenderemo a stabilire un rapporto diretto con i titolari delle imprese – ha confermato ieri il commissario Pierluigi Di Palma -. Non vogliamo affidarci a soggetti terzi altrimenti, lo sappiamo per esperienza, le cose sono destinate a complicarsi». Dunque nessuna società, sia essa regionale o provinciale, gestirà il progetto. Eppure le candidature sono numerose: dalla società di distretto Valle dei Latini, la cui attività però è bloccata da quasi un anno, a Ciociaria Sviluppo. E solo di qualche giorno fa è l’autocandidatura di Apef, società per l’energia della Provincia. Tutti in ordine sparso, senza più un momento collegiale di discussione da quel convegno del dicembre scorso a Palazzo Gramsci.

Dunque nessuna società, sia essa regionale o provinciale, gestirà il progetto. Eppure le candidature sono numerose: dalla società di distretto Valle dei Latini, la cui attività però è bloccata da quasi un anno, a Ciociaria Sviluppo. E solo di qualche giorno fa è l’autocandidatura di Apef, società per l’energia della Provincia. Tutti in ordine sparso, senza più un momento collegiale di discussione da quel convegno del dicembre scorso a Palazzo Gramsci nel quale tutti i soggetti chiamati in causa sedettero insieme a parlare del masterplan siglato dall’architetto Andreas Kipar. Da allora solo proposte, spesso naufragate (si pensi soltanto al fotovoltaico, stroncato sul nascere dal Decreto Romani). Ora c’è lo studio sul quale basarsi (verrà illustrato nei prossimi giorni), e ci sono i fondi: «A disposizione dovremmo avere circa un milione di euro», afferma Di Palma. E poi c’è l’accordo con la società Secosvim, firmato prima delle ferie, per la bonifica, a Colleferro, di Arpa 2, per un importo di circa 7 milioni di euro. Da qui a qualche settimana dunque partirà il bando per l’affidamento dei lavori di bonifica, ma per ciò che riguarda l’area commissariale ricadente in Ciociaria (da Morolo a Falvaterra) sarà importante la parte agricola e di trasformazione bioenergetica connessa a quell’accordo che, infatti, potrebbe portare alla realizzazione di un grande impianto di trasformazione. Come funzionerà esattamente tutto l’iter? Diretti protagonisti saranno i coltivatori: l’ufficio commissariale fornirà loro uno spettro di sementi per la produzione no food da acquistare e poi rimborserà le spese sostenute. Saranno gli stessi contadini, dopo la raccolta su quei terreni oggi interdetti, ad essere messi in contatto con i presidi di trasformazione bioenergetica esistenti sul territorio.
Prima però sarà necessario modificare il decreto della Polverini sulle limitazioni dell’uso delle aree prospicienti: «Nello spettro delle coltivazioni ammesse dovremo far inserire – così Di Palma -, accanto ai pioppi (oggetto di un precedente progetto di bonifica), anche gli altri prodotti no food che ci indicherà l’Università. Ma una volta che abbiamo lo studio ci vorranno due settimane, poi si parte».