Colleferro, sventata demolizione edificio Museo Telecomunicazioni - Collezione Cremona
Comunicato Stampa Congiunto
Colleferro, sventata la demolizione dell’edificio che ospita il Museo delle Telecomunicazioni-Collezione

La nota della Direzione Regionale del 25/02/2014 giunge a seguito della richiesta di verifica di interesse culturale inoltrata agli uffici della Soprintendenza il 18/01/2014 da Retuvasa, Comitato Residenti Colleferro, Ugi, Associazione Mamme e Consulta le Donne, intenzionate a salvaguardare l’immobile dai programmi di demolizione avanzati dal Comune di Colleferro con la Delibera n. 6 del 25/01/2013, nell’ambito delle procedure di approvazione del nuovo Piano Industriale della Colleferro Infrastrutture e Sviluppo S.p.A. La richiesta è stata istruita in stretto collegamento con gli uffici della Regione Lazio e del Ministero che hanno fornito le linee guida per l’avvio della procedura amministrativa.
Il tentativo di sfruttare il cosiddetto Piano Casa Polverini per ottenere un aumento di cubatura del 30% attraverso l’abbattimento del Museo e la ricostruzione di un edificio da destinare poi a uso residenziale si è dunque scontrato con le norme che regolano l’utilizzo e la protezione degli edifici storici con oltre 50 anni di vita: dai dati catastali risulta, infatti, che l’edificio è stato realizzato nel 1941, ben 73 anni fa, al momento della costituzione del nucleo storico della nostra città.
Ricordiamo che i locali in questione furono impiegati per un breve periodo come deposito di esplosivi – da cui il nome attuale della via – poi, negli anni successivi, come spaccio aziendale della società BPD. Oggi l’edificio ospita la preziosa collezione di apparecchiature per le telecomunicazioni del gen. Cremona, sulle cui prospettive di valorizzazione economico-culturale esiste tuttora la più grande incertezza.
L’Amministrazione Comunale di Colleferro ha voluto “sorvolare” e forzare non solo gli aspetti storici, architettonici e urbanistici dell’edificio, ma anche gli articoli 10 e 12 del D.Lgs. 42/04 che fissano un regime di tutela preventiva per quei beni di proprietà pubblica, aventi valore artistico, storico, archeologico o etnoantropologico, la cui esecuzione risalga a oltre 50 anni. Ancora una volta, quindi, l’Amministrazione ha agito ignorando la legge vigente.
La nota della Direzione Regionale richiama dunque l’Amministrazione di Colleferro al rispetto delle norme e all’assunzione delle proprie responsabilità giuridiche e amministrative: qualsiasi intervento diretto sul Museo non può avvenire senza il preventivo assenso degli organi di tutela e non può prescindere dalla procedura di verifica di interesse culturale, la cui richiesta sarebbe spettata proprio al Comune di Colleferro, in quanto ente pubblico proprietario del bene. Ignoranza della norma o voluta dimenticanza? Lex dura, sed lex, anche per i nostri Amministratori.
D’altra parte la vicenda chiama anche in causa la STU - Colleferro Infrastrutture e Sviluppo S.p.A., società di proprietà del Comune, costituita inizialmente per patrimonializzare i lotti SLIM attraverso lo stesso piano triennale, che prevedeva la demolizione della sede del Museo. Secondo recenti notizie di stampa, la Banca delle Marche avrebbe chiesto alla STU di rientrare dalla sua forte esposizione debitoria; il Comune di Colleferro si sarebbe fatto garante verso l'istituto bancario ricevendo in cambio dalla STU l'impegno ad alienare l'edificio di via degli Esplosivi entro il mese di maggio 2014.
Se non è possibile effettuare interventi edilizi sull’edificio storico di via degli Esplosivi il Comune ritiene più semplice addirittura alienarlo in meno di 40 giorni, riuscendo ad avviare e chiudere favorevolmente la procedura di verifica di interesse culturale presso la Direzione Regionale per i Beni Architettonici e Paesaggistici e la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici del Lazio?
Se queste domande restano aperte, oggi, dopo la suddetta nota, ciò che conta è che l’intero programma di ricostruzione dell’immobile per fini meramente economici subisce un arresto e restituisce voce in capitolo alla Direzione Regionale per i Beni culturali per qualsiasi programma futuro di restauro o modifica.
Ancora una volta la sensibilità e l’impegno delle associazioni e dei cittadini si è rivelato un importante strumento di controllo e di difesa del territorio, avvalorato dal rapido riscontro istituzionale da parte degli organi competenti, che hanno saputo dettare la linea corretta da seguire.
Colleferro, 11 aprile 2014
Rete per la Tutela della Valle del Sacco
Comitato Residenti Colleferro
Unione Giovani Indipendenti
Associazione Mamme Colleferro
Consulta le Donne
Colleferro, presentazione libro "Cattive Acque " di Carlo Ruggiero
Colleferro, 29 marzo 2014
Sala Ludus, retro chiesa S. Barbara, Via L. Da Vinci
ore 18,00
Presentazione libro
"Cattive Acque" di Carlo Ruggiero
UN TERRITORIO AVVELENATO DA TEMPO. DISTESE DI CAPANNONI E DISCARICHE DI RIFIUTI INTERRATI. UN FIUME CHE BAGNA LE FERITE DELLA GENTE CHE SI AMMALA E MUORE OGNI GIORNO. UNA CRISI INDUSTRIALE CHE HA MESSO IN GINOCCHIO UN’INTERA COMUNITÀ. UNA VICENDA CHE RICORDA MOLTO DA VICINO QUELLA DELL'ILVA DI TARANTO. UN BIVIO SENZA SBOCCO: DA UNA PARTE IL LAVORO, DALL'ALTRA LA SALUTE.
SINOSSI
Siamo sul fiume Sacco, uno dei corsi d'acqua più inquinati d'Italia. Al centro di una valle che da Colleferro si spinge verso sud per circa ottanta chilometri, ben dentro la provincia di Frosinone. Un tempo nel fiume si faceva il bagno, e dalle decine di ruscelli che graffiano la valle si poteva bere acqua fresca con le mani. Ora no. Ora ci sono le fabbriche, e quei grossi tubi neri che riversano liquami acidi e schiumosi. Il paesaggio adesso è segnato da lunghe colate di cemento, distese di capannoni e discariche di rifiuti interrati. E la gente, da queste parti, si ammala troppo spesso. E muore. Il libro racconta la storia di una terra violentata e abbandonata, dopo esser stata adescata con un sogno effimero di ricchezza. È la storia di chi ci è nato, ci è cresciuto e ora ci sta morendo. Ma anche di chi, nonostante tutto, combatte ogni giorno per trovare una via di uscita.
AUTORE
Carlo Ruggiero, giornalista e filmaker, è nato nel 1977 a Frosinone. Autore di numerosi servizi e docufilm sul mondo del lavoro. Scrive e filma per Rassegna.it dove si occupa anche di diritti, ambiente e immigrazione. Nel 2012 ha pubblicato il reportage narrativo Una pietra sul passato, edizioni Ediesse.
LIBRO
Data di uscita » 28 febbraio 2014
Collana » scialuppe
Titolo » Cattive acque (Storie dalla Valle del Sacco)
autore » Carlo Ruggiero
pagine » 140
formato » 125 x 190 mm
prezzo di vendita » 12,00 €
ISBN » 978.88.98715.03.9
genere » Inchiesta giornalistica
DISTRIBUZIONE
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Telefono 0541 682186 • Fax 0541 683556
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BIOCIDIO TOUR, 9 NOVEMBRE A COLLEFERRO
BIOCIDIO TOUR: dal Lazio alla Campania
L’Associazione A Sud e il Centro di Documentazione sui Conflitti Ambientali organizza il BiocidioTour, nell’ambito della settimana di attività del progetto europeo EJOLT (Environmental Justice Organisations, Lialibities and Trade) che coinvolgerà attivisti ed esperti di conflitti ambientali provenienti dall’America Latina, dall’Africa, dall’India e da vari paesi europei per visitare i territori emblema di ingiustizia ambientale in Lazio e in Campania.La delegazione composta da giuristi, accademici, epidemiologici, economisti e attivisti di tutto il mondo sarà in Italia dal 9 al 15 novembre per conoscere ed entrare in contatto con le organizzazioni sociali che lavorano sui conflitti ambientali dando visibilità alle lotte locali e mirando alla costruzione di strumenti utili alle comunità impegnate a salvaguardare l’ambiente e il diritto alla salute.
Perché un Biocido Tour
Scegliere di installare impianti produttivi, estrattivi o di smaltimento contaminanti su un determinato territorio senza preventivamente valutarne le conseguenze su ambiente e cittadini significa decidere scientemente che quelle comunità sono “sacrificabili” a una malintesa idea di sviluppo.
In Campania è nata un’ampia coalizione popolare per fermare la sistematica violazione del diritto alla salute attraverso l’avvelenamento del territorio e della popolazione, un vero Biocidio che ha trasformato la Campania felix nella Terra dei Fuochi, un immenso territorio tra Napoli e Caserta devastato da un modello di smaltimento dei rifiuti tra discariche, inceneritori, sversamenti illegali di rifiuti tossici e industriali.
Situazione analoga anche nel Lazio dove si contano numerosi siti contaminati per la presenza di stabilimenti industriali o impianti per lo smaltimento dei rifiuti.
LA VALLE GALERIA E LA VALLE DEL SACCO, BIOCIDIO NEL LAZIO
Il 9 novembre la carovana partirà da Roma e visiterà la Valle Galeria, zona a nord di Roma dove si trova la discarica di Malagrotta, sito di stoccaggio dei rifiuti più grande d’Europa, chiusa alla fine del settembre scorso dopo 17 anni di proroghe.Il sito ha un’estensione superiore ai 240 ettari e riceveva ogni giorno tra le 4500 e le 5000 tonnellate di rifiuti, producendo circa 330 tonnellate di scarti e fanghi all’anno. La zona di Malagrotta, che è soltanto una parte della Valle Galeria, comprende i quartieri di Massimina, Santa Cecilia, Spallette e San Cosimato, e rappresenta probabilmente l’area di Roma in cui si concentra il maggior numero di impianti industriali ad alto impatto ambientale.
La delegazione si sposterà a Colleferro dove le associazioni e i cittadini riuniti nel Coordinamento Valle del Sacco illustreranno la storia e le criticità della zona, spiegando l’ origine dell’inquinamento e i danni ambientali provocati dalla gestione scellerata e irresponsabile del territorio.
Dall’avvelenamento del Fiume Sacco fino all’installazione degli impianti di smaltimento rifiuti, la delegazione visiterà i luoghi simbolo presenti a Colleferro per conoscere dettagliatamente la situazione in cui è costretta a vivere la popolazione.
10 NOVEMBRE NAPOLI E LA TERRA DEI FUOCHI
La carovana conoscerà la drammatica situazione della terra dei fuochi tra la provincia di Napoli e Caserta, una delle zone in Italia in cui le conseguenze dell’esposizione di territori e comunità a agenti inquinanti dovuti prevalentemente alla gestione dei rifiuti sono maggiormente drammatiche.
La delegazione visiterà alcune delle zone caratterizzate dalla presenza di inceneritori, discariche, siti di stoccaggio di ecoballe, sversamenti e smaltimento illegale di rifiuti e incontrerà i comitati locali della zona.
In queste due giornate le personalità internazionali e la stampa avranno l’opportunità di conoscere le conseguenze ambientali, sociali, sanitarie ed economiche della mala gestione del territorio, creando così un momento di divulgazione tra esperti e attivisti locali per trovare soluzioni e percorsi efficaci da intraprendere per non violare il diritto alla salute.
Per maggiori informazioni visitare le pagine.
http://asud.net/biocidio-tour-
CONVEGNO BRESCIA "PULIAMO L'ITALIA" 14 E 15 OTTOBRE 2013
COMUNICATO STAMPA
RETE PER LA TUTELA DELLA VALLE DEL SACCO
Convegno Brescia 14 e 15 ottobre 2013, SIN e SIR a confronto.
Il 14 e 15 ottobre si terrà a Brescia il Convegno “Puliamo l’Italia, dall’archeologia industriale alla rigenerazione dei territori” organizzato dalla Fondazione Micheletti. Due giorni densi con relatori di grande esperienza e l’intento di promuovere strutture di conservazione del patrimonio, archivi e banche dati.
L’auspicio, attraverso uno spazio dedicato al confronto tra realtà associative e comitati territoriali sul suolo nazionale, è di creare una rete di lavoro in particolar modo sui Siti di Interesse Nazionale (SIN) e i Siti di Interesse Regionale (SIR), per affrontare temi come le bonifiche e gli impatti sanitari, la riqualificazione dei territori e lo scambio di conoscenze, al fine di giungere ad una piattaforma condivisa di lavoro che permetta di interagire in modo strutturato con altri gruppi di lavoro nazionali e dare forza al confronto istituzionale.
Questa Rete delle Associazioni e dei Comitati dei Siti inquinati di interesse nazionale e regionale ha preso le mosse da una prima iniziativa promossa il 22 ottobre 2011 a Pescara presso l’Un. Di Chieti-Pescara da Wwf Abruzzo e Medicina democratica, cui è seguito un secondo convegno nazionale organizzato dalla Rete per la Tutela della Valle del Sacco, (Retuvasa) e Gruppo Logos a Colleferro il 23-25 novembre 2012.
Quest’anno saremo a Brescia per descrivere quanto fatto finora e quanto si ha intenzione di fare nella Valle del Sacco, come abbiamo affrontato e come affronteremo le emergenze, come leggiamo il passato e come intendiamo il futuro del nostro territorio, cercando di acquisire conoscenza e contatti utili per il prosieguo delle nostre attività.
Valle del Sacco-Brescia, 11 ottobre 2013
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COMUNICATO STAMPA CONFERENZA INQUINAMENTO E SALUTE DEI BAMBINI
COMUNICATO STAMPA CONFERENZA
“INQUINAMENTO E SALUTE DEI BAMBINI “

Interverrà la Dott.ssa Laura Reali, referente dell’Associazione Culturale Pediatri, che illustrerà l’influenza dei pesticidi e degli interferenti endocrini sulla salute dei nostri bambini. A seguire, insieme ad alcuni pediatri del nostro distretto, la Dott.ssa Rosanna Palazzi e il Dott. Andrea Satta, si affronterà l’importante tema della prevenzione e del necessario biomonitoraggio del latte materno come marker biologico. Le Associazioni Minerva Pelti (Rm) e Mamme di Venafro (Is) ci racconteranno la loro esperienza e le pratiche messe in atto a difesa della salute dei bambini nei territori di provenienza.
Confidiamo in un’ampia partecipazione per avere la possibilità di scambiare informazioni sulla prevenzione primaria dell’infanzia in luoghi a significativo impatto ambientale, dove l’aria, l’acqua, la terra risultano essere stati compromessi da un dissennato sviluppo industriale.
Per informazioni e contatti: ama.colleferro@libero.it - 3284587538
Colleferro, 2 ottobre 2013
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