Rassegna stampa 17.03.11

PROVINCIA DI FROSINONE
La pioggia incessante ha messo in ginocchio la Ciociaria. Numerosi gli smottamenti. Resta l’allerta
ESONDANO I FIUMI, RITORNA L’INCUBO
Liri, Fibreno e Cosa rompono gli argini: allagamenti e tanti disagi
Il Messaggero FR, 17.03.11 pp.45 (prima) e 47 – di Denise Compagnone

PROVINCIA DI FROSINONE
La pioggia incessante ha messo in ginocchio la Ciociaria. Numerosi gli smottamenti. Resta l’allerta
ESONDANO I FIUMI, RITORNA L’INCUBO
Liri, Fibreno e Cosa rompono gli argini: allagamenti e tanti disagi
Il Messaggero FR, 17.03.11 pp.45 (prima) e 47 – di Denise Compagnone
Traffico in tilt, arterie chiuse, smottamenti, frane e pure festeggiamenti ridimensionati. Il nubifragio che dalla notte di ieri si è abbattuto sul territorio del capoluogo e dintorni ha immediatamente gettato nel caos, in nemmeno ventiquatt’ore, l’intera provincia. “Una situazione di emergenza totale, direi di allarme” ha confermato il comandante della Polizia Locale di Frosinone Francesco Delvino. Solo nel capoluogo l’elenco degli interventi effettuati dalle forze dell’ordine coordinati dall’unità di crisi istituita in Prefettura ed entrata a pieno regime ieri pomeriggio, è lunghissimo. Le prime avvisaglie dei disagi che sarebbero arrivati da lì a poco si sono avute nelle prime ore del mattino, dopo l’intera nottata di pioggia battente. Prime arterie allagate, primi fossi straripati per poi arrivare al climax nella tarda mattinata e ancora nel pomeriggio, dopo una piccola tregua per dopo pranzo. Si sono registrati smottamenti in viale Roma, prima del tunnel, in via Pozzillo, in via Fosse Ardeatine, viale Napoli, via Casilina, e in via Cicerone. In via Colle Cannuccio, invece, terra e fango sono franati su un’abitazione, per fortuna senza alcun pericolo per i residenti. Attenzione particolare sul livello del fiume Cosa, esondato in via Capo Barile, in via Foresta Le Monache, nelle campagne tra via Maria e Maniano, e in via Ponte della Fontana dove, complice anche la rottura di un tombino, l’acqua zampillava come una sorgente arrivando ad allagare l’intero manto stradale, poi chiuso al traffico. Il fiume è arrivato a minacciare problemi ad abitazioni in via San Giuliano e in via Lago D’Iseo a causa di un caditoio istruito. In via Coroni, invece, un albero di grosse dimensioni è caduto sul tetto di una casa, anche in questo caso senza conseguenze. I Vigili del Fuoco di Frosinone si sono ritrovati a lavorare su questo, come in molti altri casi: rami pericolanti, scantinati allagati e salvataggi di animali. È accaduto anche in una stalla di via Pantano, a Ceccano, dove la situazione non è stata molto migliore che nel vicino capoluogo, soprattutto per lo straripamento del Sacco. Qui i pompieri sono intervenuti a salvare un vitello che l’acqua del Sacco rischiava di trascinare via. In via Pantano, del resto, e non è una novità, la situazione è stata una delle peggiori della città, con la strada chiusa alla circolazione. Lo stesso è accaduto anche a pochi chilometri di distanza: chiuse via Dante Schietroma, via Gaeta e i sottopassi di San Francesco e San Rocco. Difficoltà anche in via Marano e in altre arterie di campagna. Insomma danni importanti. Ma come è possibile che in una sola notte di pioggia accada tutto ciò? “Lo stato di allarme l’avevamo già ieri – ha spiegato Delvino -. La potenza delle acque, purtroppo, in determinate situazioni, è incontrollabile.
Ieri disagi, infine, anche in via Vado del Tufo a Frosinone. «Siamo i residenti di 4 palazzine che, come piove, rimaniamo senza corrente. Abbiamo segnalato più volte all’Enel questi disagi e ci hanno risposto che è colpa di una rete ormai vecchia e logora. Ma gli interventi promessi non sono mai stati fatti». La conseguenza? Ieri ascensori in tilt e abitanti “salvati” dai Vigili.

IL LIRI E IL FIBRENO ROMPONO GLI ARGINI
Allagamenti e disagi, la paura della gente che ricorda l’emergenza di dicembre
Il Messaggero FR, 17.03.11 p 47 – di Gia. Piz. e Sa Sir.
Pericolo di nuova alluvione ieri nella città di Sora dove il fiume Liri e il fiume Fibreno sono saliti oltre il livello di guardia. Esondazioni di piccola entità si sono registrate a Sora nelle zone di via Salceto e via Romana Selva dove a causa della pioggia battente l’acqua del Liri ha rotto gli argini nelle zone periferiche della città volsca già nel primo pomeriggio. Esondazione del fiume Fibreno nelle campagne al confine tra Sora e Broccostella. Polizia Locale, Vigili del fuoco e Protezione Civile hanno monitorato il territorio. Numerosi i disagi alla circolazione, ma senza danni. In via Tofaro, in via Agnone-Baiolardo a Sora, invece, l’acqua è arrivata a ridosso della case :”Siamo qui sperando che cessi di piovere – ci urla dalla sua abitazione circondata dalle acque un pensionato – non possiamo far nulla solo aspettare, sperando che non succeda come a dicembre quando la nostra abitazione è stata del tutto sommersa dall’acqua per oltre 40 centimetri. Non si è visto nessuno qui, come al solito”.
Cento giorni dopo e con una sola nottata di pioggia Sora ed Isola del Liri sono tornate sott’acqua. Dal 1 dicembre del 2010 quando l’intero sistema di deflusso delle acque del Liri collassò provocando danni a case, magazzini, negozi e coltivazioni nell’immediata periferia di Sora ed Isola del Liri sono trascorsi soltanto tre mesi, ma a quanto pare il problema è rimasto insoluto. Ma come è potuto accadere con soltanto un giorno di pioggia? :”Questa volta la causa è lo scioglimento della neve – sottolinea il responsabile della protezione civile di Isola del Liri Sandro Porretta – La criticità maggiore l’abbiamo in centro cittadino, dove la cascata si è notevolmente ingrossata in queste ore alzandosi di un metro e mezzo e la cui portata ci preoccupa molto”. In serata il traffico ad Isola del Liri è stato deviato dal centro cittadino e i due ponti di accesso sull’isola sono stati transennati e chiusi al traffico :”In periferia stiamo lavorando con gli operai del comune – continua Porretta – tamponando in alcune abitazioni con delle sacchette di sabbia”. Anche nella zona industriale di Castelliri il fiume Liri ha rotto gli argini.
 
ALATRI. IL COLLETTORE FOGNARIO SALTA DI NUOVO, NUOVE ACCUSE ALL’ACEA
Il Messaggero FR, 17.03.11 p 48 – di Ma. Ce.
Un mese fa aveva denunciato la rottura del collettore fognario che oltrepassa il Fiume Cosa, ad Alatri, le forti precipitazioni di queste ore hanno riproposto la problematica. Il consigliere Stefano Mastracco torna all’attacco e si rivolge all’Acea Ato5 chiedendo che venga installata una tubatura in acciaio con specifiche protezioni.
“Sono stato facile profeta – afferma – lo avevo ribadito anche dopo l’ultima rottura della tubatura in plastica che serve fare un altro tipo di intervento. Infatti in virtù dell’ultima violenta precipitazione si è rotto per l’ennesima volta il collettore principale che percorre il letto del fiume per poi ricollegarsi al depuratore. Ci siamo immediatamente accorti della rottura ed in prima persona abbiamo contattato la società che gestisce il servizio. Mi auguro che sia la volta buona altrimenti nei confronti dell’Acea Ato 5 apriremo i dovuti contenziosi”.
Mastracco chiede un lavoro definitivo: “Confido che risponderanno concretamente alle nostre sollecitazioni soprattutto tenendo conto che nel corso d’acqua vengono, a seguito della rottura del collettore, scaricati liquidi fognari. Questa volta si deve fare un lavoro definitivo, serve installare un tubo di acciaio che regga alla pressione esterna delle acque piovane” conclude il consigliere.

PALIANO.ARRIVANO LE ROULOTTE, SCATTA L’ALLARME NOMADI
Ma il sindaco puntualizza: «Ho già emesso un’ordinanza di sgombero, oggi se ne andranno»
Il Messaggero FR, 17.03.11 p 48
Arriva una decina di roulotte e subito scatta l’allarme nomadi a Paliano. Il Pd, infatti, sospetta la nascita di un campo nomadi accanto a La Selva ma il comune ha già emesso ordinanza di sgombero. In una lettera aperta al sindaco di Paliano, Maurizio Sturvi, il partito democratico scrive: “Caro sindaco, ci giunge voce che nell’area de La selva, dove dovrebbe sorgere un grande progetto di rivalutazione turistica che così pervicacemente la Polverini ha difeso e rivendicato come suo, mentendo, stia nascendo un campo nomadi. Ora, sappiamo che il sindaco Alemanno, dello stesso schieramento politico che regge la sua lista civica, ha effettuato degli sgomberi: non vorremmo che il patto che gira sopra le teste degli ignari cittadini palianesi sia uno scambio di questo tipo. Le ricordiamo che tali accampamenti, per altro, dovrebbero avere delle autorizzazioni, oltre che delle condizioni di sicurezza, per evitare tragedie come l’ultima a Roma dove sono morti dei bambini e il sindaco Alemanno… ha pianto come un coccodrillo… Ma noi riteniamo che, soprattutto, tali campi dovrebbero essere oggetto di una discussione aperta in consiglio comunale e con la cittadinanza. Non ci risulta che ciò sia avvenuto… ”60 anni di comunismo”, come li definisce Lei, non hanno mai ridotto la democrazia ad un optional. Ci auguriamo perciò di sbagliarci”.
“Povere menti prive di contenuti” esordisce in tal modo, in replica alla tesi del Pd, il primo cittadino di Paliano: “Sulla vicenda siamo intervenuti immediatamente con un’ordinanza di sgombero e già domani (oggi ndr.) potrebbero essere fuori del territorio di Paliano – precisa Sturvi – pena la rimozione forzata con l’intervento delle Forze dell’Ordine. Dispiace, però, constatare da quale abbaglio siano stati accecati i dirigenti del Pd locale che, non sapendo come smaltire il risentimento per il risultato che l’amministrazione da me guidata è riuscita a portare a casa sul futuro de La Selva, prendono lucciole per lanterne denunciando una situazione per la quale abbiamo già provveduto. Non posso che ripetermi: povere menti che non sanno fare altro che una propaganda politica ancora e sempre sterile, priva di contenuti e lontana dalla realtà. Per il futuro – chiude il sindaco di Paliano – esorterei il Pd a sollevare critiche costruttive”.

 

 

CEPRANO.EUROPRESS, NUOVO SOPRALLUOGO

La Provincia FR, 1703.11, p. 12, di E.N.
Nuovo sopralluogo, nel sito inquinato dell'ex Europress di Ceprano, da parte dei finanzieri della Brigata di Ceprano, coordinati dal luogotenente Antonio Giorgi, dei tecnici dell'Arpa e dei Vigili del Fuoco di Frosinone. Questa volta gli scavi sono stati concentrati in una parte laterale dello stabilimento, ove si producevano etichette e contenitori per gelati, bibite e confezioni alimentari. Si scava in prossimità di un grosso traliccio dell'alta tensione che era stato rimosso qualche anno fa. Le sostanze nocive sotterrate, con il lento logorarsi dei sacchi di plastica ed anche di quelli di juta, infiltrandosi nel terreno potevano giungere nelle acque del fiume, con le conseguenze che si possono immaginare per la fauna ittica e per i terreni adiacenti. Insomma, una vera e propria bomba ecologica, scoperta dagli uomini della Brigata della Guardia di Finanza di Ceprano, come gli altri siti inquinati da centinaia di fusti interrati nelle pertinenze dell'ex Stelvio, ove si producevano, marmitte per auto e poi camini e stufe per il riscaldamento. Questo sito inquinato è sovrastante all'altro fiume, il Sacco, che attraversa Ceprano e confluisce, in prossimità di Isoletta con il Liri. Presente allo scavo anche il primo cittadino di Ceprano dott. Renato Russo, che è molto preoccupato per questi rinvenimenti di materiali inquinanti in territorio cepranese. Intorno alla zona degli scavi l'aria è quasi irrespirabile, quando vengono riportati alla luce i sacchi deteriorati o marciti. Nei prossimi giorni saranno fatti dei carotaggi da parte dell'Arpa verso il fiume con uno speciale macchinario per accertare il grado e la natura dell'inquinamento. La Finanza sta verificando a che punto è in atto il piano finanziario della Regione per la bonifica dei vari siti inquinati di Ceprano.


ALATRI. SCARICHI FOGNARI NEL FIUME COSA

La Provincia FR, 1703.11, p. 18,  di Massimo Mangiapelo
Scarichi fognari nel fiume Cosa. Il forte maltempo di ieri ha rotto il collettore che attraversa il corso d'acqua in località Fiume e che raggiunge il depuratore di Carano, impianto nel quale confluiscono i liquami di centinaia di famiglie.
Il consigliere Stefano Mastracco già un mese fa si era interessato del problema, tanto che i tecnici dell'Acea Ato5 avevano eseguito un primo sommario intervento. Ora Mastracco interviene nuovamente rivolgendosi all'Acea: «Sono stato facile profeta – afferma il presidente del consiglio comunale -. Lo avevo ribadito, anche dopo l'ultima rottura della tubatura in plastica, che serve eseguire un altro tipo di intervento. Infatti, in virtù dell'ultima violenta precipitazione si è rotto per l'ennesima volta il collettore principale che percorre il letto del fiume per poi ricollegarsi al depuratore. Ci siamo immediatamente accorti della rottura ed abbiamo contattato la società che gestisce il servizio. Mi auguro che sia la volta buona, altrimenti nei confronti dell'Acea Ato 5 apriremo i dovuti contenziosi. Confido, comunque, che risponderanno concretamente alle nostre sollecitazioni, soprattutto tenendo conto che nel fiume Cosa, a seguito della rottura del collettore, vengono scaricati liquidi fognari. Questa volta si deve effettuare un lavoro definitivo. Serve installare un tubo di acciaio che regga alla pressione esterna delle acque piovane del corso d'acqua. Non è possibile che con una semplice perturbazione, anche se violenta, il tubo che collega gli scarichi al depuratore venga travolto. Tale situazione è insostenibile e l'Acea Ato5 deve intervenire una volta per tutte e non con lavori tampone. Ricordo che gli scarichi fognari nel letto del fiume Cosa – conclude Stefano Mastracco – determinano anche un inquinamento ambientale».
Una situazione insostenibile, dunque, che deve far riflettere. Se un privato scarica qualcosa nel fiume viene punito penalmente ed amministrativamente. Ed è giusto che sia così. Ma la stessa sorte dovrebbe toccare alla società che gestisce il servizio fognario, visto che evidentemente il problema denunciato da Mastracco è stato preso con troppa leggerezza. Tanto da causare un altro danno ambientale, oltre a quello già causato per una quindicina di giorni precedenti l'intervento.

 

FROSINONE. QUADRINI SI CONFRONTA CON LA REGIONE LAZIO PER IL PROTOCOLLO D’INTESA SUL FIUME COSA

La Provincia FR, 1703.11, p. 11
Si è svolto ieri presso la Regione Lazio un incontro per l'attuazione del Protocollo d'intesa del "Contratto di fiume" del fiume Cosa nella quale l'Assessore Regionale all'Ambiente Mattei ha incontrato l'Assessore all'Urbanistica e Pianificazione Territoriale della Provincia di Frosinone Gianluca Quadrini, l'assessore del comune di Frosinone Francesco Raffa e il prof. Gargano dell'Università degli Studi di Cassino.
"Ho voluto questo incontro – ha detto l'Assessore Quadrini – con l'Assessore Regionale Mattei, che ringrazio per la disponibilità, per illustrare le azioni necessarie alla realizzazione degli obiettivi del protocollo d'intesa del Fiume Cosa, con me hanno partecipato l'Assessore Raffa e il prof. Gargano quali rappresentanti designati dagli enti sottoscrittori del protocollo.
L'assessore Mattei ha dato ampia disponibilità recependo le istanze della Provincia di Frosinone e del gruppo costituitosi e ci ha assicurato che valuterà attentamente il progetto definendo le modalità di interconnessione con la Regione
per lo star up iniziale e quindi come procedere in sinergia con
la Regione per dare vita a dei veri e propri contratti di fiume. Pertanto ci riaggiorneremo la prossima settimana e lo ringrazio personalmente per la sensibilità dimostrata nell'accogliere le istanze che provengono da tutti gli enti interessati dal fiume Cosa.
Questa importante arteria idrica della nostra provincia va salvaguardata e valorizzata attraverso questo accordo di programma che servirà da guida ad ogni azione che vogliamo compiere nei territori interessati dal Cosa. Tutto ciò è fondamentale per promuovere lo sviluppo socio-economico di questa vasta e importante area della nostra provincia in senso turistico e culturale, e comunque compatibilmente con la salvaguardia dei luoghi ed il rispetto del loro ambiente".

 

FROSINONE FIUME COSA, PROGETTO NATO PER LO SVILUPPO DEL TERRITORIO

La Provincia FR, 1703.11, p. 11
Le associazioni con prevalente interesse urbanistico-ambientale che compongono la commissione Fiume Cosa del Forum Agenda 21 di Frosinone si sono riunite per valutare la progressione del progetto "Contratto di fiume del Fiume Cosa". «Tale progetto – si legge nella nota a firma di Raoul Parlanti – è nato in seguito ad un convegno organizzato nel maggio 2010 dalla associazione Frosinone 2020 con la collaborazione della rete delle scuole grazie al contributo delle università di Roma e Cassino ed ha ottenuto la partecipazione del coordinamento delle associazioni di Frosinone. La rete delle scuole e il coordinamento delle associazioni stanno infatti lavorando da 3 anni ad un programma che dovrà portare al recupero del fiume in tutto il suo percorso e alla creazione di un parco urbano del Cosa nel comune di Frosinone. Circa 20000 persone tra scuole ed associazioni si sono mosse per questo obiettivo realizzando una lunga serie di eventi e convegni di alto livello e dopo 2 anni di lavoro sono state coinvolte le istituzioni con la partecipazione di tutti e 7 i comuni interessati al corso del fiume, della Provincia e della comunità montana attraverso la firma di un prtotocollo di intesa. Prossima mossa sarà il coinvolgimento della Regione con cui sono già in corso contatti per ottenere una collaborazione economica. Nei nostri programmi risulta però importante che la regione Lazio si doti dello strumento normativo che prevede i contratti di fiume come altre regioni in Italia e in Europa ed in tal senso opereremo all'interno del coordinamento per il contratto di fiume e nel nostro lavoro nel territorio.Contratti di fiume sono in corso in altre regioni italiane ed europee, ma tutti sono stati caratterizzati da un processo verticale che, partendo dall'alto (regione e provincia) è arrivato a coinvolgere associazioni professionali e di volontariato. A Frosinone è successo esattamente il contrario innescando un esperimento democratico di organizzazione che è oggetto di interesse e di studio da parte di altre realtà. Nel nostro percorso abbiamo coinvolto il sindaco Michele Marini che ha inserito il parco urbano del fiume Ciosa nel suo programma amministrativo e di conseguenza si è mosso in Europa per la ricerca di fondi. Il progetto di recupero del fiume nel comune di Frosinone poteva però essere finanziato solo se coinvolgeva altre nazioni e così sono state coinvolte altre 9 nazioni che vogliono recuperare altrettanti fiumi. In sostanza dal nostro lavoro è nato un progetto europeo che prevede di bonificare, con 30 milioni di euro europei, 10 fiumi in altrettanti stati. Noi riteniamo che sia fondamentale programmare un progetto che parta dagli studi delle università per arrivare a indurre un beneficio ambientale,urbanistico e turistico nel nostro territorio ed in tal senso continueremo ad impegnarci. Siamo però anche convinti che non si possa ottenere questo risultato senza operare nel contempo una crescita della cultura ambientale e della legalità. I cittadini devono cioè imparare a rispettare il fiume e smettere di usarlo come un immondazzaio o come un collettore fognario. Per questo motivo esprimiamo tutto il nostro apoggio a Di Vico, sindaco di Guarcino, che si sta impegnando nel tentativo di eliminare l'inquinamento da fanghi rossi nel tratto di fiume che attraversa il suo comune, nello spirito di collaborazione proprio dei contratti di fiume. Le scuole sono state impegnate in questi ultimi anni in un progetto di formazione in cultura della legalità: è ora che i progetti sulla legalità e sul rispetto dell'ambiente si sposino e partoriscano una città migliore, di stampo europeo. Noi ci impegneremo anche in questa direzione».


CEPRANO. RIFIUTI, SEQUESTRI E MULTE

La Provincia FR, 1703.11, p. 12
Abbandono di rifiuti speciali anche pericolosi e smaltimento illecito di olii esausti, vernici, solventi, pneumatici e e gasolio. Tre imprenditori residenti a Ceprano dove hanno un'avviato attività di trasporti, sono stati rinviati a giudizio dal tribunale di Frosinone che ha anche disposto il sequestro di una vasta area e di alcuni capannoni. L'indagine è stata portata avanti dagli investigatori del Nipaf, lo speciale Nucleo Investigativo Protezione Ambientale e Forestale della Polizia e che ha consentito di portare alla luce la grave situazioni di inquinamento e degrado ambientale. La zona interessata al sequestro è situata a poche decine di metri da un rio che, secondo gli accertamenti compiuti dalla Polizia Forestale e dall'Arpa, è stato più volte soggetto ad episodi d'inquinamento. Questo ha indotto alcuni residenti a presentare un esposto al Corpo Forestale dello Stato di Frosinone che ha subito avviato gli accertamenti prima e le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica poi. Oltre al sequestro della vasta area e dei capannoni ed al rinvio a giudizio dei tre imprenditori, la magistratura ha emesso nei confronti dei tre fratelli anche una elevata sanzione amministrativa per "irregolare tenuta dei registri di carico e scarico".

 

FONTANA LIRI. PARTE LA RACCOLTA DIFFERENZIATA

La Provincia FR, 1703.11, p. 39
In linea con tanti altri paesi della provincia, anche a Fontana Liri partirà la raccolta differenziata dei rifiuti. Martedì scorso, nella piazza "Marcello Mastroianni" antistante la sede comunale, l'incontro tra amministratori e cittadini per l'esordio esplicativo del sistema "porta a porta". Il vice sindaco Rocco Battista, assessore all'Ambiente, delegato dal primo cittadino Pistilli, si è assunto l'onere di illustrare le informazioni da seguire per una corretta gestione della raccolta. Intanto l'incarico di coordinare il lavoro è stato affidato alla ditta Rycycla s.r.l. di Ceprano. Com'è noto, la differenziata, già da un anno, effettuata tramite cassonetti distinti e separati per carta, plastica e vetro, non ha dato, purtroppo, gli esiti sperati. Atteso che il Comune, per lo smaltimento dei rifiuti annualmente spende all'incirca euro 340.000, adesso con il sistema "porta e porta" si spera di diminuire la tassa Tarsu a carico dei cittadini. A ogni famiglia (circa 1.400) è stato consegnato un contenitore di plastica (litri 40) con un depliant contenente le prime istruzioni e norme da seguire (foto). La raccolta inizierà ufficialmente il prossimo 5 aprile. Per quella data l'assessore Battista ha annunciato che ci saranno nuovi incontri per definire le fasi delle operazioni da compiere, considerando i primi mesi una sorta di rodaggio. Gli incaricati della ditta Rycycla ritireranno i contenitori secondo un calendario stabilito di volta in volta dai responsabili. Sarà, insomma, una vera e propria "rivoluzione" nel campo della raccolta rifiuti. Ovviamente la riuscita del programma dipende anche, e soprattutto, dalla collaborazione degli utenti.
Mauro Casciano

 

ARCE. I RIFIUTI SCALDANO GLI ANIMI

La Provincia FR, 1703.11, p. 39
L'ultimo impegno di spesa del Comune (foto) per i rifiuti accende la discussione. L'altra sera in consiglio comunale si è acceso un confronto dialettico che, prendendo spunto dall'interrogazione del consigliere Gianni Nardone in merito alla determina 106 del 17 febbraio in merito all'impegno di spesa di 25 mila euro per il settore dei rifiuti, è poi stato animato dall'assessore all'ambiete Vincenzo Colantonio e dal consigliere di opposizione Marcello Marzilli. Dopo la richiesta di dettagli da parte di Nardone, Colantonio ha spiegato nel dettaglio a cosa era riferita quella somma «smaltimento di amianto, smaltimento degli ingombranti e acquisto di buste traslucide trasparenti. Comunque si tratta di un impegno di spesa, di una somma già prevista in bilancio che tra le altre cose è stata spesa solo in parte speso». Ma Marzilli ha incalzato subito: «Caro assessore, lei quella determina non l'ha neanche letta. Questo atto sta scritto male. Una ditta che vince una gara di appalto non può sbagliare nel valutare quante buste sono necessarie. Il capitolato d'appalto parla chiaro, questa spesa non compete al Comune e quindi ai cittadini». Marzilli poi chiede lumi anche sulla potatura delle piante e specifica che la raccolta e il trasporto degli ingombranti è a carico della ditta, fornitura di sacchi di ogni apposito prodotto. «Confrontiamoci serenamente – ha continuato Marzilli -, se ci sono criticità nel capitolato affrontatele per migliorare il servizio». L'assessore Colantonio ha spiegato che il Comune «sta aspettando il finanziamento della Provincia che deve arrivare da diverso tempo. A breve amplieremo il servizio "porta a porta" anche nel centro storico. Se aarriverà il finanziamento l'opera compensativa continuerà ad essere la pulizia dei marciapiedi come sta avvenendo ora». L'impressione però è che tra Marzilli e Colantonio ci siano ancora tante cose da dire, da chiarire. Perchè non farlo in un incontro pubblico, magari in territorio neutro?
Rachele Martino