L'Europa dice no all'incenerimento dei rifiuti
Comunicato Stampa Rete per la Tutela della Valle del Sacco

Particolarmente importante quanto si legge nella sezione “Utilizzo efficace e sostenibile delle risorse” al punto 32, per cui il settimo PAA deve prevedere
“la piena attuazione della legislazione sui rifiuti, in particolare il rispetto della gerarchia, garantendo coerenza con le altre politiche dell’UE; […] fissare obiettivi di prevenzione, riutilizzo e riciclaggio più ambiziosi, tra cui una netta riduzione della produzione di rifiuti, un divieto di incenerimento dei rifiuti che possono essere riciclati o compostati, con riferimento alla gerarchia prevista nella direttiva quadro sui rifiuti e un divieto rigoroso di smaltimento in discarica dei rifiuti raccolti separatamente, nonché obbiettivi settoriali per l’efficacia delle risorse e parametri per l’efficienza dei processi; ricorda che i rifiuti costituiscono, inoltre, una risorsa che spesso può essere riutilizzata, assicurando un impiego efficiente delle risorse; invita la Commissione a studiare come migliorare l’efficacia della raccolta dei rifiuti provenienti dai prodotti di consumo grazie a un’espansione dell’applicazione del principio della responsabilità estesa del produttore, nonché mediante orientamenti riguardanti la gestione dei sistemi di recupero, raccolta e riciclaggio; sottolinea la necessità di investire nel riciclaggio delle materie prime e delle terre rare, in quanto i processi di estrazione, raffinazione e riciclaggio delle terre rare possono avere gravi conseguenze per l’ambiente se non vengono gestiti correttamente”.
Queste linee di revisione che ispireranno il prossimo Piano di Azione europeo in materia di ambiente riconoscono quanto le associazioni ambientaliste hanno sempre sostenuto. Ne consegue inoltre che il Piano Rifiuti della Regione Lazio nasce già vecchio e superato, in quanto continua a prediligere impianti di incenerimento e discariche, considerandole come la panacea per la risoluzione di un problema che non esiste, o quantomeno va affrontato in maniera diversa.
Colleferro Centenario Cent'anni Bastano

Nell’arco dell’anno 2012, in occasione del centenario della fondazione dell'industria bellica a Colleferro, le Associazioni Gruppo Logos e Rete per la Tutela della Valle del Sacco proporranno una serie di iniziative dedicate al territorio e a chi lo vive: spettacoli teatrali, concerti, convegni, mostre, seminari, contenuti web, proiezioni di film e passeggiate sulle vestigia del passato e del presente.
DOCUMENTI INFORMATIVI E IL PROGRAMMA IN PROGRESS
Il nuovo Master Plan per la Selva di Paliano
Un percorso protrattosi per anni, che ci auguriamo finalmente possa dare i frutti auspicati per la salvaguardia di un territorio importante, delicata cerniera tra la Media e l'incontaminata Alta Valle del Sacco.
La direzione della valorizzazione del patrimonio culturale, ambientale, agricolo, eno-gastronomico, turistico, è quella giusta, a dispetto di chi invece intende proseguire a deturpare il territorio con pseudo-industrializzazioni e cementificazioni, nel nome di un profitto utile a pochi.
Aggiornamento processo inceneritori Colleferro
Comunicato Stampa Rete per la Tutela della Valle del Sacco e Unione Giovani Indipendenti
Processo inceneritori Colleferro, la soddisfazione delle parti civili
Processo inceneritori Colleferro, la soddisfazione delle parti civili

Sono state riconosciute legittimate all’azione di risarcimento per il danno ambientale, in quanto per statuto portatrici di tali interessi collettivi, e quindi atte a confutare l’attività illecita in contestazione.
Oltre alle associazioni territoriali, come le scriventi, sono state ammesse le associazioni WWF, Codici, ANPAM, Italia Nostra, Esposti amianto e lindano (Colleferro), singoli cittadini, nonché Regione Lazio, Provincia di Roma, ed enti locali come i Comuni di Colleferro, Segni, Paliano.
La prossima udienza preliminare, fissata per il 22 giugno, sarà portata avanti ad oltranza. Ci auspichiamo che si riesca in tale data ad ottenere il rinvio a giudizio dei 26 soggetti avvisati di reato e le 9 società delle quali gli imputati sono i rappresentanti.
Ulteriore auspicio è che questo procedimento riesca a far emergere le contraddizioni a riguardo di un ciclo sfuggito al controllo degli organi preposti e sostenuto da interessi economici che non hanno, a nostro giudizio, tenuto in considerazione le conseguenze, sulla salute pubblica e sull’ambiente.
Colleferro, 20 aprile 2012
Oltre alle associazioni territoriali, come le scriventi, sono state ammesse le associazioni WWF, Codici, ANPAM, Italia Nostra, Esposti amianto e lindano (Colleferro), singoli cittadini, nonché Regione Lazio, Provincia di Roma, ed enti locali come i Comuni di Colleferro, Segni, Paliano.
La prossima udienza preliminare, fissata per il 22 giugno, sarà portata avanti ad oltranza. Ci auspichiamo che si riesca in tale data ad ottenere il rinvio a giudizio dei 26 soggetti avvisati di reato e le 9 società delle quali gli imputati sono i rappresentanti.
Ulteriore auspicio è che questo procedimento riesca a far emergere le contraddizioni a riguardo di un ciclo sfuggito al controllo degli organi preposti e sostenuto da interessi economici che non hanno, a nostro giudizio, tenuto in considerazione le conseguenze, sulla salute pubblica e sull’ambiente.
Colleferro, 20 aprile 2012
Ecosin ~ Green economy: meeting di primavera con il Ministro Clini (convegno a Roma, 22 marzo 2012)
Roma, 22 marzo 2012: F.S.S. - Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile presenta il convegno “La green economy per affrontare la crisi italiana”, meeting di primavera con il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini, dedicato al “Manifesto per un futuro sostenibile dell'Italia”. L’incontro è coordinato da Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile.
Colleferro: convocazione per costituzione comitato acqua

La recente chiusura del pozzo n. 6 dimostra che i milioni di euro spesi per bonificare e mettere in sicurezza questi terreni e la falda sottostante non sono serviti allo scopo.
Le autorità, puntualmente, all'accadere di situazioni più allarmanti del solito, come quella appena accennata, proclamano a gran voce soluzioni vecchie di decenni e mai attuate, come l'approvigionamento di acqua dall'acquedotto del Simbrivio (il cui eccessivo sfruttamento ha messo in crisi tutto l'ecosistema del bacino dell'Aniene e allarmato associazioni locali e sindaci), l'appalto a luminari del settore dello studio della rete idrica (come se non ci fosse un gestore che, dopo oltre 15 anni dovrebbe conoscere a memoria la rete, i suoi problemi e le eventuali soluzioni), dimostrando l'approccio puramente demagogico e parolaio con cui hanno sempre affrontato il problema.
Rifiuti: ora basta! decidiamo noi!
Comunicato Stampa Coordinamento Valle del Sacco

I conti tornano! 125.000 sono le tonnellate che si vorrebbero trattare a Colle Fagiolara (Colleferro); 300.000 quelle indicate da AMA-ACEA per l’impianto simile di Castellaccio (Paliano). In sintesi se si attueranno questi progetti nel raggio di circa 7,5 Km del nostro territorio vedremmo concentrati: una discarica di rifiuti, due impianti di TMB, due linee di incenerimento rifiuti, una linea di incenerimento pneumatici, una linea di incenerimento biomasse, due discariche di rifiuti tossici, una linea di produzione cemento. Perché a dispetto dei dati epidemiologici e del dissesto in atto nel territorio si preferiscono queste scelte?
Post Incontro Gianluca di Feo - Fabio Mini
COMUNICATO STAMPA
Post Incontro Gianluca di Feo - Fabio Mini
Post Incontro Gianluca di Feo - Fabio Mini

Rifiuti, l'emergenza Valle del Sacco
Riceviamo il documento in allegato da Ferdinando Bonessio Presidente dei Verdi Lazio.
Per inciso nel documento quando si parla di 425.000 tonnellate dei rifiuti nei nuovi TMB (pag. 11) è lecito recepire che si tratta della somma dei due impianti di Colleferro (125.000 tonnellate) + Castellaccio (300.000 tonnellate).
Gravissimo proseguire nella direzione del recupero energetico (inceneritori) che porta nuovamente Colleferro e Anagni ad essere il polo della termodistruzione con due linee di incenerimento rifiuti (Colleferro), una di incenerimento pneumatici e una di biomasse (Anagni).
Indispensabile proseguire nell'attività di sensibilizzazione di cittadini e amministrazioni locali per fermare questo scempio che porterebbe la Valle del Sacco ad un ulteriore declino che precluderebbe la possibilità di rilancio socio-economica.
Ufficio Stampa Retuvasa