Rassegna stampa 22.02.11

ANAGNI. ANCORA SU IPOTESI TMB A CASTELLACCIO

La Provincia FR 22.02.11, p.20

Rifiuti a Castellaccio, Anagni di nuovo in trincea. La nostra rivelazione di ieri, esclusiva assoluta che sta provocando un terremoto politico/istituzionale, ha riacceso i riflettori sul martoriato sito lungo la Via Casilina, medesima area della Sistema Compositi e delle macerie, non solo figurate, di un sistema industriale che non poteva funzionare.

ANAGNI. ANCORA SU IPOTESI TMB A CASTELLACCIO

La Provincia FR 22.02.11, p.20

Rifiuti a Castellaccio, Anagni di nuovo in trincea. La nostra rivelazione di ieri, esclusiva assoluta che sta provocando un terremoto politico/istituzionale, ha riacceso i riflettori sul martoriato sito lungo la Via Casilina, medesima area della Sistema Compositi e delle macerie, non solo figurate, di un sistema industriale che non poteva funzionare.

Il Comune di Paliano incassava una certa cifra da Ener Combustibili, a titolo di ristoro dei danni ambientali provocati dalla produzione di Cdr; danni che, con le parole del presidente del consiglio comunale Marco Cesaritti "gravano invece e solamente, sugli anagnini".

Ieri mattina alla lettura del nostro articolo, il sindaco Carlo Noto è sobbalzato sulla sedia, afferrando dal cassetto l'elmetto di combattente, posato all'indomani della vittoria su chi voleva il termocombustore alle porte di Anagni.

L'impianto di Castellaccio, attivo fino a mesi addietro, riceveva rifiuti da diverse fonti; addirittura una nota società operante in campo internazionale, spediva rifiuti a numerosi siti della Lombardia, e fuori regione solamente a Castellaccio! Un ben triste primato per Giordani prima e Sturvi a seguire.

L'impianto che Paliano vorrebbe realizzare, stando alle note in mani del presidente Polverini, presupporrebbe una discarica di rifiuti vecchia maniera, con lavorazioni blandite come toccasana, ma assolutamente pericolose. In sintesi: una rinuncia alla raccolta differenziata, evitando la termocombustione. Un capolavoro di bizantinismo che meriterebbe altri appellativi. Quel tipo di impianto, inserito nel Piano Marrazzo, era stato saggiamente eliminato dalla Polverini; ed ecco che qualcuno prova a reinserirlo. Il Trattamento Meccanico – Biologico (TMB) e' una tecnologia per il trattamento a freddo dei rifiuti indifferenziati.

Il TMB e' costituito da due processi: quello meccanico si occupa del trattamento dei rifiuti secchi, dividendoli in riciclabili e non; quello biologico, invece, si occupa della parte umida producendo compost e biogas. Grande rilievo sta assumendo la produzione di biostabilizzato dai rifiuti solidi urbani mediante trattamento meccanico-biologico (TMB).

Il biostabilizzato si distingue dal compost in quanto è prodotto a partire da rifiuti indifferenziati, mentre il compost viene prodotto esclusivamente a partire da materiale organico raccolto differenziatamente. Per tale motivo il biostabilizzato non viene usato come concime in agricoltura (cosa che viene fatta invece col compost) ma, essendo caratterizzato da una fermentescibilità ridotta fino al 90%, è particolarmente adatto a varie applicazioni volte al recupero ambientale, paesaggistico e alla copertura giornaliera di discariche (al posto della terra) senza avere emissioni di metano (che è anche un gas serra circa 21 volte più potente, se liberato in atmosfera tal quale, della CO2).

Molto spesso in Italia tali impianti sono progettati per alimentare inceneritori con combustibile derivato dai rifiuti; in taluni casi addirittura gli impianti sono usati semplicemente per triturare i rifiuti senza alcun reale beneficio né per il recupero né per l'incenerimento, come dimostrano le inchieste riguardanti la gestione dei rifiuti in Campania. Tornando al nostro territorio, il sospetto che l'unanimità contro Fagiolara possa essere strumentale all'obbrobrio tentato a Castellaccio, è purtroppo reale. Gli anagnini, in testa l'amministrazione comunale, non intendono subire; e sono pronti a dare di nuovo battaglia.

C O M U N I C A T O S T A M P A

COMUNE COLLEFERRO 22.02.11

TENUTASI LA CONFERENZA PER L’ALLARME LANCIATO DAL TG1 NAZIONALE SULLA MORIA DI PECORE. IL SINDACO CACCIOTTI: “IL CASO NON ESISTE, LIBERIAMOCI DALL’INQUINAMENTO DEI LUOGHI COMUNI”

“Dobbiamo smetterla di identificare Colleferro solo come caso esemplare di inquinamento. La nostra città è ben altro e non dobbiamo permettere a nessuno di farci diventare l’esempio di un luogo insalubre e pericoloso. Liberiamoci dall’inquinamento dei luoghi comuni”. Il sindaco Mario Cacciotti nella conferenza stampa tenutasi questa mattina nell’aula consiliare ha difeso con veemenza l’immagine della sua città, penalizzata in questi giorni dalla notizia della presunta moria di pecore di un allevamento locale. Portando a testimonianza i dati dell’indagine svolta in seguito alla denuncia dell’allevatore, avvenuta tramite la tv nazionale, il Sindaco ha voluto fare chiarezza sull’episodio, dimostrando l’inconsistenza del fatto. “Le analisi effettuate dalla Asl e dall’Ufficio commissariale per l’emergenza della Valle del Sacco – ha detto Cacciotti, che ha ricevuto gli esiti delle ultime analisi fatte dai due enti – non hanno riportato alcuna contaminazione né sugli animali, né sul latte prodotto, né sul terreno sul quale pascolano le pecore. Dunque non c’è mai stato un caso di inquinamento”. Le parole del Sindaco sono state confermate dal Responsabile dell’Ufficio di Igiene e Sanità dell’Asl RmG, dott. Francesco Blasetti, che ha esaurientemente spiegato, ricostruendone l’iter, la situazione emergenziale della Valle del Sacco, dovuta alla contaminazione dei terreni da parte di antiche lavorazioni industriali. Ha ricordato che le aree in questione sono state ormai da tempo messe in sicurezza e che già da alcuni anni a questa parte è partita la bonifica fatta sotto l’attento controllo della Regione Lazio. “Non esiste alcun collegamento – ha sottolineato, parlando del caso delle pecore accomunate erroneamente all’emergenza del Sacco – stiamo parlando del niente. Sono anche un po’ indispettito al riguardo”, ha concluso, ricordando che per rispondere all’inesistente allarme lanciato dall’allevatore e dal tg si sono dovute mettere in moto decine di persone chiamate ad effettuare i controlli e le analisi del caso che avrebbero potuto impegnarsi in altre importanti attività sanitarie.

“I valori sono tutti conformi a quelli di legge – ha affermato da parte sua il responsabile del Servizio veterinario della Asl RmG, dott. Giancarlo Micarelli, parlando dei dati giunti dall’Istituto Zooprofilattico Lazio e Toscana, uno dei più attenti e sofisticati laboratori d’Italia – sia per quanto riguarda il Beta-HCH, diossina e sostanze diossino simili, organoclorurati, metalli pesanti e altri contaminanti ambientali. Ma siamo voluti andare anche oltre, facendo ulteriori indagini batteriologiche e la risposta è stata sempre la stessa. L’evidenza – ha concluso – è una sola, sia per i dati del passato che del presente: non c’è nessuna contaminazione”. In pratica gli animali morti rientrano nella normale casistica di un allevamento di medie dimensioni e le morti sono state dovute a eventi naturali, come patologie respiratorie o gastrointestinali dovute a fattori confluenti dell’allevamento che nulla hanno a che fare con l’inquinamento ambientale.

Anche i dati portati ed esposti dalla rappresentante dell’Ufficio commissariale della Valle del Sacco, dott.ssa Daniela Lamarra, hanno evidenziato la non contaminazione del terreno. Nel corso della conferenza sono stati anche offerti assaggi di prodotti locali, formaggi e salumi, portati dagli allevatori dell’area. Presenti anche i Sindaci dei Comuni limitrofi, Paliano, Segni e Gavignano, che hanno condiviso la preoccupazione per un danno all’economia locale in conseguenza della cattiva immagine procurata a tutto il territorio.

“Quello che è successo – dice amareggiato il sindaco Cacciotti – è la conseguenza di un luogo comune: Colleferro è inquinata e sarà sempre così. E’ vero che l’inquinamento è il problema più grande per la nostra città e la sua soluzione non può avvenire in un batter d’occhio, ma è anche vero che, come Amministrazione, stiamo lavorando sodo e senza sosta per portare soluzioni concrete. Il cammino è lungo ma abbiamo già fatto diversi passi importanti. Abbiamo fermato la fonte d’inquinamento, mettendo l’area in sicurezza, avviato la bonifica e teniamo costantemente sotto controllo il nostro territorio, per monitorarlo e prevenire qualsiasi ulteriore forma d’inquinamento, e non lo facciamo solo in collaborazione con gli enti deputati, come la Asl, l’Ufficio Commissariale per l’emergenza della Valle del Sacco, i Nas, ma anche con altri soggetti autorevoli come La Sapienza e il CNR”.

REGIONE-PROVINCIA, ALLEANZA SUI RIFIUTI

Polverini: «Saranno un business». Zingaretti: «2012, porta a porta per un milione di persone»


Il Messaggero RM 22.02.2011, p. 36 di Mauro Evangelisti

L'occasione è stata offerta dalla presentazione della raccolta differenziata dei rifiuti porta a porta anche a Palestrina, dove raggiungerà 20 mila abitanti. C’erano il presidente della Provincia, Nicola Zingaretti, e quella della Regione, Renata Polverini. E se il primo ha promesso che coinvolgerà, entro il 2012, almeno un milione di cittadini nella raccolta differenztaia, la governatrice del Lazio ha spiegato: «Non finiremo come la Campania, faremo dei rifiuti un business». Il pensiero va alla operazione già avviata dalla Regione per acquisire il consorzio Gaia e dunque l’impianto di Colleferro.

Polverini: «Dobbiamo trasformare la questione dei rifiuti, che oggi vediamo come un problema, in una risorsa economica, come nel resto d’Europa. Il piano sui rifiuti è attualmente in Consiglio regionale. Abbiamo avviato un dialogo con l’Unione Europea, preferiamo votare il piano dopo che ci saranno giunte le indicazioni da Bruxelles. Non vogliamo occuparci dei rifiuti per i prossimi trent’anni, per questo sto portando avanti un dialogo con le altre istituzioni e anche con le opposizioni, per vincere la battaglia dei rifiuti. Nell’ultima finanziaria sono stati stanziati 135 milioni per la differenziata, che arriveranno su tutto il territorio, ma serviranno delle premialità: tra i Comuni ci dovrà essere una concorrenza leale».

Resta il nodo di un impegno diretto della Regione nella gestione degli impianti. Negli uffici regionali stanno lavorando per creare la nuova società che dovrà presentare la proposta di acquisto per il consorzio Gaia. Ma la Provincia di Roma parteciperà? Ieri ha replicato Michele Civita, assessore provinciale all’Ambiente: «Non escludiamo nulla. Seguiamo la vicenda con grande interesse. Dobbiamo capire di che si tratta, l’iniziativa della Regione è un fatto importante perché in questo modo Gaia, le cui gare di acquisto sono andate finora deserte, rientra nella diretta responsabilità della Regione». Critici i Verdi: «Il Piano regionale dei rifiuti del Lazio, approvato dalla Giunta a novembre e presentato a Bruxelles dall’assessore Di Paolo, appare per le sue caratteristiche contraddittorio e privo di qualsiasi prospettiva sostenibile».

La diffusione della raccolta differenziata è vitale perché il Lazio possa evitare l’emergenza. A Palestrina si tratta di un’operazione che coinvolge Regione e Provincia: Palazzo Valentini ha investito per il Comune 657.850 euro per il servizio oltre a 171.274 per l’isola ecologica, con fondi arrrivati grazie ai trasferimenti della Regione. Il presidente Nicola Zingaretti: «La Provincia di Roma si candida a diventare l’area del Centro-Sud più avanzata dal punto di vista della raccolta differenziata. Siamo partiti due anni fa con 27 mila cittadini coinvolti nelle differenziata per arrivare oggi a oltre 400 mila persone con progetti rivolti a 850 mila cittadini. Il nostro obiettivo è coinvolgere oltre un milione di persone per il 2012. È una vera rivoluzione, in nessun angolo d’Italia si registra un incremento di tale portata. La scommessa è produrre ricchezza e lavoro dall’industria del riciclo dei rifiuti. Bisogna fermare il ciclo folle secondo il quale bisogna pagare per raccogliere rifiuti, per mandarli in discarica e magari spedirli in Germania dove poi diventano materie prime"

Si acutizza lo scontro tra Iannarilli e la Polverini, Pigliacelli cerca la mediazione, Abbruzzese apre un tavolo

TURISMO, GRANCIA CONTRO SELVA

La Regione punta su Paliano, la Provincia risponde con Tecchiena

Il Messaggero FR 22.02.11, pp.33 (prima) e 36 – di Luciano D’Arpino

«Turismo, vado avanti da solo». Lo aveva annunciato e lo ha fatto dopo non essere stato invitato alla presentazione del progetto di rilancio della Selva di Paliano. Il presidente della Provincia Iannarilli, snobbato dalla Regione e dal suo stesso partito (il Pdl), ieri ha risposto con un atto di giunta che prevede la realizzazione di un Polo culturale della Provincia di Frosinone presso la Grancia di Tecchiena, ad Alatri. La Grancia è stata individuata in quanto rappresenta uno dei più interessanti esempi di architettura settecentesca presenti nel territorio, in posizione strategica rispetto ai flussi abituali che interessano la nostra zona (Montecassino, Casamari e le città di Alatri, Anagni, Ferentino e Veroli) e i flussi previsti nel futuro (Rainbow Magicland di Valmontone).

«Un progetto concreto – dichiara Iannarilli all’unisono con l’assessore alla Cultura Abbate – Un Polo che possa fare della cultura la nuova industria del territorio, in maniera tale da creare una nuova stagione di opportunità di sviluppo, di ricchezza e di occupazione».

«Siccome siamo abituati a far seguire i fatti alle parole – ha aggiunto Iannarilli – ipotizziamo strategie capaci di incidere realmente sul tessuto socio-economico della nostra provincia. La proprietà della Grancia ha manifestato interesse per proposta». Il primo passo sarà quindi quello di stilare un masterplan. Ma dove trovare i soldi? «La Giunta – dice ancora Iannarilli – nell’atto di indirizzo approvato in data odierna, ha deliberato proprio la realizzazione di uno studio di masterplan che verrà finanziato sia con fondi del bilancio provinciale, sia con un contributo della Regione Lazio».

Ma lo scontro istituzionale e all’interno del Pdl anche sul tema del turismo è solo all’inizio. Il presidente del Consiglio regionale Mario Abbruzzese, infatti, ieri è tornato sull’argomento: «La Regione Lazio crede fermamente nelle grandi potenzialità del nostro territorio. Ne è prova quanto appena fatto a Paliano, dove sono state investite risorse per rilevare gran parte della proprietà della Selva, che verrà così trasformata in un Monumento naturale così da poter tornare ad ospitare migliaia di visitatori». Poi l’annuncio destinato a rinfocolare le polemiche: «La classe politica provinciale deve saper raccogliere queste sfide sfruttando al meglio tutte le opportunità e imparare a progettare un nuovo modello di sviluppo. Sarà mia cura aprire un tavolo provinciale con la Regione per valutare ogni iniziativa da intraprendere». Si apre un tavolo provinciale, quindi, senza avvertire il presidente della Provincia Iannarilli.

GUERRA TOTALE E INIZIATIVE FOTOCOPIA

Il Messaggero FR 22.02.11 p.36 – di V.B.

Guerra totale. Da una parte Renata Polverini e il Pdl, dall’altra Antonello Iannarilli. Colpo su colpo. Il presidente della Provincia è isolato, ma non si dà per vinto. Lo dimostra quanto è accaduto negli ultimi tre giorni. La Governatrice viene in Ciociaria per lanciare il suo progetto sul turismo? Iannarilli va alla Bit di Milano, la borsa internazionale per promuovere le iniziative ciociare in tema, appunto, di turismo. La Regione individua e acquista La Selva di Paliano per farne il grande attrattore capace di rilanciare l’offerta turistica ciociara? Passano 48 ore e la Provincia annuncia un progetto di sviluppo su turismo e cultura e “licenzia una delibera” che prevede l’utilizzo della Grancia di Tecchiena. Piccolo particolare: la dimora storica è proprietà privata. Ma Iannarilli non si perde d’animo e spiega che i proprietari sono disponibili all’iniziativa. Insomma, un botta e risposta continuo. Una guerra di posizione fatta di iniziative parallele destinate a non incontrarsi mai. Selva e Grancia rischiano di diventare, ancor prima di aprire i battenti, i simboli di questa ennesima iniziativa fotocopia. Speriamo siano solo sensazioni. Speriamo che Regione e Provincia, tra l’altro governate entrambe dal centrodestra, trovino un’intesa al più presto e decidano quali sono i progetti che possono ridare fiato all’economia ciociara e ai suoi 500 mila abitanti.

Turismo, lo scontro

CONFINDUSTRIA CERCA DI MEDIARE: «OCCORRE LAVORARE INSIEME»

Il Messaggero FR 22.02.11, p.36

Chi cerca di non restare strangolato da questa guerra è il presidente di Confindusria Marcello Pigliacelli che elogia sia la Provincia, sia la Regione: «Il Presidente di Confindustria Frosinone plaude a Regione e Provincia invitandole a lavorare insieme – recita una nota – Apprezzamento di Confindustria Frosinone per la parziale acquisizione da parte della Regione Lazio della Selva di Paliano.

«Tale intervento – sottolinea il Presidente Pigliacelli – crea il presupposto per preservare un sito di grande rilevanza ambientale, che contribuisce ad arricchire la zona nord della nostra provincia di un asset importante per lo sviluppo turistico».

Un’altra iniziativa per il rilancio del turismo in provincia di Frosinone, è stata portata avanti nei giorni scorsi dall’Amministrazione provinciale di Frosinone, con il coordinamento dell’assessore al turismo Massimo Ruspandini. La Provincia, infatti, è stata presente con un interessante spazio espositivo alla Bit di Milano. L’iniziativa, il cui interesse di Confindustria Frosinone è stato sottolineato con la partecipazione del presidente Pigliacelli, ha riscosso notevole successo.

«Il rilancio turistico della provincia – sottolinea il presidente Pigliacelli – deve poter contare su una visione strategica e coordinata di tutti gli attori del territorio. Per questo Provincia e Regione devono sempre più condividere un progetto credibile ed articolato che riesca a far conoscere le caratteristiche ambientali, storiche e culturali sui grandi mercati italiani ed esteri». Vedremo.

TARGHE ALTERNE, È CACCIA AI PERMESSI

L’ORDINE DEI MEDICI: SALUTE DEI PAZIENTI A RISCHIO. RICHIESTE DA TUTTI GLI ENTI

Il Messaggero FR 22.02.11, p.34 – di Giampaolo Russo

Molto traffico e poche multe. Il primo giorno di targhe alterne a Frosinone è trascorso senza grosse novità. Il traffico, seppur leggermente diminuito, non è stato ridotto del 50% così come il provvedimento avrebbe dovuto incidere. Molte infatti le auto che circolavano liberamente con le targhe pari, anche dei modelli più vecchi. Ma alla fine appena 30 i verbali, a dimostrazione di un’azione informativa che repressiva da parte dei vigili urbani.

Dalla polizia locale infatti fanno sapere che, trattandosi del primo giorno, l’azione si è concentrata maggiormente sul fornire le informazioni alla cittadinanza circa i provvedimenti che accompagneranno i frusinati sino al 31 marzo. Man mano che trascorreranno i giorni aumenterà però la severità dei vigili. Oggi sarà la volta delle pari che potranno circolare dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 20. Divieto, quindi di circolazione alle auto con targa dispari fatta salva la fascia oraria dalle 13 alle 16. Ricordiamo che le auto a minor emissione quali auto elettriche, a gpl, a metano e diesel dotate di Fap (filtro anti particolato), e euro 5 potranno viaggiare liberamente.

«Mi sembra che il volume di traffico in città – ha commentato il primo giorno del provvedimento, l’assessore all’Ambiente Francesco Raffa – abbia registrato una certa diminuzione delle auto in circolazione». Per tutta la giornata di ieri, intanto, al comando dei vigili urbani di Frosinone si è registrata una fila ininterrotta di cittadini che presentavano istanza di esenzione dai limiti per poter circolare liberamente. In totale sono pervenute 192 richieste. Ma l’Ordine dei Medici, attraverso il presidente Fabrizio Cristofari, ha chiesto ufficialmente al Comune di consentire ai medici chirurgi di poter circolare liberamente nello svolgimento dell’attività professionale. «Laddove ciò non avvenisse – ha concluso Cristofari – si metterebbe a rischio la tutela della salute dei cittadini, in quanto di fatto verrebbe impedito ai medici di svolgere il loro lavoro».

Ma anche altri enti hanno chiesto deroghe per consentire ai dipendenti lo svolgimento di mansioni legate alle manutenzioni o ai servizi di pubblica utilità. Intanto mentre il comune di Milano sta incentivando l’utilizzare di mezzi sempre più ecologici attraverso stanziamento di fondi ad hoc per installare sulle auto e sui mezzi pubblici i filtri anti particolati, il comune di Frosinone è fermo alla promessa di finanziamento della Regione Lazio di 180 mila euro per la trasformazione dell’auto da alimentazione a benzina a gas metano o gpl. Una cifra irrisoria se si pensa che una parte di questi fondi saranno destinati a convertire le 30 auto comunali. «L’incentivo- spiega Raffa – consisterà nel sostenere economicamente il cittadino che avrà voglia di modificare la propria auto e sul costo totale inciderà per un 35% per le auto euro 3 o euro 4 a benzina per salire sino al 50% per le auto di più vetusta generazione. Il comune nelle prossime settimane, quando avrà ricevuto l’erogazione dei fondi, pubblicherà un bando con il quale accoglierà le domande da parte dei cittadini».

POLVERI, IN CENTRO 5 VOLTE PIÙ ALTE CHE SULL’A1

MARTEDÌ “GIORNATA DELL’AMBIENTE”: L’UNIVERSITÀ MISURERÀ LE PM10 IN DIRETTA SULLE STRADE

Il Messaggero FR 22.02.11, p.34 – di Domenico Tortolano

«Le nostre cucine sono sorgenti di polveri sottili dannose per il nostro apparato respiratorio». Lo sostiene il professor Giorgio Bonanno autore del progetto curato dall’Università di Cassino e dal Dipartimento di Meccanica, Strutture, Ambiente e Territorio mirato a individuare i danni e i possibili rimedi. «Il vapore emanato dalla cottura e dalle piastre – ha spiegato – sale verso le cappe o nell’ambiente ristretto ma spesso i filtri non funzionano perchè non vengono mai cambiati».

L’analisi ha riguardato vari punti dell’area cassinate. Esaminate anche 15 pizzerie e le scuole. La concentrazione delle particelle di polveri sottili varia da luogo a luogo e soprattutto se vicini alle strade e quindi al traffico veicolare. La maggiore concentrazione di polveri è risultata a Cassino in via De Nicola con un milione di particelle per centimetro cubo mentre ai margini dell’autostrada è di 200 mila centimetri cubi e stessa cosa nello stabilimento Fiat dove i valori sono variabili a seconda degli ambienti. Sono i bambini, secondo Giorgio Buonanno e il dottor Oriano Grossi, i soggetti più a rischio. Possono subire traumi alle vie respiratorie ma avere anche problemi cardiovascolari ed allergie. Per pubblicizzare questi dati per martedì prossimo l’Università ha proclamato la “Giornata dell’ambiente” con rilevazioni attraverso una sofisticata apparecchiatura. Il prorettore Paolo Vigo ha fatto rilevare che l’ateneo cassinate è in grado con una strumentazione tecnica importante di rilevare la presenza in atmosfera di particelle ultrafini Pm1, “grandi” fino ad un micron. «Polveri, che se inalate – ha detto – entrano a contatto con il nostro sangue. Quindi è meglio fare attenzione».

FIUGGI/VERTENZA TERMALI:

«GAIA CI DEVE 3 ANNI DI ARRETRATI»

Il Messaggero FR 22.02.11 p.34

Una ventina di termali, ieri mattina, si sono recati presso la sede Gaia (di cui fa parte Fiuggi Terme, ex gestore degli impianti fiuggini) per sollecitare i pagamenti arretrati di circa tre anni. Dalla direzione è stato fissato un appuntamento con il direttore generale che si terrà questa mattina, quando inzieranno le mobilitazioni annunciate dalle maestranze alle Terme di Fiuggi Spa & Golf srl (attuali gestori) al comune di Fiuggi, alla Provincia di Frosinone e alla Regione Lazio “per chiudere definitivamente la vertenza Fiuggi nel suo complesso turistico alberghiero, nella quale i lavoratori hanno da sempre dimostrato responsabilità e senso del dovere».