Rassegna stampa 25.03.11

Ultim'ora: Fukushima, allerta nucleare elevato al livello 6 (Il Messaggero 25.03.11)

Grande operazione della Guardia di Finanza, Ciociaria Linda. Maxi-sequestro di discariche abusive e rifiuti pericolosi

Ultimissime 25.03.11

Ultim'ora: Fukushima, allerta nucleare elevato al livello 6 (Il Messaggero 25.03.11)

Grande operazione della Guardia di Finanza, Ciociaria Linda. Maxi-sequestro di discariche abusive e rifiuti pericolosi

Ultimissime 25.03.11

FROSINONE – “Ciociaria Linda”. Questo il nome dell’operazione condotta dalla Guardia di Finanza di Frosinone, con la consulenza dell’Arpa Lazio e l’ausilio di un elicottero equipaggiato dai finanzieri di Pratica di Mare, che ha permesso il sequestro di dieci discariche abusive ubicate nel territorio della Provincia di Frosinone (in foto una delle discariche e l'elicottero della Guardia di Finanza). “Si tratta di 10 distinti siti per una superficie complessiva di 166.745 metri quadrati tutti adibiti a discarica di materiali pericolosi ad alto contenuto inquinante e allo stoccaggio di autovetture fuori uso, in assenza delle prescritte autorizzazioni – spiegano dal Comando Provinciale – In particolare, nell’ambito della suddetta operazione, i finanzieri hanno sottoposto a sequestro un’intera fabbrica dismessa da anni di circa 150 mila metri quadrati posta nelle immediate adiacenze di un corso d’acqua perenne, ove erano rimasti da anni incustoditi rifiuti pericolosi per la salute pubblica in stato di abbandono incontrollato”. Nel contesto delle operazioni, i Finanzieri hanno scoperto che l’intera un’area industriale era diventata esclusivamente luogo per lo stoccaggio dei scarti di lavorazione, deposito di fusti contenente materiale pericoloso oltre a oli combustibile e prodotti idrocarburici. Infatti, l’accurata ricognizione dell’area ha consentito di rilevare, oltre all’esistenza di più manufatti in cemento armato in evidente stato di degrado ed abbandono, anche la presenza di centinaia di metri cubi di rifiuti di ogni genere, pericolosi per la salute pubblica, numerosi cumuli di scarti di lavorazione in evidente stato di abbandono, fusti contenenti olio combustibile per circa 1.000 litri, polvere di alluminio, soda caustica, materiale corrosivo, olio idraulico e grasso con significativi versamenti al suolo, numerosi fusti seminterrati sotto cumuli di materiale di risulta, 38 Big Bag (sacchi) del volume di circa 2 metri cubi cadauno, contenenti materiale granulare in corso di identificazione, 24 contenitori da 1.000 litri ciascuno parzialmente pieni, recanti la dicitura “”olio sformante per cemento cellulare””, numerosi cumuli di resti di materiale bruciato, lana di vetro, materiale Raee, 2 cisterne da 50.000 litri ciascuna, arrugginite e tagliate in senso longitudinale parzialmente piene di prodotto idrocarburico, 2 locali completamente allagati da prodotto presumibilmente idrocarburico ed infine un locale di circa 500 mq coperti da materiale “eternit” in evidente stato di deterioramento. Inoltre, le analisi tecniche effettuate su detti rifiuti, hanno evidenziato la presenza di polveri di alluminio che, in grandi quantità, possono provocare seri danni alla salute. Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Frosinone ha quindi contestato ai proprietari delle aree le inadempienze previste dai decreti legislativi n. 152/2006 e 209/2003, per aver dislocato sui terreni sequestrati ingenti quantitativi di rifiuti pericolosi, costituiti da materiali Raee (rifiuti apparecchiature elettriche e elettroniche), parti di veicoli non bonificate, batterie auto usate, rottami ferrosi e rifiuti in plastica di vario genere, lastre di cemento amianto tipo eternit, oltre 2000 pneumatici usati, nonché 31 carcasse di automezzi fuori uso detenute in evidente stato di abbandono senza le previste cautele necessarie per impedire l’inquinamento del terreno circostante, del sottosuolo, delle falde acquifere. “I sequestri operati, che si inquadrano, nell’ambito dei compiti istituzionali demandati alla Guardia di Finanza nel più ampio contesto della tutela ambientale – concludono – sono stati possibili grazie alle doti di elevata professionalità e di particolare sensibilità che gli uomini delle Fiamme Gialle ripongono verso la tutela dell’ambiente. L’esito della brillante operazione mette in evidenza ancora una volta le peculiarità che contraddistinguono gli appartenenti al Corpo della Guardia di Finanza, sempre attenti ed al passo con le evoluzioni normative che spesso intervengono nei vari settori di contrasto in cui l’Istituzione è chiamata ad operare”.

ANAGNI. MAXI SEQUESTRO DI AMIANTO
 
La Provincia FR, 25.03.11, p. 21
 
Ambiente e Fiamme Gialle, maxi sequestro di amianto e molto altro. Ieri mattina la libellula gialloverde della Guardia di Finanza, ha sorvolato più volte il centro cittadino; rassicuranti voli concentrici, per ricordare ai cittadini, allarmati per la situazione generale, che c'è chi veglia sulla loro salute. Alle 9.15 la colonna di automezzi di servizio partiva dal Comando Brigata di Viale Regina Margherita, per raggiungere in circa un quarto d'ora Casecotte le Monache, nei pressi della Morolense.
Obiettivo degli uomini del lgt Giuseppe Ceglie, i capannoni dismessi di un enorme pollaio operativo negli anni sessanta. Una decina di fatiscenti fabbricati, ognuno coperto con almeno 400 metri di eternit contenente amianto. E all'interno di alcuni di loro, lastre di eternit proveniente da chissà dove. La scoperta pare essere stata effettuata dai finanzieri che operano dagli elicotteri, ed in sinergia col comando provinciale, diretto dal colonnello Giancostabile Salato. La giornata di ieri è stata dedicata al sigillo delle operazioni avviate alcune settimane fa. Mentre altre pattuglie intervenivano su altri siti inquinati (Paliano, Acuto, confini Fiuggi…), alcune unità della Brigata anagnina raggiungevano Via Mola di Sotto in località Tufano, per sequestrare un'area che, ripulita come merita, apparirebbe come un monumento alla Natura ed alla tradizione.
L'antica Mola di Tufano, infatti appare infettata e mortificata dagli effetti di chi si affanna, magari nottetempo, a scaricare ai piedi della magnifica torre, rifiuti e nefandezze di ogni genere. Nel superare il ponticello sul canale di irrigazione, si notavano nell'acqua paraurti e parafanghi di automobile, trasportati dalla corrente. Tra la fitta vegetazione che nasconde i travertini, elettrodomestici di ogni genere, infissi, e naturalmente oggetti realizzati con l'immancabile Eternit ricco di amianto. Subito dopo vecchi televisori e schermi di computer, e all'altezza del laghetto che ieri dissetava le prime rondini arrivate in Ciociaria, cumuli di vecchi pneumatici. Fino agli anni settanta, nelle ore serali, al coro delle raganelle e dei grilli si aggiungeva il canto particolare degli "strigliozzi", un tipo pregiato di chiocciola, dalla conchiglia color verde scuro.
La chiocciola forma la conchiglia utilizzando una sostanza detta conchiolina, che l'animale stesso produce dal labbro. Nella lingua ci sono delle fasce di accrescimento che diventano sempre più larghe verso l'esterno e formano la tipica spirale che si arrotola sempre in senso antiorario. La parte del corpo che striscia sul terreno permette i movimenti e le ritirate grazie ad un forte muscolo chiamato piede. Negli strigliozzi anagnini, dalla sagoma modesta, i muscoli sono particolarmente forti, ed il sapore degli animaletti è particolarmente gustoso. Quasi scomparse a causa della caccia sfrenata, catturate a centinaia mentre riposavano sulle rive del torrente, le chiocciole hanno trasferito la residenza altrove, da quando il loro territorio viene utilizzato come discarica. Che riuscissero, i nostri finanzieri, a far tornare gli strigliozzi?

Ciociaria, il FAI, scopre alcune “chicche” della provincia in Anagni, Atina, Fontechiari e Vicalvi

Sabato 26 e Domenica 27 il FAI (Fondo Ambiente Italiano) propone la manifestazione denominata Giornata FAI di Primavera che è giunta alla sua XIX° edizione. L’evento, celebrato su tutto il territorio nazionale, inserito nei programmi del 150° anniversario dell’unità d’Italia, propone la visita di beni “nascosti”, normalmente chiusi o poco conosciuti dal grande pubblico, con visite guidate a titolo gratuito.

La Delegazione di Frosinone offre una variegata lista che va dagli affreschi duecenteschi di una chiesa sconosciuta in Anagni, Ciclo pittorico della chiesa di San Pietro in vineis (Via Giacomo Matteotti, 2  alla presentazione di siti di archeologia industriale del Regno delle Due Sicilie, nella splendida Atina (una Ferriera e una Cartiera); durante l’apertura del luogo, mostra sul funzionamento della vecchia Ferriera con riproduzione di documenti e macchinari dell’epoca a cura dei proprietari Silvio e Lucia Mancini. Cartiera “ Visocchi” Loc. Ponte Melfa durante gli orari di apertura del Luogo, mastra sugli usi e costumi a cura della Direzione del Locale Archeologico. Della Domus Romana loc. San Magno e di Palazzo Cantelmo in Piazza Saturno. dalla visita del Castello Longobardo di Vicalvi, del convento di San Francesco, della Chiesa di San Nicandro e della Chiesa di San Giovanni Nattista ed Evangelista, ( visite sospese durante le celebrazioni eucaristice) fino alla scoperta del Cimitero Napoleonico di Fontechiari, esempio unico in Italia di manufatto ottocentesco realizzato a seguito dell’Editto di S. Cloud. Sito in via per Casalvieri. Qui si può anche vedere il romitorio di Sant’Onofrio, la Torre Boncompagni, Palazzo Agostini Chiesa San Giovanni Battista ed Evangelista e il Giardino pensile della famiglia Messercola e Petrosino.Per saperne di più abbiamo avvicinato il presidente provinciale del Fai Pio Roffi Isabelli, ed abbiamo chiesto: E’ vero che le giornate Fai hanno il piacere di svelare al pubblico quelle bellezze, che altrimenti rimangono nascoste? E’ proprio lo spirito del Fai. Bellezze non usufruibili al grande pubblico nei giorni normali. Tanto è vero che noi invitiamo tutti i visitatori il 26 e 27 prossimo, nella mattinata per vedere questi luoghi normalmente chiusi. Oggi, poi abbiamo una chicca a livello nazionale, perché è stato inserito il cimitero Napoleonico di Fontechiari. Noi come delegazione di Frosinone, ne siamo veramente contenti, perché questo è l’unico esempio di cimitero Napoleonico intatto. Ringraziamo l’amministrazione comunale che lo ha ripulito, ed anche questo è il compito del Fai, far ripulire un monumento che è agibile e soprattutto sabato e domenica sarà meta di tanti visitatori e curiosi, anche da fuori Regione”. Con la vice presidente Antonella Santori chiediamo se e vero che la ciociaria è piena di questi tesori? Sono sette anni che noi li stiamo riscoprendo , perché otto anni fa è nata la nostra delegazione provinciale e devo dire che ogni anno siamo riusciti a trovare sempre più beni interessanti e diversificati. Infine  chiudiamo con l’assessore provinciale alla Cultura  Antonio Abbate  che ci dice: Il Fai ci ha abituato a trovare le chicche. La delegazione di Frosinone con Pio Roffi Isabelli è in pratica il nostro grande alleato, Noi abbiamo bisogno di promuovere cultura . Il Fai riesce con questo programma ben congeniato a mettere in mostra quattro elementi di attrazione di livello, perché parliamo di Anagni, di Atina, Fontechiari, comuni che hanno nel loro interno per la propria storia, per la propria tradizione, molto da far conoscere. L’assessorato alla cultura non può essere che particolarmente lieto di aver trovato questa sinergia con un ente che promuove la cultura. Immaginiamo che saranno molti a visitare il museo Napoleonico, ne ha parlato la stampa nazionale. Un gioiello unico in Europa  e molto spesso non è conosciuto. Quindi l’azione del Fai credo sia meritoria , proprio perché riesce a mettere in evidenza questi angolo sconosciuti che sono veri e propri gioielli. Sono contento, che comuni come Vicalvi, con il suo Castello Longobardo possa  accedere ad un momento di centralità che insieme riesce a cucire un mosaico di questa provincia che ha bisogno. La cultura, anche se lo ripetiamo sempre, ma molto spesso rimane uno sterile postulato senza dare concretezza. Il mio assessorato credo come in effetti si può agire lungo quello che a mio avviso è l’unico percorso, per mettere in evidenza le proprie bellezze”.

Giancarlo Flavi

FROSINONE. MARCO CAMPAGNA (GIOVANI SOCIALISTI): “NUCLEARE, SCELTA SBAGLIATA”
 
La Provincia FR, 24.03.11, p. 11
 
E' notizia di ieri che il Governo ha posto una moratoria della durata di un anno al progetto nucleare, che avrebbe previsto la costruzione immediata di 4 centrali nucleari sul suolo italiano, con l'alta probabilità che una di queste venisse costruita nel Lazio.
Al progetto nuclearista targato Pdl i giovani socialisti hanno da diversi anni posto una seria opposizione, in ultimo nella tre giorni di conferenza programmatica tenutasi a Fiuggi alcuni giorni fa, in cui si è decisa la partecipazione alla manifestazione a sostegno dei quesiti referendari, che si svolgerà a Roma sabato 26 marzo.
"Molti si scoprono anti-nuclearisti sull'onda del dramma giapponese, quando in questi anni hanno taciuto sulle scelte del Governo" dichiara Marco Campagna, responsabile Ambiente dei giovani Socialisti. "A partire dagli amministratori locali del Pdl che non si sono mai opposti alla scelta nuclearista; adesso è giunto il momento di impegnarsi nella ricerca di un largo consenso nel referendum del prossimo giugno per cambiare la storia del nostro Paese"
Per i giovani socialisti il problema del nucleare pone in serio pericolo i valori di libertà e democrazia pilastri della nostra società "è una scelta sbagliata dal punto di vista culturale, oltre che ambientale ed economico: presuppone il controllo dell'energia, e quindi della nostra vita, da parte di una ristretta lobby economico-finanziaria" Prosegue Campagna"Invece il futuro è in un modello energetico a rete, in cui ogni cittadino produce da sé l'energia attraverso le rinnovabili e la scambia con altri utenti, democratizzando l'energia. In questo modo ogni comunità locale diventerebbe energicamente indipendente, senza bisogno di mega-centrali pericolose ed inquinanti". Le conclusioni a cui arrivano i giovani socialisti sono molto chiare: per loro un processo virtuoso di risparmio energetico associato alla produzione di energia delle comunità locali danneggerebbe seriamente gli interessi delle compagnie del cemento e dell'energia "Se tutti noi cittadini diventassimo produttori di energia, conquisteremmo la libertà di consegnare ai nostri figli un mondo senza guerre petrolifere, senza scorie radioattive, senza incidenti nucleari e senza un black out energetico causato dall'esaurimento dei combustibili fossili (anche le centrali nucleari funzionano a combustibile fossile, che si esaurirà in circa 40 anni)
I giovani socialisti danno a tutti appuntamento sabato 26 marzo a Roma, piazza della Repubblica ore 14 per la manifestazione nazionale a sostegno dei referendum sull'acqua e sul nucleare promosso da molte associazioni ed enti locali (info@fgsfrosinone.org – www.fgsfrosinone.org)

CEPRANO. PORTA A PORTA, PARTE IL SERVIZIO
 
La Provincia FR, 24.03.11, p. 11, di E.N.
 
Si avvicina la data per l'inizio della raccolta dei rifiuti "porta a porta" nel popoloso quartiere Montecitorio, ove abitano 890 famiglie, quasi la metà della popolazione di Ceprano. Ne dà notizia l'assessore all'ambiente Antonio Martini, che si è impegnato a far decollare il servizio il 7 aprile, con la consegna delle pattumelle di colore diverso, nelle quali differenziare i rifiuti che si producono in casa. Invece, l'eco calendario è stato distribuito e chi ancora non l'avesse ricevuto potrà ritirarlo presso l'ex mattatoio comunale, dal lunedì al sabato, dalle ore 9 alle 12. L'amministrazione comunale, secondo quanto riferisce l'assessore Martini, confida di estendere la raccolta "porta a porta" entro il 2012 in tutto il territorio comunale. E l'assessore spiega che con tale tipo di raccolta, si potrà ridurre in futuro la Tarsu, la tariffa sui rifiuti solidi urbani, in quanto verranno abbattuti i costi di conferimento in discarica per i rifiuti già selezionati in casa, per cui saranno i gestori delle discariche che dovrebbero poi pagare i comuni che conferiscono rifiuti già selezionati. In sostanza, ricorda Antonio Martini, l'onere per i comuni sarebbe solo per il conferimento in discarica dei soli rifiuti non riciclabili, che devono essere trasformati in CDR per i termocombustori. E, il comune di Ceprano, assieme ad altri comuni, in forma consortile, risparmia sul trasporto dei rifiuti stessi in discarica, rifiuti che sono stati raccolti da operatori ecologici alle dipendenze del comune stesso. Infine, l'assessore Martini ricorda che a Ceprano è attivo il numero verde 800 118891 per lo smaltimento dei rifiuti ingombranti: mobili, materassi, ecc., mentre per i cartoni nell'area dell'ex mattatoio c'è uno scarrabile, invece per i Raae: frigoriferi, televisori, computers, lampade al neon ed altro materiale tecnologico, c'è l'isola ecologica, aperta ai soli cittadini di Ceprano, nei giorni e negli orari stabiliti, come è scritto nel cartello all'ingresso. Insomma, se la cosa funzionerà, facendo affidamento sulla sensibilità e senso civico dei cepranesi, presto dovremmo avere una città più pulita, ma visto che finora, soprattutto i commercianti e gli esercizi pubblici, riempiono i cassonetti di cartoni, bottiglie e contenitori vari, pur essendoci le campane ed altri contenitori per la differenziata, abbiamo qualche dubbio, ma la speranza ci induce a dare fiducia, nella prospettiva di una città migliore per tutti.

CECCANO. MANIFESTAZIONE ANTISMOG
 
La Provincia FR, 24.03.11, p. 36
 
Con tanto di mascherine antismog hanno svolto volantinaggio al mercato, nei bar, davanti i supermercati e nei punti nevralgici della città. Il fenomeno delle polveri sottili visto dai giovani di centrodestra, ieri mattina a Ceccano. A promuovere l'iniziativa è stato il circolo della Giovane Italia di Ceccano, guidati dall'esponente del PdL Riccardo Del Brocco che non le manda di certo a dire: "Ceccano città più inquinata d'Italia. Questo è il risultato di 40 anni di sinistra. Ancora una volta, incazzati neri, in lutto per la nostra città". «La situazione ambientale a Ceccano è una priorità assoluta – spiegano i giovani del PdL -. Questo è il risultato di anni ed anni d'approccio superficiale al problema e incapacità amministrativa. Si continua ad andare avanti con soluzioni tampone, come il blocco del traffico, senza però progettare una vera bonifica, senza vedere una presa di posizione da parte del sindaco. Per dignità l'assessore al ramo dovrebbe quantomeno rassegnare le dimissioni. L'iniziativa che ho voluto mettere in campo – aggiunge Del Brocco – per sensibilizzare la cittadinanza, ha visto il contributo, sia economico che morale, dell'assessore Ruspandini e dei consiglieri comunali del PdL Caligiore, Gizzi e Aversa, segno questo che il partito sui temi importanti non si tira indietro e dimostra grande compattezza».

FROSINONE. NUBE RADIOATTIVA, VIGILERA’ L’ARPA
 
La Provincia FR, 25.03.11, p. 4
 
La Regione Lazio ha incaricato l'ARPA Lazio di realizzare e gestire la rete di monitoraggio della radioattività ambientale. Tale rete è integrata con quella di sorveglianza nazionale per il controllo della radioattività ambientale RESORAD, coordinata dall'ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale). Scopo del monitoraggio è la sorveglianza radiometrica delle matrici ambientali ed alimentari, al fine di valutare l'esposizione della popolazione alle radiazioni. Sul territorio nazionale la rete si articola su punti di campionamento e laboratori di analisi, essenzialmente gestiti dal Sistema delle Agenzie Regionali per la Protezione dell'Ambiente. Nel Lazio tale attività è svolta dall'ARPA Lazio, che ha allestito un piano regionale di controllo anche avvalendosi delle strutture dei Vigili del Fuoco e della Croce Rossa italiana. Il piano ha l'obbiettivo di verificare le concentrazioni nelle matrici ambientali e alimentari del Cesio137, radioisotopo caratteristico della contaminazione seguita al disastro di Chernobyl e con persistenza ambientale dell'ordine delle decine di anni. L'attività ordinaria prevede il campionamento e l'analisi di aria, suolo, acque superficiali dolci e marine, sedimenti, vegetali di acqua dolce e marini ed alimenti in punti rappresentativi delle aree centro, nord e sud del territorio regionale. Alla luce del recente terremoto e dei danni subiti dai reattori della centrale di Fukushima, l'ISPRA ha richiesto di intensificare la frequenza di rilevamento di livelli di radioattività ambientale per monitorare i potenziali effetti della cosiddetta "nube contaminata" proveniente dal Giappone. Questa Agenzia partecipa allo sforzo condotto sul territorio nazionale con un aumento delle rilevazioni, passando quindi da una misurazione settimanale ad una giornaliera. In relazione all'evoluzione dell'incidente giapponese l'ISPRA potrà comunque richiedere un ulteriore sforzo finalizzato ad una conoscenza sempre più accurata della dinamica degli eventi. L'ARPA Lazio (così come le altre Agenzie ambientali) invia quindi sistematicamente i dati all'ISPRA, che provvede a raccoglierli e ad analizzarli sia a livello nazionale che europeo, confrontandoli con quelli provenienti dagli altri paesi della UE. "Nel Lazio le misure ordinarie eseguite nell'ambito della rete RESORAD sono allineate alle medie nazionali e non mostrano motivi di preoccupazione – sottolinea Corrado Carrubba, commissario straordinario di ARPA Lazio -. Comunque la nostra Agenzia, a seguito dell'attenzione resa necessaria dai recenti gravi fatti accaduti in Giappone e da indicazioni in tal senso già ricevute dagli uffici della presidente Polverini, ha elevato il livello di attenzione in raccordo con ISPRA, anche per poter misurare attentamente le eventuali alterazioni determinate dal trasporto di isotopi a lunga distanza atteso in questi giorni".

FROSINONE. NUOVO RICORSO DI ACEA AL TAR
 
La Provincia FR, 25.03.11, p. 11, di Cesidio Vano

Nuovo ricorso al Tar da parte di Acea Ato 5 Spa e nuova richiesta di risarcimento danni a carico dei Comuni ciociari.
La società che gestisce il servizio idrico integrato in provincia di Frosinone sta notificando in questi giorni un ulteriore ricorso al Tribunale amministrativo regionale affinché il giudice obblighi l'Ato 5 a provvedere a determinare le tariffe idriche da applicare per gli anni di fatturazione 2006, 2007, 2008 e 2009; la tariffa idrica definitiva per il 2010; la revisione triennale del piano d'ambito relativo agli anni 2011-2013 e la determinazione della tariffa per il 2011. Al Tar Acea chiede anche il commissariamento dell'Ato in caso di ulteriore inadempienza.
L'Acea ricorda di aver già diffidato l'Ambito territoriale a provvedere al riguardo ma di non aver finora ottenuto riscontro. Tale situazione di assenza delle tariffe idriche starebbe – sempre secondo le ragioni di Acea Ato 5 – causando ingenti danni alla società. Danni per i quali l'Acea chiede al giudice di condannare al risarcimento l'Ato5, il che equivale a dire tutti i comuni ciociari che ne fanno parte.
Si tratta del secondo ricorso al Tar promosso da Acea e della seconda richiesta di risarcimento danni a carico dei comuni. Una prima impugnativa, infatti, riguarda l'annullamento degli aumenti tariffari che nel 2007 i sindaci hanno riconosciuto ad Acea Ato 5 a seguito dei maggiori costi che la società ha documentato di aver sostenuto nei primi 3 anni di gestione rispetto a quanto previsto in appalto. Nel 2009 – nel frattempo in amministrazione provinciale il presidente Francesco Scalia aveva ceduto il passo all'attuale presidente Antonello Iannarilli -, la stessa consulta dei sindaci ha però cambiato idea anche a seguito delle proteste degli utenti e soprattutto della censura che la commissione di vigilanza per le risorse idriche aveva mosso alla delibera di riconoscimento dei maggiori costi. L'Acea ha contestato la nuova scelta dei sindaci evidenziando (e chiedendo ai giudici) un risarcimento per le minori entrate causate dall'annullamento degli aumenti per almeno 40 milioni di euro. Questo primo ricorso è andato a sentenza lo scorso 24 febbraio. I giudici si sono riservati di decidere e a giorni si dovrebbe conoscere l'esito del procedimento.
Nel frattempo, però, l'Acea è tornata alla carica, lamentando anche i danni che starebbe subendo con l'assenza di tariffe idriche certe da applicare. Conseguenza quest'ultima proprio dell'annullamento degli aumenti visto che, cancellando quelli, i sindaci avrebbero dovuto provvedere a stabilire le corrette tariffe per gli anni dal 2006 al 2009. Si erano autoimposti di farlo entro il 31 marzo 2010. Non l'hanno fatto. Così come non sono riusciti a fissare la tariffa per il 2010 e, ancora, nemmeno quella per l'anno in corso. Non hanno, inoltre, provveduto alla revisione triennale del piano d'ambito.
Senza tariffa idrica (il cui importo deve garantire per legge i costi del servizio, gli investimenti e la remunerazione del capitale) l'Acea sostiene: di non poter procedere a redigere bilanci che garantiscano equilibrio economico e finanziario tanto che il socio di riferimento della Spa già ha dovuto più volte ricapitalizzare la società; di non poter procedere ad eventuali conguagli verso gli utenti che ne avessero diritto in relazione alle tariffe pregresse e annullate; di non poter, in assenza di certezze di entrata, pagare i canoni di concessione dovuti ai comuni e di non poter avviare gli investimenti necessari per l'adeguamento degli impianti e delle infrastrutture.
Al giudice amministrativo dall'Acea Ato 5 allora chiedono: di accertare l'obbligo in capo all'Ambito territoriale alla rideterminazione delle tariffe dal 2006 al 2009, per il 2010, per il 2011 con relativa revisione triennale del piano 2011-2013 e quindi condannare lo stesso Ato 5 a tali incombenze; di nominare un commissario "ad acta" che provveda a tali atti qualora l'Ato5 continuasse a rendersi inadempiente; di condannare l'Ato5 di Frosinone al risarcimento del danno subito dall'Acea in conseguenza dell'inosservanza del termine di conclusione del procedimento, previo eventuale espletamento di apposita consulenza tecnica d'ufficio.
 

TREVI NEL LAZIO. UNA DISCARICA IN PIENO PARCO

 
La Provincia FR, 25.03.11, p. 22
Il Comando del Corpo Forestale dello Stato di Filettino ha scoperto e sequestrato nel territorio di Trevi nel Lazio una discarica abusiva nella quale erano stati stoccati numerosi rifiuti speciali pericolosi, tra cui calcinacci contaminati da catramina, vernici, vecchie batterie di auto, barratoli di solventi.
Il sequestro è avvenuto nel cuore del Parco dei Simbruini, la più grande area protetta del Lazio tra le province di Roma e Frosinone. Un'informativa è stata trasmessa alla procura di Frosinone, toccherà ora al giudice per le indagini preliminari convalidare il sequestro della discarica.
"L'area – fanno sapere dal Comando del Corpo Forestale di Filettino – è particolarmente vulnerabile e suscettibile ad infiltrazioni, e perciò va salvaguardata e preservata da qualsiasi inquinamento, specie per quanto riguarda la tutela e salvaguardia dei corsi d'acqua, delle sorgenti di acqua potabile che per restare tali devono necessariamente essere incontaminate da rifiuti chimici, veleni e altre sostanze pericolose per l'ecosistema e per la salute".

FIUGGI. UNA DISCARICA DI GOMME
 
La Provincia FR, 25.03.11, p. 23
 
Sulla Superstrada per Fiuggi, una montagna di pneumatici. Tra gli obiettivi delle Fiamme Gialle, per la operazione effettuata ieri dagli uomini del col. Salato, il sito sulla sinistra di chi, proveniente da Anagni, supera la galleria diretto verso Fiuggi. Nascosto da un avvallamento ricoperto d'erba, un cumulo di pneumatici; alcuni depositati da poco, altri evidentemente da tempo.
I finanzieri del lgt Ceglie avrebbero scoperto l'autore della nefandezza, sequestrando sia l'area che i documenti riguardanti i pneumatici i quali, assurdamente, riporterebbero l'avvenuto smaltimento come previsto per legge (consegna al termocombustore della Marangoni). Appare incredibile come, esistendo l'impianto ad hoc sulla Via Anticolana, a pochi chilometri di distanza vengano disattese le norme, rischiando multe e sanzioni pesantissime. E a proposito di Marangoni, il Tar di Latina ha fissato il dibattimento per "il merito" della nota vicenda, nella giornata del 14 luglio prossimo. È fin troppo facile immaginare come gli avversari dell'impianto, promuoveranno la sollevazione popolare per la conquista della originale Bastiglia!

FIUGGI. AL CAPEZZALE DELLA VALLE DEL SACCO
 
La Provincia FR, 25.03.11, p. 23
 
Un "Sacco" bello. No, non stiamo parlando del glorioso e divertentissimo film che lanciò la carriera di Carlo Verdone. Il tema toccato stavolta dagli amici della libera associazione "Convivium" nell'undicesimo incontro (in programma domani) non fa affatto ridere, anzi, mira principalmente a risvegliare le coscienze popolari ciociare su un problema che li riguarda da molto vicino: la valle del fiume Sacco.
"Parlare di un argomento tanto spinoso, in questo contesto conviviale, infatti, non vuole essere una provocazione nel mare magnum delle problematiche che lo riguardano e della loro complessità, ma solo un modo per enunciare un argomento così tormentato ed insidioso, masticarlo, degustarlo, farlo nostro, come d'altra parte è nel costume dei "convivianti" – si legge in un comunicato -. Nessun fragoroso "j'accuse" verso le istituzioni ma soltanto la comprensione dello stato attuale della situazione: solo la diffusa consapevolezza che un'altra strada è sempre possibile, può spingere un intero territorio a riappropriarsi della propria identità".
Il Masterplan di Kipar per la valorizzazione strategica della Valle del Sacco, in realtà è una delle tappe che la Fondazione Kambo ha percorso nel 2010 lungo il cammino della Sostenibilità.
"Senz'altro la più coinvolgente e la più significativa, non fosse altro che per le sinergie messe in campo e per la proposta che riguarda non solo una riqualificazione che un intero territorio aspetta, ma anche e soprattutto la valorizzazione di un'Identità che è la prima matrice sulla quale costruire un'idea di futuro" continua iul comunicato. A parlarne ci sarà il presidente della "Fondazione Kambo" Daniela Bianchi. Inizia la sua attività professionale nel 1991 in un grande Gruppo bancario. Dal 2006 si occupa di Relazioni Istituzionali in una struttura di staff che cura la rappresentanza di interessi e la gestione dei rapporti con la Pubblica Amministrazione, con le Autorità di controllo e vigilanza, con le associazioni e gli ordini di categoria. Referente per le Politiche di Welfare e Imprenditoria Femminile. Socia Professionista Accreditata FERPI (Federazione Esperti Relazioni Pubbliche Italia), con Delega Nazionale alla Comunicazione Sociale e Componente del Direttivo Nazionale. Dal 1998 inizia un rapporto di amicizia e collaborazione volontaria con la Curia e la Diocesi di Frosinone Veroli Ferentino, per l'organizzazione di grandi eventi e per interventi di sensibilizzazione su tematiche sociali, con un'attenzione particolare al modo dei giovani.
Nell'ambito di questi rapporti, la Bianchi è responsabile, nell'anno 2000, dell'organizzazione della Giornata Mondiale della Gioventù di Roma per l'accoglienza di 5000 ragazzi francesi ospiti della Diocesi di Frosinone. Nel 2001 è Segretario Generale per l' organizzazione e la preparazione della visita di Sua Santità Giovanni Paolo II alla Diocesi di Frosinone. Dall' ottobre 2007 è nel CdA della Cooperativa Diaconia, ente gestore dei servizi caritativi della Caritas diocesana.
L'appuntamento è quindi fissato a sabato 26 marzo, naturalmente nella splendida e suggestiva cornice dell'hotel "Best Western Fiuggi Terme", che come sempre, renderà la serata ancora più piacevole con l'esclusivo menù pronto a soddisfare anche i palati più esigenti.

RIFIUTI     Tramontata l’ipotesi Allumiere, resta in piedi l’idea Pian dell’Olmo

MALAGROTTA BIS, OCCHI PUNTATI SU RIANO
La Colari, società di Cerroni, ha depositato un ricorso al Tar contro la bocciatura da parte della Regione Lazio. Il Consiglio comunale ha approvato una delibera contro il progetto

Cinque giorni 25.03.2011, p.19 (http://roma.cinquegiorni.it/downloads.asp?dwcat=7)
N oi  comune  virtuoso rischiamo  di  vedere arrivare  i  rifiuti  indifferenziati della Capitale. Nulla  di  nuovo  sul  fronte rifiuti  e  sul  sito  chiamato a sostituire Malagrotta, ma il  sindaco  di  Riano  Nicola Regano  torna a mettere le mani  avanti  soprattutto dopo  il  no  arrivato  da  Allumiere.  Il  pericolo  che  il comune alle porte di Roma venga  scelto  per  ospitare la discarica non è per niente tramontato e Riano resta in sella tra le ipotesi di Regione e Campidoglio quanto Guidonia.  La  situazione sembra essere ferma. A ottobre 2009 è stata richiesta la  via  (valutazione  di  impatto ambientale) da parte della Co.La.Ri. società del monopolista dei rifiuti nel
Lazio, Manlio Cerroni, per la realizzazione della nuova discarica  nel  territorio  di Riano, in località Pian dell'Olmo  e  nell'area  confinante,  località Quadro Alto, nel territorio di Roma. Benché la Regione Lazio abbia respinto la richiesta di via, Co.la.ri.  ha  presentato  ricorso al Tar, tutt'ora pen-dente. Dal canto suo il Comune  ha  già  manifestato con delibera la sua contrarietà al trasferimento della discarica.  Il rischio che la situazione rifiuti nella Capitale diventi come quella di Napoli continua a essere reale, aggravata dal fatto, fa notare  Regano che  «la differenziata  a  Roma  nonè mai realmente partita né funziona». La denuncia recente è arrivata anche dal Codici: «Da quando è partita la raccolta differenziata nella Capitale – hanno detto dalla  associazione  –  nel 2009 è scoppiato il caos», situazione  partita  male  emai  ripresa,  con  tanto  di numerose segnalazioni dei cittadini, incalza il Codici, che  testimoniano  come  i buoni propositi di Ama ed Amministrazione comunale non  sono  stati  sufficienti a  mettere  un  freno  al  degrado  cittadino.  A  Riano invece  tra  qualche  mese «ci  accingiamo  ad  estendere  il    porta  a  porta  a tutto il territorio», sottolinea  Regano  che  ribadisce al  momento  la  totale  assenza di notizie.
 

Rifiuti. Peduzzi (Prc-FdS): “No alla discarica nel comune di Allumiere”

Giovedì 24 Marzo 2011 15:35

“Il Gruppo Regionale della Federazione della Sinistra, continuando l’azione di contrasto al piano regionale rifiuti adottato a Dicembre 2010 dalla Giunta Regionale e ritenendo che non sia possibile scaricare sui comuni limitrofi le inefficienze del ciclo dei rifiuti della città  di Roma e dell’AMA, si dichiara in  totale sintonia con il Sindaco del Comune di Allumiere e i suoi cittadini, esprimendo la totale contrarietà all’ipotesi di realizzare una discarica nel territorio comunale di Allumiere”. E’ quanto afferma il capogruppo della Federazione della Sinistra alla Regione Lazio, Ivano Peduzzi.

“Ricordiamo che il Comune – sottolinea Peduzzi – ha già intrapreso una politica indirizzata a un uso oculato del trattamento dei rifiuti tramite la raccolta differenziata, la  raccolta porta a porta, l’istituzione di una stazione ecologica e l’istallazione di una fontana leggera per la distribuzione dell’acqua con la conseguente riduzione delle bottiglie di plastica. Tutte azioni – conclude Peduzzi – che un serio ed efficace piano regionale rifiuti dovrebbe prevedere e finanziare”.