Rassegna stampa 01.04.11

RETUVASA E COLLEFERRO NEL COORDINAMENTO NAZIONALE BONIFICA ARMI CHIMICHE
Cronache Cittadine 01.04.11

PROVINCIA DI FROSINONE

FONDAZIONE KAMBO: «VALLE DEL SACCO,  DOV’È LA CABINA DI REGIA DELLA PROVINCIA?»

Il Messaggero FR, 01.04.11 p.31 – di Denise Compagnone

RETUVASA E COLLEFERRO NEL COORDINAMENTO NAZIONALE BONIFICA ARMI CHIMICHE
Cronache Cittadine 01.04.11

PROVINCIA DI FROSINONE

FONDAZIONE KAMBO: «VALLE DEL SACCO,  DOV’È LA CABINA DI REGIA DELLA PROVINCIA?»

Il Messaggero FR, 01.04.11 p.31 – di Denise Compagnone

«La delusione è totale». Daniela Bianchi, presidente della Fondazione Kambo, tergiversa un po’ prima di rispondere. Ma alla fine è diretta e chiara: «Abbiamo lavorato duramente per arrivare al convegno del 10 novembre scorso. Abbiamo riunito attorno a un tavolo i maggiori rappresentanti di questo territorio. Tutti d’accordo: rilanciare l’economia della valle del Sacco e farlo su una strada ben precisa, quella della biosostenibilità. Disperdere un così forte consenso è incomprensibile. Solo delusa io e tutti coloro che era al tavolo quel giorno. E poi diciamo che questo territorio non cresce?». Il consenso è quello che gli imprenditori e la politica della provincia di Frosinone hanno espresso attorno al masterplan di Andreas Kipar che lungo una via rossa, la via dell’energia, disegnava, cellula per cellula, il rilancio ambientale, ed economico, della Ciociaria. Ad un progetto così dettagliato e definito serviva affiancare la volontà di attuarlo. «Subito la Provincia si è autocandidata a gestire il tutto – continua la Bianchi -. Noi non aspettavamo di meglio perché chi può chiamare attorno a un tavolo tutte le parti deve essere un’istituzione, non una fondazione. Poi però…». Poi però sono passati quasi cinque mesi e quella famosa cabina di regia che l’assessore all’ambiente Fabio De Angelis si era impegnato a mettere in piedi, ancora non c’è. «Non sappiamo neanche noi il motivo», ha ammesso la Bianchi. «Certo però è che quegli strumenti consentivano di portare a casa accordi di programma con il Ministero e quindi finanziamenti importanti. Oggi rischiamo invece il saccheggio e la speculazione…». Nel frattempo l’Ufficio commissariale della Valle del Sacco ha annunciato lo stanziamento di 1.5 milioni di euro per rilanciare le coltivazioni di biomasse sulle sponde del Sacco interdette alla coltivazione. Non è l’imponente progetto di Kipar, ma è sicuramente un inizio. La Fondazione Kambo, intanto, domani terrà un convegno, con il contributo della Fondazione Cattolica di Verona, sugli strumenti e pratiche per uno sviluppo “responsabile, sostenibile ed inclusivo”. Dalle 9.30 presso l’auditorium della Cassa edile si alterneranno relatori di fama e associazioni al lavoro sul territorio, come le Cooperative Noi, Finisterrae e Diaconia. L’obiettivo è creare un laboratorio per realizzare un sistema di imprese sociali che portino sviluppo.

FROSINONE. Finite le targhe alterne, primo bilancio: aumenta la concentrazione delle polveri, da 88 a 126 microgrammi

PM10, STIAMO PEGGIO DI UN ANNO FA

Malgrado l’inasprimento dei provvedimenti sale l’inquinamento

Il Messaggero FR, 01.04.11 p.31 – di Gianpaolo Russo

Targhe alterne e blocchi del traffico non sono serviti a nulla. Con la conclusione del piano antismog si tracciano i primi bilanci. I dati, però, sono del tutto sconfortanti nonostante, rispetto al 2010, le domeniche di blocco sono state effettivamente totali (dalla mattina alla sera e senza pause) e siano stati introdotte forti limitazioni nelle circolazione infrasettimanale (targhe alterne con ben quattro giornate a settimana) ed anche in questo caso in modo consecutivo. Non solo i giorni di inquinamento dei primi tre mesi di quest’anno rispetto a quelli dello scorso anno sono rimasti pressoché identici ma addirittura le concentrazioni di Pm 10 sono aumentate di gran lunga. Il quadro che emerge è il seguente: a gennaio i giorni di superamento dei livelli sono stati 27 contro i 23 del 2011, a febbraio 19 a fronte di 16 mentre marzo è andato meglio 9 contro 18 consentendo il recupero e portando le giornate di inquinamento complessive dall’inizio dell’anno a 55 (contro le 57 dello scorso anno). A preoccupare di più sono, però, le concentrazioni medie, cioè i livelli di polveri sottili nell’aria che di fatto sono quasi triplicati. I primi mesi del 2011 sono stati di gran lunga peggiori rispetto al 2010: lo scorso anno si sono avute cinque sole giornate in cui i livelli di pm 10 superavano, di tre volte, il limite stabilito. Quest’anno sono state ben 13 volte. Nel 2011 i livelli di Pm 10 sono addirittura arrivati a superare per ben tre volte la soglia dei 200 microgrammi al metro cubo e cioè quattro volte i livelli consentiti. Il primo giorno di gennaio la centralina di via Puccini segnalava la presenza di 218 mg/mc, il 18 gennaio 200 mg/mc, il 9 febbraio addirittura i 232 mg/mc e l’11 febbraio 205 mg/mc. In media le polveri sottili quest’anno si sono attestata intorno ai 126 mg/mc mentre furono 88 nel 2010. E nemmeno l’apertura della superstrada Sora-Ferentino ha evidenziato grossi miglioramenti.

Sull’argomento è intervenuto il sindaco Michele Marini: «I dati confermano che l’inquinamento non riguarda solo Frosinone – dichiara – e va combattuto insieme a tutto il comprensorio. Andremo alla Regione supportati dalla relazione verificando la possibilità di intraprendere altre strade. I blocchi del traffico incidono poco la zona industriale, i riscaldamenti e la particolare conformità geografica influiscono maggiormente». Il comune, inoltre, intende convocare un tavolo permanente con i commercianti per ragionare su queste tematiche con la massima partecipazione. Oggi previsto incontro con la Cidec.

«Alla luce di questi risultati chiederemo – dichiara il presidente della Cidec, Antonio Bottini – chiederemo buon senso per prendere altre strade. Il nostro appello al comune è quello di bloccare il piano che prevede già a novembre e dicembre domeniche ecologiche e limitazioni al traffico. La salute va salvaguardata e per questo si devono tornare altre soluzioni ma continuare su questi provvedimenti alla luce di questi dati significherebbe solo ed esclusivamente danneggiare un intero settore».

Per la cronaca Frosinone non è la città più inquinata della zona. Al primo posto c’è infatti Ceccano che ha superato i livelli di dieci giorni in più rispetto al capoluogo. Poi segue Alatri con 42. Distanziata Cassino con 34 superamenti.
 

COLLEFERRO  Caso turbogas
IL PRESIDENTE DI QUARTIERE DEL IV CHILOMETRO NON ADERISCE AL RICORSO
 
Cinque giorni 01.04.2011, p. 18
Il comitato di quartiere del IV Chilometro si tira  fuori dal ricorso delle associazioni al capo dello stato contro la realizzazione della nuova centrale  a cogenerazione. In una lettera a firma del presidente, Franco Magrelli, viene precisato che «il comitato, apolitico ed apartitico, non ha aderito né per iscritto né  verbalmente a presentare il ricorso al capo dello stato.Tutti i cittadini sono liberi di aderire personalmente a qualsiasi iniziativa indetta da non meglio precisate associazioni, comitati e/o movimenti del territorio – precisa la lettera. Abbiamo già tanti problemi da risolvere e con la nostra mobilitazione stiamo ottenendo dalle istituzioni una serie di interventi, già finanziati, che serviranno ad urbanizzare il nostro quartiere». Una questione dunque che il presidente sembra apparentemente non porsi, visto la presenza «di tanti problemi da risolvere». Eppure, all’inizio di questa storia, diverse furono le iniziative contro la Turbogas a firma proprio del IV Chilometro. Poi il silenzio, sottolineato peraltro anche da diversi amministratori locali che chiedevano una mobilitazione popolare. Oggi, proprio quando ci si avvia alla resa dei conti, si è arrivati alle “precisazioni doverose”. A ciascuno la libertà di agire e dire la sua, proprio come dice il presidente nella lettera: spetterà dunque ai cittadini, oggi riuniti in assemblea, decidere se sostenere o meno la battaglia contro l’”enorme centrale”.
c s

 

Ambiente, Corte Ue condanna Italia per inquinamento industriale – VIOLAZIONE DELLA DIRETTIVA 2008/1/CE
di TMNews

 
Bruxelles, 31 marzo – La Corte europea di giustizia ha condannato l'Italia, con sentenza emessa oggi a Lussemburgo, per la violazione della direttiva sulla prevenzione e riduzione integrate delle emissioni inquinanti dagli impianti industriali (direttiva Ippc, 2008/1/CE). La direttiva impone il rilascio di un'autorizzazione per tutte le attività industriali e agricole con notevole potenziale inquinante: attività energetiche, produzione e trasformazione dei metalli, industria dei prodotti minerali, industria chimica, gestione dei rifiuti e, nel settore agricolo, l'allevamento. L'autorizzazione può essere concessa solo se le imprese stesse si fanno carico della prevenzione, del controllo e della riduzione dell'inquinamento che possono causare. Le imprese devono impegnarsi, in particolare, a usare tutte le misure utili contro l'inquinamento, ricorrendo alle migliori tecniche disponibili (indicate dalla sigla inglese Bat, Best availble technologies), che producono minori quantitativi di rifiuti, utilizzano le sostanze meno pericolose, consentono il recupero e il riciclaggio delle sostanze emesse, sono più energeticamente efficienti. E' previsto, inoltre, l'impegno a bonificare i siti al termine delle attività. Le autorizzazioni fissano i valori limite di emissione delle sostanze inquinanti (esclusi i gas a effetto serra, che sono coperti dalla legislazione Ue pertinente), le eventuali misure per la tutela del suolo, delle acque e dell'aria, le misure per la gestione dei rifiuti e quelle da prendere in caso di circostanze eccezionali (come fughe, guasti, chiusure temporanee o definitive degli impianti), il monitoraggio delle emissioni e degli scarichi. Gli Stati membri dovevano adottare le misure necessarie affinché, entro il 30 ottobre 2007, gli impianti esistenti funzionassero secondo i requisiti della direttiva Ippc. L'Italia ha informato la Commissione europea dell'adozione del decreto legge n. 180/2007, che ha prorogato al 31 marzo 2008 il termine per l'adeguamento degli impianti esistenti alle disposizioni della direttiva, e ha previsto, in caso di inadempienza delle autorità competenti, l'attivazione urgente del potere sostitutivo dello Stato. Successivamente, tuttavia, la Commissione ha constatato che molti degli impianti esistenti erano in funzione senza essere dotati dell'autorizzazione. Al 30 ottobre 2009, nonostante una procedura di infrazione della Commissione che aveva dato tempo all'Italia fino al 2 aprile 2009 per mettersi in regola, risultava che su 5.669 impianti esistenti e in esercizio, solo 4.465 erano dotati di autorizzazione integrata ambientale e per i rimanenti 1.204 impianti erano ancora in corso procedure di rilascio dell'autorizzazione. Da una nota trasmessa dall'Italia il 14 aprile 2009, inoltre, emergeva che le autorità competenti non erano neppure in possesso di tutte le informazioni relative al numero di impianti presenti sul territorio nazionale e alle loro attività. L'Italia si è giustificata adducendo la mancata trasmissione dele informazioni complete da parte di alcune autorità competenti regionali.

PALIANO. SCHINA: “SELVA, L’UNIONE PUO’ FARE LA FORZA”
 
La Provincia FR, 01.04.11, p. 26
 
Umberto Schina e la Selva. Con la concretezza dell'imprenditore di successo dalla nota e vasta esperienza, il Cav. Umberto Schina già presidente della BCC di Paliano, è intervenuto sui programmi futuri del Parco la Selva, lanciando in maniera pacata una interessante proposta, destinata a non restare inascoltata.
"I nuovi proprietari di una buona parte del Parco – gigiona Schina – potrebbero essere interessati, se coinvolti, ad unire i loro appezzamenti a quelli acquisiti dalla Regione Lazio. Conferendoli allo stesso prezzo di acquisto, nel capitale della auspicabile società mista". L'idea è di quelle che un amministratore pubblico oculato, desideroso di perseguire effettivamente il bene dei cittadini, dovrebbe non solo privilegiare, ma assecondare facendola propria. La regione Lazio, giova ricordare, ha deciso di acquistare importanti porzioni del Parco Uccelli, compresa la zona centrale maggiormente appetibile. Se ai circa 50 ettari venissero aggiunti quelli acquisiti da privati, almeno qualcuno con motivazioni assolutamente non speculative, si otterrebbe una superficie che, opportunamente attrezzata e curata, potrebbe rappresentare un esempio di realtà naturalistica di gran pregio, unico non solo nel Lazio. Unendo la Selva al Rainbow MagicLand, ed alle bellezze storico monumentali della Ciociaria, il pacchetto turistico a disposizione degli operatori più avveduti, non temerebbe rivali.

 

Grandi preparativi alla Selva per accogliere i giovani che seguiranno la cerimonia di beatificazione

PALIANO. FUMETTO LUNGO 1 KM PER WOJTYLA

La vita del Papa disegnata ed esposta su un rullo di 1000 fotogrammi

Il Messaggero FR, 01.04.11 p.33 – di di Annalisa Maggi

A La Selva di Paliano per seguire in diretta la cerimonia di beatificazione di Giovanni Paolo II. Parte con un evento che coniuga l’aspetto spirituale con quello ricreativo quest’anno la stagione degli eventi in programma a La Selva di Paliano parzialmente divenuta, nel frattempo, proprietà della Regione Lazio. Gp2eneration Festival, dove Gp2 sta per Giovanni Paolo II, è il nome che il vice parroco di Paliano, Don Marcin Schmidt, ha coniato per dare risalto alla manifestazione nata dalla collaborazione tra il comune di Paliano e la Diocesi di Palestrina.

Don Marcin è polacco ed ha conosciuto il Pontefice che il mondo acclamò ”Santo subito” l’indomani della sua morte. Tanto è bastato per accogliere con entusiasmo la proposta avanzata dall’amministrazione comunale che punta a La Selva come luogo da cui far ripartire il turismo. Il raduno, che si prevede possa richiamare almeno diecimila persone, darà l’occasione a tanti giovani, quelle “sentinelle del mattino” tanto care a Giovanni Paolo II, di seguire sui maxi schermi la cerimonia di beatificazione in Piazza San Pietro a Roma. Tra il 30 aprile e il 1° maggio l’area centrale de La Selva si trasformerà in un mega campeggio; una veglia di preghiera accompagnerà i giovani fino al mattino seguente, giorno della beatificazione. Tra canti e musica si arriverà alla sera del 1° maggio quando a Paliano giungerà parte dei partecipanti alla celebrazione in Piazza San Pietro per una festa tra concerti e spettacoli alla quale sta lavorando un apposito comitato. Nel corso dell’evento, inoltre, verrà presentata ‘La vita di Karol’ rappresentata dal fumetto che si intende realizzare da guinness dei primati. «In tanti – afferma Don Marcin Schmidt – hanno cercato di raccontare la storia del grande Papa Giovanni Paolo II.

Anche la comunità di Paliano, con il sostegno degli amici stranieri, vuole disegnare la sua grande storia. Divideremo la vita di Karol Wojtyla in 1.000 fotogrammi. A questa avventura – aggiunge Don Marcin – prenderanno parte bambini, ragazzi, famiglie italiane e di diversi paesi come Polonia, Ucraina, Stati Uniti, Brasile, Cile, Irlanda, Israele, Palestina. Alla fine avremo un rullo di più di 1 km di lunghezza che sarà esposto a La Selva il 1° maggio. Iniziamo il 2 aprile nel 6° anniversario della morte del Papa e finiremo nei giorni della festa».

«Il raduno dei giovani a La Selva – dichiarano gli amministratori comunali – è una di quelle iniziative che concretizza perfettamente la nostra idea di sviluppo de La Selva. Il 1° maggio ci piacerebbe vedere anche tanti palianesi fruire di uno spazio bello e incontaminato come La Selva per un’occasione così importante». Un evento che non mancherà di richiamare anche molti curiosi e che rinsalderà la popolarità di uno dei papi più amati del ventesimo secolo.

Acqua e carte bollate

TARIFFA NON DEFINITA: ACEA ATO 5 RICORRE DI NUOVO AL TAR CONTRO L’AUTORITÀ D’AMBITO

Il Messaggero FR, 30.03.11 p.37 – di Denise Compagnone

Tariffe non definite da anni e piano d’ambito non redatto. Sono queste le inadempienze che il gestore del servizio idrico in provincia Acea Ato 5 attribuisce all’Autorità d’ambito. Ora, scaduta ormai da mesi la diffida a procedere indirizzata all’Aato e ai sindaci, si torna di nuovo in Tribunale: venerdì, infatti, la società ha depositato al Tar di Latina un nuovo ricorso. Stavolta si chiede ai giudici di obbligare l’Ato 5 a determinare le tariffe idriche da applicare per gli anni di fatturazione 2006, 2007, 2008 e 2009; a definire la tariffa idrica definitiva per il 2010; a procedere con la revisione triennale del piano d’ambito per il triennio 2011-2013 e a determinare la tariffa del 2011. E se ciò, che era già contenuto nella diffida inviata nel dicembre scorso, di nuovo non dovesse accadere, in caso quindi di ulteriore inadempienza, Acea Ato 5 chiede al Tar anche il commissariamento dell’Aato. Inoltre, per concludere, ma non per ultimo, la società chiede un risarcimento danni ai Comuni visto che in assenza di tariffe definitive, l’applicazione in via provvisoria da ormai un anno e mezzo della tariffa media pari a 0.94 euro al metro cubo, sta determinando ingenti danni economici alla spa non coprendo, quella tariffa, secondo quanto sempre affermato dalla società, neppure i costi operativi di gestione. Chiamati a rispondere in Tribunale sono, oltre all’Autorità di ambito territoriale, il Comune di San Donato Valcomino in rappresentanza dei comuni, ma anche Consulta dei sindaci, Segreteria tecnica operativa, Regione Lazio e Conviri, la Commissione nazionale per la vigilanza sull’uso delle risorse idriche. Prima udienza, infatti, è stata fissata per il prossimo 26 maggio. Quanto al primo ricorso i giudici si pronunceranno nel giro di qualche settimana.

ALATRI. BOLLETTINO PM10

Il Messaggero FR, 01.04.11 p.31

Alatri, sono state revocate le misure antismog adottate a seguito del superamento dei limiti delle Pm10 nella centralina ubicata presso l’incrocio di “Bitta”. Resta in vigore soltanto l’obbligo del “Bollino Blu” sull’intero territorio. Al trenta marzo la centralina ha rilevato che dall’inizio dell’anno il limite di 50 microgrammi al metro cubo è stato superato per 42 giorni. Un dato che pone Alatri al terzo posto della classifica provinciale solo dietro a Ceccano (65 giorni) e Frosinone Scalo (55 giorni). «La revoca – spiega il Comune – è stata adottata rispettando quanto previsto dal “Piano regionale per il Risanamento della Qualità dell’Aria”». L’ordinanza è stata emessa dal sindaco Costantino Magliocca ma «resta vigente il controllo obbligatorio dei gas di scarico per tutti i veicoli e su tutto il territorio comunale. (Bollino Blu)». Mentre a Ferentino i provvedimenti restano per il momento in vigore: il Comune infatti ha previsto una zona a traffico limitato dove il mercoledì i veicoli più inquinamenti (ovvero euro 0, 1 e 2) non possono circolare. In queste settimane sono state comminate decine e decine di contravvenzioni. Ferentino al momento ha sforato il limite per 33 giorni ed è dunque ad un passo dai 35 giorni che costringeranno l’ente ad assumere provvedimenti più drastici per contenere l’inquinamento.