LA VALLE DEL SACCO E IL MOTTO DELLA RUHR: LA CULTURA ATTRAVERSO IL CAMBIAMENTO, IL CAMBIAMENTO ATTRAVERSO LA CULTURA.
Comunicato Colleferro 1912-2012
Il motto della Ruhr:
“la Cultura attraverso il Cambiamento, il Cambiamento attraverso la Cultura”
Le Associazioni Rete per la Tutela della Valle del Sacco e Gruppo Logos si dichiarano pienamente soddisfatte ed entusiaste della riuscita dell’evento di chiusura “Colleferro 1912-2012: cent’anni bastano?”. La partecipazione del pubblico all’incontro con il prof. Hanns Dietrich Schmidt ha rappresentato un ulteriore passaggio importante per l’elaborazione di proposte alternative, volte al risanamento del territorio nonché alla creazione di opportunità di lavoro per una comunità che desidera riappropriarsi del proprio destino.
Come sottolineato dal prof. Schmidt, sarebbe un errore ripetere l’esempio della Ruhr senza fare una valutazione accurata delle specifiche componenti socio-economiche e ambientali del territorio in cui si vuole operare. Sicuramente i risultati raggiunti nel distretto tedesco incoraggiano quanti da tempo sognano il giorno in cui avere l’opportunità di determinare dal basso le scelte che li riguardano.
Lettera aperta al Ministro Clini, incenerire i rifiuti di Roma a Colleferro?

Valle del Sacco, lettera aperta al Ministro Clini
Incenerimento rifiuti di Roma a Colleferro?
Ricordiamo brevemente le dichiarazioni in questione:
- Intanto, "stiamo cercando di capire quali sono le misure urgenti che possono essere messe in moto, a cominciare da quelle che consentono l'autorizzazione rapida degli impianti che sono sotto esame da parte della Regione ormai da troppi mesi - rileva il ministro - la mia valutazione personale è che uno dei problemi critici del Lazio sia determinato proprio da questo aspetto", e cioè "che non siano stati autorizzati nei tempi ragionevoli impianti che avrebbero potuto consentire già nel 2012 di ridurre drasticamente il fabbisogno di conferimento in discarica di una parte importante di rifiuti urbani", In tutto ciò, "stiamo ancora cercando di capire meglio come mai nell'impianto di Colleferro, in provincia di Roma, venga conferito combustibile derivato da rifiuti proveniente da altre regioni d'Italia, mentre invece i rifiuti di Roma non vengono conferiti in quell'impianto. E' paradossale che Roma debba conferire rifiuti all'estero avendo impianti alle porte della città che non vengono utilizzati per i rifiuti della capitale". -
Invitiamo - e non è la prima volta - il Ministro Clini ad effettuare un sopralluogo a Colleferro e in tutta la Valle del Sacco per prendere coscienza della situazione di emergenza ambientale e sanitaria in cui versa il nostro territorio.
VALLE DEL SACCO - LE ALTERNATIVE DI CUI NON SI PARLA

Comunicato Stampa Colleferro 1912-2012
LE ALTERNATIVE DI CUI NON SI PARLA
Valle del Sacco: dalla mappa dei veleni italiani alla sfida ambientalista e culturale della Ruhr.

Una sfida ecologista alla politica, alle istituzioni e a chi si occupa di progettualità, che parte da Colleferro e chiama a raccolta le varie realtà nazionali interessate, con una mano tesa al partenariato europeo, per instillare la cultura della tutela ambientale come investimento civico e non come spesa collettiva.

Un monito per tutti gli amministratori locali e per lo Stato perché siano custodi del territorio e non proprietari di beni comuni. Si potrebbe dire, per essere chiari, che lasciar degradare l’ambiente è come prendere a prestito denaro da un usuraio, che un giorno ci chiederà di restituire con interessi enormi. L’appuntamento dunque è a partire dal 23 novembre nella sala Konver - presso BIC Lazio di Colleferro (RM) alle ore 17,00.
Valle del Sacco, 21 novembre 2012
Quando la volontà collettiva diventa un progetto: come ricostruire un territorio.

Come ricostruire un territorio
“IL CAMBIAMENTO È PRIMA NELLA TESTA DELLE PERSONE”
L'esempio della RUHR
"QUANDO LA VOLONTA' COLLETTIVA DIVENTA UN PROGETTO": COME RICOSTRUIRE UN TERRITORIO - COLLEFERRO, 23/24/25 NOVEMBRE 2012

Comunicato Colleferro 1912-2012
COME RICOSTRUIRE UN TERRITORIO
“Quando la volontà collettiva diventa progetto: come ricostruire un territorio” è il titolo di questa iniziativa che sarà inaugurata con un evento davvero speciale. Ospite d’eccellenza sarà, infatti, Hanns-Dietrich Schmidt, responsabile dei rapporti internazionali del distretto della Ruhr nella Nordrhein-Westfalen in Germania, che terrà nella sala Konver- Via degli Esplosivi - Bic Lazio, alle ore 17.00, una conferenza per illustrare il progetto Ruhr, ritenuto un esempio d'intervento unico nel suo genere e un modello di riferimento per chiunque voglia far rinascere ex territori industriali. H.D. Schmidt sarà coadiuvato dall’Architetto Antonio Cirillo che effettuerà traduzione e commento.
A seguire daranno il loro contributo la dott.ssa Grazia Maria Piana, Energy Consultant, Specialista in Diritto ed Economia dell’UE, sui processi partecipativi e i Piani Operativi Regionali e il dott. Gabriele Guazzo di CITTALIA - area europa, sui nuovi fondi per il risanamento gestiti dall’ Unione Europea.
L'intento è quello di capire quale sia l’approccio più corretto per muovere i primi passi verso un vero percorso di risanamento del nostro territorio.

A partire dalle ore 9.00, sarà dato il via a “Esperienze a confronto”, con tavoli tematici su: bonifiche SIN e matrici ambientali, salute e diritti, difesa del paesaggio e politiche agricole.
Si approfondiranno, altresì, tematiche fondamentali quali trasferimento, condivisione della conoscenza con percezione pubblica del rischio e del danno; consumo di suolo, aggressione al territorio, all'ambiente, al paesaggio ed alla salute; filiere produttive, modelli di sviluppo, politiche del lavoro e alternative; norme, giurisprudenza, poteri e competenze istituzionali.
Spiegano gli organizzatori : ” Ci siamo resi conto che una seria politica per l’ambiente non può essere costituita da una molteplicità di risposte diversificate nei riguardi delle sempre più innumerevoli rivendicazioni locali. Quindi, occorre partire dalla creazione di un forte rapporto di reciprocità tra le associazioni ed i movimenti territoriali…..per sottoporre all’attenzione delle istituzioni proposte omogenee ed efficaci
Le adesioni al forum sono molte e gli stessi partecipanti avranno la possibilità di integrare e proporre altri temi.
La chiusura avverrà nella mattinata di domenica con un breve tour insieme agli ospiti attraverso Colleferro e dintorni, alla fine del quale ci saranno i saluti.
Gli organizzatori ringraziano fin d’ora tutti gli amici e i vari collaboratori per il prezioso contributo fornito, indispensabile per la buona riuscita dell'iniziativa.
Valle del Sacco, 13 novembre 2012
Info:
retuvasa@gmail.com - 335.65.45.313 , gruppo.logos@tiscali.it – 320.11.09.297
http://www.facebook.com/colleferrocentenario.centannibastano
Il riscatto di quest’area della Germania era stato già sognato da Willy Brandt che, nel 1961, in pieno industrialesimo, i cui effetti avevano prodotto la devastazione del territorio e il degrado delle condizioni atmosferiche a causa dell’ industria estrattiva carbonifera e della produzioni siderurgica, pronunciò una famosa frase: "Il cielo sopra la Ruhr deve tornare ad essere di nuovo blu!".
Con il successivo declino delle industrie minerarie degli anni ‘70-’80, tutto sembrava compromesso: colline cosparse di scorie industriali, ruderi di fabbriche dismesse, urbanizzazioni frammentarie e confuse, tracciati ferroviari fuori uso e, soprattutto, la configurazione sociale profondamente minata, essendo stata in precedenza strutturata in base all'iperspecializzazione produttiva.
Le somiglianze tra il dramma vissuto dagli abitanti della Valle del Sacco e quelli della Ruhr sono innumerevoli. Il fiume Emscher, che conforma la valle tedesca non diversamente dal nostro, era stato trasformato in un lungo scarico a cielo aperto.
Inoltre, anche nel nostro territorio, il tipo di economia caratterizzato dalla presenza di troppe piccole e medie industrie incapaci ancor oggi di trasformarsi da indotto della grande e morente industria in attività autosufficienti, è una delle ragioni del declino socio-economico che stiamo vivendo.
Negli anni ‘90, i problemi della regione della Ruhr furono affrontati con grande coraggio dal governo regionale del Nordrhein-Westfalen che rivoluzionò l'Internationale Bauausstellung Emscher Park (Mostra Internazionale di costruzioni e architettura-IBA) e la trasformò in una società che vedeva nel suo consiglio d’amministrazione importanti esponenti della politica, dell'economia, dei sindacati e delle associazioni ambientaliste. Il comitato di coordinamento è presieduto dal ministro dell'urbanistica e dei trasporti e composto dai rappresentanti della regione, dei comuni principali, degli ordini professionali e da singoli professionisti quali architetti, ingegneri, paesaggisti, artisti, naturalisti.
Il primo passo è abbandonare la presunzione di pianificare ed iniziare a coordinare. L’IBA, non è mai stato un'autorità per la pianificazione.
Nel '99, Wolfgang Pent fu chiaro:”…l’IBA si strutturò piuttosto come un'agenzia di consulenza. Come tale, indicò le direzioni verso le quali le iniziative potevano svilupparsi……. può aver posto degli obbiettivi, fornito delle conoscenze, svolto il ruolo di "Public Relation", ma pianificare è qualcosa che non ha mai fatto" .
Il progetto Ruhr ruota intorno ad un obiettivo: la realizzazione del grande Parco Paesaggistico dell'Emscher ( Emscher Landschaftspark) , un'area di circa 320 Kmq, che rappresenta più di un terzo della superficie complessiva della regione della Ruhr.
Nel Parco dell'Emscher, il paesaggio gioca un ruolo strategico e viene utilizzato come mezzo per agire sull’immaginario, sulle aspettative e sui desideri dell’intera popolazione.
Lungi dal rassegnarsi, i cittadini della Ruhr hanno dimostrato di saper sognare, persino durante gli anni dell'industrializzazione, un grande futuro di riscatto. “…noi vogliamo realizzare solo ciò che per decenni abbiamo immaginato….”.
Anche i confini amministrativi, dei quali oggi si discute a causa dell’accorpamento delle Province e delle confuse autonomie regionali, hanno comportato una sovrapposizione di competenze ed una vergognosa esplosione dei costi. Il mondo delle professioni è rimasto chiuso in se stesso, rivelandosi incapace di conquistare un ruolo sociale, per cui i tentativi di aggregazione sono stati vanificati da piccoli interessi individuali.
La speranza è che questo momento di confronto aiuti le amministrazioni locali a favorire la ricerca delle affinità linguistiche, culturali e culinarie tra le popolazioni della Valle del Sacco.
Anche gli aspetti positivi del nostro passato industriale possono e devono essere conservati, cercando di favorire le relazioni di solidarietà tra lavoratori, le richieste di servizi sociali, il rispetto per il lavoro, il passaggio dal familismo alla difesa dei diritti dell’individuo.
“ In una fabbrica non si fabbrica solo quello che si fabbrica!” disse A. Moravia negli anni ’70, quando il mondo degli intellettuali italiani iniziava a guardare altrove. Benché lo spirito di queste parole sia stato dimenticato nel cassetto della memoria per troppi anni, l’esperienza della Ruhr lo fa tornare di attualità, dimostrando che una comunità che ha vissuto le drammatiche condizioni di vita legate al degrado ambientale, può insegnare al mondo come si costruisce un futuro ecocompatibile.
IL CASTELLO DI COLLEFERRO "DIMENTICATO" DURANTE LA VISITA DELLA NUOVA SOPRINTENDENTE AI BENI ARCHEOLOGICI DEL LAZIO

COMUNICATO STAMPA
RETE PER LA TUTELA DELLA VALLE DEL SACCO
della nuova soprintendente ai beni archeologici del Lazio”
Da quanto si legge nel comunicato, la visita della Soprintendente ha riguardato gli scavi del Castello di Piombinara e il Museo Archeologico del Territorio Toleriense mentre nessun tipo di riferimento si legge a proposito del Castello di Colleferro minacciato, assieme alla collina su cui sorge, dall’ennesimo programma di speculazione edilizia approvato nel 2009 con delibera consiliare.
In opposizione a questo scempio si è costituito da tempo un comitato di cittadini che ha mosso le sue critiche al progetto, tanto nel merito degli aspetti economici quanto nel merito degli aspetti paesaggistici ed ambientali. Tali osservazioni, consegnate e notificate al Comune entro i termini stabiliti, saranno prese in esame dalle autorità competenti nella prossima Conferenza dei Servizi, chiamata a giudicare l’effettiva ammissibilità del progetto (a tutt’oggi, tuttavia, non è dato sapere quando il tavolo della Conferenza dei Servizi sarà convocato).
Tale documentazione, inoltre, è stata già portata a conoscenza dei diversi organi di tutela coinvolti nella valutazione del progetto, tra cui la stessa Soprintendenza ai Beni Archeologici del Lazio: stupisce, pertanto, che nella notizia dell’incontro tra la Soprintendente e le Autorità comunali, non vi sia alcuna traccia della complessa vicenda del Castello Vecchio e ci chiediamo se tale questione sia stata in qualche modo oggetto di un confronto tra Comune e Soprintendenza.
Sarà cura della nostra associazione, insieme alle altre associazioni locali ed ai cittadini membri del comitato, riportare all’attenzione della Soprintendenza il tema della difesa del Castello, con la promessa di promuovere il massimo controllo da parte della cittadinanza sui lavori della Conferenza dei Servizi, quando ci si deciderà a convocarla. Va notato, infine, che sul Castello e l’area circostante esiste solo il vincolo paesaggistico, mentre colpevolmente nessuna istituzione sembra aver mai richiesto la dichiarazione di interesse culturale. Anche su quest’ultimo punto, quindi, l’iniziativa sarà presa dai cittadini.
Colleferro, 19.11.12
AEROPORTO FROSINONE. CS RETUVASA - CODICI - WWF - ITALIA NOSTRA
COMUNICATO STAMPA
RETE PER LA TUTELA DELLA VALLE DEL SACCO
CODICI
WWF LAZIO
ITALIA NOSTRA
“Aeroporto di Frosinone, voltiamo pagina”
Poco più di un anno fa le sottoscritte associazioni presentavano pubblicamente le Osservazioni alla Variante Aeroportuale Intermodale. La procedura di Valutazione Ambientale Strategica presso la Regione Lazio volge al termine. Confidiamo che la cogenza delle ragioni ostative al progetto sul piano tecnico-aeroportuale, economico e ambientale saranno adeguatamente riconosciute.
Nel frattempo, la vicenda aeroportuale continua a tingersi di aspetti foschi e grotteschi. Il Consorzio ASI di Frosinone, ente tecnico prevalentemente pubblico deputato allo sviluppo industriale e di competenze sovraordinate nella pianificazione territoriale, si accorge curiosamente solo ora di aver omesso, in illo tempore, l’indicazione di una particella catastale che, rimasta a destinazione d’uso agricolo, determina una pericolosa crepa nel colossale quanto, ci sembra, maldestro e improbabile tentativo di rileggere il martoriato territorio della Valle del Sacco in chiave di sviluppo industriale e a servizi, con infrastrutture tanto impattanti quanto insostenibili, economicamente e tecnicamente.
AGGIORNAMENTO PROCESSO VALLE DEL SACCO
VALLE SACCO, CODICI, RETUVASA E UGI, "INGIUSTIZIA E’ FATTA"
“La situazione poteva essere affrontata in maniera differente- commenta l’Avvocato del Codici Vittorina Teofilatto – con lo stralcio della posizione di un imputato che ha avuto un ruolo diverso nei fatti contestati”.
"La ragione dello stop è un vizio di notifica da parte della difesa. Non era presente il PM titolare dell’inchiesta ed il Giudice ha accolto l’eccezione - prosegue la nota - C’è stata, purtroppo, una generale e grave disattenzione che ha portato a questo risultato, i cittadini che le Associazioni Codici, Retuvasa e UGI rappresentano si chiedono, giustamente, se è un caso o una disattenzione voluta. Quel che è certo è che ingiustizia è fatta".
“E’inconcepibile quanto accaduto - dichiarano Alberto Valleriani e Anastasia Centofanti di Retuvasa e Ugi - vista la situazione ci riserviamo, insieme ai cittadini della Valle del Sacco, di avviare un processo civile”.
“Delusione ed amarezza, dunque, per tutti coloro che speravano che la conclusione di questo processo fosse una punizione esemplare per i colpevoli – conclude Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale del Codici - Si è verificato il contrario: dopo la decisione di ieri, a quanto pare, questo processo non troverà mai i responsabili”.
Valle del Sacco, 16 novembre 2012
RIFIUTI VALLE DEL SACCO. TMB A PALIANO: IL SINDACO STURVI ANNUNCIA LA MARCIA INDIETRO DEL PREFETTO SOTTILE.

La notizia, che tuttavia non sancisce il definitivo stralcio del progetto e lascia ancora in piedi la spada di Damocle di un TMB a Colle Fagiolara, è comunque da considerare positiva per tutti i cittadini della Valle che negli ultimi mesi si sono mobilitati per scongiurare un ennesimo scempio ambientale e che si sono riuniti, in migliaia, durante la manifestazione del 6 ottobre a Colleferro indetta dal Coordinamento Valle del Sacco.
Senza false illusioni, la decisione del Prefetto è sicuramente un primo traguardo frutto delle mobilitazioni messe in campo su tutto il territorio valligiano, dell’opera di sensibilizzazione e pressione verso le Istituzioni locali e delle azioni intraprese in sede europea da parte del CVS.
“Come ulteriore rassicurazione di pubblica utilità, chiediamo al Sindaco Sturvi di rendere pubblica la nota ricevuta dal Prefetto Sottile nella sua versione integrale. La nostra allerta e opera di denuncia sullo status quo ambientale e sanitario della Valle andrà avanti su tutte le situazioni critiche in essere – dichiarano i portavoce del Coordinamento - con la rinnovata consapevolezza che il nostro lavoro è sicuramente riuscito a produrre risultati. Rinnoviamo l’appello al Ministro Clini – conclude il CVS - di partecipare ad una iniziativa pubblica a Colleferro per prendere atto e dibattere con il CVS sulle tante altre situazioni emergenziali che pendono sul nostro territorio, dalla bonifica della Valle del Sacco ancora in essere, alla discarica di Colle Fagiolara, alle attività già sanzionate della Italcementi, sino alle recenti e preoccupanti indagini epidemiologiche determinate dalla presenza di inceneritori e discarica”.
Valle del Sacco, 09 novembre 2012
Consulta le Donne - Colleferro, 10 novembre 2012

Colleferro, Via Artigianato, 13
ore 17,00
- giovedì 08/11/12: Piazza antistante la Posta dalle ore: 10.00 alle 13.00