Colleferro, acqua e ACEA alla prova dei fatti.


Comunicato Stampa
Rete per la Tutela della Valle del Sacco
 
Colleferro, acqua e Acea alla prova dei fatti.
 

 

Il nuovo gestore del servizio idrico integrato di Colleferro, Acea Ato 2, subentrato nella gestione ormai da 7 mesi, sta dando pessima prova di sé: sportelli per gli utenti chiusi per mesi (da giugno a fine settembre) e, una volta aperti al pubblico, attivi per poche ore a settimana; gravi disservizi nell’erogazione di acqua (in poco più di un mese due guasti consistenti che hanno prosciugato i rubinetti in quasi tutta la città).
Anche l’informazione agli utenti è praticamente inesistente: se va bene, in caso di disservizio l’azienda informa il sindaco, che si deve sobbarcare l’onere, non dovuto, di avvertire la cittadinanza. Infine, sulla pagina Facebook del Comune il 6 dicembre si leggeva:” l’Amministrazione comunale ha predisposto un servizio di due autobotti per la distribuzione dell’acqua in attesa del ripristino del servizio da parte di Acea”.
Speriamo che le autobotti siano a carico del gestore ma, anche se così fosse, non è compito del comune, ma del gestore, preoccuparsi di erogare l’acqua ai cittadini, anche in situazioni di emergenza. Così come sono solo i tecnici Acea che devono intervenire in caso di guasto, non i tecnici del Comune.

Il sindaco di Colleferro Pierluigi Sanna, ha giustamente richiamato più di una volta Acea ai propri obblighi. Non è il solo nel nostro ATO. Spesso si legge nei giornali locali la protesta di sindaci che lamentano le inadempienze del gestore: Tolfa, Santa Marinella, Bellegra, Subiaco, Montecompatri, per citarne solo alcuni.

D’altra parte, un’azienda privata che deve gestire 112 comuni, tra cui quello di Roma, spenderà energie e personale soprattutto per il servizio nella capitale, di gran lunga più importante a livello mediatico e di immagine, rispetto ai piccoli comuni dell’ATO che difficilmente riuscirebbero a portarla sulle prime pagine dei giornali.
 

Abbiamo più volte sottolineato la natura di Acea, azienda quotata in borsa (di cui Acea ATO 2 è una partecipata), con soci privati che gestiscono le politiche aziendali. Il grafico sottostante riporta la composizione azionaria del gruppo Acea SpA.


 

Nonostante il comune di Roma detenga la maggioranza delle azioni, le politiche industriali del gruppo non si decidono certo in Campidoglio ma negli studi dei gruppi economico finanziari.
Non diciamo nulla di nuovo affermando che obiettivo del privato è fare profitto e se una società a fine anno deve distribuire sempre maggiori utili ai suoi azionisti, ha essenzialmente tre strade da percorrere: ridurre e/o pagare di meno il personale, diminuire la qualità del servizio o aumentare le tariffe. Tanto è vero che, ad esempio, nel nostro comune, pur essendo per contratto e per legge il gestore del servizio idrico integrato (acquedotto, depurazione e fognatura), al momento Acea non ha preso in carico il servizio di depurazione e fognatura fino a che non sarà pronto il nuovo depuratore, proprio per evitarsi un problema. Anche la rete della Snia BPD, notoriamente obsoleta, rimane fuori dalla gestione.

Alcuni dati estratti dal Bilancio Consolidato di ACEA del 2014 ci dicono come il settore idrico sia quello economicamente più redditizio. Si nota, infatti, che, benché i ricavi siano molto più bassi rispetto al settore elettrico, la gestione idrica presenta margini di profitto molto più alti, come si vede nelle tabelle sottostanti.
I dati confrontati sono i seguenti (dal capitolo Risultati economici per aree di attività pag. 62/65)
 

 

Settore ENERGIA – Risultati economici e patrimoniali
  2014 2013 RESTATED VARIAZIONE VAR.%
Ricavi 2073,7 3354,7 1091 34,5%
Costi 1962 3073 1111 36,2%
Margine operativo lordo 111,7 91,7 20 21,8%

 

Settore ACQUA – Risultati economici e patrimoniali
  2014 2013 RESTATED VARIAZIONE VAR.%
Ricavi 653,8 624,1 29,7 4,8%
Costi 361,6 343,3 18,3 5,3%
Margine operativo lordo 292,2 280,8 11,4 4,1%


Si osserva come il settore idrico presenti ricavi molto inferiori al settore energetico (meno di un terzo) mentre i margini sono più che doppi.
Nel capitolo sui Ricavi netti consolidati (pag. 23) si legge:

“I ricavi da Servizio Idrico Integrato crescono tra il 2013 ed il 2014 di € 44,5 milioni essenzialmente per effetto dell’aggiornamento delle tariffe 2014 di ACEA Ato2 e ACEA Ato5. La quantificazione del VRG (Vincolo ai Ricavi Garantiti) di ACEA Ato2 è avvenuta sulla base della deliberazione 25 settembre 2014 dell’AEEGSI che ha approvato le tariffe 2014-2015“
Il settore idrico si rivela quindi, a livello di rendimenti, quello che nessuna crisi può scalfire e per questo motivo sempre più appetibile. Il consumo di acqua, infatti, oltre una certa soglia non può essere compresso. 

E’ indicativo quanto segnalato da una recente ricerca della Confartigianato, secondo la quale nel decennio 2004-2014 le tariffe dell'acqua sono aumentate mediamente del 95%, a fronte di un incremento medio nei Paesi UE del 35%, quasi 2/3 in più!

A questa data (dicembre 2015) non sono ancora arrivate a Colleferro le prime bollette del nuovo gestore. Purtroppo ce le aspettiamo molto salate dal momento che con l’avvento di Acea è cambiato il regime tariffario e tutti i costi sostenuti dal gestore saranno inclusi in bolletta, compresa la remunerazione del capitale investito dall’azienda garantito al 6,4%. Questa voce, eliminata con il referendum del 2012, è stata surrettiziamente reinserita con la dicitura “oneri finanziari” nel nuovo calcolo tariffario dell’Autorità per l’Energia elettrica, il gas e il servizio idrico (AEEGSI).
 
Abbiamo chiesto da anni che il servizio idrico a Colleferro fosse preso in gestione direttamente dal Comune, per mezzo di una società senza scopo di lucro, come le aziende speciali. Abbiamo condotto studi di fattibilità normativa, forti anche del favorevole esito referendario sull’acqua pubblica. L’amministrazione precedente non ha voluto ascoltare la stragrande maggioranza dei cittadini che avevano espresso chiaramente la loro volontà di ripubblicizzare la gestione dell’acqua. Speriamo che l'attuale abbia a cuore questo servizio essenziale e si attivi, insieme alle amministrazioni che si stanno opponendo alla gestione privata, per riprendere la guida del servizio idrico.

 
 
 
Colleferro, 23.12.2015
 


Comunicato Stampa
Rete per la Tutela della Valle del Sacco
 
Colleferro, acqua e Acea alla prova dei fatti.
 

 

Il nuovo gestore del servizio idrico integrato di Colleferro, Acea Ato 2, subentrato nella gestione ormai da 7 mesi, sta dando pessima prova di sé: sportelli per gli utenti chiusi per mesi (da giugno a fine settembre) e, una volta aperti al pubblico, attivi per poche ore a settimana; gravi disservizi nell’erogazione di acqua (in poco più di un mese due guasti consistenti che hanno prosciugato i rubinetti in quasi tutta la città).
Anche l’informazione agli utenti è praticamente inesistente: se va bene, in caso di disservizio l’azienda informa il sindaco, che si deve sobbarcare l’onere, non dovuto, di avvertire la cittadinanza. Infine, sulla pagina Facebook del Comune il 6 dicembre si leggeva:” l’Amministrazione comunale ha predisposto un servizio di due autobotti per la distribuzione dell’acqua in attesa del ripristino del servizio da parte di Acea”.
Speriamo che le autobotti siano a carico del gestore ma, anche se così fosse, non è compito del comune, ma del gestore, preoccuparsi di erogare l’acqua ai cittadini, anche in situazioni di emergenza. Così come sono solo i tecnici Acea che devono intervenire in caso di guasto, non i tecnici del Comune.

Il sindaco di Colleferro Pierluigi Sanna, ha giustamente richiamato più di una volta Acea ai propri obblighi. Non è il solo nel nostro ATO. Spesso si legge nei giornali locali la protesta di sindaci che lamentano le inadempienze del gestore: Tolfa, Santa Marinella, Bellegra, Subiaco, Montecompatri, per citarne solo alcuni.

D’altra parte, un’azienda privata che deve gestire 112 comuni, tra cui quello di Roma, spenderà energie e personale soprattutto per il servizio nella capitale, di gran lunga più importante a livello mediatico e di immagine, rispetto ai piccoli comuni dell’ATO che difficilmente riuscirebbero a portarla sulle prime pagine dei giornali.
 

Abbiamo più volte sottolineato la natura di Acea, azienda quotata in borsa (di cui Acea ATO 2 è una partecipata), con soci privati che gestiscono le politiche aziendali. Il grafico sottostante riporta la composizione azionaria del gruppo Acea SpA.


 

Nonostante il comune di Roma detenga la maggioranza delle azioni, le politiche industriali del gruppo non si decidono certo in Campidoglio ma negli studi dei gruppi economico finanziari.
Non diciamo nulla di nuovo affermando che obiettivo del privato è fare profitto e se una società a fine anno deve distribuire sempre maggiori utili ai suoi azionisti, ha essenzialmente tre strade da percorrere: ridurre e/o pagare di meno il personale, diminuire la qualità del servizio o aumentare le tariffe. Tanto è vero che, ad esempio, nel nostro comune, pur essendo per contratto e per legge il gestore del servizio idrico integrato (acquedotto, depurazione e fognatura), al momento Acea non ha preso in carico il servizio di depurazione e fognatura fino a che non sarà pronto il nuovo depuratore, proprio per evitarsi un problema. Anche la rete della Snia BPD, notoriamente obsoleta, rimane fuori dalla gestione.

Alcuni dati estratti dal Bilancio Consolidato di ACEA del 2014 ci dicono come il settore idrico sia quello economicamente più redditizio. Si nota, infatti, che, benché i ricavi siano molto più bassi rispetto al settore elettrico, la gestione idrica presenta margini di profitto molto più alti, come si vede nelle tabelle sottostanti.
I dati confrontati sono i seguenti (dal capitolo Risultati economici per aree di attività pag. 62/65)
 

 

Settore ENERGIA – Risultati economici e patrimoniali
  2014 2013 RESTATED VARIAZIONE VAR.%
Ricavi 2073,7 3354,7 1091 34,5%
Costi 1962 3073 1111 36,2%
Margine operativo lordo 111,7 91,7 20 21,8%

 

Settore ACQUA – Risultati economici e patrimoniali
  2014 2013 RESTATED VARIAZIONE VAR.%
Ricavi 653,8 624,1 29,7 4,8%
Costi 361,6 343,3 18,3 5,3%
Margine operativo lordo 292,2 280,8 11,4 4,1%


Si osserva come il settore idrico presenti ricavi molto inferiori al settore energetico (meno di un terzo) mentre i margini sono più che doppi.
Nel capitolo sui Ricavi netti consolidati (pag. 23) si legge:

“I ricavi da Servizio Idrico Integrato crescono tra il 2013 ed il 2014 di € 44,5 milioni essenzialmente per effetto dell’aggiornamento delle tariffe 2014 di ACEA Ato2 e ACEA Ato5. La quantificazione del VRG (Vincolo ai Ricavi Garantiti) di ACEA Ato2 è avvenuta sulla base della deliberazione 25 settembre 2014 dell’AEEGSI che ha approvato le tariffe 2014-2015“
Il settore idrico si rivela quindi, a livello di rendimenti, quello che nessuna crisi può scalfire e per questo motivo sempre più appetibile. Il consumo di acqua, infatti, oltre una certa soglia non può essere compresso. 

E’ indicativo quanto segnalato da una recente ricerca della Confartigianato, secondo la quale nel decennio 2004-2014 le tariffe dell'acqua sono aumentate mediamente del 95%, a fronte di un incremento medio nei Paesi UE del 35%, quasi 2/3 in più!

A questa data (dicembre 2015) non sono ancora arrivate a Colleferro le prime bollette del nuovo gestore. Purtroppo ce le aspettiamo molto salate dal momento che con l’avvento di Acea è cambiato il regime tariffario e tutti i costi sostenuti dal gestore saranno inclusi in bolletta, compresa la remunerazione del capitale investito dall’azienda garantito al 6,4%. Questa voce, eliminata con il referendum del 2012, è stata surrettiziamente reinserita con la dicitura “oneri finanziari” nel nuovo calcolo tariffario dell’Autorità per l’Energia elettrica, il gas e il servizio idrico (AEEGSI).
 
Abbiamo chiesto da anni che il servizio idrico a Colleferro fosse preso in gestione direttamente dal Comune, per mezzo di una società senza scopo di lucro, come le aziende speciali. Abbiamo condotto studi di fattibilità normativa, forti anche del favorevole esito referendario sull’acqua pubblica. L’amministrazione precedente non ha voluto ascoltare la stragrande maggioranza dei cittadini che avevano espresso chiaramente la loro volontà di ripubblicizzare la gestione dell’acqua. Speriamo che l'attuale abbia a cuore questo servizio essenziale e si attivi, insieme alle amministrazioni che si stanno opponendo alla gestione privata, per riprendere la guida del servizio idrico.

 
 
 
Colleferro, 23.12.2015