Rassegna stampa 07.02.11

ALATRI, SCARICHI ILLEGALI NEL FIUME COSA INVECE CHE AL DEPURATORE. DEFERITI IN STATO DI LIBERTA' DUE RESPONSABILI DELLA SOCIETA' DEPUTATA ALLA GESTIONE

Ultimissime 07.02.11

ALATRI, SCARICHI ILLEGALI NEL FIUME COSA INVECE CHE AL DEPURATORE. DEFERITI IN STATO DI LIBERTA' DUE RESPONSABILI DELLA SOCIETA' DEPUTATA ALLA GESTIONE

I Carabinieri del N.O.R.M.- Aliquota Operativa, congiuntamente a personale dipendente ARPA LAZIO di Frosinone, al termine di una attività info- investigativa, tesa a contrastare il fenomeno dei reati ambientali, hanno deferito in stato di libertà, alla competente Autorità Giudiziaria, due responsabili di una società deputata alla gestione di un impianto di depurazione, poiché resosi responsabili di “deturpazione di bellezze naturali e paesaggistiche”. I deferiti, rispettivamente in qualità di presidente e amministratore della società, hanno omesso di convogliare due scarichi urbani inquinanti nell’apposito impianto di depurazione, incanalandoli, uno direttamente nel fiume “Cosa” e l’altro in un canale di deflusso delle acque piovane.

 

ALATRI. DEPURATORE DI VALLE CARCHERA, STORNATO IL FINANZIAMENTO

Il Messaggero Fr 07.02.11

Che fine ha fatto il finanziamento per il depuratore di Valle Carchera, ad Alatri? Sembra proprio che il finanziamento di un milione di euro all’Ato5 per l’eliminazione dell’impianto di depurazione di Valle Carchera sia stato stornato. Questa la comunicazione della direzione regionale Ambiente all’Ato5 di Frosinone, al presidente della Provincia e al sindaco di Alatri: “Poiché l’intervento in oggetto ricade in quelli previsti a valere sui fondi Fas e non risulta che relativamente allo stesso sia sorta obbligazione verso terzi, si ritiene che tale intervento possa essere differito. Pertanto, nelle more della riassegnazione di fondi specifici a copertura dei fondi Fas stornati, l’intervento in oggetto è da considerarsi sospeso”.

“In conclusione – spiega Gianfranco De Santis dell’Udc -, siccome i fondi non sono stati utilizzati vengono stornati, cancellati, per essere destinati altrove. E adesso, quando il problema del depuratore del Cosciano si riproporrà, che cosa risponderà la maggioranza? Che è un problema vecchio di vent’anni? Magliocca che cosa ha fatto per rimuoverlo? Nulla. Aveva la possibilità di collegare la rete fognaria del centro urbano direttamente a quello dell’Asi, come il resto della rete fognaria comunale, baipassando il depuratore, e non l’ha fatto. Aveva un finanziamento per farlo e se l’è lasciato sfuggire senza muovere un dito”.

In realtà, a quanto pare, le cose non stanno proprio in questi termini. “Non risponde al vero il fatto che io mi sia disinteressato del finanziamento per la dismissione del depuratore di Valle Carchera – risponde il sindaco Magliocca – anzi, all’inizio mi sono mosso per far ottenere un finanziamento di due milioni di euro anziché uno. La procedura per il finanziamento, infatti, passa per il Comune”.

Ma. Ce.

 

DEPURATORE, PERSI I FONDI

La Provincia FR, 07.02.11, p. 18

Persi i fondi regionali per il depuratore di Vallecarchera. Lo rende noto Gianfranco De Santis, il quale in proposito afferma: «A metà gennaio chiedevo al Sindaco: che fine ha fatto il finanziamento per il depuratore di Vallecarchera? La risposta non viene dal Sindaco, ma purtroppo si tratta di un'altra occasione persa. L'amministrazione comunale dorme e il finanziamento di un milione di euro all'Ato5 per l'eliminazione dell'impianto di depurazione di Vallecarchera si perde per strada».

La comunicazione della Direzione Regionale Ambiente è arrivata all'Ato5 di Frosinone, al Presidente della Provincia e al Sindaco di Alatri. Ecco il testo: "…Poiché l'intervento in oggetto ricade in quelli previsti a valere sui fondi Fas e non risulta che relativamente allo stesso sia sorta obbligazione verso terzi, si ritiene che tale intervento possa essere differito. Pertanto, nelle more della riassegnazione di fondi specifici a copertura dei fondi Fas stornati, l'intervento in oggetto è da considerarsi sospeso".

«In conclusione – prosegue De Santis – siccome i fondi non sono stati utilizzati vengono stornati, cancellati, per essere destinati altrove. In poche parole, considerata la situazione economica nazionale e regionale, questi fondi non li vedremo più nemmeno… con il cannocchiale! E adesso, quando il problema del depuratore del Cosciano si riproporrà, che cosa risponderà la maggioranza? Che è un problema vecchio di vent'anni? Magliocca che cosa ha fatto per rimuoverlo? Nulla! Aveva la possibilità di collegare la rete fognaria del centro urbano direttamente a quello dell'Asi, come il resto della rete fognaria comunale, baipassando il depuratore, e non l'ha fatto. Aveva un finanziamento per farlo e se l'è lasciato sfuggire senza muovere un dito, disinteressandosene completamente! E così dopo aver perso i 400mila euro per Civita, i 500mila euro per gli scavi dei mosaici davanti agli Scolopi e le terme di Via Minnocci inutilizzati da cinque anni, i 200mila euro per il parco giochi di Tecchiena Osteria, l'esclusione dai benefici economici delle Zone Franche Urbane per le nostre imprese, ora altri soldi sono stati persi grazie all'inefficienza di Magliocca, della Giunta e della maggioranza. Questi i risultati di Magliocca dopo cinque anni di amministrazione che dovevano trasformare Alatri in "una piccola Siena". Non contento vuole anche riprovarci. Chissà per quale altro illusorio progetto! Gli alatrensi – conclude Gianfranco De Santis – non sono così creduloni da prenderlo sul serio un'altra volta. Anche se lui lo pensa!».

 

ATO 5. STAMATTINA LA CONSULTA D’AMBITO

La Provincia FR, 07.02.11, p. 2, di Cesidio Vano

E' fissata per questa mattina alle 11 la riunione della Consulta d'ambito nel corso della quale il presidente della provincia e dell'Ato5, Antonello Iannarilli, dovrebbe presentare – così come deciso dall'assemblea dei primi cittadino lo scorso 24 gennaio – tutti i pareri ed i documenti necessari a stabilire la tariffa idrica per il 2011, avviare la revisione triennale del piano d'ambito e valutare se avviare o meno la procedura di risoluzione contrattuale in danno del Gestore idrico, l'Acea Ato5 Spa, per ripetute inadempienze e la cancellazione dell'atto transattivo del 2007.

«Io porterò tutte le carte – ci ha confermato ieri sera il presidente Iannarilli – poi sarà la Consulta a decidere cosa fare, così come hanno stabilito i sindaci. Ognuno si assumerà le proprie responsabilità». Iannarilli, infatti e come si ricorderà, ha già da tempo chiesto ai primi cittadini di avviare la procedura di contestazione ad Acea delle inadempienze contrattuali per giungere alla risoluzione dell'appalto. Nell'assemblea sindaci, però (anche perché sul punto il Pdl si è spaccato con una presa di posizione ufficiale dei vertici del partito contro la proposta di Iannarilli), è passata la linea dei rappresentanti Pd che prima di ogni scelta hanno chiesto al presidente di supportare con pareri legali e tecnici i motivi alla base della sua proposta. Sono appunto questi i documenti che Iannarilli dovrebbe fornire oggi ai sette sindaci componenti la Consulta. Resta da capire, però, come i sindaci intendano comportarsi per la tariffa idrica del 2010 che è stata fissata "provvisoriamente" in 0,95 euro a metro cubo. Si è stabilito quell'importo dopo aver azzerato a dicembre 2009 gli aumenti approvati con la transazione del 2007. L'Acea lamenta però che quella tariffa (ferma al 2005; che la stessa Assemblea si era impegnata ad adeguare entro marzo 2010 e che pure la Conviri ha censurato) non garantisce la copertura degli investimenti e dei costi come la legge prevede; lamenta ingenti danni patrimoniali che i comuni rischiano di dover risarcire al gestore ma il punto, per adesso, sembra non essere più tra le priorità.  

 

I VERDI DELLA PROVINCIA DI FROSINONE CHIEDONO A FABIO DE ANGELIS DI APRIRE UN TAVOLO TECNICO SULLE EMERGENZE AMBIENTALI

La Provincia FR, 07.02.11, p. 8

I Verdi della provincia di Frosinone ribadiscono la necessità di affrontare concretamente le numerose problematiche dell'intera provincia e chiedono, pertanto, all'assessore all'Ambiente della provincia di Frosinone Fabio De Angelis, di aprire un tavolo di discussione sulle emergenze ambientali più rilevanti, vista anche la buona intuizione – in fase di realizzazione – di dotarsi di un osservatorio aperto a tutte le Associazioni operanti sul territorio.

I Verdi chiedono, inoltre, che vengano messe in campo tutte le risorse disponibili al fine di garantire una adeguata rete di controlli e di monitoraggi in grado di evitare i flagelli ambientali che frequentemente vengono segnalati lungo le sponde dei nostri corsi d'acqua e più in generale su tutto il territorio della provincia di Frosinone. A rafforzare quanto già espresso dal Presidente Nazionale dei Verdi Angelo Bonelli e nell'esprimere la più totale solidarietà agli allevatori e agli agricoltori per quanto concerne nello specifico gli ultimi avvenimenti che hanno interessato in particolare l'alta Valle del Sacco ci sembra inevitabile la richiesta che la regione risarcisca tutte quelle aziende agro-zootecniche che hanno subito e stanno subendo un ulteriore danno economico. In questo senso i Verdi sono convinti che tutta la provincia di Frosinone sia stata coinvolta in modo negativo da questi episodi che hanno determinato una perdita di immagine della Ciociaria e dei suoi prodotti che andrà a gravare sull'economia complessiva che già versa in condizioni precarie a causa della crisi nazionale ed internazionale. Alla luce di questo preoccupante scenario e della recente dichiarazione di area ad elevato rischio di crisi ambientale della Valle del Sacco, i Verdi sono impegnati in una forte azione di rilancio della loro presenza in provincia di Frosinone ed invitano tutti coloro a cui stanno a cuore le ragioni dell'ambiente e dell'ecologia ad aggregarsi al percorso che porterà alla oramai prossima nascita della Costituente Ecologista.

 

L’ASI DEVE GESTIRE IL DEPURATORE

La Provincia FR, 07.02.11, p. 21

Depuratore, è l'Asi l'ultima speranza. "Se l'Asi non prende in gestione il depuratore, niente finanziamenti per completare la linea di adduzione all'impianto". Il commissario all'emergenza della Valle del Sacco, Pierluigi Di Palma, non la manda certo a dire; e alla nostra domanda "quali previsioni per il completamento e la messa in funzione del mega depuratore anagnino?", la risposta è stata chiara e disarmante. Il coinvolgimento del Consorzio Asi "conditio sine qua non" per avviare una stagione nuova e determinante, era ritenuta cosa fatta; ma evidentemente qualcuno aveva provato a vendere la pelle dell'orso, prima di averlo cacciato. L'Asi aveva dato di buon grado disponibilità ad occuparsi della gestione degli impianti, che la regione aveva descritti come pronti al funzionamento. E' bastato un sopralluogo, per rendersi conto che di cose da fare ce ne sono ancora molte, e che non esiste un programma tecnico-finanziario, né è chiaro chi sia il soggetto deputato alla esecuzione dei lavori. Il pozzo senza fondo del depuratore che nel 1992, prima dalla ultimazione, venne bloccato da un'inchiesta di "Mani Pulite" costata ai cittadini e al territorio infinitamente più degli sconosciuti benefici, ha inghiottito negli ultimi anni altre risorse, senza apprezzabili risultati. La triste "cattedrale nel deserto" è costata fior di soldi per la sola custodia, mentre i macchinari inutilizzati, si bloccavano e marcivano. Mesi addietro ci fu la rescissione del contratto. E nel luglio 2010, il completamento era dato per imminente e scontato. Il seguito non ebbe invece buona sorte: soltanto per avere l'ok dall'ente campano deputato a certificare la "inesistenza di residuati bellici pericolosi", sono occorsi più di tre mesi. Un andazzo che avalla le più nere previsioni. Il depuratore di cui tutti parlano ma che pochi conoscono, ha richiesto continue modifiche dovute a discussa progettazione e realizzazione, e fino allo scorso anno, non si capiva addirittura se fosse destinato alle industrie o ai privati. La declamata finalità "era per le industrie, ma senza i reflui civili non può funzionare", aveva portato alla soluzione condivisa di adattarlo ad ogni scopo, ma se non vengono effettuate le dovute modifiche, resta aria fritta. La Regione Lazio ha stanziato i fondi necessari al completamento, ma sostiene Di Palma "solamente l'Asi offre garanzie di serietà", e se l'ente presieduto da Arnaldo Zeppieri non viene messo in condizione di ultimare e gestire l'impianto, le somme traballanti finiranno in perenzione. Una tragedia, per il territorio; sentenza di morte per la martoriata Valle del Sacco.

 

FROSINONE. PM10, NEL 2011 SUPERATI I LIMITI TUTTI I GIORNI

La Provincia FR, 07.02.11, p. 23

Legambiente, sulla base dei dati dell'Arpa, ha definito la situazione nel Lazio non migliore: condizione "molto preoccupante" per Frosinone e l'intera Valle del Sacco. Il capoluogo ciociaro finisce sul podio della classifica dell'inquinamento da polveri sottili nella regione: nel 2010 il limite è stato superato per ben 108 volte mentre nel 2011 il valore è stato già scavalcato per 20 giorni. Emblematico il caso di Ceccano che nel 2011 ha superato tutti i giorni i valori di legge.

 

LA CRITICA DEI RADICALI AL PIANO DEI RIFIUTI REGIONALE E ALLA GESTIONE DI MALAGROTTA  (TG3 07.02.11 ORE 14, Eco della rete)