Rassegna stampa Retuvasa 9.1.11

LA RETUVASA SI COSTITUISCE PARTE CIVILE NEL PROCESSO INCENERITORI DI COLLEFERRO

Ecco la notizia quotidiana, 8.1.11

PROCESSO INCENERITORI COLLEFERRO: RETUVASA SI COSTITUISCE PARTE CIVILE

Edicola ciociara, 8.1.11

LA RETUVASA SI COSTITUISCE PARTE CIVILE NEL PROCESSO INCENERITORI DI COLLEFERRO

Ecco la notizia quotidiana, 8.1.11

PROCESSO INCENERITORI COLLEFERRO: RETUVASA SI COSTITUISCE PARTE CIVILE

Edicola ciociara, 8.1.11

ANCORA FANS DELL’AEROPORTO DI FROSINONE ALLA RISCOSSA, INCENSATI DA CHI HA SCELTO IL SOTTOTITOLO ORIGINALE DELL’ARTICOLO (titolo nostro)

«Realizzare l'aeroporto per far decollare la Ciociaria». L'appello bipartisan del democratico Nichilò

Finalmente dal centrosinistra arriva una posizione propositiva e concreta per «il rilancio economico ed occupazionale del territorio», prendendo atto che «l'industria sta morendo».

Il Tempo Fr – di Luca Sergio

È l'espone Giovanni Nichilò, dirigente provinciale del Pd, che l'inserisce tra gli obiettivi prioritari del 2011 di tutti i livelli istituzionali. «Quello appena trascorso è stato un anno durissimo per l'economia e le famiglie della provincia – esordisce – messe a dura prova dalla pressoché quotidiana chiusura di realtà produttive che fino a pochi anni fa garantivano sviluppo ed occupazione. Alla crisi si è poi aggiunta l'incapacità delle amministrazioni provinciale e regionale di dare risposte valide, che ha portato all'adozione di misure palliative piuttosto che di azioni risolutive. Ben vengano le definitive assunzioni dei lavoratori socialmente utili o le stabilizzazioni dei precari, tuttavia bisogna prendere atto che in provincia l'industria sta morendo. Si sta facendo prevalere una logica assistenziale invece di operare interventi che favoriscano il sistema produttivo. Stiamo imboccando un vicolo cieco, per uscire dal quale è necessario compiere un investimento deciso e sostanziale sul territorio, come può essere la realizzazione dello scalo aeroportuale. Esso costituirebbe l'unico intervento credibile – sottolinea l'esponente democratico – per iniettare nuova linfa all'economia della provincia. Garantirebbe occupazione, movimenterebbe capitali ed avrebbe benefici effetti su turismo e crescita produttiva. Bisogna guardare lontano e comprendere che è solo con la promozione di una grande opera come l'aeroporto che si può interrompere il tracollo dell'economia frusinate ed imprimerle un'inversione di rotta. Non basta limitarsi alla stabilizzazione di lavoratori precari, è necessario creare le condizioni perché si crei nuova occupazione e per farlo l'attivazione dell'aeroporto costituirebbe un volano di sviluppo senza eguali. Mi appello quindi a tutte le forze del panorama politico locale, senza alcuna distinzione di colori – afferma Nichilò – affinché si impegnino congiuntamente ad ottenere che un progetto dalle enormi potenzialità quale è l'aeroporto diventi presto realtà». Questo intervento del dirigente del Pd è quanto mai opportuno perché denota un atteggiamento realistico finalizzato ad unire le forze politiche su un importante obiettivo. Per progredire la Ciociaria ha bisogno dell'impegno di tutti.

POLVERI SOTTILI ALLE STELLE ANCHE IL GIORNO DELL'EPIFANIA. PROTESTA DI "FROSINONE BELLA E BRUTTA" PER LA SITUAZIONE ALLO SCALO.

Molti mezzi Cotral stazionano a motore acceso nei pressi del rilevatore. Dai cittadini lenzuola alle finestre per protesta
Il Tempo Fr – di Franca Roma

Il capoluogo ha toccato quota 170 (sul limite di 50 ug/mc) allo Scalo e 88 in viale Mazzini; seguito da Ceccano con 151, Cassino con 136, Ferentino con 94 e Alatri con 73. Livelli da bollino nero che non accennano a diminuire e che, anzi, nel caso di Frosinone sono quasi raddoppiati rispetto ai primissimi giorni dell'anno (90 e 54 ug/mc rilevati rispettivamente dalle centraline dello Scalo e di via Mazzini). Nell'ultimo bollettino dell'Arpa Lazio, la situazione dell'aria nella nostra provincia è addirittura peggiorata: allo Scalo le Pm 10 sono salite a quota 175, la centralina di via Mazzini è rimasta su 88, a Ceccano Pm10 arrivate a quota 180 e 157 a Cassino, stazionario Ferentino con 94, in salita anche Alatri con 85. Il gruppo «Frosinone Bella & Brutta» intanto, continua la guerra alle Pm10, in primis cavalcando la battaglia per lo spostamento del parcheggio degli autobus del servizio extraurbano dallo Scalo alla periferia della città. Un obiettivo per il quale il fondatore del gruppo, Luciano Bracaglia, sta già organizzando una singolare forma di protesta: appendere lenzuola e teli bianchi ai balconi e alle finestre delle case del quartiere, con scritte in cui si inviterà il gestore a trasferirsi altrove. La manifestazione è prevista per fine mese, preceduta da un Forum ad hoc sulle polveri sottili, in cui sarà stilato un elenco di proposte concrete anti-smog da presentare al sindaco Marini. Il parcheggio si trova a un centinaio di metri di distanza dalla centralina di rilevamento dello Scalo, che nell'anno appena passato ha rilevato ben 108 sforamenti della soglia-limite di polveri sottili. A rinforzo della propria causa, il gruppo ha anche realizzato un video, poi pubblicato sul blog dell'associazione, in cui si documenta la situazione che i residenti vivono quotidianamente. «Buona parte del parco autobus che arriva, staziona e riparte nel parcheggio – spiega Bracaglia – è composto da vecchi automezzi che, per scaldare i motori e ricaricare i compressori, prima della partenza vengono tenuti in moto per lunghi periodi. Tale attività, che si protrae per diverse ore del giorno e per un consistente numero di automezzi, produce enormi quantità di inquinanti che contribuiscono notevolmente al superamento dei valori di Pm10. Considerando che il parcheggio si trova in pieno centro abitato e che il modo improprio con il quale viene utilizzato potrebbe creare seri danni alla salute dei residenti dello Scalo e dell'intera città, se ne chiede il trasferimento in una zona di periferia, a bassa densità abitativa, ad esempio nel deposito di proprietà del gestore, in via Fontana del Melo, utilizzando lo Scalo solo come punto di passaggio per la salita e la discesa dei passeggeri». Da qui l'invito dell'associazione affinché gli organi preposti facciano gli opportuni controlli.

FRUSINATE. ANCORA SULLO SCONTRO TRA COORDINAMENTO ACQUA PUBBLICA E PROVINCIA FROSINONE DA UNA PARTE, ACEA ATO 5 DALL’ALTRA

Il Messaggero FR 9.1.11 p.31 – di De. Co.

Man mano che si avvicina alla Conferenza dei sindaci dell’Ato 5, convocata per domani pomeriggio alle 15, aumenta la tensione tra i primi cittadini e tra le associazioni. Ieri erano stati gli esponenti del Coordinamento Acqua Pubblica a contestare i solleciti di pagamento inviati nelle scorse settimane da Acea ai cittadini definiti “morosi”.
Oggi è la Lega Consumatori che ha scritto, oltre che alla stessa Acea, anche al presidente della provincia, alla Sto, alla Conviri e all’autorità garante del servizio idrico. L’avvocato Manuela Maliziola, presidente provinciale, con la nota impugna e contesta le lettere di messa in mora, con la quale la società richiede il versamento degli importi non pagati in precedenza, pena la riduzione del flusso idrico.
Maliziola definisce quelle note “del tutto illegittime, pretestuose, intimidatorie e comunque non dovute, in quanto le cifre richieste sono oggetto di contestazione da parte dei cittadini per mancato rispetto da parte di Acea di quanto disposto nella carta dei servizi”. La Maliziola conclude chiedendo “l’annullamento immediato delle lettere di messa in mora ed un incisivo intervento degli organi competenti affinchè l’utente sia tutelato”.
Ma è l’intera gestione del servizio a finire sotto accusa: il portavoce di Antonello Iannarilli, Antonio Salvati, ieri, immaginando anche una futura indagine per parentopoli all’interno della società e della stessa provincia, ha parlato di “un’enorme anomalia a danno dei cittadini che abbiamo ravvisato” e che lo stesso presidente illustrerà, nell’ambito della presentazione della sua proposta, nella conferenza di domani. Sotto accusa rimane, in primis, sempre quella famosa transazione del 2007, poi finita sotto inchiesta da parte dell’autorità giudiziaria. Nei prossimi giorni lo scontro arriverà ad uno snodo decisivo.

CECCANO. ANCORA SUL SEQUESTO DEL SITO DELLA “LIBURDI AUTODEMOLIZIONI”

Il Messaggero FR 9.1.11 p.31 – di De. Co.

Un ritorno di fiamme nel capannone di Liburdi autodemolizioni a Ceccano, ha reso necessario ieri mattina, un altro intervento dei vigili del fuoco tornati di nuovo nel sito dopo esserci stati per giorni e notti intere da domenica pomeriggio, quando il capannone è andato in fiamme. Ma sul posto c’erano già i sigilli apposti dai carabinieri nel tardo pomeriggio di venerdì: i militi hanno sequestrato il sito e dal pomeriggio di ieri iniziato i rilievi sull’accaduto. Primo atto sarà appurare l’esatta matrice dell’incendio, e su questo sarà decisiva anche la relazione dei Vigili del Fuoco in arrivo in questi giorni. Poi si passerà alle verifiche sul sito e sul suo contenuto, partendo dagli accertamenti sulla regolarità di tutte le autorizzazioni necessarie per un impianto del genere. Intanto l’ordinanza emanata dall’amministrazione comunale, non essendoci gli esiti dei rilievi dell’Arpa, rimane valida. Per martedì pomeriggio intanto, a palazzo Antonelli, è convocata una commissione ambiente ma polemiche dal consigliere Stella e dalla Giovane Italia, contro l’amministrazione Ciotoli, rea di avere una posizione troppo soft sull’emergenza ambientale, si sono già levate.